Publio Cornelio Tacito

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    Sono il pazzo tra i pazzi
    In questi strani palazzi
    Che hanno piani infiniti
    Ma che sono crollati.

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    Publio Cornelio Tacito



    Publio Cornelio Tacito, vissuto approssimativamente tra il 55 e il 120, è uno dei maggiori storici romani dell'antichità. Egli si pone prima di tutto come uomo politico, non analizza dunque i fatti in modo astratto, e lo fa schierandosi dalla parte dei repubblicani. Nel periodo in cui opera, Tacito riesce, in quanto senatore, ad avere accesso agli Archivi di Stato e alle Carte private di Roma, le sue due fonti principali. Egli si basa inoltre sul raccoglimento di testimonianze orali, di cui tiene conto all'interno della sua trattazione.
    L'autore è contraddistinto da un'imparzialità di fondo che lo caratterizza, nonostante sia politicamente schierato. Per questo motivo lascia trapelare i suoi pensieri dalle opere che scrive, ma in modo del tutto onesto. Come affermato in precedenza, infatti, Tacito è contrario all'Impero, ma lo vede come necessità storica, portata in primis dal tempo in cui vive, da cui non si può sottrarre.

    OPERE:

    Le opere principali di Tacito sono l'Agricola, le Historiae e gli Annales:
    - Nell'Agricola egli espone proprio la figura di Agricola, militare di carriera e uomo politico, che ha molta influenza sulle legioni dell'impero. Quest'ultimo viene "esaltato" dall'autore poiché ha saputo trovare un punto d'incontro tra Impero e libertà, due concetti quasi inconciliabili secondo la sua concezione;
    - Nelle Historiae, invece, Tacito analizza il periodo storico che va dalla morte di Nerone alla morte di Domiziano, analizzando la progressiva perdita della libertà, causata non solo dagli uomini al potere, ma anche dall'indifferenza e dall'odio indiscriminato verso il potere dei cittadini;
    - Negli Annales, infine, Tacito si concentra sull'inizio del principato, sottolineando sempre più marcatamente il suo pessimismo. Egli si pone duramente nei confronti di Tiberio, descritto come un esempio di falsità e dissimulazione. Viene inoltre presa all'interno dell'opera una direzione etico-moralistica.

     
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