Il Decadentismo - Riassunto Storico Letterario

Il Decadentismo - Riassunto periodo Storico e Letterario

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    Il Decadentismo
    Il Decadentismo - Riassunto Storico / Letterario

    Il Decadentismo ebbe origine in Francia e si sviluppò in Europa tra gli anni Ottanta dell’Ottocento ed il primo decennio del Novecento. Il Decadentismo rappresenta una reazione decisa agli aspetti ideologici, morali e lettere rari del Positivismo. Fu l’esasperazione di una delle due tendenze del Romanticismo, quella rivolta alla contemplazione di un mondo di mistero e di sogni, all’espressione di un soggettivo estremo, mentre il realismo ed il verismo ne avevano sviluppato la tendenza oggettiva.
    Il termine “decadente” ebbe, in origine, un senso negativo; fu infatti rivolto contro alcuni poeti che esprimevano lo smarrimento delle coscienze e la crisi di valori di fine Ottocento, sconvolto dalla rivoluzione industriale, dai conflitti di classe, da un progressivo scatenarsi degli imperialismi, dal decadere dei più nobili ideali romantici. Questi poeti avvertirono il fallimento del sogno più ambizioso del Positivismo: la persuasione che la scienza, distruggendo le “superstizioni” religiose, sarebbe riuscita a dare una spiegazione razionale ed esauriente del mistero della vita e avrebbe posto i fondamenti di una migliore convivenza degli uomini.
    Il Decadentismo fu uno stato d’animo di perplessità smarrita, un sentimento di crisi esistenziale, travagliata da tragiche esperienze di guerre, dittature, rivoluzioni, e da scoperte scientifiche sconvolgenti.
    Due sono gli aspetti fondamentali della spiritualità decadentista:
    - il sentimento della realtà come mistero ;
    - scoperta di una nuova dimensione nello spirito umano, quella dell’inconscio, dell’istinto, concepita come superiore
    alla razionalità.
    La nuova spiritualità si riallaccia a due motivi essenziali del Romanticismo:
    - il sentimento ossessivo del mistero;
    - e l’irrazionalismo.
    La ragione è decisamente ripudiata in nome delle forze oscure del subconscio. In riferimento alla componente irrazionale del comportamento umano, Henri Bergson concepì il tempo non come unità dello scorrere dei fatti ma come dimensione soggettiva psichica, e Friedrich Nietzsche diede risalto a quanto vi è di cieco, irrazionale, animale nel comportamento umano.
    Questa visione del mondo produce nell’arte una rivoluzione radicale, nel contenuto e nelle forme, che potremo riassumere nei termini di simbolismo e misticismo estetico.

    La poetica del Decadentismo

    Ammessa l’impossibilità di conoscere la realtà vera mediante l’esperienza, la ragione, la scienza, il decadente pensa che soltanto la poesia, per il suo carattere di intuizione irrazionale ed immediata possa attingere il mistero, esprimere le rivelazioni dell’ignoto. Essa diviene dunque la più alta forma di conoscenza, l’atto vitale più importante; deve cogliere le arcane analogie che legano le cose, scoprire la realtà che si nasconde dietro le loro effimere apparenze, esprimere i presentimenti che affiorano dal fondo dell’anima. Per questo è concepita come pura illuminazione. Non rappresenta più immagini o sentimenti concreti, rinuncia al racconto, alla proclamazione di ideali; la parola non è usata come elemento del discorso logico, ma per l’impressione intima che suscita, per la sua virtù evocativa e suggestiva.
    Nasce così la poesia del frammento rapido ed illuminante, denso, spesso, di una molteplicità di significati simbolici.
    La nuova poesia non si rivolge all’intelletto o al sentimento del lettore, ma alla profondità del suo inconscio, lo invita non ad una lettura, ma ad una partecipazione vitale immediata. Essa si propone di darci una consapevolezza più profonda del mistero.
    Da questi principi sono nate molte mode letterarie ed anche di costume, a cominciare dal simbolismo (rappresentato da Pascoli, espressione della nuova poetica), per continuare con l’estetismo (rappresentato da D’Annunzio); difatti il decadentismo ha aspirazioni aristocratiche, che si esprimono nel gusto estetizzate. Sul piano artistico l’estetismo si traduce nella ricerca di raffinatezza esasperata ed estenuata. L’idea della superiorità assoluta dell’esperienza estetica induce l’artista di trasformare la vita stessa in opera d’arte, dedicandosi al culto della bellezza in assoluta libertà materiale e spirituale, in polemica contrapposizione con la volgarità del mondo borghese. La svalutazione della moralità e della razionalità, portano ai vari miti del superuomo.

     
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