Il Futurismo - Manifesto tecnico della letteratura futurista - Filippo Tommaso Marinetti

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  1. -Devil-
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    Il Futurismo
    Manifesto tecnico della letteratura futurista - Analisi del Testo
    Filippo Tommaso Marinetti

    Parti importanti:
    1. Bisogna distruggere la sintassi disponendo i sostantivi a caso, come nascono.
    2. Si deve usare il verbo all’infinito per dare il senso della continuità della vita.
    3. Si deve abolire l’aggettivo, poiché suppone una sosta, una meditazione.
    4. Si deve abolire l’avverbio, in quanto conserva alla frase una unità di tono.
    5. Bisogna fondere l’oggetto con l’immagine che esso evoca con una sola parola.
    6. Abolire la punteggiatura, per accentuare certi movimenti ed indicare le loro direzioni, si utilizzeranno segni della matematica ( +-x:=>< ) ed i segni musicali.
    7. Deve esserci una gradazione di analogie sempre più vaste, in quanto l’analogia è l’amore profondo che collega le cose distanti e diverse.
    8. Non vi sono categorie d’immagini, nobili o grossolane o volgari, eccentriche o naturali.
    9. Bisogna abolire l’ordine, in quanto rappresenta l’intelligenza, e disporre immagini casualmente, in modo disordinato.
    10. Sostituire la psicologia dell’uomo con l’ossessione lirica della materia.
    Bisogna introdurre nella letteratura tre elementi che furono finora trascurati:
    1. Il rumore 2. Il peso 3. L’odore
    Bisogna abbandonare l’intelligenza per affidarsi all’intuizione in grado di avvicinarci al nuovo mondo delle macchine.

    Analisi del testo:
    I procedimenti tecnici.
    La nuova letteratura futurista ha come presupposto la distruzione della sintassi. Vi è l’uso del verbo all’infinito, per comunicare il senso della durata. Vi è l’eliminazione dell’aggettivo e dell’avverbio con indicazione del sostantivo referente dell’oggetto, che esalta la consistenza materiale delle cose. I segni matematici usati al posto della punteggiatura.
    Dall’analogia si passa ad una “gradazione di analogie sempre più vaste”. Dalla distruzione della sintassi si giunge alle “parole di libertà”. All’ordine dell’arte si contrappone disordine, un’estetica del “brutto”. All’intelligenza viene sostituita l’intuizione.

    Il “peso” della materia.
    Marinetti intende dare voce alla materia, e non alla psicologia. Vi è il tentativo di riprodurre il “rumore”, il “peso”, l’”odore”.

     
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