Riassunto: La Crisi del ‘29

Riassunto: Wall Street e la crisi del ‘29 (“Grande Depressione”)

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    Riassunto: La Crisi del ‘29
    Riassunto: Wall Street e la crisi del ‘29 (“Grande Depressione”)
    Le conseguenze della grande guerra
    Introduzione


    I paesi europei ebbero ripercussioni economiche dopo la Grande guerra e dovettero fare i conti con un’inflazione in crescita. L’economia statunitense, invece, uscì più forte da questo conflitto, grazie anche alla concessione di prestiti per scopi bellici ai governi inglese e francese. Negli anni Venti gli Stati Uniti divennero il paese-guida dell’economia mondiale e una sorta di modello per le società capitalistiche, grazie soprattutto allo sviluppo nei settori dell’industria automobilistica e delle radiocomunicazioni. La ricchezza del paese crebbe rapidamente, portando con sé anche fenomeni negativi, come il gangsterismo, cioè la criminalità organizzata che controllava, tra l’altro, il traffico degli alcolici, reso illegale dal proibizionismo. In Germania, subito dopo la nascita della repubblica tedesca (9 novembre 1918), il Partito comunista tedesco (KPD) diede vita a delle rivoluzioni che però furono represse sanguinosamente dall’esercito. La nuova Costituzione fu elaborata a Weimar, da cui la nuova repubblica prese il nome. La crisi economica, favorita da quella politica, diventa acutissima nel 1923 a causa di una gravissima inflazione. La repubblica di Weimar si riprese, ma i germi della crisi continuarono a diffondersi. In Ungheria e Polonia nacquero regimi autoritari, guidati rispettivamente da Horthy nel 1930 e da Pilsudsky nel 1926. In Bulgaria Boris III accettò un colpo di stato dei militari, e in Romania Carol II fu protagonista di una svolta autoritaria. La Jugoslavia era minata dai contrasti etnici, e in particolare dall’attività degli ustascia croati, di tendenze filofasciste. Anche in Francia e Gran Bretagna si verificarono, nel dopoguerra, forti tensioni sociali, ma la democrazia non fu mai in pericolo.

    Gli anni della crisi economica


    Siamo negli anni ‘20, un periodo molto prosperoso per gli americani, una delle più grandi nazioni industriali è nel pieno boom economico, automobili, lavatrici, aspirapolveri, radio, frigoriferi erano tra i principali beni a consumo durevole prodotti e venduti all’epoca. Sono tante le famiglie che si apprestano ad acquistare questi nuovi prodotti, anche tramite i nuovi sistemi di rateizzazione e prestiti bancari. I buoni risultati riscontrati fin da subito portarono una grande ondata di euforia fra la gente.
    Un periodo perfetto per chi ha soldi da investire, tanto da portare più di 1 milione di americani, sicuri di non poter perdere ad investire il proprio denaro in borsa, arricchendosi senza troppi sforzi.
    In soli 4 anni i loro capitali aumentano del 400%, tutti erano pronti a speculare, tutti avevano cibo in abbondanza, fino a 2 automobili, e non importava quanto fosse alta la somma da pagare per acquistare tali azioni, per loro era importante acquistarle.
    La mattina del 24 ottobre del 1929 inaspettatamente gli ordini divennero troppi e venne venduto tutto portando ad un calo delle quote azionarie con il conseguente crollo del mercato.
    Gli investitori che hanno contato sui profitti delle azioni dichiarano banca rotta, ed è qui che inizia la più grande crisi nelle quotazioni azionarie della borsa di New York.
    Questo nuovo sistema economico si basava principalmente sulla vendita di beni durevoli, e proprio perché durevoli questi una volta acquistati dalle varie famiglie non venivano buttati via dopo 2 o 3 mesi, ma duravano anche 5 o 10 anni, la domanda di tali oggetti rallentò e conseguentemente a ciò anche la domanda di materie prime, rilevandosi così un sistema dinamico che poi andava a saturarsi.
    I tentativi di trovare una soluzione furono vani tanto da portare alcune persone prese dal panico a gettarsi dalle finestre. Gli effetti del crollo si espansero oltre Wall Street, e le vittime di tale catastrofe si ripercosse su tutti i lavoratori del mondo dimostrando quanto il capitalismo non fosse altro che una promessa alla disoccupazione di massa.
    La crisi prese il nome di “Grande Depressione”, non vi era più lavoro, non vi era più una paga, non vi era più nulla da mangiare, le persone girovagavano per le città in cerca di lavoro, bussando a qualsiasi porta, mentre migliaia di fabbriche chiudevano.

    ican
    Nel giro di 1 anno 2 milioni emmezzo di persone persero il lavoro, per le strade vi erano lunghe file anche di 1000 persone ad aspettare il proprio turno per un pezzo di pane.
    Il rame rappresenta l’80% delle entrate estere del Chile, dopo il crollo di Wall Street e con la chiusura delle fabbriche fu inevitabile il rallentamento all’acquisto delle materie prime, colpendo da subito la più grande miniera mineraria (soprattutto rame) del mondo situata nel deserto del “Chuquicamata” comprendente più di 10 mila lavoratori.
    Gli operai più colpiti furono i Chileni produttori di nitrati, spediti in tutto il mondo come fertilizzanti per i contadini.
    Le persone che vi lavoravano non potevano far altro che accettare la situazione, prendere la propria roba e lasciare il loro posto che per loro era fonte di cibo e vita. Le città del Cile, soprattutto del nord furono completamente abbandonate, e non passò molto prima che la crisi si espandesse in tutto il mondo.

    La situazione del Chile si ripercuote sul commercio, senza rame, nitrati e qualsiasi altra merce da caricare, la marina è ferma portando a 0 le richieste di nuove navi.
    Iniziano così a chiudere a loro volta anche i vari cantieri per la costruzione di navi, portando sempre più desolazione e depressione.
    In questo periodo il presidente degli Stati Uniti è Herbert Clark Hoover (1874-1964), il suo governo dichiara che l’unico modo per affrontare la crisi è quello di tagliare le spese pubbliche, concentrandosi sul bilancio dello stato e aspettando una ripresa naturale.
    A Chicago le persone sradicavano i blocchetti di legno dalle strade pur di riscaldarsi, intere famiglie vagavano per le strade oramai sfrattate dai propri appartamenti, non vi era nessun tipo di previdenza sociale, nessun tipo di sussidio per i disoccupati, morire di fame era un fatto quotidiano che poteva colpire chiunque.
    Nel 1932 i disoccupati superarono i 30 milioni, circa il 25% della forza lavoro.
    La vita di ogni giorno si basava sulla speranza che qualche voce portasse notizie su possibili posti di lavoro, a quei tempi l’unico modo per viaggiare da una città all’latra era attraverso la ferrovia, sui vagoni merci.

    Ogni vagone poteva contenere fino a 15 persone, ed era possibile salire sul treno solo se viaggiava a 15 km/h.
    Ad ovest degli Stati Uniti molti fattori cercano di contrastare il calo dei prezzi distruggendo il cibo, come ad esempio il grano, le persone non avevano denaro per comprare il pane.
    La situazione negli altri stati non era differente, in Belgio ad esempio, i salari erano scesi drasticamente, chi scioperava veniva licenziato, e le condizioni di vita erano molto precarie.
    Le famiglie numerose se avevano un posto dove vivere, dormivano per terra, sul tavolo, sulla paglia e se non potevano permettersi più di tanto, si limitavano a mangiare patate.
    I governi non riuscivano a trovare nessun tipo di soluzione, tante manifestazioni e tanti furono gli oratori che scesero in piazza tutti i giorni a contestare il sistema capitalista.
    In Svezia i social-democratici al contrario dicono che se il governo spendesse il denaro pubblico per creare il posto di lavoro la situazione non sarebbe così drastica e con le elezioni del 1932 gli stessi social-democratici vanno al potere.

    Vengono aumentate le paghe, e tutti i soldi dello stato vengono usati per pagare i vari operai nella ricostruzione del paese, lasciando da parte il bilancio di stato. La stessa Svezia poi divenne un posto da visitare per capirne il sistema adottato contro la crisi.
    In America la situazione peggiora, a soli pochi mesi dalle nuove elezioni politiche Hoover incarica le forze armate di cacciare tutte le persone accampatesi a Washington per protestare e chiedere dei sussidi, questa mossa segno la fine del suo mandato come presidente.

    ican

    Con le nuove elezioni, vince in modo schiacciante, Franklin Delano Roosevelt, il primo presidente democratico dopo 12 anni.
    Durante la campagna elettorale Roosevelt promette agli elettori un “New Deal for American people”, cioè un nuovo corso per il popolo americano.
    Fin dai primi giorni della sua presidenza, egli inaugurò l’abitudine di tenere «discorsi al caminetto», conversazioni radiofoniche di tono domestico, molto amichevole, tanto da rivolgersi al suo popolo come amico e non come presidente, aveva una grande capacità comunicativa, e proprio grazie a questa capacità riuscì ad arginare le prostrazioni psicologiche che si erano diffuse negli anni Trenta, inaugurando una nuova era di rapporto diretto fra presidenza e popolo americano.
    Grazie al New Deal il termine «liberalismo» assume per gli Stati Uniti un significato nuovo, venendo a indicare un orientamento politico riformatore, progressista, mirando all’espansione del ruolo dello stato e delle tutele dei cittadini



    La sua azione di governo, ovvero la New Deal, si basa su quattro punti principali:

    ► riordino del sistema bancario, con l’attribuzione alla Federal Reserve (la Banca federale) di maggiori poteri per monitorare e sanzionare le banche che seguano politiche creditizie troppo pericolose, e costituzione di un’agenzia federale di monitoraggio sulla Borsa di Wall Street (la Securities and Exchange Commission, 1934);

    ► ampliamento e attuazione di programmi di primo intervento per il sostegno a gruppi sociali in difficoltà; tra di essi vi è il Federal Emergency Relief Act, con quale si autorizza il governo aa concedere fondi agli Stati o alle amministrazioni locali che intendano attuare programmi di assistenza ai disoccupati o ai poveri;

    ► attuazione di un vasto articolato programma di lavori pubblici, che porta all’assunzione di diversi milioni di disoccupati, i quali vengono impiegati per costruire strade, scuole o ponti. Uno dei progetti più importanti in questo ambito conduce alla costituzione della Tennessee Valley Authority (Tva), un’agenzia federale incaricata della bonifica del bacino del fiume Tennessee; L’esperienza della Tva viene poi resa permanente con la formazione della Works Progress Administration (Wpa), che estende a molte altre aree i programmi di lavori pubblici;

    ► riorganizzazione delle relazioni tra imprenditori e forza lavoro, attraverso la costituzione della National Recovery Administration, un’agenzia federale incaricata di coordinare le relazioni tra imprenditori e sindacati per poter orientare i livelli della produzione, dei prezzi e delle retribuzioni industriali. Inoltre, con Social Security Act (1935), viene istituito un primo sistema nazionale di previdenza e assistenza, che prevede il pagamento di sussidi di disoccupazione per metà a carico dello Stato centrale, per l’altra metà dei singoli Stati;

    I risultati di tutta questa vasta azione di governo nel complesso sono notevoli: riducono piuttosto significativamente i livelli di disoccupazione; rilanciano complessivamente le attività produttive; stimolano la ripresa dei prezzi e dei salari.
    Tuttavia la disoccupazione non fu mai del tutto arrestata, soltanto successivamente con l’avvento della seconda guerra mondiale l’economia americana uscirà definitivamente dalla crisi.

    @Riassunto tratto da documentario.

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