Rifts

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  1. FrancT90
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    Rift

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    Sito Ufficiale


    È oramai passato quasi un mese dal lancio che più di ogni altro ha saputo contraddistinguere questo inizio di 2011 per i MMORPG: quel Rift che è l'esperienza di debutto Trion Worlds non solo nel mercato dei titoli di massa ma in assoluto, seppur ce l'abbia messa tutta per non sembrarlo.
    Trion è infatti una software house del tutto nuova: nata non più tardi di tre anni fa, ha raccolto investimenti e professionalità specificatamente per far breccia in quella che, negli anni, è diventata la "casa" di un'altra softco californiana, nota come Blizzard Entertainment. Una mossa indubbiamente coraggiosa per chi l'ha studiata, forse persino folle considerando il fatto che Morhaime & soci negli ultimi anni hanno fatto tabula rasa della concorrenza, almeno in termini finanziari. Tutti gli avversari più agguerriti, pure quelli con più esperienza alle spalle come NCsoft e Mythic Entertainment, hanno infatti dovuto assoggettarsi alla legge dell'unico ed imitabilissimo: quel World of Warcraft che da più di un lustro detta legge sul mercato (occidentale e pure orientale) dei MMORPG dall'alto dei suoi dodici milioni di giocatori paganti. Qualcuno s'è salvato in corner, come Turbine che ha saputo reinventare il modello commerciale dei suoi prodotti al fine di renderli più appetibili. Gli altri sono caduti sotto i colpi di un paragone che non fa prigionieri e ha fatto cadere nell'oblio, o quasi, titoli certamente pregevoli come EverQuest II o il più recente Age of Conan.

    Tuttavia, o forse proprio per l'incredibile ed incontrastato successo di Blizzard, anche grazie a quell'universo parallelo che porta il nome di free to play il mercato dei giochi di massa ha saputo mantenere invariato il proprio appeal nel corso di tutti questi anni passati all'ombra di WoW. Altrimenti non si spiega la nascita di nuovi colossi come appunto Trion, o il fatto che tutti, nonostante gli schiaffi ricevuti, ci stanno riprovando: Electronic Arts con Star Wars: The Old Republic, Funcom con The Secret World, NCsoft con Guild Wars 2, Sony Online Entertainemnt con EverQuest: Next. Un nuovo sfidante che vuol farsi valere contro il campione dei campioni dunque, dandogli pure il vantaggio di giocare in casa, dato che Rift altro non è che l'ennesimo theme park MMO fantasy. Più che un rischio calcolato, un vero e proprio suicidio premeditato.

    Ma c'è una cosa che, nel corso di questi due anni che hanno preceduto il lancio del gioco, è diventata via via sempre più chiara: a differenza di coloro i quali hanno più o meno clamorosamente fallito, Trion sapeva quali carte giocarsi e, soprattutto, come farlo. Il riferimento non è ad una campagna pubblicitaria meno aggressiva (anzi, come potete vedere dal video, è la prima che ha fatto diretto riferimento al principale concorrente) o un'enunciazione meno perentoria di fantastiche feature. Niente affatto. Ma chi ha seguito il processo di sviluppo di Rift ha potuto sapere con esattezza dove il titolo sarebbe andato a parare. E, in seconda istanza, Trion ha fatto ciò che nessun altro negli ultimi anni ha saputo fare: presentare al lancio tutto ciò che era stato promesso e farlo in maniera decisiva. In altre parole, una release "pulita": un gioco completo da subito ed esente da grossi bug che ne minassero la giocabilità. E nel mercato videoludico di oggi, dominato dall'hype, non è poco. Ne sanno qualcosa Mythic e Funcom: la prima aveva annunciato un RvR ben diverso da quello che i giocatori hanno poi potuto apprezzare e l'ha pagata con il fallimento peggiore di tutti rispetto alle premesse. La seconda ha visto ridimensionarsi di parecchio le proprie ambizioni dopo un lancio affrettato, che l'ha di fatto resa antipatica a una grossa fetta di netgamer. Entrambe hanno cercato di farsi perdonare, senza successo.

    Per NCsoft il discorso è un po' diverso: Aion, forte dell'uscita coreana che ha preceduto il lancio in Occidente, si è presentato alla release anch'esso già rodato. Ma le promesse di un titolo coreano fortemente occidentalizzato sono andate tutte presto a farsi benedire con le amplissime dosi di farming richieste dal gameplay. Ecco: Trion Worlds non ha nulla di cui doversi scusare e niente da doversi far perdonare. Rift tale doveva essere e tale è. Qualche problema c'è pur stato, è vero. Ma le code registrate al lancio sono più imputabili alla poca lungimiranza dei giocatori piuttosto che a chi, tra Nordamerica ed Europa, ha messo a disposizione qualcosa come un centinaio di server. E il problema di sicurezza relativo allo scamming di diverse migliaia di account è più imputabile alla scarsa esperienza della software house tutta piuttosto che al gioco in sé. Nessuno è infallibile, compresi tutti coloro che hanno già bocciato il gioco perché "uguale a WoW", magari senza manco averlo provato: avrebbero fatto meglio a giocarsi la beta, dato che la possibilità era stata data veramente a tutti.

    Dopo questa lunga premessa bisogna iniziare a mettere i puntini sulle "i", perché la definizione di theme park MMO fantasy è un attimino generalista. Cominciamo col dire che Rift riprende gli attuali canoni del genere e no, non li reinventa. Ma li applica, più o meno tutti, senza fare pasticci. È quindi un multigiocatore di massa con un mondo persistente in cui si può giocare il PvE, il PvP e dedicarsi al crafting per meglio riuscire in entrambi questi ambiti. Ecco, se proprio vogliamo trovargli un difetto a prescindere manca completamente l'housing.





    Edited by FrancT90 - 2/5/2011, 21:00
     
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