Divina Commedia: legge del contrappasso

Divina Commedia: legge del contrappasso





Nella Divina Commedia, tutte le pene che i dannati sono costretti a subire nell'inferno, seguono la legge del contrappasso. Queste pene, possono essere per analogia o per opposizione: una pena per analogia è, ad esempio, quella che scontano i lussuriosi, i quali come in vita si fecero trasportare dalla tempesta delle emozioni, così per l'eternità saranno investiti dalla tempesta infernale. E' per opposizione invece, la pena scontata da gli indovini, i quali come in vita vollero guardare oltre la possibilità umana, così passeranno l'eternità a camminare con la testa rivolta all'indietro. E' importante notare come Dante abbia scelto con estrema cura la pena da assegnare a ogni tipo di peccato, e quindi quale fosse la più corretta per far redimere il peccatore. Molto interessante è il fatto che anche i fiumi seguano la legge del contrappasso, infatti i tre fiumi infernali (Acheronte, Stige e Flegetonte) sono diversi per forma (Acqua, fuoco e sangue) ma non per sostanza, in quanto sono tutti formati dalle lacrime di coloro che hanno subito un peccato, le quali raccogliendosi nella statua del veglio (a Creta), danno origine ai tre fiumi. Quindi i fiumi creati dalle lacrime, diventano strumenti della giustizia divina seguendo la legge del contrappasso; questa idea è resa particolarmente bene dalla pena scontata dagli assassini i quali passeranno l'eternità nel Flegetonte quindi immersi nel sangue bollente.