Divina commedia: Riassunto Inferno Canto I - Nella selva oscura e sul colle

Divina commedia: Riassunto Inferno Canto I - Nella selva oscura e sul colle

Il Canto I avviene nella selva oscura e sul colle nella notte del 7 aprile 1300 (giovedì santo) e mattina dell' 8 aprile (venerdì santo). I custodi sono le tre fiere: lonza leone, lupa.
Virgilio.
Dante si smarrisce nella selva - L'ascesa al colle - Le tre fiere Apparizione di Virgilio - Preghiera di Dante - Profezia di Virgilio La via della salvezza.

Dante si smarrisce nella selva. L'ascesa al colle (vi'. 1-30)
All'età di 35 anni, ossia a metà della vita umana, Dante, avendo smarrito la strada, si trova in una "selva oscura" incolta e intricata, il cui solo ricordo gli riempie di paura Il cuore; ma per potere rendere manifesto il bene che gli derivò da questo viaggio, egli vuole descrivere tutto ciò che vide. Il poeta non sa esattamente spiegare come si sia trovato; nella selva, tanto era assonnato nel momento in cui lasciò la retta via.
Oltrepassata la selva che gli aveva causato tanta angoscia, egli giunge ai piedi di un colle e, vedendolo illuminato dai raggi del sole, si sente incuorare: e come il naufrago che, giunto affranto finalmente a riva, si volge a guardare la distesa di acqua, anche il poeta, con l'animo ancora scosso dalla paura, volge lo sguardo verso la foresta che non lascio mai passare persona viva.
Dopo aver riposato un poco il corpo affaticato, inizia la 1, salita del colle.

Le tre fiere (vv. 31-60)
Ma ecco che, dopo pochi passi, gli si para davanti una lonza snella e agile, con il manto screziato, che gli impe disce di proseguire il cammino al punto che il poeta è più volte tentato di ritornare indietro.
È mattino, il sole si trova nella costellazione dell'Ariete, cosicche sia l'ora mattutina che la stagione mite di primavera, gli fanno ben sperare della lonza dalla pelle screziata; quando all'improvviso ecco apparire un leone che gli si fa incontro con la testa alta e in modo minaccioso e dopo il leone ecco una lupa che, nella sua magrezza, sembra carie di tutte le brame e che ha già reso infelici molte persone.
Ed è proprio la lupa che incute nell'animo di Dante un tale paura da fargli perdere la speranza di poter raggiungere la vetta; e come l'avaro che accumula volentieri le ricchezze, ma piange e si dispera se perde i suoi averi, così il poeta è
costretto a retrocedere poco a poco verso la selva a causa della lupa implacabile.

Apparizione di Virgilio (vv. 61-78)
Mentre Dante scende verso la Selva, dinnanzi agli occhi gli appare una figura umana che sembra muta a causa del lungo silenzio ad essa egli si rivolge invocando aiuto, pur non rendendosi conto se sia una persona umana o un'ombra.
La figura risponde dicendo di essere quel Virgilio, che, nato a Mantova sotto Giulio Cesare e vissuto durante l'im
pero di Augusto al tempo dei pagani, cantò del giusto figlio di Anchise, Enea, giunto in Italia dopo l'incendio di Troia.
Dopo essersi presentato, Virgilio domanda a Dante perché non continui la salita del colle, che è principio e causa di ogni gioia.

Preghiera di Dante. Profezia di Virgilio (v'. 79-111)
Dante, dopo aver espresso a Virgilio la propria ammirazione e il grande amore per l'Eneide, e dopo aver dichiarato di considerarlo suo maestro e "autore" e di aver da lui appreso lo stile nobile che lo ha reso tanto famoso, lo implora di salvarlo dalla belva che lo ha fatto indietreggiare e gli ha causato così giande spavento.
Virgilio risponde che per potersi salvare, dovrà seguire un altro cammino, poiché la lupa uccide chiunque tenti di passare: essa è tanto malvagia e crudele che non è mai soddisfatta, anzi dopo il pasto ha ancora più fame di prima; inoltre si accoppia con molti animali e con molti ancora si accoppierà fino a che non verrà il Veltro" che la ucciderà con dolore.
Questo liberatore non si ciberà di cose terrene, ma di sapienza, amore e virtù; sarà di umili origini e porterà la salvezza a quell'Italia per cui morirono gli eroi latini Camilla e Turno, e gli eroi troiani Eurialo e Nisv; egli caccerà dovunque la lupa fino a che la costringerà a ritornare nel l'Inferno da dove l'invidia di Lucifero la fece uscire.

La via della salvezza (v', 112-136)
Virgilio conclude dicendo che per potersi salvare Dante dovrà seguirlo attraverso l'Inferno, dove sentirà le disperate grida dei dannati e attraverso il Purgatorio dove le anime pur soffrendo sono contente perché sperano di poter salire nel Paradiso.
Qui Dante sarà accompagnato da un'anima più degna, poiché Dio non permette che Virgilio entri nel suo Regno, non avendo ricevuto il battesimo.
Dante, rincuorato, si dichiara pronto a compiere il viaggio attraverso l'Inferno sino alle porte del Paradiso, guidato
dal poeta Virgilio.

- La selva oscura raffigura la vita peccaminosa del Poeta dopo la morte di Beatrice (significato allegorico personale) e dell'umanità (significato allegorico universale).
- Il primo canto dell'Inferno è l'introduzione all'intera commedia ed esprime il significato allegorico del poema.
- 11 colle raffigura la vita virtuosa, che porta alla felicità naturale.
- Secondo la terminologia medioevale la lonza potrebbe essere una pantera o un leopardo.
- L'anima più degna che accompagnerà Dante nel Paradiso è Beatrice, che rappresenta la grazia santificante.