Dispersi nella Giungla: strategie per la sopravvivenza

Le insidie ed ostilità di un ambiente tropicale!

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  1. Ken
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    Dispersi nella Giungla: strategie per la sopravvivenza
    Le insidie ed ostilità di un ambiente tropicale!
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    Siamo nel bel mezzo di un viaggio in aereo, e ci gustiamo il panorama reso dalla immensità pluviale dell'Amazzonia, proprio una settimana fa programmiamo una gita turistica in una delle foreste più imponenti del mondo, ed eccoci qui, a poche ore dall'atterraggio, l'entusiasmo si fa sentire anche per gli altri compagni d'avventura quando in un lasso di secondi mi ritrovo scaraventato a destra dell'aereo, batto la testa e svengo. Lo stabilizzatore orizzontale non funziona, il pilota tenta in ogni modo un atterraggio d'emergenza, ma in vano, l'aereo si capovolge più volte, precipita...
    Oggi è sicuramente una di quelle giornate che dovevano essere perfette, indimenticabili, ma per un motivo non lo è stato, o forse se lo è stato non era proprio questo quello che ci si aspettava. Ci svegliamo, ci troviamo di fronte a quel tipo di scenario che si vedono solo nei film, sono ferito e così anche gli altri compagni dell'aereo, ci guardiamo attorno e ben poca luce intravediamo, siamo nel bel mezzo di una giungla, certo non ci saremmo mai aspettati di avventurarci in questo modo... A questo punto la prima cosa da fare è assicurarsi che tutti quanti stiano bene, e procedere con medicamenti con ciò che abbiamo a disposizione, sperando che non vi siano emorragie interne o gravi esterne procediamo a sistemare le ferite, è risaputo che le ferite aperte sono un rischio per le infezioni, specie per il tetano, quindi estrarre corpi estranei qualora ce ne fosse bisogno, tagliate via vestiti, pulite l'area e l'esterno delle ferite con dell'acqua (se non ne disponete viste le circostanze utilizzate la vostra urina se non vi siete già urinati addosso dalla paura, presenta ammoniaca e nonostante tutto potrebbe rivelarsi un buon disinfettante) e non viceversa. Asciugate e applicate qualsiasi medicamento di cui siete a disposizione, se non disponete di nulla allora sono 2 i punti: o l'aereo e gli stessi passeggeri sono persone che si avventurano senza precauzioni e quindi imbecilli di prima categoria, o tutti i medicamenti sono andati persi durante l'impatto, a questo punto è difficile da comprendere come siate sopravvissuti. Importante è tenere al caldo le ferite, ed evitare contatti con l'ambiente circostante. Se avete subito ferite come tagli da coltello, e avete un kit di sopravvivenza pulite e cucite la ferita, che sia filo o adesivo a farfalla. Nel caso in cui la ferita si gonfiasse, e diventasse rossa è possibili che si infetti quindi in casi estremi rimuovere uno o più punti per far fuori uscire il pus. Ora dobbiamo incamminarci, attraversare un giungla non è facile, presenta un vasta e folta congregazione di alberi, alti anche 50 metri, con sottobosco tortuoso e poco percorribile, cercate di tagliare verso il basso e il più vicino a terra possibile, rimuovete le piante su ogni lato, in modo che cadano fuori della pista e non in mezzo. Evitate le spine di bambù: possono essere letali. Alcune piante come Atap e Rattan hanno spine a uncino all'estremità delle foglie, procedete con cautela, e se restate agganciati a questi ultimi, indietreggiate e liberatevene, procedere a ogni costo è peggio. Proteggete i piedi da spine, serpenti e parassiti. Prendete pause, quindi fermatevi di frequente per rimuovere questi ultimi. Alcuni potrebbero causare infezioni, soprattutto se siete feriti. Il clima è davvero ostile, se non riuscite ad orientarvi provate ad arrampicarvi sulla cima di un albero e fatevi un panoramica (molti pericoli partono proprio dall'alto, attenti ad eventuali animali, in discesa attenti a non agitarvi, se cascate e non vi spaccate l'osso del collo ma qualche costola o osso femorale sarà difficile proseguire, e la vostra morte sarà lenta e dolorante, facile preda per l'ambiente circostante), la marcia nella giungla è sempre molto lenta, i tempi per percorrere distanze discrete sono abbastanza longeve, anche a seconda di quanto sia fitta la foresta, ciò significa che in alcuni casi un'ora non basti per percorrere un centinaio di metri. Le piogge sono molto frequenti, e nonostante l'ambiente molto umido, vi disidratate in fretta per via della temperatura. E' bene tenere con se un'arma, oggetti come maceti, o anche rami tosti se non disponiamo di nulla. Per trovare una via di salvezza l'importante è cercare tracce che riportino a possibili civiltà di zona, seguite ruscelli e fiumi se ne trovate nel cammino. Se sentite un forte rumore d'acqua, attenti, potrebbe essere una cascata, se siete sopra e per puro caso cascaste in qualche fossa che riporta dritto alla cascata morirete. La sete è sicuramente una brutta bestia, una volta giunti lungo un fiume fate attenzione prima di bere, bagnatevi un po' lingua per assaggiarla: se è inodore e insapore potete berla tranquillamente, solitamente dove bevono gli animali l'acqua non nuoce, ma se vi trovate in un caso del genere, forse sarà l'animale che nuocera' voi. Anche masticando l'erba o succhiando un sassolino umido si può alleviare il senso di sete, anche se per poco, l'importante è non ingoiare il sassolino e non mangiare fili d'erba di piante velenose. Se non avete più scorte di cibo, allora cercatelo, la giungla offre quel minimo indispensabile, non che sia il massimo, ma sicuramente con il giusto impegno riuscirete a sopravvivere. Alcuni dei cibi che potete trovare sono: frutti selvatici caduti dagli alberi, banane, fichi, noci di cocco, radici delle piante rampicanti, arachidi, avocado, canne da zucchero, bacche varie, larve di insetti e termiti, serpenti (se riuscite a non farvi ammazzare, toglietegli la testa, pelle e intestini prima di cuocerli, sempre se avete il materiale necessario, in alternativa mangiatelo crudo), bruchi (ovviamente quelli senza peli), pesci, anguille, uova di formiche e via dicendo... La notte è il momento più angosciante, arriva all'improvviso per questo bisogna organizzare un bivacco prima che cali il sole, scegliete sempre una zona sopraelevata. Accendete il fuoco se riuscite, per via delle piogge e umidità non sarà facile, ma è importante per tenere lontane zanzare le quali possono trasmettere malattie come la malaria e la febbre dengue. Quando riprenderete il percorso ricordate di seguire il fiume, per velocizzarvi costruite una zattera, nella giungla la legna non manca di certo, quindi utilizzate cortecce e liane per legare i vari tronchi. Sperate a questo punto di giungere lungo costa, o qualche zona che lasci alle spalle la insidiosa foresta, sperando di trovare qualche località, o civiltà che possa aiutarvi... altrimenti, imparate a vivere alla tarzan, combattete come eroi, contro bestie e mostri, o meglio ancora... lasciatevi sbranare da qualche coccodrillo affamato, o buttatevi nel primo dirupo che trovate per porre fine alla vostra esistenza.



    Edited by Ken - 1/7/2014, 14:07
     
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