Giuseppe Pelizza da Volpedo - Quarto Stato

Breve Analisi

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    Quarto Stato



    Con la seconda rivoluzione industriale fu sconvolta la società moderna e cambiarono gli ideali del popolo. Il XVIII secolo fu ricco di manifestazioni per i diritti della classe operaia, che furono visti con grande speranza: un tipico esempio di ciò è il quadro di Giuseppe Pelizza da Volpedo, “Quarto Stato”. Quest’opera, composta tra il 1896 ed il 1902 e con una dimensione di ben 283x543 cm, rappresenta un corteo di protesta di lavoratori, ed è molto importante, infatti l’autore dedicò ad essa 10 anni di lavoro, contando anche il periodo in cui disegnò i bozzetti preparatori e primi schizzi. “Quarto Stato” è un quadro molto studiato e definito: dall’ombra emerge una massa di lavoratori omogenea e studiata nei particolari, dai colori uniformi, che si dirige in modo solenne verso la luce, simbolo di speranza e conquista dei diritti. In primo piano tre figure: due uomini, ed una donna, con un bambino in braccio, illuminate in modo artificiale e surreale. C’è un grandissimo contrasto tra lo sfondo e la luce bassa che serve ad evidenziare i movimenti dei lavoratori, disposti in un grande equilibrio. Per questo quadro l'autore ipotizzava diversi titoli tra cui "Il cammino dei lavoratori", fino al definitivo, "Quarto Stato", che si riferiva agli ideali ed alla terminologia della Rivoluzione francese dei tre stati della nobiltà, del cero e del popolo.
    Questo quadro è collocabile alla corrente artistica del Divisionismo, infatti è proprio l’arte divisionista e simbolista ad affrontare i temi sociali quali quelli dei lavoratori.

     
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