Formichiere gigante

Il Formichiere gigante (nome scientifico: Myrmecophaga tridactyla), è un grande mammifero insettivoro diffuso principalmente in alcune zone del Sudamerica e dell'America centrale, in particolar modo nel vasto territorio del Pantanal. Insieme al Bradipo, fa parte dell'ordine Pilosa che li accomuna, principalmente, per il fatto che possiedono artigli lunghissimi e robusti, la cui funzione varia a seconda della specie. Il Formichiere gigante può raggiungere una lunghezza che va dai 182 ai 217 cm dei quali, circa 60, spettano alla lunga coda. Ha il muso di forma allungata, la sua coda è molto folta, il pelo è di colore bruno ispido e le sue zampe anteriori sono munite di lunghi e resistenti artigli. Cammina sulle nocche anteriori, modo che ricorda molto quello di diverse specie di scimmia. La vista del formichiere non è molto acuta, ma compensa questo difetto con un ottimo olfatto. Si nutre principalmente di formiche e termiti scavando nel terreno, grazie ai suoi unghioni e usa la sua lunga e appiccicosa lingua per raccoglierle. Altro utilizzo da parte del formichiere dei suoi artigli riguarda la difesa. Infatti li usa come arma contro i suoi più grandi predatori, quali giaguari e puma, alzandosi in piedi sulle zampe posteriori e sferrando potenti colpi. Difficilmente attacca l'uomo, anche se sono stati riscontrati degli incidenti mortali in alcuni giardini zoologici. Tende ad essere più attivo nelle ore meno calde della giornata, infatti favorisce la notte e la prima mattina ed è un ottimo nuotatore. I maschi sono molto solitari e si uniscono alle femmine solo nella fase dell'accoppiamento, per la quale non c'è un periodo preciso. La gestazione dura all'incirca 190 giorni, al termine dei quali, solitamente, nasce un solo cucciolo. Molti zoo europei, che vantano una certa bellezza e importanza, hanno il formichiere tra le maggiori attrazioni del parco. Non è presente in nessuno zoo italiano. Il Formichiere Gigante è considerato come specie vulnerabile dalla IUCN (Unione Mondiale per la Conservazione della Natura), per il fatto che, nel corso degli anni, ha subito una caccia spietata, soprattutto per la sua pelliccia e i suoi artigli. Spesso inoltre rimane vittima di incendi e di collisioni con le automobili.