Caravella portoghese

A prima vista la si può scambiare per una medusa, ma in realtà non lo è. La Caravella portoghese è un sifonoforo, cioè non si tratta di un singolo organismo pluricellulare, ma di un insieme di individui, in questo caso quattro. Il primo gruppo sono i Dattilozoidi, che si sviluppano in lunghezza e formano dei tentacoli che possono raggiungere anche i 50 metri, ma normalmente la loro lunghezza si aggira intorno ai 10. Il secondo gruppo, sono i Gastrozoidi, che formano l'apparato di cattura e digestione del cibo. Poi ci sono i Gonozoidi, che si occupano della riproduzione ed infine c'è lo Pneumatoforo, il quale forma una sacca piena di gas, che permette alla caravella di galleggiare o, in caso di aggressioni dall'alto, può sgonfiarsi, grazie ad una specie di sifone, dando all'individuo la possibilità di immergersi per brevi periodi, per difendersi. Ha un colore che varia dal blu al violetto. Le Caravelle vivono principalmente nell'oceano Atlantico, Pacifico e Indiano. Per muoversi sfruttano la combinazione tra venti, correnti e maree, non essendo dotate di organi atti alla locomozione. Forti venti, possono spingerle verso le coste e in certi casi possono essere anche spiaggiate, provocando non pochi problemi. Infatti, anche dopo la morte, i loro tentacoli mantengono per svariati giorni le proprietà velenose. Quindi, è molto pericoloso toccarle, perché le tossine possono causare all'uomo dei dolori molto forti e anche l'arresto cardiaco. Casi di morte, dovuti al contatto con la Caravella, sono rari. Le caravelle sono carnivore e le loro principali fonti di sostentamento sono piccoli pesci, crostacei e plancton. Si nutrono di Caravelle le tartarughe comuni Caretta caretta, infatti, queste ultime non temono le punture dei tentacoli, grazie allo spessore della loro pelle. Animali immuni al loro veleno invece, sono i polpi della specie Tremoctopus violaceus, i quali a volte strappano i tentacoli dell'individuo così da usarli per difesa. Il nome "Caravella portoghese" deriva dall'aspetto di quest'ultima, che ricorda appunto una caravella con le vele spiegate.