La sonda Rosetta raggiunge la cometa

Prossimo appuntamento a Novembre.

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    Tutto comincia da un risveglio

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    La sonda Rosetta raggiunge la cometa



    Impossibile per un appassionato di astronomia non conoscere la Sonda Rosetta dell'Agenzia Spaziale Europea, che, come da programma, ha raggiunto in queste settimane la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko.
    Finalmente possiamo spudoratamente abbandonarci al cliché del "sembra ieri quel lontano Marzo del 2004", quando Rosetta iniziò il suo lungo viaggio, lanciata in un anno da quella fionda gravitazionale che tutti conosciamo con il nome di "Terra".
    E invece ci sono voluti ben 10 anni e 6,4 miliardi di km per il raggiungimento dell'ambita meta.
    Da quando la sonda ha agguantato la cometa i primi di Agosto, ha iniziato una delicata serie di manovre per scendere in un'orbita sempre più vicina ad essa, manovre che le hanno permesso di fornire immagini della cometa a 360°.

    Ecco come si presenta la cometa:



    Montagne, massi alti fino a 30 metri, scarpate ripide e crateri.
    Immagini incredibili, quasi inaspettate per i ricercatori che non si immaginavano certo una forma del genere, caratterizzata da due evidenti corpi, quasi fossero due comete fuse assieme per formare un unico astro.
    Rosetta finora ha scoperto che la cometa rilascia ogni secondo l'equivalente di due bicchieri di acqua nello spazio.

    Lo spettrometro Virtis (Visible Infrared and Thermal Imaging Spectrometer) progettato dall'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF, Italia) ha già misurato una temperatura di 70° sotto lo zero che caratterizza il nucleo della cometa, ben 20-30° più alta delle aspettative; il fatto che la temperatura interna sia troppo "calda" rispetto alle previsioni indica con tutta probabilità che il nucleo è avvolto da un guscio di polveri, anziché di ghiaccio.

    Il lavoro di Rosetta è tutt'altro che finito.
    A Novembre, terminate le manovre previste per l'avvicinamento alla cometa, ulteriormente complicate dalla particolare forma del corpo celeste e dalla meticolosa programmazione tempistica (tenete presente che un segnale della sonda per arrivare alla Terra impiega 22 minuti e 29 secondi), la sonda si troverà a circa 10 km dalla superficie. Si staccherà quindi il piccolo modulo Philae che diventerà protagonista di un'impresa mai tentata prima: atterrare sulla cometa. A quel punto non rimarrà che affidarsi alla trivella progettata al Politecnico di Milano per effettuare la trivellazione e scoprire se anche le comete hanno un cuore...

    @World Archive | RIPRODUZIONE RISERVATA ©
    Stratego


    Edited by Stratego - 26/8/2014, 18:07
     
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    Sicuramente riuscire ad ottenere un frammento di cometa e poterla studiare sarebbe un bel progresso, oltretutto fa piacere sapere che anche l'Italia ha contribuito a questo progetto!
    Complimenti per il topic Stratego! ^_^
     
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    Interessante... soprattutto quando atterrerá! Con la tecnica spectroscopica si possono rilevare i materiali di cui é fatta *_*

    Comunque... il Politecnico di Milano é fico :B):
     
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    Ora che Philae è atterrato... la curiosità cresce sempre di più in me! *-*
     
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