Tamarino imperatore

Il Tamarino imperatore (nome scientifico Saguinus imperator), è un primate appartenente alla famiglia dei Cebidi che deve il proprio nome ai suoi lunghi baffi, molto simili a quelli che andavano di moda durante il regno dell'imperatore Guglielmo II di Germania. E' diffuso, in particolar modo, in un'ampia area di foresta tropicale amazzonica che va dal Perù sud - orientale al Brasile nord - occidentale. La sua lunghezza complessiva si aggira intorno ai 60 cm, dei quali circa 24 - 26 cm spettano al corpo, mentre i restanti spettano alla coda. Il pelo è di colore grigio sul dorso, mentre sul petto il colore del manto tende al bianco. Il basso ventre, la parte posteriore delle cosce e la coda sono di colore rossiccio. La caratteristica principale della specie rimangono comunque i baffi, che partono dal muso e arrivano fino alle spalle, che danno a queste scimmiette un aspetto altezzoso. A differenza di quelli di Guglielmo II di Germania, i baffi del Tamarino imperatore si spiegano verso il basso. La specie è priva di pollici opponibili. Questa scimmietta vive in gruppi che possono comprendere da due a otto individui, chi comanda è sempre una femmina dominante che viene affiancata da altri individui disposti gerarchicamente a seconda dell'età e del sesso, inoltre, sono sempre presenti almeno due maschi. La dieta del Tamarino iperatore si basa principalmente su frutta e verdura, ma non mancano di cacciare, in caso di scarsa disponibilità di cibo, piccoli vertebrati, rane, nidiacei e uova di uccelli. Per quanto riguarda la riproduzione, l'unica alla quale è concesso tale processo è la femmina dominante, la quale si accoppia, indistintamente, con tutti i maschi presenti nel gruppo. La gestazione dura circa 140 - 150 giorni al termine dei quali vengono dati alla luce, il più delle volte, due cuccioli. Alla nascita sono i maschi che si prendono cura dei piccoli, che vengono affidati alla femmina solo per la poppata. Questa specie ha una speranza di vita che si aggira intorno ai 10 anni in natura, mentre in cattività possono raggiungere molto facilmente i 20. Il rischio di estinzione è minimo.