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MinÐ.
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I Pilastri della Creazione
I Pilastri della creazione furono immortalati per la prima volta il 1° aprile del 1995 e sono gigantesche colonne di gas freddi e polveri con una densità molto elevata, lontani circa 6000 anni luce dal nostro sistema solare. Tali strutture prendono il nome di “Pilastri della creazione” in quanto nella zona in cui risiedono, una parte della nebulosa dell’Aquila, nascono numerosi corpi celesti e di conseguenza pianeti. Queste colonne di gas, seppur siano soltanto una piccola parte della nebulosa M16, presentano delle dimensioni piuttosto elevate (e tenendo conto di quanto misuri il nostro sistema solare, decine di miliardi di chilometri, quest’ultimo si rivelerebbe grande quasi quanto una briciola nei confronti dei Pilastri della creazione). Nel 2007 grazie alle immagini fornite dal Telescopio Spaziale Spitzer gli scienziati hanno ipotizzato che i pilastri abbiano subito evidenti modifiche rispetto a come li vediamo oggi, in quanto queste strutture sono state quasi certamente distrutte dall’esplosione di una supernova avvenuta circa 6000 anni fa e dovremo aspettare circa un millennio affinchè la luce raggiunga il sistema solare per rivelarci la nuova forma assunta dai Pilastri della creazione. La comprensione della morfologia di queste strutture è stata resa possibile grazie all’utilizzo dei telescopi spaziali. Inoltre grazie agli studi condotti da numerosi scienziati, al fine di dare una spiegazione alla particolare struttura a pilastri di queste nubi, si è giunti alla conclusione che le radiazioni ionizzanti, provenienti dai corpi celesti presenti nella nebulosa dell’Aquila, comprimono i gas molecolari presenti nelle nubi, con un conseguente aumento della pressione nella parte superficiale della struttura, mentre in contrapposizione al vento interstellare si genera un’emissione di sostanze fotoevaporanti. Inoltre le prime due colonne presentano una densità minore, pertanto sono maggiormente soggette alla proprietà sgretolante del vento e all'evaporazione causata dalle radiazioni ionizzanti. In aggiunta, gli studiosi ritengono che il sole si sia evoluto in circostanze molto simili a quelle in cui si formano i corpi celesti nella nebulosa M16; a testimonianza di ciò, si ipotizza che il sole, durante il suo sviluppo, fosse travolto da materiale radioattivo causato da un'esplosione stellare, lasciando teorizzare su possibili corpi celesti con una massa talmente elevata da produrre radiazioni come quelle presenti nella nebulosa dell'Aquila.@World Archive | RIPRODUZIONE RISERVATA ©
MinÐ
Edited by cherubins98 - 14/1/2017, 15:04. -
Eli.bt.
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Interessante . -
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Che fico... la cosa che mi affascina di piú é proprio il fatto che quando si recepisce il segnale luminoso, i corpi osseravati non sono piú cosí in quanto c'é una distanza enorme che ci separa da loro... anni! Troppo fico. . -
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Beh... come non essere affascinati da tanta magnificenza, da tanta bellezza... *_* . -
¬S a s u k e.
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L'immagine parla da sola, davvero spettacolare :O
Peccato solo che bisogni aspettare un millennio per vedere la nuova forma assunta dai pilastri della creazione. -
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Veramente Spettacolare . -
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Wow che meraviglia, ogni volte mi stupisco di quanto la vita sia arte . -
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aaaaaaaaaaa,mi pareva strano .