Zucca serpente

Oggi vi parlo della "zucca serpente", una cucurbitacea rampicante che cresce spontanea nei margini delle foreste e nelle radure dei climi tropicali e subtropicali (nello specifico Sud-est asiatico, Cina, India e Corea).

Le foglie sono lobate e palmate, e arrivano anche a 25 cm. I fiori bianchi, che si aprono solo di notte, sono dotati di sottili filamenti ai margini dei petali che si estendono per poi arricciarsi mano a mano che tendono ad appassire. Una volta maturi i frutti possono raggiungere i 200 cm di lunghezza e sono caratterizzati da un intenso colore rosso che compare prima sulla punta e si estende poi via via fino a raggiungere la base.



A prima vista può sembrare una semplice pianta di cetriolo per via del fusto allungato, della forma e della misura delle sue foglie.

La Trichosanthes cucumerina è conosciuta anche con i nomi volgari di "podalangai, chachinda, lingapotla, snake gourd, serpente vegetale", ma soprattutto come "zucca dei serpenti". Il genere Trichosanthes deriva dal greco "erfogl" (ovvero "pelo") e "erfo" (cioè "fiore"), mentre "cucumerina" significano in latino "a forma di cetriolo".

L'ANGOLO DELLA CUCINA
Ovviamente il nome comune "zucca serpente" si riferisce alla forma stretta e contorta del frutto allungato. Quest'ultimo immaturo (non oltre i 150 cm) contiene al suo interno una polpa morbida, dolce e un po' mucillaginosa, simile a quella della luffa e della zucca . Come ingrediente è popolare nelle cucine asiatiche e del Sud-Est asiatico, ma ultimamente sta prendendo piede anche in Africa. Alcune cultivar sono caratterizzate da un frutto immaturo con un odore sgradevole e un sapore leggermente amaro, tuttavia scompaiono entrambi una volta cucinato. Una volta raggiunta la maturità, il frutto diventa troppo amaro per essere mangiato; ciò nonostante la sua polpa rossastra viene comunque utilizzata in Africa come valido sostituto dei pomodori.
Anche i germogli, i viticci e le foglie sono commestibili e mangiati come verdure .