Youtube e la Modalità con Restrizioni

È arrivata in Italia l'era delle donazioni?

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  1. Steb95
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    Youtubers: è giusto chiedere donazioni?


    gli youtubers e le donazioni

    In un mondo in cui Internet è diventato indispensabile e si è diffuso in modo capillare, sono sorti dei lavori che prima non si riusciva nemmeno ad immaginare: esattamente come quasi un secolo fa nessuno avrebbe mai pensato di lavorare in televisione, circa tre lustri fa nessuno avrebbe mai sognato di potersi creare un impiego registrando video della più varia natura e mettendoli a disposizione della grande community. Eppure bisogna ammettere la realtà: lo Youtubers è divenuto una vera e propria fonte di sostentamento, permettendo a pochi di crearsi un discreto patrimonio, direttamente o indirettamente, e a molti di vivere in quello che era definito ceto medio. Ma l'incertezza regna sovrana nel mondo e sembra di essere giunti ad un punto di svolta, dovuto ad un duplice ordine di problemi.

    Innanzitutto, qualche anno fa, si sono sempre più diffuse delle estensioni per i browser in grado di bloccare le pubblicità. Chiunque navigava assiduamente su Internet, infatti, rimase sempre più vittima di un sistema pubblicitario eccessivamente invadente: non mi riferisco certo a degli innocui banner o ad un popup, che, sebbene possano arrecare fastidio a seconda del contenuto, sono in ogni caso più che tollerabili, bensì a quelle pubblicità lampeggianti e, anche, sonore che, nella peggiore delle ipotesi, non permettevano di vedere alcun video. Diverso tempo fa si è raggiunto un punto di non ritorno e, come era facilmente prevedibile, il mercato si è adeguato dal lato dei consumatori, i quali hanno ricercato sempre più delle soluzioni per eliminare il disagio. Ovviamente anche Youtube rimase coinvolto: difatti i filtri installati non consentivano di lasciar passare alcuna pubblicità, secondo la logica del o tutto o niente, perciò persino le inserzioni all'inizio, a metà o alla fine dei video venivano troncate. Da qui è partita una campagna di molti Youtubers che chiedevano ai propri iscritti di disabilitare l'estensione solo sul proprio canale, ottenendo dei buoni risultati. Anche le pubblicità fastidiose sono pressoché scomparse dal Tubo, ma, si sa, una volta persa la fiducia dei consumatori è molto difficile riconquistarla e, di conseguenza, ancora oggi il problema non è del tutto superato.

    In secondo luogo anche la piattaforma ci ha messo lo zampino: negli ultimi mesi infatti i riflettori si sono puntati sulla cosiddetta modalità con restrizioni, una sorta di filtro automatico che la piattaforma attua per proteggere i minori o le persone più sensibili da contenuti troppo spinti. Per attivarla è sufficiente andare sulla home del Tubo, scorrere tutta la pagina e, in fondo, selezionare "Modalità con Restrizioni" e "Attivata". In un video, QDSS spiegano più o meno dettagliatamente come funziona l'algoritmo, per l'articolo basta comprenderne le basi: tutti i video vengono analizzati sulla base di alcuni parametri e vengono classificati come adatti o non adatti a rientrare nella modalità con restrizioni. Se si rientra nella modalità, i video saranno visibili a tutti, se non si rientra nella modalità, i video saranno visibili solo a coloro che non hanno attivato la modalità. Ma c'è di più: se un video non rientra nella modalità, i guadagni derivanti dalle inserzioni pubblicitarie sono, per una serie di motivi, nettamente inferiori, circa il 60% in meno. Ovviamente questo ha di nuovo fatto indignare gli Youtubers che hanno visto sfumare la loro possibilità di continuare a vivere grazie alla piattaforma; in sostanza hanno letteralmente perso il lavoro. A ciò si aggiunge il fatto che l'algoritmo è incompleto e funziona male, escludendo dalla modalità con restrizioni anche dei video dai contenuti assolutamente pacati ed adatti a tutti. Ma qual è la differenza con il primo punto? Semplice: mentre con le estensioni il lato del mercato coinvolto era la domanda (i consumatori) che poteva più o meno essere influenzata, questa volta è l'offerta stessa a porre un limite invalicabile da chiunque.

    La reazione che sta prendendo piede in questi giorni è il ricorso ad un sistema di donazioni dirette Youtubers-Iscritti, grazie al quale è direttamente lo spettatore a finanziare il canale. Un sistema eticamente lecito? Lo lascio decidere a voi. Dobbiamo però ricordarci che attualmente la piattaforma sta, di fatto, mantenendo non solo dei ragazzi e delle ragazze, ma anche delle famiglie e che con questo meccanismo in effetti crea disoccupazione. È esattamente questa la differenza tra uno Youtubers ed un lavoratore televisivo: se in tv, nel momento della pubblicità, gli spettatori cambiano canale, il conduttore, l'attore, il comico vengono comunque pagati; se su Youtube uno spettatore non guarda le pubblicità, la persona che crea i video e, in alcuni casi, l'intero team, non ottiene nulla. Lascio due video: nel primo QDSS spiegano la nuova modalità, nel secondo i The Show trovano un modo simpatico per spiegare la situazione e la loro soluzione ai propri iscritti.




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    .Steb95

     
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