Fare sesso per gioco!

è questo il divertimento dei ragazzini odierni.

La degenerazione, intesa in diversi sensi, è qualcosa a cui tutti noi ci troviamo di fronte quotidianamente e, purtroppo, spesso senza nemmeno rendercene conto. Come forse avete intuito, nelle seguenti righe mi accingerò ad affrontare quella che è la degenerazione nell'ambito, forse abbastanza generico, dell'utilizzo del corpo. Ormai è da diverse decine di anni che ci troviamo di fronte a quello che è un continuo abbassamento dello standard del pudore, o per dirlo in un altro modo, ad un progressivo scempio concernente quella che potremmo definire la assurda e per nulla proficua auto mercificazione del corpo. Se molto tempo fa ci trovavamo di fronte a quella che era una prostituzione mirata all'accumulo del denaro necessario a mantenere una vita perlomeno dignitosa, oggi possiamo osservare, spesso ed in diverse occasioni, una continua e volontaria tendenza al "darsi" o più correttamente al "concedersi" ad un'altra persona, non per qualche fine particolare, non per arrivare a fine mese, non per fare carriera, ma solo perché è divertente. Mio malgrado sono stato portato a notare come questo fatto sia più spiccato ed evidente nelle nuove generazioni, e continua inesorabilmente ad accentuarsi ogni anno che passa; potrà sembrare assurdo ma così come cinquant'anni fa nessuno avrebbe mai pensato di raggiungere i livelli che noi siamo riusciti a toccare, probabilmente tra altri cinquant'anni vedere due dodicenni che fanno sesso in mezzo alla strada sarà una cosa quasi all'ordine del giorno. Sembra una battuta, sembra un'osservazione insensata e di cattivo gusto, beh devo dirvi che mi dispiace, mi dispiace davvero molto ma purtroppo non è così; ci troviamo di fronte a quello che è un modo di pensare completamente errato che si espande continuamente a macchia d'olio nelle menti di un numero sempre crescente di persone, le quali magari inizialmente con un atto di ingenuità, si ritrovano ad essere inebriate dal loro stesso ruolo di protagonisti all'interno di quella che è la recita dell'uomo-giocattolo. L'utilizzo della parola giocattolo come aggettivo per descrivere una persona vi sembra ardito? Siete totalmente fuori strada. L'atto del fare sesso, con persone a caso, in un posto a caso, e perché si ha voglia di passare il tempo non è altro che un reciproco trattarsi da giocattoli; nel momento in cui due persone si cimentano in una situazione come questa, non hanno più valore di una bambola gonfiabile agli occhi di chi hanno davanti in quanto, la loro unica utilità, sarà quella di (forse) far avere un orgasmo a uno sconosciuto. Ragazzi piantiamola di regalarci in giro utilizzando la scusa che ormai è una cosa normale; piantiamola di far passare per giuste cose che palesemente non lo sono; io stesso in questo momento, mentre scrivo queste righe, mi rendo conto di stare dicendo cose che dovrebbero essere le più ovvie del mondo, cose che, se non tutti, il 90% delle persone dovrebbe condividere, ma so che non è così! Ed è per questo che tento di spiegare, non la mia idea, perché questa volta non lo è, ma la realtà dei fatti, tento di far aprire gli occhi a persone che li hanno chiusi per aprire le gambe incitati da una società sempre più favorevole a questa propaganda sessuale che strumentalizza tutti coloro che senza rendersene conto ne prendono parte. Ma questo non basta, infatti vengono continuamente ideati nuovi modi di buttare nel cesso la propria auto considerazione, facendosi anche quattro risate nel frattempo; vengono create vere e proprie discipline come ad esempio i tanto amati "balli" erotici! Sì metto la parola "balli" tra virgolette perché questa è una denominazione errata, un vero e proprio "calcio nel fondo schiena" a chi balla per davvero. Mi riferisco a discipline come il reggaeton, il quale è stato oggetto di numerose polemiche incentrate sullo svilimento della figura femminile o, ancora peggio, al nuovissimo twerking (vedi video a lato); tutti modi creati per rendere più facile il fare sesso con qualcuno senza il bisogno di aprire la bocca per dire "ciao". Discipline che vengono continuamente propagandate da coloro che le praticano per mestiere i quali vengono idolatrati e ammirati senza che gli ammiratori riescano a rendersi conto che farlo su un palco come lavoro perché ti pagano non è la stessa cosa che farlo con il primo che si trova per poi farci sesso. Grazie ad una intervista fatta da Maria Sobri per "Il Giornale" il 18/02/2009, siamo in grado di mettere ulteriormente in evidenza alcune realtà già palesate dalla sfacciataggine di chi le pratica tramite alcune citazioni riguardanti, ad esempio, il sesso nelle discoteche pomeridiane: " cit. «Sabato scorso - racconta un ragazzino sbarbato - un mio amico è stato assieme a 33 ragazze. Seriamente però solo con due, in bagno». Chiediamo chiarimenti sul «seriamente». Come temevamo: vuol dire un rapporto completo. Consumato in pochi minuti nei bagni del locale, chiusi in un metro quadrato di mattonelle con altre coppiette fuori dalla porta ad aspettare il loro turno." e ancora, dalla stessa intervista, emerge anche l'opinione di chi pratica queste discutibili attività riguardo alle persone che si rendono partecipi: "cit. «Sì - aggiunge l’amico, visino da terza media - ma tanto te la danno tutte, non si fanno tanto desiderare». Ma di fatto c'è da dire che questi ragazzini non hanno tutti i torti; a quanto pare anche a quattordici anni le ragazzine sembrano pensare di aver capito come funziona il mondo: " cit. Sigaretta tra le dita, sbuffano annoiate come donne vissute. Una di loro sostiene di sentire caldo (all’'aperto, a metà febbraio) e si leva il reggiseno lanciandolo con un urletto in mezzo a un gruppetto di adolescenti. «Oplà» cinguetta smaliziata. Altro che adolescenti timide, altro che cartoni animati e confidenze ingenue con l’'amica del cuore. Sembra che l'emozione del primo bacio non vada più di moda. Ora si balla sul cubo provocanti e spettinate, con la maglietta arrotolata sopra l’ombelico.". Questo non è quello a cui stiamo andando incontro ragazzi, questo è ciò a cui siamo già andati incontro da un pezzo, e questa mentalità marcia non accenna a sradicarsi dalle menti dei ragazzi, anzi più tempo passa più continua ad attecchire con facilità; è ora di piantarla.