Conosciuta anche come Sharpless 2-274 o Abell 21 (dal nome dell'astronomo americano George O. Abell che la scoprì), la Nebulosa Medusa si trova nella costellazione dei Gemelli a circa 1500 anni luce da noi. Nonostante si estenda per circa quattro anni luce è molto debole e difficile da osservare.

Questa bellissima nebulosa planetaria prende il nome dalla famosa creatura della mitologia greca Medusa, con filamenti serpeggianti di gas incandescente che rappresentano i serpenti al posto dei capelli della Gorgone. La mezzaluna di colore rossastro è provocata dalla presenza dell'idrogeno, mentre il più debole bagliore verde è dovuto all'ossigeno doppiamente ionizzato; tutte emissioni generate dal decadimento degli elettroni degli atomi di elementi spinti sugli stati eccitati dall'intensa radiazione ultravioletta e che si estendono ben al di là dei limiti di questa immagine (non per niente vengono utilizzate come mezzo identificativo per le nebulose planetarie).

I nuclei delle nebulose planetarie restano circondati da queste spettacolari nubi di gas per decine di migliaia di anni, per poi successivamente disperdersi lentamente nel giro di qualche altro migliaio di anni. Questa costituisce l'ultima fase di trasformazione di una stella prima di terminare la vita attiva come nana bianca, destino a cui neppure il Sole potrà sfuggire, e tuttavia è una frazione minuscola della sua esistenza complessiva.

Questa immagine (tuttora una delle più dettagliate della Nebulosa Medusa) usa dati dello strumento FORS (FOcal Reducer and low dispersion Spectrograph) installato sul VLT (Very Large Telescope), acquisiti nell'ambito del programma Gemme Cosmiche dell'ESO.