Crisi Economica:Problema di oggi e domani?

In passato abbiamo affrontato molti problemi legati all'economia in molti paesi europei e non solo come lo dimostrano i libri di storia,risolveremo mai questo problema?

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  1. W.K.Heisenberg
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    CITAZIONE (-Doc- @ 14/8/2014, 19:10) 
    Inoltre è altrettanto logico che l'elevata disoccupazione in alcuni stati (principalmente gli stati del sud europa) spinge molta gente ad emigrare verso stati ad occupazione più alta. Solo in Italia l'emigrazione negli ultimi 5 anni ammonta a 100.000 persone. E nota che l'emigrazione causa un doppio depauperamento delle risorse di queste nazioni, sia da un punto di vista umano (meno gente che contribuisce a rendere prospero il proprio paese) sia dal punto di vista economico (visto che la formazione di queste persone, tra scuole superiori e università è un costo non indifferente).
    E' come produrre auto in italia (usando risorse del nostro paese) e poi regalare queste auto ad altri stati (anche il più imbecille capisce che è un investimento a perdere)
    Quindi chi ci guadagna nel breve periodo sono le grosse imprese che fanno export che possono contare su manodopera a baso costo e per di più già formata. E qual è lo stato europeo che ha avuto un boom delle esportazioni e il più alto tasso di immigrazione non clandestina (Link)? La Germania
    Come vedi i conti iniziano a quadrare, ma è una situazione che non può durare in eterno ed è qestione di tempo prima che l'economia tedesca inizi a collassare (portandosi dietro tutta l'eurozona)
    Poi dall'altro lato c'è la corsa alle privatizzazioni e alla svendita (perchè di questo si tratta) del patrimonio pubblico, svendita fatta al fine di abbassare il debito pubblico. Con la conseguenza di cedere servizi indispensabili (acqua, sanità, istruzione) in mano ai privati
    Quindi nel lungo periodo, chi ci guadagna sono gli speculatori (perchè sanno come funziona tutto questo complesso meccanismo e dunque riescono a trarne vantaggio) e gli investitori che si saranno accaparrati quanti più beni essenziali a basto costo. E chi sta ai vertici e decide tutto ciò è complice di tutto questo perchè conosce bene le conseguenze a cui conducono le scelte prese (e probabilmente avranno anche investito in tutto ciò per ricavarne profitti)

    Aumentare le tasse e licenziare persone oltre a non essere una scelta politicamente proficua, non lo è neanche dal punto di vista economico perchè ti fa cadere in una spirale autodistruttiva. E anche tagliare gli sprechi, per quanto sia una cosa che va fatta, da sola non permette la ripresa

    Ma guarda che la contrazione della domanda è un problema anche per la Germania: se i consumi nei Paesi del Sud arrancano, il suo export verso quei Paesi diminuisce... poi loro esportano in tutto il mondo, quindi compensano senza problemi, basti pensare al mercato cinese nel quale vanno veramente forte. E l'export tedesco è dovuto, guarda caso, proprio alla competitività, crisi o non crisi, i prodotti tedeschi sono più competitivi, gli altri Paesi dovrebbero accorciare questo gap, la crisi c'è dappertutto, ma il problema della competitività è un problema italiano che va avanti da 30 anni, non dal 2007. Le privatizzazioni sono necessarie, lo Stato non fa altro che distorcere i meccanismi del libero mercato, la corruzione e il clientelismo dilagano, la sua gestione è inefficiente e oltretutto pesa sul contribuente come un macigno, Alitalia docet. Il settore pubblico italiano è un carrozzone utile solo a mantenere in piedi un sistema di favoritismi e privilegi, la soluzione migliore è proprio la privatizzazione, ma fatta bene, perché privatizzare senza giudizio è controproducente: vendere quote di aziende pubbliche ma mantenerne comunque il controllo non serve a nulla, così come privatizzare un monopolio senza prima liberalizzare, si passa solo da monopolio pubblico a privato, ma sempre di monopolio si tratta. E oltretutto non capisco per quale ragione un servizio pubblico debba per forza di cose essere fornito dallo Stato, spesso si confonde il pubblico con lo statale: un servizio pubblico può essere tranquillamente fornito dal privato, senza per questo alienarne la funzione; la storia che cedendo l'acqua ai privati si nega alla collettività il diritto di usufruirne non sta in piedi, si otterrebbe anzi un servizio più efficiente.

    CITAZIONE (-Doc- @ 14/8/2014, 19:10) 
    Siamo in deflazione e ti preoccupi dell'inflazione? Non ho mai detto di continuare a stampare continuamente denaro anche quando non ce n'è bisogno, l'idea sarebbe quella di pompare liquidità (che poi questa liquidità deve essere mirata) fino a quando non ritorna a livelli pre-crisi. E se si osserva una riduzione del potere d'acquisto ci si ferma o, al massimo, si procede nel senso opposto con la tassazione per drenare liquidità.
    Stampare, stampare e stampare quando c'è inflazione è dannoso tanto quanto tagliare follemente e tassare quando c'è deflazione.

    Ora possiamo ritornare al giappone, ricordandoci la soria della repubblica di WA. Come tu stesso hai detto il debito pubblico giapponese è in buona parte interno e così come accadeva per la repubblica di WA, non solo non è una minaccia pronta ad esplodere ma non va neanche saldato.
    Quando arriverà il momento di pagare pensioni e quant'altro, accade la stessa cosa di WA: aumenta l'inflazione e lo stato giapponese provvederà a drenare pian piano il denaro in eccesso tramite la tassazione (mrata) fino a ridurre l'inflazione ed arrivare ad una situazione di equilibrio dei prezzi
    Il fatto che attualmente si è verificato un calo nel PIL è dovuto all'aumento dell'IVA dal 5% all'8%. E' vero, l'iva è una tassa, ma come ho detto prima, non è mirata e colpisce indiscriminatamente tutti, soprattutto le persone maggiormente colpite dalla crisi

    Ma tu stai presupponendo che in ogni Stato con sovranità monetaria, il debito pubblico lo detengano i cittadini: non è così, quella è una peculiarità del Giappone, dovuta a condizioni particolari che si sono susseguite negli anni, e come ti ho già detto, è una situazione che presto verrà meno, per fattori demografici. Il fatto dello stampare moneta... tu mi dici che se uno Stato deve pagare i dipendenti, le materie, qualsiasi cosa, basta che stampi moneta... ma non è vero, non può farlo, per questo ti parlo di inflazione, alla liquidità c'è un limite, ed è per quello che, in caso di deficit, lo Stato si indebita con i finanziatori: ora, nel caso del Giappone, quel debito, almeno fino ad ora, non crea particolari problemi, nel caso dell'Italia invece sì. Detto questo: quello che tu auspichi, non succederà mai, è poco ma sicuro, la BCE non stamperà mai moneta, e l'Italia non uscirà mai dall'euro, per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista.

    CITAZIONE (-Doc- @ 14/8/2014, 19:10) 
    L'Inghilterra infatti ha moneta sovrana e cos'ha fatto dopo la crisi? Ha aumentato la spesa pubblica, ha ridotto la tassazione, svalutando di fatto la sua moneta.
    Per quanto riguarda la Spagna, basarsi soltanto su un trimestre positivo non è indice di nulla, vedremo come si evolverà in futuro la situazione

    L'Inghilterra ha sì tratto vantaggio dalla sua sovranità monetaria, ma non ha assolutamente aumentato la spesa, tutto il contrario, l'ha diminuita invece, rientrando rapidamente da un deficit dell'11% nel 2010, lasciato in dote a Cameron dai laburisti. Ha finanziato il taglio delle tasse proprio con tagli di spesa.

    CITAZIONE (-Doc- @ 14/8/2014, 19:10) 
    Se mezzo mondo e i più illustri economisti di fama mondiale dicono che l'Eurozona sta agendo in maniera diametralmente opposta ai fini del raggiungimento della ripresa dalla crisi (supportati dai dati, mica parlano a vanvera) ma l'europa continua imperterrita con queste politiche controproducenti, chiunque sospetterebbe della loro buona fede. Barnard ha avuto il pregio di andarsi a documentare su tutto ciò, scrivendo anche il possibile sviluppo della situazione e delle conseguenze. Ha pubblicato il saggio "Il più grande crimine" nel 2011. Da allora sono passati 3 anni e molte delle cose che aveva scritto si stanno avverando sotto i nostri occhi in questi giorni. E' un veggente o semplicemente ha svolto bene il suo lavoro di inchiesta riuscendo a prevedere lo sviluppo della situazione?
    Per quanto riguarda la MMT, quando avrai voglia di affrontarel'argomento apri un topic e gli darò un'occhiata

    Mezzo mondo e i più illustri economisti non mi risulta, sono molti sì, ma ce ne sono altrettanti di parere opposto che criticano fortemente un'impostazione keynesiana dell'economia per le sue ricadute nel lungo periodo. Il post riguardo la MMT non te lo posso promettere, ma ci proverò... più che altro saresti l'unico ( forse al mondo XD ) ad interessarsene.

    Bene, credo che ognuno abbia espresso le suo opinioni, ed evidentemente si tratta di uno scontro tra due visioni contrapposte che anima il dibattito tra gli economisti di tutto il mondo. Per quanto mi riguarda penso di aver detto tutto quello che avevo da dire... di certo ho ancora molto da imparare, mi interesso da più o meno due anni all'argomento, e sono solo all'inizio della mia carriera universitaria. Non sono a conoscenza della tua età, ma credo tu sia più grande di me, probabilmente hai maturato una competenza e delle conoscenze maggiori delle mie, in ogni caso io sono fermamente convinto delle mie idee, pur dovendo fare ancora molta strada per poterle consolidare attraverso conoscenze più solide.
     
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  2. -Doc-
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    CITAZIONE (W.K.Heisenberg @ 22/8/2014, 22:54) 
    Ma guarda che la contrazione della domanda è un problema anche per la Germania: se i consumi nei Paesi del Sud arrancano, il suo export verso quei Paesi diminuisce... poi loro esportano in tutto il mondo, quindi compensano senza problemi, basti pensare al mercato cinese nel quale vanno veramente forte. E l'export tedesco è dovuto, guarda caso, proprio alla competitività, crisi o non crisi, i prodotti tedeschi sono più competitivi, gli altri Paesi dovrebbero accorciare questo gap, la crisi c'è dappertutto, ma il problema della competitività è un problema italiano che va avanti da 30 anni, non dal 2007. Le privatizzazioni sono necessarie, lo Stato non fa altro che distorcere i meccanismi del libero mercato, la corruzione e il clientelismo dilagano, la sua gestione è inefficiente e oltretutto pesa sul contribuente come un macigno, Alitalia docet. Il settore pubblico italiano è un carrozzone utile solo a mantenere in piedi un sistema di favoritismi e privilegi, la soluzione migliore è proprio la privatizzazione, ma fatta bene, perché privatizzare senza giudizio è controproducente: vendere quote di aziende pubbliche ma mantenerne comunque il controllo non serve a nulla, così come privatizzare un monopolio senza prima liberalizzare, si passa solo da monopolio pubblico a privato, ma sempre di monopolio si tratta. E oltretutto non capisco per quale ragione un servizio pubblico debba per forza di cose essere fornito dallo Stato, spesso si confonde il pubblico con lo statale: un servizio pubblico può essere tranquillamente fornito dal privato, senza per questo alienarne la funzione; la storia che cedendo l'acqua ai privati si nega alla collettività il diritto di usufruirne non sta in piedi, si otterrebbe anzi un servizio più efficiente.

    E' proprio questo il "paradosso" degli stati la cui economia è incentrata prevalentemente sull'export. E la germania ne è un esempio
    Finchè c'è gente che compra i loro prodotti, va tutto bene, ma se per qualunque motivo gli altri stati decidono di non comprare più i tuoi prodotti (o perchè non hanno soldi o perchè decidono di poter fare a meno dei prodotti che vendi), puoi essere competitivo quanto vuoi, le tue merci rimarranno invendute. In pratica rendi la tua economia dipendente da quella degli altri stati che acquistano il tuo export
    La Germania infatti ha visto una riduzione degli acquisti da parte dei paesi del Sud europa (e infatti nell'ultimo trimestre ha registrato un -0,2% del PIL rispetto ai 3 mesi precedenti, proprio dovuto ad una contrazione dell'export), ma per adesso continua a passarsela discretamente perchè il grosso dell'export è verso altri mercati emergenti (ad esempio la cina, altra nazione export-oriented). Ma quando anche loro inzieranno ad acquistare meno dalla germania (e lo faranno), anche l'economia tedesca crollerà come un castello di sabbia.

    La tendenza alla corruzione è insita nella natura umana (chiaramente non in tutti gli uomini) e pertanto è indipendente dal sistema economico utilizzato.
    E' un problema che si risolve con la magistratura, non con l'economia. E pensare che il libero mercato possa risolvere questo problema è come pensare di rivolgersi alla guardia di finanza per sedare un incedio, anziché rivolgersi ai vigili del fuoco
    Riguardo alle privatizzazioni, ci sono servizi pubblici essenziali (per niente produttivi , ma dal forte peso sociale) che non possono essere lasciati in mano ai privati per il semplice fatto che lo scopo del privato è quello di generare profitti e, per fare ciò in settori che per definizione non sono produttivi, deve necessariamente penalizzare il “ruolo sociale” di quell'attività.
    Vedi ad esempio la sanità, l'istruzione, la sicurezza pubblica (polizia, carabinieri, pompieri ecc..), assistenza a disabili e anziani ecc...
    Con questo non voglio dire che lo stato deve avere il monopolio di queste attività, anzi, tutt'altro. Secondo me pubblico e privato devono coesistere, cioè i servizi base essenziali devono essere garantiti a tutti i cittadini ma in più se qualcuno vuole rivolgersi al privato, perchè secondo lui gli offre servizi migliori, può farlo liberamente.
    Lasciare questi settori esclusivamente in mano ai privati, significa esporsi al rischio di lasciare una certa percentuale di cittadini, che non possono affrontare certe spese, privi di questi servizi essenziali

    Tutto ciò che ho detto sopra vale in uno stato a moneta sovrana. Perchè se uno stato non è sovrano della propria moneta è come se di fatto si comportasse al pari di una qualsiasi azienda privata, con tutto ciò che ne consegue


    CITAZIONE (W.K.Heisenberg @ 22/8/2014, 22:54) 
    Ma tu stai presupponendo che in ogni Stato con sovranità monetaria, il debito pubblico lo detengano i cittadini: non è così, quella è una peculiarità del Giappone, dovuta a condizioni particolari che si sono susseguite negli anni, e come ti ho già detto, è una situazione che presto verrà meno, per fattori demografici. Il fatto dello stampare moneta... tu mi dici che se uno Stato deve pagare i dipendenti, le materie, qualsiasi cosa, basta che stampi moneta... ma non è vero, non può farlo, per questo ti parlo di inflazione, alla liquidità c'è un limite, ed è per quello che, in caso di deficit, lo Stato si indebita con i finanziatori: ora, nel caso del Giappone, quel debito, almeno fino ad ora, non crea particolari problemi, nel caso dell'Italia invece sì. Detto questo: quello che tu auspichi, non succederà mai, è poco ma sicuro, la BCE non stamperà mai moneta, e l'Italia non uscirà mai dall'euro, per fortuna o purtroppo, a seconda dei punti di vista.

    Ti faccio fissare l'attenzione su cosa (molto probabilmente già le saprai queste cose, ma lescrivo lo stesso per farle capire anche a chi non ha dimistichezza)
    Uno stato a moneta sovrana, per quale motivo dovrebbe chiedere soldi in prestito da altri stati?
    Di sicuro non li chiede in prestito per pagare gli stipendi dei propri dipendenti publici (visto che c'è già la moneta nazionale che provvede a questo e che lo stato è in grado di stampare quanto e come vuole).
    Si indebita con gli stati esteri perchè necessita di quella particolare valuta estera, che a sua volta userà o per investire in alcune attività di quello stato (pubbliche o private che siano) oppure per comprare beni da quello stato.
    Nel primo caso evidentemente trarrà un profitto dall'investimento (altrimenti non avrebbe senso fare quel tipo di investimento) che sarà sufficiente per saldare il debito con tanto di interessi, e anche per avere un margine di guadagno. Quindi è vero che lo stato ha contratto un debito, ma questo debito è tranquillamente ripagabile.
    Per quanto riguarda il 2° caso cerco di spiegarlo con l'esempio della repubblica di WA:
    ritorniamo alla situazione in cui lo stato di WA deve acquistare 100 tonnellate di riso dalla cina e la cina accetta pagamenti solo in dollari. La prima opzione per repire i dollari l'ho scritta nel post precedente, ma è un'operazione macchinosa; ora consideriamo l'altra opzione che lo stato ha a disposizione. Per reperire i 1000 dollari, WA emette un titolo di stato e dice agli USA: “prestatemi 1000 dollari e fra un anno ve ne restituisco 1010”. Gli USA accettano e ora WA con i 1000 dollari a disposizione può comprarsi le 100 tonnellate di riso dai cinesi.
    Come fa a ripagare il debito di 1010 dollari, se ha venduto tutto il riso ai suoi cittadini e non gli è rimasto neanche mezzo dollaro in tasca? Semplice! La repubblica di WA si trova con un surplus di 100 tonnellate di banane (questo perchè i cittadini hanno mangiato il riso al posto delle banane), banane che servono agli USA. Quindi WA vende le 100 tonnellate di banane per 1010 dollari ed è quindi in grado di sadare il debito a fine hanno.
    Quindi anche in questo caso il debito è tranquillamente saldabile. Non sarà saldabile solo nel caso in cui la bilancia import-export è sbilanciata verso l'import (cioè lo stato importa più di quanto esporta); ma anche in questo caso lo stato a moneta sovrana può intervenire, stampando moneta, per finanziare la ricerca o per aumentare la produttività di un determinato prodotto che poi può essere esportato per equilibrare la bilancia

    Lo stato che invece non è sovrano della sua moneta, se vuole finanziare la ricerca e le imprese è costretto o a chiedere in prestito la moneta nazionale (cioè ripaga debiti contraendo altri debiti che a loro volta sono soggetti a tassi di interesse) oppure deve effettuare tagli e/o aumentare la tassazione per avere la liquidità necessaria (in questo modo è vero che riequilibri la bilancia import-export e quindi sei in grado di pagare il debito estero, ma i tuoi cittadini stentano a tirare avanti)
     
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    Rifiuto Solido Urbano

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    CITAZIONE (-Doc- @ 14/8/2014, 19:10) 
    L'Inghilterra infatti ha moneta sovrana e cos'ha fatto dopo la crisi?

    Le politiche economiche sono una cosa, il tipo di valuta che usi un'altra: si può anche avere la valuta in comune con gli altri ma fare politiche valutarie ed economiche diverse da quelle che attuate fin'ora. La "moneta sovrana" ce l'abbiamo anche noi ma è una moneta sovrana a livello europeo, gestita da un'istituzione europea che lo fa indipendentemente ma con le limitazioni dettate dai governi nel suo statuto, mentre le politiche macroeconomiche sono ancora in mano agli stati... questo è il problema. Quello che ci manca è lo stato sovrano europeo che faccia le mosse giuste per un sistema economico che è europeo de facto, specialmente quando si presentano le crisi.
    E visto come la "moneta sovrana" veniva gestita ai tempi della lira c'è solo da ringraziare il cielo che oggi questa sovranità sia in comune con altri, anche se c'è indubbiamente molto da sistemare.

    CITAZIONE (-Doc- @ 14/8/2014, 19:10) 
    Se mezzo mondo e i più illustri economisti di fama mondiale dicono che l'Eurozona sta agendo in maniera diametralmente opposta ai fini del raggiungimento della ripresa dalla crisi (supportati dai dati, mica parlano a vanvera) ma l'europa continua imperterrita con queste politiche controproducenti, chiunque sospetterebbe della loro buona fede. Barnard ha avuto il pregio di andarsi a documentare su tutto ciò, scrivendo anche il possibile sviluppo della situazione e delle conseguenze. Ha pubblicato il saggio "Il più grande crimine" nel 2011. Da allora sono passati 3 anni e molte delle cose che aveva scritto si stanno avverando sotto i nostri occhi in questi giorni. E' un veggente o semplicemente ha svolto bene il suo lavoro di inchiesta riuscendo a prevedere lo sviluppo della situazione?

    Barnard è un ciarlatano complottista molto abile a farsi passare per economista, che scrive libri sfruttando le conoscenze dei veri economisti... o ci vuole il genialoide di turno per capire che politiche sbagliate hanno certe conseguenze?
    Barnard vuole convincerci che l'Euro è una truffa, è una rovina e BLABLABLA e che ne dvremmo uscire, guarda caso le stesse cose che ci suggeriscono di fare i vari John Paulson, George Soros e Warren Buffet che hanno scommesso milioni con i loro fondi d'investimento su un crollo dell'unione monetaria... sarà davvero un caso?
     
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  4. -Doc-
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    Le politiche economiche sono in parte dovute al particolare tipo di valuta che si sta usando, quindi non sono due cose totalmente scollegate.
    Un tipo di moneta ti permette di fare determinate azioni (ed operare in certi modi) che un altro tipo di moneta non ti prmette di fare.
    Ad esempio se hai una moneta dipendente dall'oro e garantisci ai tuoi cittadini di poter andare in banca centrale in un qualsiasi momento e scambiare i soldi per l'oro, ovviamente lo stato (od un qualsiasi organo deputato a questa funzione) non può svalutare la sua moneta stampandone altra ex novo se prima non ha oro nelle sue riserve per garantire lo scambio. Quindi non può svalutare la moneta in questo modo, cioè il tipo di moneta ha precluso una determinata azione che rientra nelle politiche economiche
    CITAZIONE
    E visto come la "moneta sovrana" veniva gestita ai tempi della lira c'è solo da ringraziare il cielo che oggi questa sovranità sia in comune con altri, anche se c'è indubbiamente molto da sistemare.

    Tu stai confondendo la gestione di uno strumento con lo strumento in sè. Se uno strumento viene utilizzato in maniera poco consona, la colpa non è dello strumento in sè ma delle persone che gestivano quello strumento.
    E' come dire: tizio usa i coltelli per sgozzare le persone, quindi proibiamo i coltelli e dobbiamo dire grazie che sono stati proibiti così non ci sarà in futuro un'altra persona che userà i coltelli alla stessa maniera di tizio

    CITAZIONE
    Barnard è un ciarlatano complottista molto abile a farsi passare per economista, che scrive libri sfruttando le conoscenze dei veri economisti... o ci vuole il genialoide di turno per capire che politiche sbagliate hanno certe conseguenze?
    Barnard vuole convincerci che l'Euro è una truffa, è una rovina e BLABLABLA e che ne dvremmo uscire, guarda caso le stesse cose che ci suggeriscono di fare i vari John Paulson, George Soros e Warren Buffet che hanno scommesso milioni con i loro fondi d'investimento su un crollo dell'unione monetaria... sarà davvero un caso?

    Non mi pare che si sia mai finto economista, o perlo meno da quello che ho visto/letto, lui si è sempre classificato come un giornalista. E il lavoro dei giornalisti è proprio quello di prendere le conoscenze di chi ne sa di più in materia (e infatti lui stesso ha citato le fonti) e divulgarle in maniera da renderle più digeribili alle persone che sono all'oscuro di alcune tematiche.
    E comunque se barnard dice le stesse cose di quelle persone, evidentemente anche quelle persone sono consapevoli di ciò che l'euro può e non può fare e di come può reagire l'economia in base alle scelte che vengono fatte. Ok, loro controlleranno anche grosse quantità di denaro (e quindi sono in grado di influenzare l'andamento del mercato) ma questo cosa centra con la veridicità o meno di ciò che barnard dice?
    E' come se in una partita di calcio alcuni giocatori si vendono la partita e sanno già in anticipo qualè sarà il risultato (pilotato) della partita. A meno che gli scommettitori non siano anche loro a conoscenza dell'esito (per via di alcune soffiate), che colpa ne hanno gli altri scommettiori onesti se riescono ad intuire l'esito della partita?
     
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    una delle ragioni della crisi in Italia è la gente che non è capace di ragionare e vivere in modo tranquillo, gli italiani sono nati per inc**are il prossimo ed essere inc**ati da chi è più furbo. Questo è uno tra i grandi problemi di questo paese.
    Altro grande problema è la politica,gestita da gente corrotta e poco seria che pur di avere i conti pieni ,mette nella merda milioni di famiglie.
    Quando ci sveglieremo,sarà troppo tardi,motivo per il quale tanti ragazzi come me vogliono andare via da qui.
     
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  6. mirkoz1994
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    Io penso che ognuno di noi, debba fare dei sacrifici nel rinunciare a comprare un cellulare costoso ad andare a mangiare fuori ogni volta, a comprare vestiti che costano money su money,bisogna valorizzare la moneta, anche con pochi soldi si possono fare molte cose anche divertenti.
    Bisogna essere umili, come nel lavoro si chiede di percepire di meno e di lavorare di più, fare lavori umili, raccogliere l'ulivo la vite, spalare, qualunque altra cosa, lo hanno fatto i nostri avi, perchè non lo possiamo fare anche noi.
    Anche se ci sono i tagli alla economia, spero che questi tagli servino a qualcosa.....
    Io sento sempre la stessa storia, non andremo mai avanti come Popolo Italiano, come mentalità e tutto il resto...
     
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    fare lavori umili, raccogliere l'ulivo la vite, spalare, qualunque altra cosa, lo hanno fatto i nostri avi, perchè non lo possiamo fare anche noi.

    Sinceramente io non riuscirei a dire agli altri di fare lavori umili. E' l'ambizione che manda avanti il mondo, e che fa fare scoperte e invenzioni. E' vero che c'è bisogno di manodopera, ma più che dire alle persone di "accontentarsi", proporrei di fare gavetta. Tutti possono arrivare in alto, l'importante è non voler "saltare dei gradini". E' un ciclo... non so se mi sono spiegata.
     
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  8. mirkoz1994
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    CITAZIONE (sunshine. @ 26/10/2014, 13:45) 
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    fare lavori umili, raccogliere l'ulivo la vite, spalare, qualunque altra cosa, lo hanno fatto i nostri avi, perchè non lo possiamo fare anche noi.

    Sinceramente io non riuscirei a dire agli altri di fare lavori umili. E' l'ambizione che manda avanti il mondo, e che fa fare scoperte e invenzioni. E' vero che c'è bisogno di manodopera, ma più che dire alle persone di "accontentarsi", proporrei di fare gavetta. Tutti possono arrivare in alto, l'importante è non voler "saltare dei gradini". E' un ciclo... non so se mi sono spiegata.

    Certo, hai perfettamente ragione su questo, nulla da eccepire, ma in tempo di crisi si deve fare di tutto, dopo non si deve dare la colpa ad altre persone che """"fregano"""" il lavoro agli altri Italiani se capisci cosa intendo....La cosiddetta gavetta è normale farla sennò come riusciamo ad imparare un mestiere...Tutti sono patiti dal basso per arrivare in alto, come si vuol dire dalle stalle alle stelle...Bisogna credere nei propri sogni è cercare di tutto per raggiungere ciò...
     
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  9. -Doc-
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    CITAZIONE (mirkoz1994 @ 26/10/2014, 13:26) 
    Io penso che ognuno di noi, debba fare dei sacrifici nel rinunciare a comprare un cellulare costoso ad andare a mangiare fuori ogni volta, a comprare vestiti che costano money su money,bisogna valorizzare la moneta, anche con pochi soldi si possono fare molte cose anche divertenti.
    Bisogna essere umili, come nel lavoro si chiede di percepire di meno e di lavorare di più, fare lavori umili, raccogliere l'ulivo la vite, spalare, qualunque altra cosa, lo hanno fatto i nostri avi, perchè non lo possiamo fare anche noi.
    Anche se ci sono i tagli alla economia, spero che questi tagli servino a qualcosa.....
    Io sento sempre la stessa storia, non andremo mai avanti come Popolo Italiano, come mentalità e tutto il resto...

    La crisi non si risolve di certo risparmiando e facendo lavori umili per questi motivi
    1) la contrazione dei consumi non è la causa della crisi ma un suo effetto. La maggior parte della gente i sacrifici che tu dici (non andare in vacanza, non mangiare fuori ecc..) li fa già ora, ma lo fa perchè altrimenti non riesce ad arrivare a fine mese, e quindi decide di spendere i pochi soldi che ha per i beni essenziali anzichè spenderli per beni non essenziali. Inoltre se nessuno spende per beni non essenziali (o al massimo lo fa in maniera molto ridotta), una grossa fetta dell'economia nazionale (cioè i negozianti) va a farsi fottere; infatti se, ad esempio, poche persone vanno a mangiare nei ristoranti (perchè giustamente per loro è più conveniente mangiare a casa) i proprietari dei ristoranti hanno meno clienti e, per ridurre le spese che loro stessi devono affrontare, iniziano a ridurre il personale fino eventualmente a chiudere l'attività. E questo si traduce in un aumento dei disoccupati che, non avendo reddito, non spendono e quindi vanno ad intaccare altri settori dell'economia
    2) Scusa se te lo dico, ma, da come hai scritto, il primo che non ha idea di cosa siano i lavori umili sembri essere tu (raccogliere l'ulivo e la vite? Al massimo si raccolgono le olive e l'uva). A parte questa breve parentesi, quello che dici tu sostanzialmente è di "lavorare di più e percepire di meno" (parole tue) in pratica prendere tutti i diritti conquistati negli ultimi 100 anni, mandarli in fumo e ritornarne al periodo della prima rivoluzione industriale.
    Senza contare che qui non si tratta solo di ragazzini che vano a lavorare al pub o in pizzeria come camerieri per arrotondare la paghetta dei genitori; si tratta di persone con una famiglia da mantenere e che già adesso fanno fatica ad arrivare a fine mese, figurati cosa vuol dire per loro percepire di meno
     
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  10. mirkoz1994
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    CITAZIONE (-Doc- @ 26/10/2014, 19:09) 
    CITAZIONE (mirkoz1994 @ 26/10/2014, 13:26) 
    Io penso che ognuno di noi, debba fare dei sacrifici nel rinunciare a comprare un cellulare costoso ad andare a mangiare fuori ogni volta, a comprare vestiti che costano money su money,bisogna valorizzare la moneta, anche con pochi soldi si possono fare molte cose anche divertenti.
    Bisogna essere umili, come nel lavoro si chiede di percepire di meno e di lavorare di più, fare lavori umili, raccogliere l'ulivo la vite, spalare, qualunque altra cosa, lo hanno fatto i nostri avi, perchè non lo possiamo fare anche noi.
    Anche se ci sono i tagli alla economia, spero che questi tagli servino a qualcosa.....
    Io sento sempre la stessa storia, non andremo mai avanti come Popolo Italiano, come mentalità e tutto il resto...

    La crisi non si risolve di certo risparmiando e facendo lavori umili per questi motivi
    1) la contrazione dei consumi non è la causa della crisi ma un suo effetto. La maggior parte della gente i sacrifici che tu dici (non andare in vacanza, non mangiare fuori ecc..) li fa già ora, ma lo fa perchè altrimenti non riesce ad arrivare a fine mese, e quindi decide di spendere i pochi soldi che ha per i beni essenziali anzichè spenderli per beni non essenziali. Inoltre se nessuno spende per beni non essenziali (o al massimo lo fa in maniera molto ridotta), una grossa fetta dell'economia nazionale (cioè i negozianti) va a farsi fottere; infatti se, ad esempio, poche persone vanno a mangiare nei ristoranti (perchè giustamente per loro è più conveniente mangiare a casa) i proprietari dei ristoranti hanno meno clienti e, per ridurre le spese che loro stessi devono affrontare, iniziano a ridurre il personale fino eventualmente a chiudere l'attività. E questo si traduce in un aumento dei disoccupati che, non avendo reddito, non spendono e quindi vanno ad intaccare altri settori dell'economia
    2) Scusa se te lo dico, ma, da come hai scritto, il primo che non ha idea di cosa siano i lavori umili sembri essere tu (raccogliere l'ulivo e la vite? Al massimo si raccolgono le olive e l'uva). A parte questa breve parentesi, quello che dici tu sostanzialmente è di "lavorare di più e percepire di meno" (parole tue) in pratica prendere tutti i diritti conquistati negli ultimi 100 anni, mandarli in fumo e ritornarne al periodo della prima rivoluzione industriale.
    Senza contare che qui non si tratta solo di ragazzini che vano a lavorare al pub o in pizzeria come camerieri per arrotondare la paghetta dei genitori; si tratta di persone con una famiglia da mantenere e che già adesso fanno fatica ad arrivare a fine mese, figurati cosa vuol dire per loro percepire di meno

    In crisi economia bisogna rinunciare a qualche cosa...
    Di lavori umili c'è ne sono molto, ma quanti Italiani gli vogliono fare?
    Io parlavo dei ragazzi che vogliono solo fare lavori belli, senza sporcarsi le mani,anche solo il fatto stare nella campagna...
    Se non girano i soldi, non si riprende l'economia...Preferivo andare a scuola per un certo senso
     
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  11. Tobiv
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    Io preferisco lavorare in campagna a sporcarmi piuttosto che fare l'agente di commercio/venditore/runner/procacciatore ed essere pulito. Ci vogliono anche i vestiti giusti per lavorare come venditore.
     
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  12. mirkoz1994
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    CITAZIONE (Tobiv @ 27/10/2014, 10:41) 
    Io preferisco lavorare in campagna a sporcarmi piuttosto che fare l'agente di commercio/venditore/runner/procacciatore ed essere pulito. Ci vogliono anche i vestiti giusti per lavorare come venditore.

    Concordo pienamente con voi
     
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  13. -Doc-
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    CITAZIONE (mirkoz1994 @ 26/10/2014, 20:42) 
    In crisi economia bisogna rinunciare a qualche cosa...
    Di lavori umili c'è ne sono molto, ma quanti Italiani gli vogliono fare?
    Io parlavo dei ragazzi che vogliono solo fare lavori belli, senza sporcarsi le mani,anche solo il fatto stare nella campagna...
    Se non girano i soldi, non si riprende l'economia...Preferivo andare a scuola per un certo senso

    Come ti ho già spiegato, in crisi economica si è costretti a rinunciare a qualcosa perchè altrimenti non riesci a permetterti i beni essenziali e non perchè rinunciando a beni non essenziali usciamo dalla crisi.
    Confondere la causa con l'effetto poi ti porta a tirare conclusioni sbagliate su eventuali soluzioni al problema. Infatti possiamo anche fare tutti i lavori umili di questo mondo, ma coninueremo ad essere persone che a stento riescono ad arrivare a fine mese.
    Detto in parole povere fare lavori umili non ci fa riprendere dalla crisi economica.
    Che poi cosa intendi per lavori umili? Per come la vedo io nessun lavoro è umile, nel senso che ogni lavoratore ha la sua dignità, sia che faccia lo spalatore di letame sia che faccia il medico (visto che sono tutti lavori utili alla società). L'unica differenza è tra lavori sottopagati e lavori ben pagati
    E guarda caso i lavori che tu reputi umili sono anche quelli che generalmente sono sottopagati, e non è assolutamente vero che i ragazzi non vogliono sporcarsi le mani: in pratica tutti gli amici che conoscono hanno avuto eperienze di questo genere (camerieri, commessi, lavapiatti, braccianti agricoli ecc..), ma qualunque di questi lavori, anche se fatti 8 ore al giorno e 6 giorni su 7 non ti permettono di essere autosufficiente ed eventualmente fare progetti per il futuro (ad esempio mettere su famiglia).
    Finchè si tratta di arrotondare siamo tutti d'accordo che questi lavori possono fare comodo, ma la popolazione italiana non è fatta solo di ragazzi che "arrotondano", ma di persone che con quei lavori devono campare e mantenere una famiglia
     
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  14. mirkoz1994
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    Su milioni di ragazzi Italiani sono in pochi a voler fare lavori umili, fare il cameriere non è un lavoro umile, si guadagna un poco...Per lavori umili dico raccogliere uva,ulivo, stare nella campagna dico, anche fare le tracce...fare la gavetta con questi lavori
    Il problema principale è arrivare a fine mese, se gli stipendi sono quelli be....
    Non capisco perchè non riducono di un minimo le tasse, l'iva cosi, i soldi girano di più e ci sono più lavori da fare.
    Personalmente ritengo che la mentalità degli Italiani non sono al livello di altri, siamo distanti anni luce dagli altri paesi europei. Quando sono andato in vacanza fuori Italia è tutta un'altra storia mi sembrava di stare in un'altro pianeta.
    Prima di tutto dobbiamo far avere una coscienza alle persone, senza farsi trasportare da stupide idee vecchie di 50 anni,ne dare la colpa agli altri, ne farsi trasportare
    da altre persone.Sennò la storia non cambierà mai!
     
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  15. Tobiv
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    È il governo che ha il potere decisionale per risolvere una crisi. Considera che i lavori umili che hai citato sono anche senza contratto o con i contributi figurativi. La crisi incrementa l'illegalità, che su dieci persone ognuna si motiva a modo proprio se il governo non offre delle possibilità concrete. Questo individualismo potrebbe anche nuocere alla Nazione e creare appunto una mentalità diversa da quella che c'è adesso.
     
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51 replies since 26/1/2012, 23:04   876 views
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