Il mondo è ancora maschilista?

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  1. ¬S a s u k e
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    CITAZIONE (-Doc- @ 9/8/2014, 00:53)
    CITAZIONE (sunshine. @ 1/4/2014, 19:43)
    Certo che il maschilismo esiste ancora, ma non me la prendo solo coi maschietti, credo che molte donne siano maschiliste, più di quanto non lo siano certi uomini.

    L'utilizzo di quei termini è sintomo di una sorta di disparità tra uomini e donne. Infatti utilizzi il termine "maschietto" per riferirti agli uomini, considerati come dei piccoli maschi, come a voler denotare una sorta di infantilismo che dovrebbe contraddistinguere tutti gli uomini adulti; in contrapposizione usi il termine "donna" e non femminuccia come se stessi inconsciamente sostenendo che le donne sono più mature degli uomini
    Questa cosa non l'ho notata solo con te, ma anche con la maggior parte delle donne o ragazze, qualunque sia il discorso in questione (non per forza un discorso sulla discriminazione di genere). Fateci caso: le donne molto spesso parlano degli uomini utilizzando il termine maschietto o maschio, mentre invece quando parlano di loro stesse utilizzano sempre il termine donna e mai il termine femminuccia o femmina (anzi, è come se il termine femmina assumesse una valenza dispregiativa); viceversa gli uomini non si rivolgono mai alle donne utilizzando il termine femminuccia o femmina.
    Eppure basta prendere un qualsiasi dizionario per sapere che il contrario di donna è uomo e il contrario di femmina è maschio (stessi termini ma due valenze diverse)
    Almeno dal punto di vista terminologico, altro che parità di genere! Anzi, professate una sorta di disparità a vostro vantaggio

    CITAZIONE (sunshine. @ 6/4/2014, 11:42)
    basta pensare che gli stipendi statali femminili sono più bassi rispetto a quelli per gli uomini (e parlo della stessa categoria). Di fatto solo pochi paesi hanno colmato questa differenza, Obama è stato il primo presidente a farlo in America, per dirne una.

    Prima di sparare frasi fatte, informatevi meglio su quale base vengono calcolati i dati che poi vengono diffusi dai media. Ti ricordo che sono dati statistici e come tali devono essere interpretati nel loro contesto. Il dato "incriminato" è il gender pay gap (differenziale salariale di genere): in pratica prendono il salario medio degli uomini (somma dei salari diviso il numero dei lavoratori uomini), prendono il salario medio delle donne e ne fanno il rapporto.
    Come vedi è un indice che è decontestualizzato da molti aspetti. Ad esempio non tiene in considerazione il fatto che la percentuale di donne occupate è minore di quella degli uomini, così come non tiene in considerazione il fatto che può esserci una propensione delle donne a lavorare in settori in cui lo stipendio è più basso (ad esempio come commesse o segretarie) e non tiene neanche in considerazione eventuali gap di età, oppure di prospettive di carriera.
    Persone che vengono assunte nella stessa azienda (o pubblica amministrazione o scuola o ospedale), nello stesso tempo e con una identica mansione hanno lo stesso stipendio a prescindere dal sesso. Visto che non ho accesso ai dati su scala nazionale, posso portarti solo due esempi: un mio amico ed una sua collega (che anch'io conosco) di corso all'università sono stati assunti come infermieri contemporaneamente e nella stessa struttura privata e infatti prendono lo stesso stipendio; i genitori di un mio amico sono entrambi professori delle superiori (quindi dipendenti statali), hanno la stessa anzianità e lavorano entrambi nella stessa scuola, ed infatti percepiscono lo stesso stipendio
    E credo che questi due esempi non siano solo casi isolati, visto che se davvero a parità di azienda, tempo di lavoro, e mansione si percepisse uno stipendio diverso, dato che tra colleghi ci si parla, pensi che non sarebbe saltato fuori uno scandalo del genere?

    CITAZIONE (Queenmillennia @ 6/4/2014, 13:17)
    Il maschilismo c'è ed è molto diffuso. Il fatto che le donne vengano garantite e tutelate SOLO in certe circostanze è ipocrisia bella e buona, un modo per scaricarsi la coscienza e fingere di occuparsi di loro, guarda caso solo DOPO che hanno subito un danno e debbono essere in qualche modo risarcite. Se esistesse la cultura del rispetto certe cose non si verificherebbero in partenza, né a sfavore delle donne né degli uomini.

    Beh sai com'è, temporalmente parlando, è un po' difficile che vengano risarcite PRIMA di subire il danno (non siamo ancora arrivati al livello dei precog di minority report, che sono in grado di rintracciare e punire il colpevole prima che compia il crimine)
    Comunque dimmi in che circostanze, secondo te, non vengono garantite e tutelate le donne, così posso informarmi ed argomentare un po' meglio la risposta

    CITAZIONE (Queenmillennia @ 6/4/2014, 13:17)
    Io ad esempio trovo estremamente offensive le quote rosa, come concedere un handicap ad un avversario più debole e farlo partire prima, chessò, in una gara, perché si da per scontato che da solo non ce la potrebbe fare. Basta concedere l'opportunità a chiunque di accedere ad una carica, ad una professione, ad un titolo, poi chi ci arriva ci arriva, uomo o donna che sia, solo in virtù delle proprie capacità e non del sesso. Un paese civile darebbe per scontata la partecipazione delle donne alla propria vita politica, non è certo civile chi deve imporre la presenza delle donne con una legge.

    Sono d'accordo con te, ma sai com'è, molte femministe lottano con le unghie e con i denti per raggiungere il diritto di pari rappresentanza, e non sia mai non passa la legge, continueranno ad inveire contro le istituzioni maschiliste
    Però valle a spiegare che in realtà si tratta di un privilegio e non di un diritto (visto che il diritto ce l'hanno a prescindere) e che teoricamente va contro la meritocrazia, visto che ora, ipotizzando uno scenario apocalittico in cui su 100 posti disponibili competono per il posto 50 donne (25 competenti e 25 incompetenti) e 150 uomini (75 competenti e 75 incompetenti), anzichè ottenere una distribuzione meritocratica dei posti (cioè 75 uomini competenti e 25 donne competenti) si ottiene una distribuzione lungi dall'essere meritocratica (50 uomini competenti, 25 donne competenti e 25 donne incompetenti)

    CITAZIONE (Queenmillennia @ 6/4/2014, 13:17)
    In quanto alla sessualità la mentalità maschilista è ancora molto radicata, più negli uomini che nelle donne, perché ovviamente va a loro vantaggio. La brutta conseguenza di questo è che attualmente le donne, vuoi per sfiducia, vuoi per convenienza, si sentono più emancipate e moderne nell'imitare il comportamento superficiale e promiscuo delle controparti maschili, piuttosto che pretendere serietà e rispetto o rapportarsi solo con chi glieli dimostra, isolando coloro che mostrano atteggiamenti sbagliati. Rassegnarsi, pensare che "è così, non ci si può fare nulla" o cadere negli stessi errori, non è certo il modo migliore per risolvere il problema, anzi, lo alimenta. Se un maschilista venisse isolato ed evitato come la peste, per poter interagire col sesso femminile, sarebbe costretto a cambiare atteggiamento.

    Non so se ti è sfuggito come particolare, ma ti ricordo che il sesso solitamente si fa in due (autoerotismo e orge a parte) e se ci sono uomini che riescono a fare sesso con la prima sconosciuta che incontrano in discoteca, vuol dire che ci sono altrettante donne che hanno voglia di fare sesso con il primo sconosciuto che incontrano in discoteca.
    Non vedo perchè gridare al maschilismo quando in realtà si tratta di un semplice soddisfacimento delle proprie voglie/bisogni equamente distribuito tra uomini e donne.
    Ed ora è il momento in cui emerge tutto il risentimento femminile nei confronti degli uomini con frasi tipiche delle SS naziste: isolamento e ghettizzazione degli uomini (ovviamente maschilisti) che hanno atteggiamenti sbagliati. Che poi sbagliati secondo quale criterio? secondo te? Fammi capire: un uomo che cerca del sesso occasionale deve essere isolato come un appestato perchè è colpevole di un reato compiuto contro le donne, mentre invece le donne che hanno lo stesso intento degli uomini appestati, non commettono il "reato", o se lo commettono hanno l'attenuante di avere poca fiducia in loro stesse o l'attenuante di sentirsi emancipate?
    Anche in questo caso ritorna la tematica dello stesso peso e due misure, che, a quanto pare, sembra esere diventata una tematica costante nelle argomentazioni delle donne contro il maschilismo

    CITAZIONE (Queenmillennia @ 6/4/2014, 13:17)
    Per le faccende di casa, la colpa ahimé, è proprio di quelle madri che impediscono ai figli maschi di alzare un dito in casa, perché secondo loro la gestione domestica è compito femminile. Le brutte abitudini sono dure a morire, ma si può tentare di responsabilizzare maggiormente il partner nella gestione della casa, laddove c'è una speranza che il messaggio venga recepito. In caso contrario la soluzione è la stessa di prima, l'isolamento. A meno che l'uomo abituato a non fare nulla non abbia sempre la madre pronta a fare tutto per lui (cosa molto probabile) o possa permettersi una domestica, lasciarlo da solo e abbandonato a se stesso lo costringerebbe a sbrigarsela da solo. Chi gli va incontro è complice e, anche se apparentemente non si mostra d'accordo, di fatto contribuisce ad alimentare questa mentalità.

    Anche qui c'è una marea di luoghi comuni attribuiti ai fantomatici maschilisti,quando invece le cause sono da ricercare altrove
    La colpa è dell'educazione che i genitori impartiscono ai loro figli (maschi o femmine che siano). Ad esempio nonostante mia madre sia casalinga, mi ha sempre insegnato a dare un contributo alla vita domestica (se c'era da apparecchiare/sparecchiare lo facevo, se c'era da buttare l'immondizia la buttavo, se c'era da fare la spesa la facevo) e quando sono andato a vivere fuori ho continuato a manenere queste abitudini; ho vissuto anche con donne e non c'è stato nessun bisogno di ricevere una sorta di responabilizzazione da parte loro visto che il lavoro domestico è sempre stato equamente distribuito
    Sono un caso particolare? forse! Ma ci sono anche donne che hanno ricevuto un'educazione diversa dalla mia e che non alzano un dito in casa. Anche loro sono casi particolari? può darsi!
    Sta di fatto che anche in questa circostanza le polemiche sulle presunte differenze di genere non contano nulla, visto che dipende tutto dall'educazione ricevuta e dalla personalità dell'individuo

    Quoto tutto quello che hai detto al 200%. Inutile aggiungere altro.
     
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  2. Koryu
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    La discussione non è stata aperta di recente, tuttavia credo sia una di quelle, su cui potremmo scriverci libri e libri senza mai realmente avere un'argomentazione appieno esaustiva in merito.

    Secondo me il "maschilismo" esiste ed esisterà sempre fin quando staremo li a fare distinzioni e leggi AD HOC per le "femmine". Perchè anche se l'intenzione è la tutela, non facciamo altro che ampliare quel divario che esiste per natura; perchè si sa lo "specismo" che sia in ambito legislativo, verbale o pratico crea una differenziazione. E poi diciamo chiaramente la parità sulla carta esiste, ma poi la maggior parte si crogiola in questo "protezionismo" nei confronti delle femmine. vedi le questioni sui divorzi e l'affido dei figli. Se è vero da una parte che le femministe hanno lottato per la parità è anche giusto dire che la strumentalizzazione ha tolto parecchio al vero senso della loro protesta. Al giorno d'oggi sembra a me invece che le femmine vogliano fare le medesime cose degli uomini, aggiungendoci quelle mansioni che ritengono loro di "diritto" pretendendo di avere più diritti, perchè ritengono di essere sovraccaricate di lavoro. Parità dei sessi, secondo me è egual dignità e rispetto per l'impegno di entrambi in ogni ambito, anche quello domestico e di filiazione. Perchè fin quando terremo le due "specie" chiuse in comparti stagni separati ci sarà disparità, 2 pesi e 2 misure su una bilancia il cui ago è truccato. Per quanto riguarda la violenza, esiste sia quella sulle donne, purtroppo per lo più fisica, sia quella psicologica sugli uomini, purtroppo spesso ignorata e sottovalutata. Quello che manca è il buonsenso tutto qui; quello che permetta ai genitori di educare i figli senza creare "specismi" nelle mansioni, quello che ci permetta da adulti di capire che entrambi si debba collaborare per la riuscita della coppia e poi della famiglia. Esistono uomini che usano la violenza, ma esistono anche donne che vivono questa condizione senza lottare più di tanto, vengono picchiate e poi tornano a casa; che quando vengono interpellate in merito ti rispondono " Ma lui non è sempre così". Allora li ti smuovono i nervi, perchè ti chiedi ma siamo davvero nel 21esimo secolo, e tu ancora non hai imparato a darti il giusto valore e la dignità. Perchè se una femmina sceglie di lottare per la propria dignità ha tutti i mezzi per farlo, senza contare che detto tra noi, non si aspetta altro che strumentalizzare la cosa per fare audience in TV e nel mondo politico. Quello che fa la differenza in tutto questo putiferio di leggi ed agevolazioni a sfondo rosa, è l'ignoranza e spesso arrendevolezza; si esattamente qui tutte vogliono diritti ma nessuna vuole lottare " a titolo personale".
    Per correttezza parliamo anche di quella marea di uomini, i Padri senza diritto, che non solo si vedono strappati i figli, ma per giunta se li vedono usati come merce di scambio e ricatto dalle loro ex...
    Quello stesso "comparto stagno chiamato maschilismo", che li descrive come superiori in ambito lavorativo li penalizza descrivendoli come inadeguati a prendersi cura della prole; quindi più che di maschilismo dovremmo parlare di un pregiudizio diffuso che danneggia entrambi.
    Quindi secondo me prima di guardare alle femmine come uniche vittime di questa forma mentis, dovremmo guardare l'orizzonte e capire che gli uomini sono anche essi vittime, se non di più delle donne di questo pregiudizio.
    Che poi a pensarci bene, visto che sono le femmine ad educare i figli, basterebbe che li educassero appunto come avete detto voi, in modo diverso, dando loro una visione più paritaria dei ruoli; che imparassero loro stesse prime ad apprezzare gli uomini che danno una mano, dicendo "Grazie" con un sorriso, piuttosto che uno sdegnato "Ma è sporco, lascia faccio io.."
    Detta così, può sembrare una stupidaggine, ma non è altro che un'altra cosa che accresce quel pregiudizio che ci penalizza entrambi.
    Questo tipo di argomentazioni,ovviamente valgono solo per quei paesi che abbiano raggiunto un livello di istruzione "decente".
    In certe parti del mondo è più nera la situazione, dovuta ad un radicalismo religioso ed infatti li si parte dall'ignoranza: la negazione del diritto allo Studio. Già perchè l'Ignoranza è il miglior mezzo di manipolazione delle Masse.
     
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    Ma è anche femminista. Entrambe le parti sono ridicole a mio avviso. Preferisco l'umanista. Non condivido i pregiudizi e preconcetti legati al sesso. Quindi direi che il modo è ancora infantile, più che maschilista. XD
     
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  4. Koryu
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    CITAZIONE ($imø @ 15/9/2014, 13:38) 
    Quindi direi che il modo è ancora infantile, più che maschilista. XD

    Esattamente, siamo ancora a quello stadio mentale su certe cose, dei tempi dei balocchi in cui...

    "Wahhhh ma che fai quel gioco è da femmine\maschi"

    :blink: :blink:
     
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  5. Taywan
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    Raga, se provate a cercare un bare che cerca commessi e non commesse siete miracolati, io cercando un lavoretto ho mandato il curriculum a 12mila bar, gelaterie ecc. Beh fuori tutto bello in grassetto '' Cerchiamo commessi '' dentro mentre stai per lasciare il curriculum ti dicono già, stiamo cercando una commessa ma se si capiterà l'occasione chiameremo anche te.. Il mondo comanda che la fregna tira !!
     
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    Sono il pazzo tra i pazzi
    In questi strani palazzi
    Che hanno piani infiniti
    Ma che sono crollati.

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    Oggi a questo post risponderei che da tempo il maschilismo non esiste più, ma si è trasformato in un sessismo che danneggia ambo le parti in maniera profondamente diversa, da un lato prettamente percettiva, nel caso del sesso femminile, e dall'altro sostanziale, nel caso del sesso maschile.


    Pazientate e forse vi darò anche la spiegazione alla frase. Altrimenti interpretatela :3
     
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  7. Akaremita
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    È stato giusto differenziare il maschilismo nel mondo con quello nella cultura occidentale ed infine in Italia. Secondo me, il maschilismo, altro non è una scusa agli egoismi dell'uomo. Il maschilismo esiste in Italia, un po' contrastato ed un po' strumentalizzato come ogni problema sociale. Se prima esisteva il solo maschilismo adesso, con altri movimenti, va a confluire nel sessismo, quindi è sempre lì ma osservato, e controllato. Anche io penso che le quote rosa siano un atto di pietà piuttosto che una questione meritocratica, di certo è un qualcosa che vuole risolvere un problema in maniera rapida. Un'azienda privata ha il diritto di assumere chi vuole, è compito del governo tutelare tutti i cittadini.
     
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    con l'andazzo che abbiamo preso l'uomo di domani sarà alla stregua di un manico di scopa
    altro che maschilismo
     
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  9. Akaremita
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    blackswordmaster

    Un uomo debole può continuare ad essere un maschilista anche qualora una donna dovesse sopraffarlo, dopotutto, il maschilismo si basa su una convinzione e non su un dato di fatto, e le percentuali, in alcune situazioni potrebbero non sparire. Si può diventare deboli e quindi manifestarsi meno maschilisti, ma ciò non porterebbe ad una elevazione culturale dell'individuo.
     
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    @aka
    non hai capito il concetto che voglio esprimere...
    sto dicendo che se prima c'era una palese dominazione maschile oggi accade l'esatto opposto, siamo passati dalla padella alla brace...

    ci vorrebbe del sano equilibrio
     
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39 replies since 12/1/2013, 19:29   1663 views
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