Evento Estivo - GRUPPO A

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    Topic di ruolata per: Mihawk97, Giskard personaggio da OP, Riddle, Gaji personaggio di HxH, Gramon

    Il gruppo era appena arrivato in città: si erano dati appuntamento tutti all'ora prestabilita nella Piazza dell'Orologio. Era appena arrivato l'ultimo di loro quando ci fu una tremenda esplosione, ma i palazzi che circondavano la piazza non permisero loro di capire da dove provenisse con esattezza.

    Tutte le persone che animavano la piazza iniziarono a correre per mettersi al riparo in preda al panico...

    /OT: benvenuti all'evento estivo di quest'anno! Il crossover tra il GdR di One Piece e quello di Hunter x Hunter ha inizio con il vostro arrivo nella Capitale per assaltare il palazzo del Re e mettere fine a tutto ciò.
    Vi ricordo brevemente tutto quello che vi serve sapere:
    CITAZIONE
    1. l'evento sarà interamente ruolato, non farete riferimento a statistiche o numeri di sorta. Questo cosa comporta? Sebbene i vostri PG saranno decisamente più forti rispetto ai vostri attuali personaggi GdR-ON, ricordate che "la magia della ruolata" non deve sfociare nel Power Playerismo. Proprio perché si è in OFF i vostri personaggi rischiano m-olto di più quindi occhio a cosa ruolerete;

    2. dovrete dividervi in 4 gruppi e lo farete in modo del tutto autonomo. I gruppi saranno A, B, C e D: i primi due gruppi ruoleranno qui nel GdR di One Piece, i restanti nel GdR di HxH. Alcune limitazioni:
      - chi ha scelto di partecipare con entrambi i PG non potrà metterli nello stesso gruppo;
      - ogni gruppo dovrà avere almeno 4 elementi;
      - per ogni gruppo potranno esserci al massimo 2 PG con la stessa corrente Nen;

      una volta scelti i gruppi comunicateli a un Master (me, Giskard o Mihawk). Potete accordarvi autonomamente in OFF;

    3. Ten, Ren e Shu simulano gli effetti dell'Haki dell'Armatura, mentre quest'ultimo attenua gli effetti del Nen;

    4. ogni gruppo ha 72 ore di tempo per postare: i post dei Master avverranno ogni 72 ore. Chi salta 2 turni è automaticamente eliminato;

    5. ricompense: ogni partecipante che giungerà fino alla fine dell'evento, senza venire eliminato, otterrà una somma pari a 100.000 Berry/Jeny. Questa somma potrà essere aumentata a discrezione dei master fino a raddoppiare.

      Oltre a una ricompensa monetaria otterrete anche un altro oggetto che vi permetterà di utilizzare in ON il potere che avrete scelto per l'evento, indipendentemente che sia FdD o Nen; tutte le modalità vi saranno spiegate a fine evento.

    Avete 48 ore per postare, solo per questo giro di post: dovrete compilare la mini-scheda che vi lascio sotto spoiler e descrivere brevemente il vostro arrivo in città. Sentirete l'esplosione e potrete agire di conseguenza!/

    CODICE
    <div style="width: 500px; background-color: #000018; padding: 10px; color: #333; font-family: georgia; font-size: 12px;text-align: justify; border: 3px double #111"><div style="margin-top: 3px; background-color: #111; color: #9e9996; text-shadow: 1px 1px 0 #000; text-align: center; width: 500px; margin-right: 2px"><div style="font-family: georgia; font-size: 24px; text-transform: uppercase; letter-spacing: 2px; height: 10px; line-height: 10px; ">[color=#CCFFFF]"NOME DEL PERSONAGGIO"[/color]</div></div><div style="text-transform: lowercase; text-align: center; letter-spacing: 1px; font-size: 8px; line-height: 8px; margin-top: 2px; color: #b8b8b8; border-bottom: 3px solid #111; padding-bottom: 3px"></div><div style="height: 300px; overflow: auto; margin-top: 3px; color: gray; margin-bottom: 3px; line-height: 15px; padding: 2px;">
    [color=#FFFF66][size=7]Informazioni Generali[/size][/color]
    [QUOTE]
    <b>[color=#99CCCC]Universo di appartenenza[/color]</b>: One Piece [size=7]<b>/</b>[/size] Hunter x Hunter
    <b>[color=#99CCCC]Età[/color]</b>:
    <b>[color=#99CCCC]Sesso[/color]</b>:
    <b>[color=#99CCCC]Frutto del Diavolo e/o Haki [size=7]<b>/</b>[/size] Corrente Nen[/color]</b>:
    [SPOILER]Qui potrete inserire una descrizione degli effetti.[/SPOILER]
    [/QUOTE]
    [size=7][color=#FFFF66]Descrizione Personaggio[/color][/size]
    [QUOTE]
    <b>[color=#99CCCC]Aspetto[/color]:</b>
    [SPOILER].[/SPOILER]
    <b>[color=#99CCCC]Immagine[/color]:</b>
    [SPOILER].[/SPOILER]
    <b>[color=#99CCCC]Carattere[/color]:</b>
    [SPOILER].[/SPOILER]
    [/QUOTE]
    [size=7][color=#FFFF66]Abilità[/color][/size][QUOTE]
    Indicare particolari abilità: è un abile spadaccino, se la cava con le armi da fuoco, preferisce combattere a mani nude, ecc.
    [/QUOTE]
    </div></div>
     
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    "Taurus Gaji"


    Informazioni Generali
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    Universo di appartenenza:Hunter x Hunter
    Età: 26 anni
    Sesso: Maschile
    Corrente Nen: Potenziamento (Irrobustimento)
    Descrizione Potere Nen
    In generale, consiste nell'aumento, smisurato, delle prestazioni fisiche. La forza, la difesa e l'agilità migliorano sensibilmente. Grazie a questo tipo di Nen, il Taurus di base è forte, non ha avuto bisogno di inventare tecniche finali troppo complesse, ma si basa complessivamente sulle proprie forze ed emozioni. La sua forza di volontà e il desiderio di combattere lo hanno portato a livelli altissimi: ad esempio, più aumenta la sua rabbia, più diventa forte. Molti lo scambiano per un Vichingo, ma lui predilige la tera ferma e gli ambienti impervi come foreste/giungle fitte o paesaggi innevati.

    Descrizione Personaggio
    CITAZIONE
    Aspetto:
    Altezza: 181,5
    Peso: 90 kg
    Capelli: Castani
    Occhi: Castani
    Segni particolari: Cicatrice sul naso e barba folta e lunga.
    Fisico possente e muscoloso dovuto al lavoro di boscaiolo praticato fin da quando aveva 12 anni per aiutare la famiglia nel far quadrare i conti. Spalle larghe capaci di sostenere carichi pesanti come tronchi da 40kg. Pelle scura dovuta all'esposizione prolungata al sole, ma che è tosta come la pietra in più punti per via dei calli e delle varie cicatrici dovute all'ambiente impervio e duro della Giungla fitta. I segni particolari che lo contraddistinguono sono la cicatrice e la barba folta, di cui va molto fiero. La prima se l'è procurata combattente contro una bestia della foresta in cui si era imbattuto quando si era addentrato nella foresta per trovare alberi pregiati da abbattere: l'animale è divenuto poi la cena. La barba, invece, simboleggia l'età adulta e ha guadagnato il diritto di portarla il giorno in cui è tornato a casa con la bestia descritta prima: la fiera pesava più 100kg.
    Prima dell’evento apocalittico indossava abiti civili, ma adesso tutto quello che indossava era studiato per permettergli il massimo della libertà nel combattimento: ha un’armatura di cuoi duro che lo ricopre per tre quarti del corpo, lasciandogli libero solo il busto e le braccia per permettergli una libertà di torsione maggiore. Indossa degli stivali, sempre in pelle, con la punta rinforzata e le sue gambe sono protette da una rete metallica fatta di placche di un materiale grezzo, sufficiente a parare grossi colpi. Porta, inoltre, un cinturone che gli protegge il ventre e gli consente di portare alcuni oggetti appesi. Nel caso dovesse ritrovarsi a dover affrontare una corpo a corpo potrebbe sfruttare sia le mani, su cui porta dei tirapugni che la testa, ricoperta da un elmo di corna. Come ultim protezione veste dei para-polsi in accaio.

    Immagine:

    Carattere:
    Carattere piuttosto scontroso con gli estranei, ma se capisce che l'altra persona è degna di fiducia risulta essere molto estroverso e megalomane. Non ha paura di niente, se non dell'alto mare, di cui soffre i movimenti. La compagnia degli altri gli risulta essere d'intralcio il più delle volte, anche se non disdegna il lavoro di squadra. Forte senso della giustizia, anche se molto relativo: tende ad approcciarlo in modo molto fisico. La foresta è il suo campo d'azione preferito. È più facile che si affidi molto all'istinto in situazioni critiche e che questo lo porti a non porgersi tante domande se quello che sta facendo possa essere giusto o sbaglaito.

    Abilità
    CITAZIONE
    Abilissimo combattente, è un maestro nell’arte dell’ascia da guerra, che gli permette di gestire al meglio un’ascia Danese (alta 1,5 per 20 chili) a due mani, come se fosse un bastone da Majorette. Non ha problemi a lottare a mani nude e riesce a imprimere una forza tale da poter recidere un albero a metà in un sol colpo, ma preferisce l’ascia. Cacciatore innato, è sopravvissuto finora grazie alla sua predisposizione alla caccia e alla creazione di trappole. Predilige le foreste e la solitudine.
    Si definisce un puro della sua corrente Nen, ciò lo si può constatare dalla sua natura (pura e semplice). Per compensare l’uso di un’unica corrente Nen, Taurus ha imparato alla perfezione l’uso dell’
    - IN per celarsi in battaglia e fare imboscate, oltre che molto utile per la caccia;
    - GYO, per visualizzare al meglio le sue prede;
    - SHO, al fine di potenziare i colpi inferto con la propria arma;
    - KEN, per accumulare i colpi inferti dagli avversari senza subire grossi danni
    - KO, per rilasciare la propria energia in unico colpo.

     
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    "PENELOPE SAKURA"

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    Universo di appartenenza: One Piece
    Età: 26
    Sesso: F
    Frutto del Diavolo e/o Haki Mero Mero + Colore Dell'Osservazione (o Mantra):
    Il Mero Mero permette di utilizzare la lussuria delle persone per trasformarle in statue di pietra. Le vittime non hanno coscienza di ciò che accade attorno a loro e possono venire uccisi se si rompono. Solo il possessore del frutto Mero Mero può farli tornare normali. La pietrificazione può avvenire anche colpendo l'avversario, ma in questo caso è solo la parte del corpo colpita a trasformarsi e non tutto il corpo. Anche gli oggetti inanimati diventano di pietra se vengono colpiti. Siccome il potere di trasformare in pietra le persone si basa sulla lussuria che le persone provano, il frutto Mero Mero non ha alcun effetto se il bersaglio non ha pensieri lussuriosi.

    Il Colore dell'Osservazione è un tipo di Haki che permette di percepire la presenza delle persone anche se sono nascoste o lontane. Chi usa questo tipo di Ambizione può prevedere le mosse dell'avversario qualche istante prima che vengano effettuate, in modo da poterle evitare, se sufficientemente veloci per farlo.

    Descrizione Personaggio
    CITAZIONE
    Aspetto:
    Penelope è una ragazza dai lunghi capelli rossi lisci, di corporatura giunonica: alta e prosperosa. Ciò la rende forte e resistente, ma molto lenta quando deve difendersi dagli attacchi dei molestatori o di altro genere di avversari. In genere porta un vestito con gonna a pieghe e mantella.

    Immagine:

    Carattere:
    Penelope ha tendenze anarchiche e femministe.
    Crede fermamente nella parità dei sessi e lotta ogni giorno per dimostrarlo, per sfatare ogni pregiudizio sulle donne; è pronta a picchiare un uomo se si ritiene offesa nella sua dignità di donna, anche se spesso e volentieri è lei per prima a stuzzicare i maschi.
    A discapito del suo carattere complicato, è altruista, generosa e desiderosa di rendersi utile agli altri.

    Abilità
    CITAZIONE
    Avendo un passato da medico, sfoggia particolare abilità con le manovre manuali e gli strumenti con le lame, dai bisturi alle classiche spade. La sua arma di riferimento è il Diamond Knife, un enorme bisturi con la punta di diamante, capace di sferrare attacchi mirati. Grazie alle sue conoscenze mediche, Penelope sa che punti del corpo colpire per creare diversi tipi di danno.
    E' molto bella e attraente da un punto di vista oggettivo, quindi può facilmente sfruttare gli effetti del frutto Mero Mero su chi è sensibile alla bellezza femminile.

     
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    "MILO LANCASTER"

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    Universo di appartenenza: One Piece
    Età: 28
    Sesso: Maschio
    Frutto del Diavolo e/o Haki Dark Dark + Colore Dell'Osservazione e dell'Armatura:
    Il Dark Dark è un frutto del diavolo di tipo Rogia che permette a chi lo mangia di creare e controllare l'oscurità

    Il Colore dell'Osservazione è un tipo di Haki che permette di percepire la presenza delle persone anche se sono nascoste o lontane. Chi usa questo tipo di Ambizione può prevedere le mosse dell'avversario qualche istante prima che vengano effettuate, in modo da poterle evitare, se sufficientemente veloci per farlo.
    L'Ambizione dell'armatura è un tipo di Ambizione che permette di creare una specie di armatura attorno a sé con la quale è possibile proteggersi dagli attacchi avversari così come amplificare la potenza dei propri

    Descrizione Personaggio
    CITAZIONE
    Aspetto:
    Milo Lancaster è un umano alto all'incirca 190 centimetri per un peso di 105 chili. Ha una muscolatura estremamente sviluppata: il suo fisico, asciutto e privo di grasso, mette in risalto in particolar modo i bicipiti. Gli occhi e i capelli, corti e a spazzola, sono di colore bianco, così come la barba leggermente incolta. Normalmente indossa un paio di Jeans e una maglietta grigia a maniche corte. Tuttavia è solito, durante le missioni e i combattimenti, indossare un’armatura integrale, ricordo della sua carriera militare.
    L’armatura, di colore arancione e nero, è costituita da due stivali che arrivano fino a metà del polpaccio, un paio di pantaloni (neri) in Kevlar con alcune placche metalliche in corrispondenza delle ginocchia e della vita. Intorno al bacino è legata una cintura con appesi svariati ganci e piccoli marsupi in pelle: essi servono principalmente per contenere bombe, cibi e medicinali quali bende, antidoti ecc… Salendo lungo il petto, si può invece notare l’armatura vera e propria posta sopra di una cotta in maglia di ferro. Le spalle e le braccia, così come le gambe, sono ricoperte da parti in metallo (sulla parte anteriore) e parti in cuoio (su quella posteriore) e si concludono con un paio di guanti in kevlar arancioni. Per concludere Milo indossa una maschera per metà arancione e per metà nera. Essa presenta una fessura in corrispondenza dell'occhio sinistro. Sul lato destro invece il materiale di cui è composta, è realizzato in modo tale da permettere a Milo di vedere attraverso la maschera, impedendo possibili punti ciechi.
    Segni paricolari: benda su di un occhio

    Immagine:

    Carattere:
    Se mi chiedessero di descrivere Milo con una sola parola, sarebbe sicuramente la seguente: Spietato! Amante del pericolo e della guerra, Milo è facilmente incline alla violenza e al sadismo. Sebbene cerchi di non darlo a vedere, il suo desiderio di uccidere e mostrare la propria potenza aumenta di giorno in giorno. Tali sentimenti erano presenti in Milo sin dalla giovane età, ma furono accentuati a seguito della morte dei suoi compagni di squadra. Dopo anni come mercenario e, a seguito dell'unione dei due mondi, Milo riuscì a capire che la vita che stava vivendo non era reale. Per tale motivo si unì alla Rivoluzione con l'obiettivo di rimettere le cose a posto

    Abilità
    CITAZIONE
    Abile utilizzatore di qualsiasi tipo di arma ed esperto nelle arti marziali. Tali capacità sono state affinate durante il servizio militare e, soprattutto, durante la carriera da mercenario. Grazie all'Haki dell'armatura possiede una forza fuori dal comune mentre l'Haki dell'Osservazione gli dona riflessi sovrumani. Il suo potere più forte, tuttavia, risiede nel frutto Dark Dark il quale gli permette di generare e controllare l'oscurità. Milo, seppur viva per il potere, preferisce non usare il frutto se non in condizioni di estremo pericolo.









    Dieci anni. Dieci fottutissimi anni nella Resistenza.

    "Finalmente ci muoviamo. Mi ero rotto i coglioni di stare qui a far nulla."

    Milo osservava, sdraiato a pancia in su sulla branda, con l'unico occhio sano il soffitto.

    "Forse, e dico forse, questa volta sarà quella buona."

    L'ex mercenario alzò una mano e la strinse a pugno.

    "Ho degli strani ricordi di un mondo che ormai non esiste più. Ma sono sicuro che quei ricordi non sono solo mere illusioni. Farò fuori il figlio di puttana che ha creato questa utopia. E lo farò lentamente."

    Le unghie della mano si piantarono nel palmo. Una piccola striscia di sangue colò lungo il polso di Milo.

    "Sono disposto anche ad utilizzare il mio potere per quanto mi faccia paura."

    Già, una persona che ha sempre cercato il potere, dopo averlo ottenuto, non può far altro che rendersi conto di quanto esso sia pericoloso. Specialmente l'oscurità.

    "Sarà il caso di prepararsi."

    Milo si alzò e, afferrata la maschera, se la allacciò sul volto trasformandosi nuovamente nello spietato sicario Deathstroke. Recuperate le ultime cose uscì dalla casetta nella quale viveva e si diresse verso il cancello che delimitava la zona della Resistenza. Dopo aver cambiato vari mezzi, il Mercenario si trovò a pochi minuti dalla capitale nel luogo designato come punto di incontro con gli altri membri della squadra: Andrew Buliwyf, il suo migliore amico nella Resistenza, Penelope Sakura e Taurus Gaji.
    Andrew fu la prima persona che Milo conobbe dieci anni fa: in un primo momento i due non andarono d'accordo ma poi, conoscendosi meglio, divennero come fratelli. Penelope invece era una bellissima ragazza ma fissata con la parità dei sessi. Milo era d'accordo sul fatto che fossero tutti fottutamente insignificanti, ma non serviva dirlo ogni cazzo di volta.
    Gaji infine era il tipico bestione gonfiato che, evidentemente, non aveva preso abbastanza schiaffi da piccolo.

    "Fratello, Penelope..."

    Milo salutó il duo dopodichè, voltandosi verso Gaji, fece un cenno con la testa.

    "Oh."

    Senza attendere oltre, il mercenario entró nella fortezza presente nel corpo di Andrew grazie agli straordinari poteri del Rocca Rocca. Anche gli altri due entrarono ma, quando fu il turno di Taurus, Andrew si divertí a spostarlo a destra e a manca come se fosse un giocattolino. Dopo gli innumerevoli scherzi, il padrone di casa esordì autoproclamandosi Dio del suo regno. Milo scoppió a ridere.

    "Qui sei un Dio, fuori un bastardo. Mi piace."

    Il bestione non reagì molto bene e, sfidando a sua volta Andrew, cominciò a sfondare le pareti in cerca di un bagno. Trovatolo fece i propri bisogni e tornò a riunirsi col gruppo.

    "Buon Dio se è ritardato"

    Milo lo fissò da dietro la maschera.

    "Ascolta cazzone che non sei altro. Ci metto niente a piantarti un proiettile in testa. Quindi vedi di renderti un filo utile."

    Milo si voltò e, ignorando una sua risposta, raggiunse il suo amico nella stanza dello svago dove trovò Andrew intento a versare Whisky rubato al capitano.

    "Un Whisky non si rifiuta mai."

    Milo si sfilò la maschera e cominciò a bere fino a svuotare il bicchiere.

    "Taurus che problemi ha esattamente?! Se continua così lo ammazzo."

    Si rimise la maschera e sogghignó

    "Invece a Penelope due botte le darei."

    Dopo aver fatto un paio di partite a biliardo e qualche battuta, il duo venne interrotto da un'esplosione nei pressi della meta. Andrew e Milo si riunirono a Penelope e Gaji con quest'ultimo che mostrò la volontà di essere lasciato in un vicolo.

    "È solo il tramonto. Le prostitute di solito non iniziano il turno a mezzanotte?"

    Milo rise e si sedette su di una sedia.

    "Ho piena fiducia in te, fratello. Per ogni cosa, chiama ed esco."

    Edited by Mihawk97 - 8/8/2018, 13:35
     
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    "Andrew Buliwyf"

    Informazioni Generali
    CITAZIONE
    Universo di appartenenza: One Piece
    Età: 21
    Sesso: M
    Frutto del Diavolo e/o Haki / : Frutto Rocca Rocca, Haki dell'armatura
    Rocca rocca:

    Andrew lo utilizza soprattutto per trasportare armi e materiali senza farsi notare. Sulla punta delle dita ha armadietti in cui contiene le sue armi personali e esplosivi. Quando Andrew vuole prendere un'arma, gli basta creare una botola sul polpastrello.

    In combattimento, Andrew trasforma le gambe in cingoli per diventare più veloce. Il Rocca rocca permette al ragazzo di trasformarsi in un castello di pietra dotato di braccia e gambe, in questa modalità si lancia contro gli avversari oppure avanza mentre la sua controparte e gli occupanti del suo corpo fanno fuoco a volontà.

    Andrew può controllare a piacimento gli ambienti dentro di sé, compresi i mobili e gli ornamenti, con la possibilità di trasformarli in armi oppure di assorbire in sé le vittime. Questa dimensione interiore non subisce gli effetti di colpi o movimenti dall'esterno.

    All'interno di essa l'utilizzatore può anche contenere esseri viventi, che si possono restringere a patto che si trovino entro un perimetro circoscritto dal corpo. Quando gli oggetti e le persone si allontanano, raggiungendo una certa distanza dal corpo di Bege, esse ritornano alla dimensione originale. L'utilizzatore può creare una copia di sé nel proprio corpo, in modo da essere cosciente di ciò che accade al suo interno, restando in grado di muovere il corpo reale.

    Pezzi di artiglieria sono stanziati in diverse parti del corpo, soprattutto falconetti. Possiede anche 3 mitragliatrici, una per palmo delle mani e la terza nel collo che utilizza come torretta rotante. I falconetti sparono proiettili di ferro grandi come arance o reti legate ad un argano che hanno lo scopo di catturare il bersaglio e di trascinarlo all'interno della fortezza. In mezzo alla testa è presente un cannone che spara vari tipi di proiettili, ma necessità di minimo 3 persone per essere azionato.

    Descrizione Personaggio
    CITAZIONE
    Aspetto:
    Altezza: 205 cm
    Peso 115 kg
    Occhi: Castani
    Capelli: Castani.
    Andrew è piuttosto alto con un fisico atletico ma asciutto, ha alcune piccole cicatrici sul corpo e due tatuaggi tribali di colore nero: un lupo che ulula sul pettorale destro, un falco con le ali spiegate dietro la spalla sinistra. Indossa spesso jeans e magliette, che copre con camicie o giacconi, le uniche cose che tiene in tasca sono: cellulare, sigarette, accendino e portacenere tascabile. Possiede 6 armi ma le tiene nascoste nelle dita grazie al potere del suo frutto.

    Interno del corpo:

    Fortezza con il minimo essenziale, dotata di magazzino, armeria, palestra con sacchi da boxe e attrezzi, prigioni, dormitori con brande e tazza lavandino da prigione, sui muri non ci sono decorazioni. Gli alloggi personali di Andrew, si trovano all'altezza dei polmoni e a differenza del resto della fortezza, sono caratterizzati dal lusso quasi pacchiano. Gli alloggi privati sono caratterizzati da 4 stanze più un bagno e pochi membri della resistenza sono a conoscenza della loro esistenza.

    Alloggi privati:
    salone di rappresentanza:
    con tavolo di noce rettangolare per 10 persone, al centro è scolpito il simbolo della Marina, come lo ricorda Andrew, circondato con sedie con l'imbottitura in pelle. Nella stanza c'è un mobile bar e le pareti sono tappezzate di libri e quadri, una porticina da accesso al bagno.

    Stanza degli ospiti:
    Stanza abbastanza capiente, può ospitare comodamente 4 persone, ma c'è 1 solo letto, comodini, armadi, rastrelliera per armi, sedia con scrivania, piccolo bagno con doccia. Quando sono previsti più ospiti, Andrew aggiunge qualche letto.

    Sala svago:
    Sala con piscina idromassaggio, divani, mobile bar con scorta di liquore e tavolo da biliardo.

    Stanza da letto padronale:

    Lettone per orgie, scrivania, libreria, armadi guardaroba, armadio rastrelliera con il necessario per la pulizia armi, bagno padronale e armadio segreto. L'armadio segreto contiene vari tipi di manette, fruste e costumi (soprattutto di pirata donne).

    Armi e dita:
    Pollice destro= Atarashī dōro:: Nuova strada, ex
    Lama del "Sorcio". Katana lunga 95 cm con manico e fodero interamente di colore nero.

    Pollice sinistro= Boromir: Gioiello fedele. Scudo metallico e rotondo, leggermente convesso di 60 cm di diametro, con un umbone. Il fondo è dipinto di nero mentre umbone e bordo sono color acciaio.

    Indice sinistro= Gwador dringol : Fratello che percuote. Martello da carpentiere modificato lungo 40 cm, interamente di colore nero, ideale per la difesa personale, può essere usato come attrezzo da lavoro e il becco come coltello. In combattimento si usa la testa del martello, in grado di causare ferite interne e fratture ossee.

    Indice destro = Gil morn: Stella oscura. Una stella del mattino interamente di metallo nero, formata da una sfera coperta di spuntoni fissata su un manico. L'arma misura 60 cm.

    Medio sinistro= Crithir dagel: Mietitore che uccide. Un roncone lungo 2,15 m asta e lama di colore scuro. Lama lunga 40 cm a cui si aggiunge una punta in alto di 20 cm

    Medio destro= Eneg laich: Sei fiamme. Revolver Colt python nero con canna da 15 cm. Il tamburo ospita sei proiettili, cartucce .357 Magnum incamiciate o a punta piatta.

    Anulari e mignoli entrambe mani = Quasi vuote. In totale contengono un kit di pronto soccorso, un paio di granate e fumogeni.

    Immagine:

    Carattere:
    Andrew crede fortemente nell'onore e nella marina(se esistesse), cerca di seguire la Giustizia morale, si è arruolato per dare il suo contributo alla guerra contro la pirateria, vorrebbe che criminali e pirati non fossero puniti ma rieducati e reinseriti nella società civile, ma non si fa problemi ad uccidere e ad infliggere sofferenze a chi se lo merita se è necessario.

    Caratterialmente è una persona socievole e rispettosa ma di poche parole, facilmente irascibile e dall'imprecazione facile, ride spesso alle battute e le usa come arma contro chi lo provoca o irrita. Come la maggior parte dei nativi dell'Isola del Karate, Andrew non si tira indietro difronte a un combattimento, quando la sua indole combattiva prende il sopravento il sangue gli ribolle nelle vene, diventa furioso e gli è impossibile sottrarsi alla lotta ma conserva un barlume di lucidità strategica. Ama: le armi, le navi, il whisky, i chewing gum e i mezzi sigari.

    Abilità
    CITAZIONE
    Buon carpentiere. Discreto combattente a mani nude, quasi negato con le armi da lancio. Preferisce combattere usando le sue armi che conosce alla perfezione. Da il meglio di sé usando due armi contemporaneamente, soprattutto scudo e stella del mattino.



    §Finalmente tornerò a casa. Vedrò la Rotta maggiore, il mare meridionale e l'isola del karate.§

    Il grande giorno era arrivato, tra poche ore la resistenza avrebbe sferrato l'assalto alla capitale. Per farlo, in città sarebbero giunti 4 gruppi in punti e modi diversi, mentre un quinto gruppo, guidato dal grande capo in persona, avrebbe creato un diversivo e fatto più danni possibili.

    Per via del suo potere, Andrew aveva chiesto di far parte del quinto gruppo, ma il leader non aveva acconsentito, il ragazzo per la sua morale non era adatto all'opera di distruzione indiscriminata che il capo aveva in mente. Visto che non poteva far parte della squadra diversivo, il Buliwyf aveva chiesto di entrare nel team dove c'era Milo Lancaster, suo più caro amico nella resistenza.

    Andrew si ritrovò nel team A, il gruppo era libero di scegliere come arrivare al punto designato, la piazza dell'orologio.

    ?: Avanti il prossimo.

    Il ragazzo si riscosse dai suoi pensieri e si avvicinò alla fonte della voce, un uomo mingherlino seduto dietro la reception di una biglietteria alla stazione degli autobus. Il ragazzo acquistò un biglietto per la capitale e aspettò l'autobus. Il Buliwyf aveva deciso di usare il suo potere per passare inosservato, indossava jeans scuri, una maglietta a mezze maniche blu coperta con una camicia grigia sbottonata e con le maniche arrotolate, nelle tasche aveva solo cellulare e sigarette, il resto dell'equipaggiamento si trovava nel suo corpo, insieme a due ospiti, Milo e Taurus.

    Per raggiungere la capitale, Andrew aveva deciso di andare in una città vicina, farsi quasi due ore di autobus per raggiungere la periferia. Una volta che avesse raggiunto la periferia della città, Andrew avrebbe preso un altro autobus e sarebbe sceso due fermate prima della piazza dell'orologio, secondo i calcoli sarebbe giunto una mezz'oretta prima dell'orario concordato. Il viaggio sarebbe stato scomodo e inutilmente lungo, la scelta meno adatta per un terrorista in missione, c'erano modi più veloci e ovvi per arrivare a destinazione, ma Andrew l'ignorò volutamente, voleva essere prudente e non attirare l'attenzione inutilmente.

    Andrew salì sul primo autobus, si accomodò al suo posto, poi si appoggiò e fece finta di dormire. Quando chiuse gli occhi, si materializzò nel suo corpo, per l'esattezza sul suo letto da orgia.

    A-: Vediamo cosa fanno i miei ospiti.

    Il ragazzo mimò il gesto di cambiare canale con un telecomando verso la parete, lui sapeva tutto ciò che accadeva nel castello, ma gli piaceva la teatralità. Finito il teatrino, il ragazzo mosse il pavimento sotto i piedi dei suoi ospiti e lì portò nella stanza di rappresentanza, il primo ad arrivare sarebbe stato Milo.

    A-: Amico ora ci divertiamo.

    Andrew indicò il soffitto. Il pavimento non stava portando Gaji nella stanza di rappresentanza, ma diversi piani sopra la stanza. All'improvviso il pavimento sotto Gaji scomparve, il taurus si sarebbe schiantato sul piano inferiore, ma all'ultimo il pavimento scomparve. Questo giochetto durò per cinque piani, scomparve anche il tetto della stanza di rappresentanza, ma ricomparve all'ultimo, lasciando Gaji bloccato a metà tra i due piani.

    Andrew si girò verso Milo.

    A-: Nel mio palazzo sono un Dio.

    Andrew liberò Gaji, poi si rivolse a tutti.

    A-: Il viaggio procede bene, riposatevi, mangiate, fate come volete.

    Nella stanza comparve un tavolino ricolmo di cibo.

    A-: Milo quando vuoi, raggiungimi di là.

    Andrew si recò nella sala svago, lì si mise a giocare a biliardo e a bere whisky. Una volta che sarebbe arrivato Milo, gli avrebbe offerto da bere.

    A-: Questo whisky l'ho preso al capo, mi aveva detto di metterlo nel mobile, ma non aveva specificato se in quello del covo o quello nel mio castello.

    Il viaggio durò poco tra giochi e scherzi a Gaji, il Buliwyf non odiava il taurus, ma gli stavano antipatici i nen user, l'unco che odiava nella resistenza era un certo Andrew Chinaski, un vero idiota.

    Andrew cambiò autobus e iniziò a rivedere il suo equipaggiamento, il suo io interiore controllò i cannoni e pulì le armi. Quando anche il secondo autobus arrivò a destinazione, Andrew trascinò gli amici nella sala di rappresentanza per l'ultimo briefing.

    A-: Io vorrei farvi uscire direttamente a destinazione al momento dell'esplosione, se volete scendere prima, troverò un vicolo fuori mano. All'esplosione scapperò in direzione del palazzo, mi fingerò un civile spaventato.

    Andrew arrivò alla piazza dell'orologio e si accomodò a un tavolino di un bar a fumare, era arrivato una ventina di minuti prima dell'esplosione. Allo scoppio dell'esplosione, Andrew scappò verso il palazzo.
     
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    Post n. 1 - Si comincia

    Il sole stava calando in fretta su quelle terre, mentre il barbuto si avvicinava inesorabile alla sua destinazione. Erano passati ormai dieci anni da quel fausto giorno dove tutto era cambiato, o almeno, dove tutto era cambiato per lui e pochi altri. Il mondo attorno a lui era improvvisamente cambiato, anche se di questo non se n’era accorto subito: gli ci volle un po’ prima di capire che c’era qualcosa che non andava. Dapprima pochi sporadici dettagli erano cominciati ad affiorare, ma poi le cose avevano cominciato a prendere una visione sempre più distorta: sapeva che qualcosa non andava come doveva. Sapeva che la versione attuale delle cose, non corrispondeva a quella naturale. Sia chiaro, non tutto appariva strano ai suoi occhi, ma c’erano animali, pianti e oggetti che non sentiva suoi, come se fossero appartenuti ad un altro mondo; ogni volta che aveva cominciato a pensare a quelle stranezze erano anche cominciati i mal di testa. Coincidenze? Non lo credeva possibile: era come se sapesse nel suo io più profondo che le cose che credeva reali, in realtà erano frutto di congetture, armonicamente/artificialmente concepite per potersi incastrare al meglio, ma che per loro natura non sembravano concepite per esserlo.

    eurovssudamerica


    Poi, un giorno, qualcosa cambiò: le percezioni accumulate durante le sue esperienze avevano cominciato a manifestarsi sotto forma di sogni e/o incubi in modo sempre più nitido. Le sue nottate prima tranquille, si erano ben presto trasformate in maratone di immagini e suoni da cui si risvegliava agitato e sudato, ma con un gran senso di pace interiore: una sensazione tipica di quando si sta lontani da casa per un lungo periodo e poi si rientra abbracciando cari e amici che non si vedevano più da tempo. Un dualismo che ormai, era certo, doveva significare pur qualcosa e non poteva essere l’unico, si disse. Cominciò quindi a cercare a domandare in giro se la cosa stesse capitando anche a qualcun altro, ma i primi risultati non diedero l’esito sperato; poi, mentre era al bancone del bar, un tipo gli si avvicinò e senza parlare gli diede un biglietto con un’ubicazione. Evidentemente aveva suscitato curiosità e interesse in qualcuno che gli aveva fatto recapitare l’indirizzo, accompagnato dalla parola detta nell’orecchio: “RESISTENZA”. Il falso vichingo non ci pensò due volte e si diresse immediatamente in quel posto: non sapeva come mai, ma la scelta così avventata non lo preoccupò affatto. Poteva essere una fregatura, ma dentro di sé sapeva che quella era la strada giusta.

    Quello che scoprì successivamente fu straordinario e confermò i suoi incubi peggiori: tutti i suoi sogni/incubi/flashback erano esperienza di un’esistenza pregressa. Tutte queste info, condivise assieme ad altre persone (la resistenza) aveva confermato il tutto, portando a una conclusione, un quadro generale: stavano vivendo una menzogna. Il loro attuale sovrano aveva creato tutto quel paradosso, tentando di imporre nelle loro menti, in quei dieci anni, un passato completamente diverso. L’incontro con la resistenza permise al barbuto di congiungersi con persone che la pensavano alla stessa maniera: bisognava fare qualcosa e subito, prima che il sovrano confermasse definitivamente quella nuova realtà. Quel gruppo sparuto ed eterogeneo, decise allora di porsi come faro contro questa ingiustizia: sarebbero stati loro i paladini di quella causa. Una scelta presa all’unanimità. Adesso rimaneva solo la preparazione del piano.

    Un anno di preparazione; questo è il tempo che ci volle a svilupparlo e a prepararlo nei minimi particolari: ormai era giunta l’ora e l’appuntamento era stato fissato nella piazza principale della capitale. Quattro gruppi, divisi in base alle loro capacità speciali, erano tutto ciò che avevano per far cessare quella barbarie. Taurus prese di buon occhio quella causa, in più non gli dispiaceva essere stato assegnato a un gruppo: avrebbe fatto squadra con MILO LANCASTER, PENELOPE SAKURA ed ANDREW BULIWYF. Non male come squadra, certo, ma non tutti al suo interno gli stavano simpatici. Uno in particolare gli diede problemi fin da subito, ANDREW BULIWYF, che non sembrava veder di buon occhio i Nen user (almeno era quello che pensava il grosso vichingo); non c’era mai stata occasione per darsi sui nervi, certo, ma Taurus sentiva a pelle una sua ritrosia nei suoi confronti. Ritrosia che si manifestò quando si dovette decidere come arrivare al punto prestabilito.

    ANDREW BULIWYF, aveva un grande potere derivante da uno dei frutti del diavolo: quello di diventare una vera e propria fortezza e di poter trasportare all’interno di sé un’infinità di guerrieri. Molto bene, direte voi, ma per Gaji non fu proprio una passeggiata; sebbene fosse una bellissima magione all’interno, il proprietario, capace di creare e disfare qualunque cosa all’interno del suo palazzo, si divertì a dilettarsi, per un buon pezzo del viaggio, nel far scherzi proprio al possente Gaji: tra sparizione di tetti, pavimenti e muri perse il conto, di quante volte si perse o sparì a cause di quel bontempone del “proprietario del castello”. Taurus non parlava molto, agiva di solito, ma state certi che per imprecare il nostro eroe imprecò non poco. Il barbuto, deciso a fargliela pagare alla fortezza semi movente, decise di approfittare di tutto quel anda e rianda per liberarsi di ogni peso che aveva in corpo: il giorno prima, infatti, conscio del pericolo e del viaggio che avrebbero dovuto affrontare il giorno successivo, si era abbuffato a più non posso, dovendo allargare perfino la cintura di un paio di buchi: non aveva ancora cagato e tutto quel trambusto non aveva fatto altro che aumentargli lo stimolo.

    Gaji: “Quindi vuoi giocare, eh?”

    Disse mentre si rialzava dall’ennesimo scherzo del suo “compare”.

    Gaji: “Beh, questo gioco si può fare in due”

    Esclamò mentre si concentrava per accumulare le energie necessarie. Si diresse così verso una parete tirando un pugno portentoso che la frantumò in pochi secondi.

    Gaji: “Il bagno non è qui, andiamo avanti”

    Continuò così per qualche altro muro, fino a che non riuscì a trovare quanto desiderato. Incurante del “piccolo” spiffero d’aria causato dalla parete assente, si slacciò i pantaloni e decise di farsi la sua seduta di gabinetto: non vi dico il fetore e la quantità prodotta. Insomma, dopo qualche minuto, il cesso era quasi otturato. Rimessosi in piedi, diede un calcio alla manichetta dell’acqua che cominciò a far sgorgare acqua nella tinozza nel tentativo di portar quanto prodotto. Dopodiché, lui si dileguò dal luogo del misfatto esclamando:

    Gaji: “ANDREW sappi che non sono nemmeno a metà. Fossi in te la smetterei con gli scherzi, se non mi vuoi smuovere altro.”

    Insomma, una minaccia, un avvertimento oppure un semplice dato di fatto?

    Comunque, non ci volle molto prima di arrivare a destinazione: Andrew chiamò tutti nella stanza principiale per dare le ultime indicazioni.

    Andrew: “Io vorrei farvi uscire direttamente a destinazione al momento dell'esplosione, se volete scendere prima, troverò un vicolo fuori mano. All'esplosione scapperò in direzione del palazzo, mi fingerò un civile spaventato”.

    Dopo qualche secondo di silenzio, il barbuto prese la parola prima degli altri:

    Gaji: “Tsè, fingermi spaventato proprio non mi si addice e di sedermi a prendere un tè coi pasticcini proprio no. Lasciami in un vicolo poco distante dalla piazza, dove posso monitorare la situazione, salirò magari su un tetto, osservandoti dall’alto. Quando avverrà l’esplosione, almeno, potrò capire meglio quale direzione prendere per raggiungere prima il palazzo e dare indicazioni a te e a chiunque ti seguirà nella piazza. Se ci dovessero essere problemi, lungo il percorso cercherò di avvertirvi come posso, ma ricordati di guardare nella mia direzione. Se qualcun altro vuole seguirmi sui tetti, fate pure, ma attenti a non farvi notare.”

    Si sarebbe così fatto lasciare in un vicolo vicino alla piazza, e sarebbe salito sui tetti per monitorare la situazione, oltre che per farsi un’idea del percorso, dopodiché al momento dell’esplosione, si sarebbe diretto verso il palazzo, sui tetti, parallelo ai compagni a terra.
     
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    Dieci anni lunghissimi, eppure per certi versi passati in un lampo.
    Il fatto che i ricordi dell'ultimo decennio non fossero così nitidi era stato uno dei fattori scatenanti di quella sorta di risveglio spirituale. La dottoressa Sakura, per deformazione professionale, aveva subito pensato ai sintomi di qualche forma di demenza.
    L'auto-diagnosi si era aggravata quando le sue notti avevano iniziato a infestarsi di sogni e incubi su luoghi e persone mai viste. In particolare il tal Kojiro Maeda, un'apparizione onirica ricorrente, che continuava a ripeterle "Torna da me". La tentazione di andargli incontro era fortissima: un ragazzo bello, affascinante, con cui sentiva un istintivo feeling. Aveva cercato ovunque, ma nessuno al mondo sembrava rispondere a quel nome.
    Poi, finalmente, le voci avevano iniziato a circolare e aveva scoperto di non essere l'unica ad avere quelle sensazioni, quei flash su una vita mai vissuta.
    Non era malata. Non era pazza.
    Era il mondo ad essere malato.
    Glielo dicevano anche i suoi studi. Qualcosa non quadrava nell'equilibrio naturale: Frutti del Diavolo, Nen, Haki... quanta carne al fuoco, contradditoria, era stata messa a disposizione degli uomini?
    E aveva una sorta di rifiuto psicologico per i Nen. Li aveva studiati e ristudiati ma non riusciva a districarsene quanto avrebbe dovuto. Invece per i Frutti del Diavolo sentiva una propensione fortissima, che l'aveva portata a conquistare e mangiare il Mero Mero, il frutto che le permetteva di pietrificare gli uomini che la desideravano carnalmente. Più o meno chiunque, in pratica.
    Tranne, forse, Andrew Buliwf.
    Da quando lo aveva conosciuto nella Resistenza, aveva sviluppato una forte cotta per lui. In realtà ne era innamorata e non l'avrebbe mai ammesso nemmeno a se stessa. Si era solo ripromessa che se fossero sopravvissuti alla rivoluzione e al probabile ripristino dei mondi, gli avrebbe dichiarato il suo interesse.

    E sembrava che quel tempo fosse vicino. Dopo tanta attesa, era riuscita a ritrovarsi nella sua stessa cellula, pronta per l'assalto finale al Re. L'appuntamento era nella Pizza dell'Orologio della capitale.
    Ad accogliere lei, Taurus Gaji e Milo Lancaster sarebbe stato proprio Andrew, grazie al potere del Rokka Rokka. Le faceva specie entrare dentro di lui in quel modo, avrebbe preferito in altro contesto o in altro senso, eppure la situazione non mancava di stuzzicarla.

    Aveva fatto come lui aveva detto a tutti: aveva trovato la sua stanza, aveva mangiato qualche dolce e aveva riposato, finché non fosse arrivato il momento giusto. Non aveva resistito alla tentazione di attendere in biancheria intima, conscia che il padrone di casa l'avrebbe vista così.

    "Vorrei farvi uscire a destinazione", aveva comunicato il castello ambulante, e poteva lei forse contraddirlo?

    "Per me va benissimo, Andrew. Se gli altri invece preferiscono uscire prima, è meglio se usiamo i cellulari per tenerci in contatto".
    Anche sbandierare quegli aggeggi nella sua borsa con quel nome le conferiva un certo disagio. Nel suo mondo avrebbe parlato di lumacofoni.

    Poi arrivò l'Esplosione e a Penelope Sakura fu chiaro che era finito il tempo delle chiacchiere e delle corbellerie. Sarebbe entrata in campo come medico e come combattente, si trattava solo di capire che cosa sarebbe stato più urgente.
     
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    Dall'alto Taurus poteva vedere il palazzo reale stagliarsi al centro della città: era imponente, veramente mastodontico, come un antico castello medievale e disposto su più livelli circolari. Sui tetti poté capire che l'esplosione proveniva da una zona poco distante dalla loro.

    Con tutta probabilità si trattava di uno degli "addetti" ai diversivi.

    Più in basso Andrew e i suoi ospiti si stavano muovendo per raggiungere il palazzo tramite i vicoli. Quella zona della città sembrava un vero e proprio borgo, di quelli in cui probabilmente secoli prima trovavi varie insegne lungo le vie: quella dell'armaiolo, quella del fabbro, quella del paniere...

    Ora invece avrebbero trovato solo persone in preda al panico che scappavano in tutte le direzioni.

    Ben presto Taurus perse il suo compagno: bastò un attimo, una semplice distrazione per calcolare il salto successivo e puf! Il castello errante di Andrew era sparito dal suo campo visivo. Però fin qui tutti erano sani e salvi! Gaji durante la fase di volo avrebbe però notato una cosa strana.

    Il palazzo davanti a lui stava lentamente scivolando di lato...

    In men che non si dica iniziò a volargli letteralmente contro! Come se qualcuno avesse tagliato la parte superiore del palazzo e gliela avesse lanciata contro. Per sua fortuna aveva tutto il tempo per pensare a cosa fare per evitarlo o distruggerlo, o fare qualsiasi altra cosa per non beccarsi un palazzo in faccia!

    Forse.

    Una volta atterrato sul tetto successivo, due uomini comparvero istantaneamente al suo fianco: sembravano delle statue fatte interamente di pietra, ma le loro movenze erano decisamente umane. Per un utilizzatore di Nen come lui sarebbe stato facile fare, ma qualcosa gli impediva di muoversi.

    I suoi piedi erano come sprofondati nel tetto...

    Il palazzo volante era ormai molto più vicino, mentre le due statue lo stavano per colpire da ambedue i lati con un pugno. Taurus era stato bloccato, un palazzo volante non identificato lo stava per colpire e nello stesso tempo due sculture gli stavano per rifilare un gancio destro e uno sinistro.
    Per darti un'idea dell'aspetto delle due statue: non sono così grosse, sono poco più grandi di te.
    maxresdefault

    Ovviamente di tutto ciò i tre a terra ne sarebbero rimasti all'oscuro.

    Loro poterono correre indisturbati lungo i vicoli, fino a giungere in una nuova piazza. Una piazza un po' strana: non appena Andrew ci mise piede, tutto intorno l'ambiente si trasformò: cominciò a deformarsi, allungandosi ed alterandosi, piegandosi su se stesso, fino a creare un'esatta copia sopra le loro teste.

    Non c'era più alcun cielo sopra le loro teste, solo un'altra piazza identica a quella in cui si trovavano loro.

    Da questa sembrò cadere verso di loro una figura. L'uomo-rocca poté capire immediatamente che quello che si stava dirigendo verso di loro non era altro che una copia di sé. Durante la fase di volo/caduta l'altro Andrew fece fuoco: una raffica di colpi che diede origine a un vero e proprio bombardamento a tappeto!

    Tutte le vie di fuga erano state bloccate.

    /OT: un breve recap a fine post all'interno di un quote e cosa buona e giusta. Massima libertà di azione, inizia il giro di riscaldamento. @Gaji: non hai l'elmo con corna, l'ascia è ok, così come i tirapugni./

    Edited by Geko_M - 9/8/2018, 13:10
     
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    Post n. 2 - Problemi sui tetti.

    Il meeting tra i quattro era durato poco, giusto il tempo di dare le ultime direttive e capire come avrebbe proceduto il gruppo: a quanto pare il vichingo avrebbe proceduto da solo sui tetti, mentre gli altri tre, avrebbero continuato verso la piazza. Poco dopo l’inizio del briefing, comunque, i membri avevano già cominciato a fare amicizia: come si sa, ogni famiglia ha le sue regole e i suoi membri, proprio come in una famiglia, non si erano scelti per simpatia; detto ciò, lì per il momento il clima era ancora “goliardico”, anche se non erano mancate battute pungenti come quella di Milo.

    Milo: "Ascolta cazzone che non sei altro. Ci metto niente a piantarti un proiettile in testa. Quindi vedi di renderti un filo utile."

    Disse da dietro la sua maschera, rivolto al barbuto, poco prima di voltarsi e dirigersi da un’altra parte.

    Gaji: "Uuh, abbiamo un clown a quanto sento. Di preciso quale sarebbe l’utilità di quest’ultimo nel piano? Finora non si sono riuscite ancora a capire le sue abilità: o ha delle abilità nascoste spaventose, oppure è qui perché dev’essere la zoccoletta del simpaticone che prima mi ha fatto viaggiare tra i piani di questo palazzo. "

    Pensò stizzito, mentre alzava le spalle e osservava il tipo con la maschera allontanarsi. Non ci volle poi molto prima che ci fosse di nuovo l’occasione per Milo di stuzzicare il barbuto, in risposta al desiderio di quest’ultimo di essere lasciato in una viuzza prima della piazza.

    Milo: “È solo il tramonto. Le prostitute di solito non iniziano il turno a mezzanotte?"

    Stavolta, il barbuto rispose a tono.

    Gaji: “E tu cosa ne sai? Cos’è flashback di un tirocinio passato oppure ricordi quando cominciava tua madre il turno?"

    Disse sorridente verso il tipo con la maschera, poco prima di girare lui le spalle verso l’uscita, stavolta, e ignorare una sua possibile risposta. Non gli ci volle molto prima di arrivare al vicolo e in un paio di salti ritrovarsi al di sopra di qualche edificio: lì la vista era chiara e offriva una bella visuale sulla situazione.

    Gaji: “Da qui riesco a vedere il palazzo reale… Porco zio, ma è immenso. Dovresti essere un cieco a non vederlo: fino a che ero “dentro Andrew ;) ” non potevo capacitarmi del tutto. Cavolo, ma è un castello in tutto e per tutto: più piani, torrette, mura difensive alte quanto grattacieli. Insomma, una bella scocciatura”.

    Pensò, mentre con una mano si grattava la nuca. Il vento soffiava nella sua direzione, muovendogli un po’ la lunga barba, accompagnando i soliti odori a un aroma misto polvere da sparo: non era difficile capire che da quella parte era il punto in cui era provenuta l’esplosione, causando il panico nella piazza.

    Gaji: “Bene, si comincia a quanto pare”.

    Esclamò, mentre cominciava a correre sopra i tetti delle case, saltando di abitazione in abitazione, quando ce n’era bisogno.

    Gaji: “Cavolo, ma dove sono andati?”.

    Il suo piano di seguire i suoi compagni pari passo con il loro avanzare, a quanto pare cominciava a essere già un po’ più difficile. Il fatto di trovarsi a un’altezza più elevata era stato sì un vantaggio in termini di panoramica, ma il palazzo errante del compagno era ben presto sparito dalla sua vista, confusosi con le strutture circostanti che lo nascondevano alla sua vista.

    Gaji: “Mi distraggo un attimo e subito li perdo. Va be’ poco male, non dovrei metterci molto a individuarli, cos…?”.

    Poco prima che potesse ricorrere al telefono o al Gyo, qualcosa di strano di fronte a sé iniziò a distorcersi e a puntare nella sua direzione: era in volo da una struttura all’altra, quando un grosso palazzo cominciò non si sa come a puntarlo in pieno.

    Gaji: “Cioè, fatemi capire, manco sono da due minuti sui tetti che già subito mi hanno individuato?”.

    Considerò esterrefatto: per non bastare, appena toccò terra, si materializzarono come dal nulla due omoni di pietra, poco più alti di lui, con tutta l’intenzione di colpirlo.

    Gaji: “Ottimo qualcos’altro? Magari verrò anche bloccato in qualche modo?”.

    Manco a dirlo, che subito dopo si sentì come bloccato nella pietra: le sue gambe erano quasi completamente sprofondate nel pavimento come per magia.

    Gaji: “Dannati frutti di Mare, scommetto che qui c’è il loro zampino: non vedo l’ora che questa storia finisca… e in fretta”.

    Insomma: bloccato, con due bestioni di pietra a menargli forte e un palazzo in procinto di spazzarlo via, il nostro Nen user si sarebbe proprio dovuto inventare qualcosa di superlativo per uscire da quella situazione.

    Gaji: “Accidenti, se solo avessi una super-forza… aspetta, ma ce l’ho!”.

    Pensò con un sorrisetto sulle labbra: le mani al momento erano libere e la grossa ascia a due mani era stata sistemata sulle sue spalle legata stratta: avrebbe potuto usare quella, ma sarebbero trascorsi momenti preziosi; decise allora di ricorrere alle mani. Cominciò così a concentrare il Nen nelle sue braccia: avrebbe così cominciato a sentire il flusso della sua forza scorrere verso gli arti superiori. Il potenziamento gli offriva un buon bilanciamento di forze e non doveva inventare tecniche particolari per cavarsela: così provò la cosa più semplice. Avrebbe quindi alzato entrambe le braccia velocemente, congiungendo le mani a pugno, dopodiché le avrebbe fatte calare velocemente come una scure sul pavimento, con l’intenzione di creare una voragine nel tetto, abbastanza grande da far cadere entrambe le sentinelle nel buco assieme a lui. Infine, questo espediente gli avrebbe permesso di evitare il frontale con il palazzo che di lì a poco, altrimenti lo avrebbe preso in pieno volto.

    CITAZIONE
    Scenario A: BUCO NEL SOFFITTO

    Dopodiché, se i blocchi alle sue gambe si fossero frantumati come il pavimento, avrebbe tentato di aggrapparsi a qualche trave molto più in basso (per evitare una possibile collisione del palazzo con la struttura) o arrivato a terra avrebbe provato a spiccare un salto per ritrovarsi sul tetto o quel che ne rimaneva. Lì, infine avrebbe utilizzato il Gyo, per cercare la fonte di quella distorsione e i suoi compagni, mettendosi in guardia, stando attento a un altro eventuale palazzo: alla fine, se fosse stato qualche utilizzatore di Nen, o di un possessore di qualche frutto "marcio", forse avrebbe potuto individuare qualcosa, una traccia, un sintomo di quel potere. Si sarebbe messo in osservazione e attento a qualsiasi effetto particolare: se fosse stato fortunato, avrebbe potuto anticipare un'eventuale attacco in anticipo e magari anche capire in che direzione erano andati i compagni.

    CITAZIONE
    Scenario B: DISTRUZIONE


    Se sbaglia a calibrare la forza, poiché i materiali del palazzo non dovessero reggere l'impatto, atterrerebbe a terra, cercando di cadere al meglio e comincerebbe a correre sfruttando la potenza e tutta la velocità offerta dalla corrente Nen di cui è rappresentante: qualsiasi cosa l'avesse dovuto ancora rincorrere, nulla avrebbe potuto contro la sua velocità devastante, allontanandosi così anche dai due eventuali aggressori se si fossero salvati dalla distruzione. Avrebbe così cominciato a percorrere i vicoli della città a piena velocità, attivando il Gyo per individuare i suoi compagni e un'eventuale altro attacco: dopotutto, sospettava che qualsiasi cosa lo dovesse aver attaccato, doveva essere relativo a qualcuno che aveva modificato l'essenza dell'edificio. Doveva pur aver avuto un flusso di potere di qualche tipo: se fosse riuscito nell'intento avrebbe potute eventualmente individuare la presenza del nemico, preparandosi ad un eventuale altro attacco se fosse stato abbastanza veloce da seguirlo. L'obiettivo ultimo comunque, rimaneva ritrovare il suo gruppo.

    CITAZIONE
    Riassunto
    Battute sulla madre di Milo, esce dal palazzo, tenta contromossa frantumando a mani nude il terreno per liberarsi, far cadere i due avversari ed evitare il grosso palazzo che gli stava arrivando addosso; due possibili scenari: uno dove distrugge il palazzo e l'altro dove disintegra solo il tetto.


    Edited by Gaji - 10/8/2018, 19:35
     
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    §Che gran casino.§

    Andrew ripensò agli ultimi momenti durante il viaggio: il meeting, l'abbandono di Taurus, il tempo nella sala svago con Milo.
    I due amici avevano bevuto e giocato a biliardo, poi Milo aveva fatto alcuni commenti su Penelope e Gaji.

    A-: Anche io darei un paio di colpi a Penelope, in questo momento è nella sua stanza in biancheria, penso che mi stia provocando. Se vuoi provarci con lei, fallo, ma non qui. Già devo vedere il brutto muso di Taurus, non vorrei vederti nudo.

    A-: Semplice è un'idiota, penso che abbia qualche complesso d'inferiorità e il fatto che sia un tappo rispetto a noi, non lo aiuta.

    Dopo l'ora di svago le cose precipitarono rapidamente, Gaji ruppe un cesso e qualche muro, niente di che, Andrew ricostruì le stanze e fece scolare tutti i liquami nella fossa settica. All'ultimo briefing la tensione era piuttosto alta.

    Andrew aveva aggiornato tutti, Penelope e Milo erano favorevoli nel non dare nell'occhio, mentre Gaji voleva uscire e arrampicarsi sui tetti.

    A-: Sei sicuro? Ti farai beccare dopo due minuti. Dovremmo rimanere uniti.

    Milo e Gaji s'insultarono a vicenda, poi Taurus se ne andò dalla stanza, Andrew fermò l'amico.

    A-: Calmati fratello, non sporcarti con lui, non si è fatto nemmeno un bidet o lavato le mani. Vuole stare da solo? Stia da solo e affoghi nella merda.

    Una volta calmato Milo, Andrew stabilì le ultime cose.

    A-: Ho creato una scala, vi porterà dietro i miei occhi, saranno due vetri e potrete vedere cosa succede all'esterno, mi sbarazzo di Gaji e torno da voi.

    Andrew ignorò i fatti accaduti nel suo corpo e si concentrò sull'esterno, trovò un vicolo fuori mano, ora doveva trovare un modo per far uscire il vichingo senza attirare l'attenzione. Nel vicolo c'era un cassonetto colmo di rifiuti, il ragazzo si avvicinò tenendosi una mano sulla pancia e fingendo alcune smorfie di dolore, voleva dare l'impressione di aver bisogno di un posto isolato per vomitare o per fare cacca.

    Trovato un buon punto nel vicolo, il ragazzo si materializzò davanti Gaji.

    A-: Puoi uscire solo dove io creo un'uscita. Stai facendo un errore ad andare da solo. Il tuo carattere ti ha creato solo problemi. Ti sei vendicato di me usando la violenza. La violenza è l'ultimo rifugio degli incapaci. Verrai sommerso dalla merda, anche da quella che hai fatto tu. Ricorda, fuori sono un bastardo, qui sono un Dio, un Dio giusto.

    Non appena Andrew ebbe finito di parlare, si aprì una voragine sotto Taurus. Il vichingo sarebbe caduto in una stanza pieno di liquidi neri e puzzolenti, in poche parole era finito nella fossa settica del castello. La fossa era abbastanza grande e Gaji non avrebbe raggiunto il fondo o le pareti.

    Il Buliwyf tornò all'esterno, controllò se c'erano testimoni in giro, poi si piegò sulle gambe e si mise in una posizione come se stesse seduto sulla tazza del bagno, infine dal sedere creò una saracinesca e espulse un getto di acque nere e Gaji. Vista la vicinanza del sedere al pavimento, Gaji non era ancora alla distanza giusta per tornare nella sua dimensione giusta.

    Il fruttato guardò il mini vichingo con disgusto.

    A-: Non ho mai cagato stronzo più brutto.

    Rapidamente il ragazzo tornò in piazza, per poi comparire al suo interno, dietro gli occhi, accogliendo i suoi ospiti, ora che si era sbarazzato in malo modo del guerriero con le corna, era molto raggiante.

    A-: Caro fratello, dolce Penelope, permettetemi di spiegarvi l'ambiente, quelle due enormi vetrate sono i miei occhi, potete spalancarle o romperle, non è un problema, affianco ci sono due saracinesche, potete usarle come feritoie. Due corridoi laterali vi porteranno alle mie orecchie, usatele per uscire. Io torno fuori, auguratemi in bocca a lupo.

    Nella stanza erano presenti: un tavolo con due sedie, un cannone falconetto, una rete con un argano e palle di cannone. Finito il discorso, Andrew tornò all'esterno.

    Andrew si riscosse dai suoi pensieri e tornò a concentrarsi su ciò che gli stava accadendo attorno.
    Il diversivo-esplosione spaventò tutti i civili. Il ragazzo fortezza sfruttò l'occasione, si finse spaventato e iniziò a correre, rapidamente lasciò la piazza e s'infilò nei vicoli. I vicoli facevano parte del centro storico, erano dotati di uno storco fascino, in altre circostanza, dovevano essere pieni di turisti o di piccoli commercianti che vendevano i prodotti locali. Invece, grazie ai rivoluzionari, i vicoli erano pieni di gente urlante intenta a scappare in tutte le direzioni. Il Buliwyf spinse in malo modo chiunque gli intralciasse la strada, lanciò anche una vecchia contro un muro, alla faccia della giustizia morale.

    A-: Cosa diavolo succede?

    Il ragazzo arrivò in un'altra piazza, la cosa sconvolgente fu che l'ambiente iniziò a deformarsi.

    A-: Gente, guai in vista.

    Andrew non rimase con le mani in mano, avvertì i suoi amici, poi trasformò le gambe in cigoli e con un rapido strattone delle mani verso il basso, aprì le botole sulle dita e per effetto della gravità, impugnò due armi, lo scudo nella mano sinistra e la stella del mattino nella destra.

    Mentre il ragazzo si preparava, la piazza smise di deformarsi. Sopra la testa del ragazzo non c'era più il cielo ma una copia esatta della piazza.

    §Deve essere l'effetto di un frutto del diavolo.§


    Dal soffitto inizio a cadere una figura, Andrew alzò lo scudo, però non riuscì a trattenere lo stupore, la figura era un altro Andrew Buliwyf, una copia. Mentre cadeva, l'Andrew volante, fece fuoco a volontà. L'originale vide che i proiettili s'ingrandivano, erano colpi di cannone.

    §Merda, usa i miei stessi trucchi.§

    A-: Fratello, non uscire ma aiutami.


    Andrew infuse l'haki dell'armatura nello scudo, poi mise l'arma sopra la testa, a mo' di tetto spiovente. Proteggersi con lo scudo non sarebbe stata l'unica difesa. Infatti con la testa coperta dallo scudo, avrebbe attivato i cingoli, avrebbe raggiunto il clone, andandogli sotto, in questo modo sarebbe stato per meno tempo a portata dei cannoni nemici. Con un po' di fortuna, avrebbe evitato la maggior parte dei colpi, mentre lo scudo avrebbe deviato gli altri. Se poi Milo avesse ascoltato la richiesta d'aiuto, con il suo potere avrebbe potuto assorbire i colpi. Per permettere a Milo d'intervenire, Andrew avrebbe sollevato di poco lo scudo e inclinato la testa all'indietro, spostando gli occhi verso qualsiasi direzione indicata dall'amico.

    Una volta che il clone sarebbe atterrato, Andrew avrebbe potenziato la stella del mattino con l'haki e mentre si proteggeva dal collo in giù con lo scudo, avrebbe sferrato una violenta mazzata orizzontale da destra verso sinistra, per dare ulteriore forza al colpo, avrebbe fatto una violenta sterzata verso sinistra, donando una spinta rotatoria alla spalla e al braccio.

    CITAZIONE
    Andrew caccia in male Gaji, porta Milo e Penelope dietro gli occhi, per fargli vedere l'esterno e intervenire. Nella piazza specchio Andrew trasforma le gambe in cingoli, estrae scudo e mazza, infonde l'haki dell'armatura nello scudo. Per difendersi, chiede aiuto a Milo si para con lo scudo e si avvicina alla copia. Una volta che la copia fosse atterrata, Andrew avrebbe sferrato una mazzata orizzontale usando la stella del mattino rafforzata con l'haki dell'armatura. Durante l'attacco avrebbe tenuto lo scudo a protezione del collo e del busto.
     
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    Andrew Bulywif aveva creato una scala per raggiungere i suoi occhi - per quanto la cosa continuasse a suonare assurda da concepire per Penelope Sakura. Come medico, la affascinava non poco quel surreale viaggio all'interno di un corpo umano, così distorto grazie agli effetti di un Frutto del Diavolo. Indossò a malincuore la sua "divisa" d'ordinanza e si addentrò sui gradini fino a raggiungere la testa.
    Gli occhi si erano rivelati delle stanze equipaggiate con tavoli, armi e vetrate che davano sull'esterno.
    Il padrone di casa si palesò per illustrarglielo.

    "Caro fratello, dolce Penelope, permettetemi di spiegarvi l'ambiente."

    Al "dolce Penelope" perse un battito cardiaco e ascoltò con superficialità quello che seguì.

    "... corridoi laterali vi porteranno alle mie orecchie, usatele per uscire. Io torno fuori, auguratemi in bocca a lupo."

    "In bocca al lupo..."

    Neanche il tempo di fare due chiacchiere con Milo Lancaster che arrivò l'esplosione del gruppo-diversivo.
    La situazione stava degenerando all'esterno, si era diffuso il panico generale ed Andrew aveva dovuto correre e dirottare verso una vicina piazza.
    Lì successe l'incredibile. Faticava persino a descrivere ciò che poteva osservare: la piazza rivoltata nel cielo.

    "Ma che diavolo..?!"

    Era a dir poco confusa: si considerava un'esperta di Frutti del Diavolo, ma quale dei tanti provoca effetti così eclatanti? Era illusione, manipolazione della materia o che?
    La ciliegina sulla torta fu quando lo sguardo di Andrew cadde su ciò che, a prima vista, sembrava un suo doppio, che stava piombando giù dal cielo, dalla piazza-specchio, carica di armi.
    Due Andrew Buliwyf.
    "La fantasia galoppa." sospirò tra sé e sé, in modo enigmatico per un eventuale ascoltatore.
    Scrollò la testa per scacciare un flash poco edificante e per recuperare la concentrazione, anche perché dalla sua postazione si rese subito conto che il doppio, in picchiata, stava già attaccando con una mitragliata di colpi.
    Bulywif aveva detto a Milo di rimanere dentro e aiutarlo. Nessuna disposizione per lei: come al solito, le femmine vengono ignorate o sottovalutate.
    Di certo l'istinto di sopravvivenza avrebbe suggerito di rimanere all'interno della roccaforte, più al sicuro, ma a quel punto a che cosa avrebbe giovato la sua presenza nella squadra?
    Doveva uscire allo scoperto e, incidentalmente, aiutare l'uomo di cui era innamorata, il che non era un incentivo da poco.
    Avrebbe atteso che fosse atterrato per uscire a sorpresa e tentare l'arma più diretta ed efficace.

    "Per usare il mio potere il nemico deve vedermi... o essere toccato. Non so se questo doppelganger è sensibile alla lussuria... in caso contrario dovrò avvicinarmi abbastanza da toccarlo!", gridò il suo piano, confidando che Andrew e Milo lo sentissero bene, dopodiché si immise nel corridoio corrispondente all'apparato uditivo, pronta a uscire.
    Chiuse gli occhi ed evocò il suo Haki: avrebbe dovuto permetterle di capire il momento giusto in cui uscire, quando il nemico sarebbe atterrato e avrebbe smesso di attaccare, un frangente in cui coglierlo di sorpresa.
    Quando arrivò quel momento, lo avvertì nettamente e balzò via dall'orecchio, apparendo alla destra di Andrew Bulywif.

    Con un gesto netto ormai collaudato, sbottonò in un colpo la camicetta bianca e mostrò i suoi seni prosperosi, a cui nessun maschio eterosessuale degno di questo nome sarebbe rimasto immune.

    Se il clone di Andrew si fosse dimostrato fatto di un'altra pasta - e non si fosse quindi trasformato una statua di pietra - lei avrebbe preso a correre lateralmente per sfuggirgli, poi deviando per "circumnavigarlo", arrivargli alle spalle e dargli un calcio a tradimento, sufficiente a pietrificargli la schiena e impedirgli di muoversi agevolmente.
    A meno che il doppio non avesse deciso di cedere al diversivo che lei stessa rappresentava e seguirla; di contro, questo avrebbe offerto al vero Andrew uno spiraglio per attaccarlo.
    In tutto questo contava che Milo Lancaster facesse la sua parte per proteggerli.
    Nella sua testa pulsante di sangue, parevano ottime idee.
    Nella pratica, chissà.

    CITAZIONE
    Riassunto: Alla comparsa del clone di Andrew Bulywif, Penelope decide di uscire dall'orecchio del corpo-fortezza e mostrare il petto nudo per tentare di pietrificare il clone, pronta a usare un Piano B in caso di fallimento - ossia aggirarlo alle spalle e colpirlo alla schiena per pietrificargliela.
     
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    La battuta di Milo sortì l’effetto desiderato: Gaji, il bestione tutto muscoli e zero cervello, risposte alla provocazione tirando in ballo la madre del mercenario. Un vecchio saggio diceva che tirare in ballo i genitori in una discussione è simbolo di stupidità; l’ultima arma di chi è sprovvisto di cervello. Milo guardò con l’occhio sano il vichingo mancato.

    Bada be…

    L’uomo in armatura si bloccò di colpo come attirato da una surreale visione.

    Uccidilo...

    Una voce, proveniente dai meandri dell’oscurità, riecheggiò nella testa di Milo. Il mercenario, istintivamente, si portò la mano destra alla testa e strinse con impeto la maschera.

    No, non ora. Vai via!

    La misteriosa voce tentò ancora una volta di indurre il Lancaster a compiere un omicidio ma, a seguito dell’ennesimo rifiuto, sparì nei meandri più oscuri della psiche del mercenario. Andrew, vedendo il compagno ed amico visibilmente irritato, tentò di calmare le acque promettendogli di occuparsene personalmente. Milo, intuendo le successive mosse del fratello, si lasciò andare in una mezza risata.

    Credo sia giunto il momento di portare fuori la spazzatura, fratello.

    Andrew, lasciando Gaji vagare come un coglione per il proprio castello, spiegò ai due membri del gruppo rimasti come raggiungere i suoi occhi e, da quel punto, come arrivare all’uscita più sicura: le orecchie. Materializzò poi una scala che avrebbe loro permesso di raggiungere la meta nella maniera più veloce possibile. Completata la spiegazione, il padrone di casa si allontanò per occuparsi della momentanea
    dipartita di Taurus.

    Bene dunque. Quando vuoi possiamo andare.

    Milo fissò qualche istane Penelope: era davvero una bellissima ragazza dal fisico decisamente attraente. Sfortunatamente però il cuore del mercenario era chiuso a qualsiasi tipo di relazione amorosa: il solo pensiero di tradire, seppur in maniera figurata, l’unica donna che avesse mai amato, lo metteva in estrema soggezione. Il duo, dopo aver scambiato si e no due parole messe in croce, raggiunse il punto designato da Andrew giusto in tempo per vederlo comparire magicamente davanti a loro. Il padrone di casa spiegò le caratteristiche della parte frontale della sua testa con tanto di accurata descrizione su come uscire dal suo corpo. Finito il discorso Andrew tornò all’esterno e, a seguito dell’esplosione, cominciò a correre attraverso i vicoli con l’obiettivo di mimetizzarsi tra la folla. Dopo un paio di corse con tanto di atti vandalici e lanci di vecchi Andrew, con dentro Penelope e Milo, si trovò catapultato in una piazza che era tutto fuorchè rassicurante. Il mercenario osservava il deformarsi dell'ambiente circostante da dietro l’occhio destro di Andrew.

    Merda, e ora che sta succedendo!?

    Tutto d’un tratto, come per magia, la piazza fermò la propria metamorfosi. Guai passati direte voi. E invece no! Bastava alzare gli occhi per vedere che, al posto del cielo, vi era una replica esatta della piazza stessa.

    Fratello, stai attento.

    Chiunque avesse creato tutto ciò doveva essere provvisto di un potere davvero particolare e temibile.

    Sarà Nen o un Frutto del Diavolo?

    Purtroppo per loro, non c’era tempo per rimuginare sull’origine di quel potere dal momento che, nel giro di pochi secondi, una raffica di palle di cannone cominciarono a piovere dal cielo. Tali proiettili enormi erano stati sparati da…. DA UN CLONE UGUALE IDENTICO AD ANDREW!?

    Merda!

    Tutti e tre fecero fatica a trattenere lo stupore. Andrew, ripresosi dallo shock, si armò di scudo e invitò Milo a fornirgli supporto utilizzando il proprio potere. Penelope invece, dopo aver descritto in maniera sommaria il proprio potere, abbandonò il mercenario e si diresse verso le orecchie con l’obiettivo di uscire dalla fortezza ed aiutare il suo compagno.

    I-io…N-non posso…

    Milo rimase immobile. Nonostante i ripetuti tentativi, nessun muscolo sembrava rispondere al suo volere. La mente dell’uomo viaggiò indietro nel tempo; a 7 anni prima, per la precisione.

    CITAZIONE
    Roland: “Hey Milo, tutto bene!?

    Milo alzò lo sguardo dal suolo e fissò il suo compagno della Resistenza.

    Milo: “Si, scusami Roland. Ero assorto nei miei pensieri.

    Roland si lasciò andare in una risata.

    Roland: “Stai ancora pensando a Slade?

    Il mercenario si limitò a fare spallucce.

    Roland: “Suvvia amico,su con il morale! Abbiamo appena sconfitto un gruppo di briganti al servizio del Sovrano e recuperato un pesante scrigno!

    Milo fissò il baule che teneva a fatica tra le mani.

    Milo: “Già, chissà cosa c’è dentr… Merda!

    Nel fissare lo scrigno, Milo non notò un ramo spezzato e ci inciampò dentro finendo a gambe all'aria.

    Milo: “Fanculo, ci mancava solo questa!

    Il mercenario, nel rialzarsi, notò con suo grande disappunto di come il forziere, nella caduta, si fosse rotto riversando al suolo il tesoro. Esso consisteva in una moltitudine di monete d’oro e in un…FRUTTO DEL DIAVOLO!? Il mercenario sbiancò: aveva passato anni ed anni a studiare quelle strane creazioni del demonio e in particolare una di esse aveva attirato la sua attenzione.

    Roland: “Ehy Milo, è quello a cui sto…

    Milo: “Si Roland. Si tratta proprio del Dark Dark!

    Il potere di controllare l’oscurità. Il sogno di Milo era lì a pochi centimetri dal suo piede.

    Roland: “Sai le regole del Capo: chiunque trovi un Frutto del Diavolo è libero di mangiarlo. Forza, che stai aspettando!? Io ne ho già uno!

    Un sorriso comparve sul volto di Milo; le braccia del mercenario si allungarono per poi ripiegarsi. Tra le mani teneva il grosso frutto blu ondeggiante.

    Milo: “Finalmente è giunto il momento…

    Gnam! I denti di Milo affondarono nella polpa.

    Milo: “Ch-che schifo…

    Roland: “AHAHAHAHAHAH eh già. Mi ero scordato di dirti che non hanno un grande sapore.

    La faccia disgustata di Milo lasciò spazio ad un sorriso di soddisfazione. Finalmente aveva ottenuto ciò che stava cercando da anni.

    Roland: “Allora, come ti senti!?

    Milo guardò l’amico.

    Milo: “D-devi promettermi che non mi permetterai mai di utilizzare questo potere. Mai!"

    Roland: “Milo, ma che stai dicendo!? Lo hai appe…

    Roland si sentì risucchiare da una misteriosa forzaproveniente da Milo stesso. Nel giro di un secondo, la mano di Milo teneva ben saldo il braccio del compagno.

    Milo: “Io ho il potere…

    Il braccio libero di Milo si alzò a livello della gola di Roland.

    Roland: “Milo, smettila! Sono fatto di diamante, non puo…UNGH!

    La mano del mercenario trapassò da parte a parte la gola dell’uomo.

    Milo: “Io sono l’oscurità.

    Ci vollero ore prima che Milo riuscisse a ritornare in se. Solo allora si rese conto di ciò che aveva fatto: aveva appena ucciso il suo compagno. Quel frutto, sebbene fornisse un potere mostruoso, faceva emergere tutta l’oscurità di Milo rendendolo una vera e propria macchina da guerra assetata di sangue. Il Mercenario riportò il cadavere dell’amico alla base e, con le lacrime agli occhi, spiegò al capo la situazione. Questi, con grande stupore del Lancaster, si dimostrò molto accondiscendente e addestrò personalmente Milo nel controllare il proprio potere impedendo alla sua parte malvagia di prendere il sopravvento. Sebbene i risultati furono più che soddisfacenti, non vi era alcuna garanzia che tale misura arginasse del tutto il rischio; per tale motivo Milo si impose il non utilizzare mai più quel terribile potere. Anche Andrew, suo migliore amico e fratello, non era a conoscenza di questo lato dell’amico.

    Milo fissò il clone di Andrew piovere dal cielo.

    Fratello, mi dispiace ma non posso.

    Era vero: Milo non poteva utilizzare quel potere. Milo DOVEVA! Doveva farlo per proteggere i suoi amici. Doveva farlo per mettere fine alla dittatura di quel bastardo di un tiranno. Doveva farlo, senza se e senza ma!

    E sia… Dopo anni ed anni è giunto il momento di utilizzarti.

    “<i>Non vedevo l’ora…<i>”

    Il braccio di Milo afferrò la maschera e la strappò dal proprio volto. I capelli e la barba del mercenario poterono finalmente prendere aria.

    Andrew, mi dispiace. Spero tu possa continuare a considerarmi un fratello…

    “<i>Oh, ma come sei tenero.<i>”

    Tocca a te, lurido bastardo.

    Un gesto rapido e la benda sull’occhio sinistro di Milo venne strappata via. Fu allora che i due poterono vedere per la prima volta il volto completo del mercenario: l’iride bianca dell’occhio malatometteva decisamente molta inquietudine.

    Buongiorno a tutti! Se non vi dispiace ci penso io.

    La voce di Milo sembrava decisamente molto più profonda ed oscura. Con un pugno sfondò la vetrata dell’occhio destro e, piantando una mano nella roccia del castello, si sporse con metà corpo fuori dal l’orbita
    del compagno.

    Penelope, stai attenta. Vedi di non rimanerci secca.

    La mano distesa verso l’alto voleva dire una sola cosa…

    Black Hole

    Un enorme tornado di pura oscurità si generò dal palmo della mano del mercenario e, man mano che salive verso l’altro, aumentava di diametro creando un vero e proprio buco nero nel quale nemmeno la luce sarebbe stata in grado di uscire. Raggiunta l’altezza adeguata (due metri sopra la testa di Andrew) Milo lo fece espandere di colpo in modo da proteggere l’intero corpo dell’amico e quello di Penelope.

    Oscurità, assorbi tutto e disintegralo!

    CITAZIONE
    Milo fa un flashback dopodichè lascia prende il sopravvento all’oscurità e genere una buco nero con diametro massimo posto a due metri sopra la testa di Andrew.


    Edited by Mihawk97 - 11/8/2018, 20:59
     
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    Se ci trovassimo nel fantastico mondo di Dungeons & Dragons, Gaji sarebbe il Barbaro che dopo aver ascoltato tutto il piano del Chierico, o comunque dello stratega del gruppo, su come affrontare il nemico, direbbe tre parole: "Ira e Carico". Non per nulla, nella sua semplicità, era un utilizzatore del Potenziamento.

    Fatto sta che la sua scelta di liberarsi colpendo con ambedue i pugni il tetto si rivelò azzeccata!

    L'area si frantumò: lui e le due statue caddero inesorabilmente verso il basso. Il problema è che non tenne conto dell'enorme pezzo di abitazione che l'avrebbe colpito di lì a poco: un fragore che fece tremare tutto il palazzo. L'impatto inevitabilmente distrusse il resto del tetto e tutta la parte superiore.

    Per sua fortuna era abbastanza robusto da resistere al crollo di un edificio.

    ???: "Forse ho esagerato..."
    ???: "No. Credo sia ancora vivo. Infatti... Sta provando a scappare."
    ???: "Vorrà ricongiungersi con i suoi amici, anche se ne ho visto solo uno."


    I due indugiarono un istante.

    Erano abbastanza lontani e, nella loro direzione, Gaji poté osservare diverse fonti di potere. In fin dei conti la capitale era sotto attacco da parte di tutta (o quasi) la Resistenza. Riuscì però a individuare la direzione dei suoi compagni: erano parecchio più avanti di lui e avrebbe potuto raggiungerli in una manciata di minuti...

    Se solo non fosse stato intercettato e improvvisamente loro non fossero spariti.

    ???: "Hai fretta per caso?" - gli domandò una voce. Un istante dopo un uomo piuttosto magro, vestito con un kimono viola e con uno strano ciuffo in testa apparve poco più avanti - "Quarta forma: Ataru!" Fu rapidissimo a sguainare la sua katana ed altrettanto a lanciare un fendente verso Gaji.

    Ma non era il solo attacco di cui doveva preoccuparsi.

    Dietro quest'ultimo comparve un'altra persona. Beh... definirla persona era riduttivo: se il Taurus era grosso ed imponente paragonato al secondo avversario non era che un uomo normale. Quest'ultimo era l'autore delle due statue di prima visto che il nuovo attacco era sempre a base di pietra.

    Ma questa volta fu il terreno a modellarsi per prendere la forma della testa di due leoni con le fauci spalancate.

    ???: "Non riuscirai mai a raggiungere i tuoi amici!" Ringhiò. Il fendente era frontale, ma dal grande potere distruttivo, mentre il leone scartò di lato, schivando lo spadaccino, per poi tornare sulla traiettoria precedente, diretto a colpire Gaji. Aveva solo una manciata di secondi per reagire.

    Nella piazza, nel frattempo, lo scontro era già cominciato da un paio di minuti.

    L'altro Andrew aveva tentato un'offensiva che fu resa vana dall'intervento di Milo, costretto a usare il Dark Dark. I proiettili si rivelarono essere vere e proprie palle di cannone, quindi la scelta di usare il buco nero per farle sparire si rivelò vincente. Un po' meno la controffensiva lanciata da Penelope.

    Lo spogliarello della ragazza non sortì l'effetto desiderato anzi, un'altra Penelope si unì alle danze!

    Mentre la prima tentava di colpire il nemico in contemporanea con l'uomo-rocca, la seconda faceva il suo ingresso piovendo dal cielo. La morning star ed il calcio riuscirono a colpire l'avversario che andò letteralmente in pezzi: il rumore fu il medesimo di uno specchio che si frantumava e proprio di specchi si ricoprì il campo di battaglia.

    Ma c'era poco tempo per contemplarli: un raggio di Mero Mero stava per raggiungere Andrew.

    Andrew e Penelope erano in piedi, uno di fronte all'altra praticamente, a un metro o poco più di distanza. La loro avversaria si trovava a circa cinque metri da loro, rispettivamente alla destra di Andrew e alla sinistra di Penelope. Di un secondo Milo non c'era traccia, ma uno strano bagliore cominciò a diffondersi dai detriti.

    Come se la sarebbe cavata il gruppo A?
     
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    Post n. 3 – Istinto vs Ragione


    Gaji: "Coff coff! Puah! Che polverone”. "

    Disse il simil-vichingo mentre si toglieva tutti I detriti dal corpo, di cui era quasi completamente ricoperto. La precedente scelta di spaccare il pavimento del palazzo, lo aveva sì tolto da una brutta situazione ma, non avendo calibrato la forza, aveva distrutto completamente l’intero palazzo. Lui e quell’enorme edificio che, guidato da qualche strano potere, lo aveva mancato di pochissimo, abbattendo però quello che rimaneva del caseggiato, producendo una pioggia di detriti e polveri sull’intera area.

    Gaji: "Fortuna che ho la pellaccia dura, altrimenti a quest’ora ero già spiaccicato da qualche parte”.

    Pensò, mentre si dava pacche sulle spalle per rimuovere gli ultimi residui che gli coprivano in parte un grosso lembo di pelle. Adesso, non rimaneva che capire da dove era arrivato l’attacco e in che direzione andare per raggiungere i compagni.

    Gaji: "Ok, mi sa che qui ho bisogno del Gyo”.

    Rifletté, mentre concentrava il proprio Nen negli occhi. Il calore cominciò subito a pervadere i suoi bulbi oculari, permettendogli di vedere oltre la normale fisionomia degli oggetti attorno a lui: una visione superiore, gli avrebbe consentito di percepire “materialmente” l’aurea di qualsiasi cosa attorno a sé. In questo caso, nemici e compagni.

    Gaji: "Mmm… capisco: qui ci sono una marea di fonti di potere. Nemici e “compagni della resistenza” si mescolano di continuo. Capire dove sono i nemici in questo ginepraio è un’impresa se non si sa quali siano di preciso; però, vedo con mia fortuna che i miei “simpatici” compagni di viaggio non sono molto distanti. In una manciata di minuti dovrei essere da loro”.

    Finita la perlustrazione, partì correndo nella direzione di Milo e gli altri, lasciando la propria ascia ancora al suo posto, poiché per il momento lo avrebbe solo intralciato. Forse non fu una scelta saggia.

    Gaji: "Pochi minuti e dovrei esserci, ma che cazz..?”.

    L’aurea dei suoi compagni svanì improvvisamente e qualcuno cominciò a parlare, palesandosi di fronte a lui e di fatto impedendogli di proseguire senza difendersi:

    ???: "Hai fretta per caso?"

    Un tipo vestito con un pigiama viola si frappose sul suo stesso cammino, con intenzioni tutt’altro che pacifiche. A giudicare dal suo aspetto non doveva mangiare molto e, sicuramente, non doveva sapere nemmeno legarsi i capelli, poiché quella cosa che aveva in testa sembrava più una sigaretta spenta, che una coda di cavallo.

    Gaji: "E tu chi sei? Levati dalle pal…"

    ???: "Quarta forma: Ataru!"

    Il tipo in flanella viola, fu velocissimo a mimare il suo attacco, sfoderare la sua katana come un samurai esperto e scagliando addosso al barbuto un pericoloso fendente. Il vichingo era già pronto a disfarsi dello scocciatore, con una semplice manata quando, visto il movimento del nemico, dovette cambiare totalmente i suoi piani, visto che tutti i sensi del barbuto si erano allertati: il suo istinto gli diceva di non sottovalutare il tipo con il pigiama.

    Gaji: "Il tipo dev’essere abbastanza pericoloso. Devo stare attento: a quanto pare dev’essere un vero samurai con quella Katana e farei bene a tenermi a debita distanza. Cavolo, però, non sarebbe male scontrarmi con un altro spadaccino”.

    Pensò, velocemente mentre il fendente del nemico si avvicinava e lui cominciava a capire che direzione prendere: avanti, indietro o di lato? La sua mano destra, nel mentre, cominciava a salire verso l’impugnatura dell’ascia, ma proprio mentre stava per afferrarla, qualcosa dietro all’uomo in pigiama, attirò la sua attenzione: un altro personaggio, infatti, grosso una volta e mezzo Gaji, stava ripetendo un attacco nei suoi confronti.

    Gaji: "Aaah a quanto pare, testa di posacenere si è portato un amico, eh? Chissà che poteri ha quell’energumeno con la testa a forma di supposta.”

    Il dubbio venne svelato di lì a pochissimo quando, in concomitanza con l’attacco dello spadaccino in viola, il suo compagno materializzò dietro di lui due leoni di pietra, uno dei quali partì subito all’attacco, affiancandosi al tipo con la katana. Insomma, brutta situazione: cosa avrebbe fatto? Tempo per decidere ne era rimasto davvero poco.

    Gaji: "Fossimo stati solo io e te, uomo in pigiama, non mi sarebbe dispiaciuto affrontarti: il mio istinto mi dice che sarebbe stata una bella sfida, ma adesso come adesso, non ho tempo per divertirmi. Devo trovare i miei compagni.”

    ???: "Non riuscirai mai a raggiungere i tuoi amici!" Ringhiò l'altro tipo un po' più distante.

    Al barbuto venne un sorriso beffardo sul volto, mentre, meditava velocemente sul da farsi. Avrebbe tentato di evitare gli attacchi e rimandare il problema. Il piano era tutt’altro che semplice, ma si sarebbe basato tutto sull’effetto sorpresa/confusione. La prima cosa da fare era schivare l’attacco: istintivamente, avrebbe indietreggiato, facendo grossi salti all’indietro, magari anche facendo qualche capriola all’indietro appoggiando le mani all’indietro sull’asfalto per poi darsi una grossa spinta e rimettersi in piedi.

    flicflac


    L’obiettivo era quello avere abbastanza a distanza di sicurezza per studiare la situazione e il terreno lì attorno: nel mentre avrebbe cominciato a guardarsi attorno, nel tentativo di vedere qualche via laterale ai lati o dietro di sé. L’ideale sarebbe stato quello di vedere un incrocio poco distante. Se fosse riuscito a evitare la katana e il leone lo avesse raggiunto, avrebbe fatto salire dal basso un calcio potente ad ascia, spostando la maggior parte del Nen nelle gambe, grazie al RYU. Con la punta rinforzata dei suoi stivali, e il Nen che ricopriva l’intera gamba, non avrebbe dovuto subire danni collaterali.

    Gaji: "So di prendermi un grosso rischio, ma non posso fare altrimenti: non so la loro forza, ma nemmeno loro sanno la mia. Ho ancora l'effetto sorpresa dalla mia, anche se per poco ancora."

    Esito positivo:

    CITAZIONE
    Se avesse guadagnato abbastanza distanza e avesse notato un incrocio poco distante, avrebbe cominciato a inalare moltissima aria nei polmoni, concentrandola, dopodiché avrebbe preso pezzi di pietra di quel che rimaneva del leone e si sarebbe spostato ancor più indietro. Infine, se il nemico fosse stato poco più di quattro metri, avrebbe cacciato un urlo potentissimo nella direzione dell’uomo con la Katana, che grazie alla sua costituzione avrebbe dovuto essere abbastanza potente da rompere i timpani a chiunque. A quel punto, avrebbe concentrato tutto il Nen in una mano e con il KO avrebbe poi colpito il suolo con l'obiettivo di devastarlo e alzare un polverone; con il nemico stordito, contava di confonderli e nascondercisi dentro, al sicuro dalla vista dei nemici. Infine, avrebbe usato l’IN per nascondere la propria aurea e avrebbe tirato le pietre in mano nelle diverse direzioni dell’incrocio, per poi correre in direzione dei propri compagni, più veloce che poteva: difficile che i suoi inseguitori avrebbero avuto la velocità necessaria per raggiungerlo o la capacità di capire immediatamente cosa stesse succedendo. Sperava così, di pedinare i propri inseguitori celando la propria presenza, depistandoli, creando delle tracce del suo passaggio nei vicoli adiacenti.


    Esito negativo:

    CITAZIONE
    Se il piano non avesse dovuto funzionare, avrebbe sfoderato la sua ascia da guerra per difendersi dall’uomo con la Katana e provare un altro piano, oltre cha a vendere cara la pelle, parando il fendente frontalmente impugnando l'ascia con ambo le mani. L'obiettivo sarebbe stato quello di incrociare la Katana del tipo e provare, poi, sfruttando l'incavo della sua arma, a far incastrare la lama dell'arma del nemico, così poi da dirigerla verso il leone in arrivo. Dopodiché, sarebbe retrocesso, cercando di avere una visuale migliore e capire come proseguire, mettendosi in guardia per un altro attacco.


    CITAZIONE
    Riassunto Dopo aver capito di essere in pericolo, indietreggia per guadagnare spazio e pensare a una strategia: la prima è quella di tentare la fuga, creando una nuvola di fumo e tentare di scapare in una possibile direzione a gambe levate, sfruttando un grido potente come diversivo; la seconda è quella di prepararsi a difendersi con l'ascia e deviare il colpo di Katana sul leone, per poi mettersi in posizione di difesa.


    Edited by Gaji - 13/8/2018, 21:30
     
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    Gli ospiti del castello ascoltarono la richiesta d'aiuto del proprietario. La prima a rispondere fu Penelope, la ragazza spiegò il suo potere, poi uscì da uno dei corridoi dell'orecchio. Andrew si voltò verso Penelope e la ringraziò con un cenno del capo, non lo avesse mai fatto. La ragazza si stava sbottonando la camicetta e tirando fuori i grossi seni, nel momento in cui gli occhi del Buliwyf si posarono sul prosperoso davanzale, il ragazzo spalancò la bocca e si scordò anche delle palle di cannone che gli volavano sulla testa, neanche lui sapeva come riusciva a rimanere con lo scudo alzato a proteggergli il capo. A salvare la situazione ci pensò Milo.

    Milo chiese ad Andrew di continuare a chiamarlo fratello. Il Buliwyf si preoccupò, lui conosceva il potere dell'amico fraterno anche se non lo aveva mai visto. C'era una qualche seria ragione che impediva al Lancaster di esercitare il suo potere, Andrew non aveva mai indagato o messo sotto pressione l'amico, per lui ognuno aveva diritto a mantenere i propri segreti. In altre circostanze, non avrebbe chiesto a Milo di usare il suo frutto, ma quella era una situazione particolare, non accadeva spesso di essere bombardati da un proprio clone.

    Milo sfondò un occhio vetrata del Buliwyf e si sporse dall'orbita, poi creò un tornado fatto di oscurità. Il tornado saliva verso il cielo e aumentava di diametro, finché divenne un enorme buco nero.

    A-: Mio Dio.

    Il volto di Andrew esprimeva tutto lo stupore provato alla vista del buco, immaginava che il potere di Milo fosse temibile ma non aveva mai immaginato una cosa del genere.
    Il potere di Milo risucchiò le palle di cannone della copia, l'Andrew originale non dovette più preoccuparsi della pioggia di fuoco e con sollievo ringraziò l'amico.

    A-: Grazie fratello. Qualunque cosa succeda per me sarai sempre un fratello.

    Il Buliwyf passò all'attacco, riuscì a sferrare la sua mazzata carica di haki, mentre Penelope attaccava il falso Andrew alle spalle. La copia non ebbe scampo, andò in frantumi in mille pezzi facendo un rumore di vetri rotti. Purtroppo i guai non erano ancora terminati, mentre la coppia attaccava il falso Andrew, dal cielo specchio cadde un'altra Penelope. La copia di Penelope era a una distanza di cinque metri alla destra del Buliwyf e copiò anche il primo attacco della ragazza originale, cioè un raggio di Mero mero.

    Oltre alle informazioni dette da Penelope, la fortezza umana conosceva altre informazioni sul mero mero. Nella resistenza giravano voci sulle abilità della sensuale dottoressa, tra queste circolavano alcune sul mero mero. Oltre al tocco o al raggio, una persona doveva temere anche i propri pensieri, bastava fare pensieri lussuriosi per venire pietrificato. Per impedire pensieri lussuriosi, bisognava essere castrati, oppure provare forti emozioni come rabbia o dolore.

    Ora il Buliwyf si trovava nei guai, anzi era nella cacca fino al collo. Di fronte a lui c'era Penelope e nonostante fosse un amante dei bei culetti, pensò a una cosa sola.

    §TETTE!!§

    Comparendo la seconda Penelope, i pensieri lussuriosi aumentarono, istintivamente pensò a una threesome con due gemelle. La copia sparò il raggio, Andrew doveva fare qualcosa e aveva poco tempo per farlo.

    §Devo provare dolore e evitare il raggio.§


    Il ragazzo rinforzò la stella del mattino con l'haki dell'armatura e la tese verso la falsa Penelope, non era uno scudo, ma grazie all'haki avrebbe annullato il raggio. Bisognava pensare ai pensieri, per ora oltre alla lussuria, Andrew provava paura e una rabbia crescente. La paura era per la pietrificazione. Invece, la rabbia era per quella situazione, era costretto a combattere contro sé stesso e contro i suoi amici, in più anche i suoi pensieri venivano usati contro di lui.

    Andrew si voltò verso la Penelope originale e le urlò contro.

    A-: MI SERVE DEL DOLORE!

    La faccia del ragazzo iniziava a diventare rossa, nella sinistra impugnava lo scudo, mentre con la destra la mazza, non avrebbe mai fatto a tempo a cambiare arma, doveva essere Penelope a fargli male. Come si costringe una donna a far del male a un uomo? Ci sono due scuole di pensiero: nella prima la si chiama grasso; nella seconda le si tocca il sedere o il seno.

    Viste le mani occupate, Andrew tirò i muscoli del collo all'indietro, caricò il colpo, poi si abbassò in avanti e si avvicinò leggermente con i cingoli, affondò la testa tra i seni di Penelope. Oltre alla paura e alla rabbia, il ragazzo provò anche vergogna per quel gesto, sperava che Penelope gli desse una mano e lo colpisse con una pugnalata o un pugno nei testicoli, tutto, eccetto una pugnalata nei testicoli. Sperava che tutte le emozioni provate più il dolore superassero per intensità la lussuria, anche se iniziava a sentire un formicolio tra le gambe e "qualcosa" che dall'interno premeva contro la zip dei jeans.

    Qual ora Andrew non si fosse pietrificato, Andrew si sarebbe girato verso la falsa Penelope, poi avrebbe lasciato cadere la stella del mattino e rimanendo con il braccio teso, avrebbe mostrato il palmo destro alla ragazza e aperto la saracinesca nella mano. Una volta mostrato il palmo e aperto la saracinesca, Andrew si sarebbe materializzato dietro la mitragliatrice gatling che teneva nella mano destra. La gatling era una mitragliatrice a canne rotanti, appoggiata su un affusto e in grado di abbattere interi eserciti, Andrew l'avrebbe usata per crivellare di colpi la falsa Penelope, mirando al busto per poi continuando a sparare puntare a fracassarle la testa.

    CITAZIONE
    Andrew per difendersi dal raggio mero mero, oppone la stella del mattino rinforzata con l'haki dell'armatura. Per non farsi pietrificare con i pensieri, prova: paura, rabbia e vergogna. Obbliga la vera Penelope a procurargli dolore affondandole la testa nel seno. Nel caso Andrew non venisse pietrificato, Andrew si materializzerebbe nella mano destra e usando la mitragliatrice gatling nel palmo, crivellerebbe di colpi la falsa Penelope.
     
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