Sesso in vacanza, giovani più attenti

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  1. FrancT90
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    Sesso in vacanza, giovani più attenti
    Ma tanti sono ancora troppo distratti

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    Sono ancora in tanti ad affidarsi a pratiche che di sicuro non hanno nulla, come il coito interrotto, ma le cose sembrano migliorare nel complesso. È quanto emerge dal rapporto della Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) sulle abitudini sessuali dei più giovani. Una buona percentuale di ragazzi è infatti ancora convinta che il coito interrotto sia un efficace metodo contraccettivo, ma aumenta anche il numero di chi si protegge davvero.
    Spiega Emilio Arisi, consigliere Sigo: "Per la prima volta nel 2009 si è registrato un calo del ricorso alla 'pillola del giorno dopo' pari al 4,7%. Nel corso del 2009 si è inoltre registrato un aumento dell'uso della pillola contraccettiva (dal 16,2 al 16,3%). Tra le giovanissime la usa il 18%. Si tratta di un progresso non indifferente - ha aggiunto Arisi - se si considera che l'Italia era ferma da anni. Positivi anche i dati sul profilattico usato abitualmente dal 47% e dal 54% con un nuovo partner".
    Nei mesi scorsi l'associazione aveva lanciato la campagna estiva itinerante di informazione sulla salute sessuale Travelsex, che aveva debuttato nel 2009. La campagna ha messo in campo materiali di approfondimento, giochi interattivi, test, un sito internet e un tour in 10 città italiane.
    I numeri parlano di 4.000 ragazzi coinvolti, il 28 per cento dei quali ha dichiarato alla fine di aver modificato le proprie abitudini nel senso di una maggiore attenzione al concetto di protezione. Si tratta di un dato che fa sperare in un'inversione di tendenza rispetto al passato, quando di solito a settembre gli ambulatori fanno registrare un picco di accessi per gravidanze indesiderate o infezioni di natura sessuale.
    La campagna ha coinvolto ragazzi con un'età media di 19 anni, l'88 per cento dei quali aveva già avuto rapporti sessuali; il 19 per cento con più di 5 partner, mentre il 61 si è lasciato andare almeno una volta a un rapporto occasionale durante le vacanze. Spiega Arisi: “la maggior promiscuità sessuale è uno degli elementi che rendono i giovani particolarmente vulnerabili ma esistono anche altri fattori sia ormonali sia dovuti a una maggior fragilità del tessuto che riveste il collo dell'utero dell'adolescente rispetto alle persone adulte. Circa i due terzi di tutte le malattie sessuali trasmissibili si presenta infatti negli under 25".
    L'altro effetto negativo della mancata protezione è una gravidanza indesiderata: “dal 1993 il tasso di abortività è diminuito, ma meno nelle donne al di sotto di 24 anni rispetto alle più adulte anche se si attesta tra i più bassi in Europa. Siamo comunque soddisfatti ma sappiamo che bisogna fare di più. Sul fronte dell'educazione sessuale le istituzioni sono latitanti. Sarebbe necessario un decisivo investimento di sistema, con l'introduzione di questa materia nei curricula scolastici in modo che vi siano percorsi codificati e che a tutti venga garantita un'informazione di base".

     
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0 replies since 8/4/2011, 18:31   137 views
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