Coppie italiane, 3 tipi di sessualità

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  1. FrancT90
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    Coppie italiane, 3 tipi di sessualità

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    Passionale con un pizzico di trasgressione, amante del divertimento e del dinamismo, paritetica e solidale ma anche instabile: è l’identikit della coppia italiana di oggi, secondo quanto emerge da un’indagine realizzata da Ipsos per Bayer e presentata oggi a Milano, in occasione del 23° congresso annuale dell’Associazione Europea di Urologia.
    Messo da parte l’atteggiamento coniugale a volte “doveristico” e chiuso, tipico di un passato non troppo remoto, le coppie del terzo millennio si scoprono da un lato più aperte, comunicative e desiderose di divertirsi e provare piacere, dall’altro proiettate verso la costruzione di un futuro equilibrato e stabile, incentrato sulla famiglia ideale (figli, benessere economico, riconoscimento sociale) o sul partner come anima gemella.
    “L’indagine - spiega il dottor Nando Pagnoncelli, amministratore delegato di Ipsos - è stata svolta su un campione rappresentativo della popolazione italiana composto di mille persone dai 18 anni in su e le coppie sono risultate pari al 76% Quasi un terzo degli accoppiati intervistati, soprattutto fra i 35 e i 54 anni, hanno dichiarato un senso di estraneità (24%) e delusione (4%) nei confronti della vita a due. I restanti due terzi vivono invece il rapporto in modo positivo e costruttivo e di questi abbiamo delineato i profili e gli atteggiamenti rispetto alla sessualità”.

    Ecco le tipologie:
    La maggioranza, ovvero il 33% degli intervistati (una coppia italiana su tre), corrisponde alla Tipologia della Passione. Desiderosa di provare piacere e nuove emozioni, di divertirsi e giocare, è la coppia dell’estroversione e dell’edonismo, dove i due partner esplorano insieme i piaceri del mondo esterno in un rapporto di pariteticità, mantenendo ognuno la propria autonomia. Il prezzo da pagare per una relazione così dinamica e autonoma è una certa instabilità e insicurezza, che espone la coppia al rischio di rottura.
    D’altro canto i partner passionali condividono l’orgoglio di essere percepiti come una coppia “calda” e in effetti la sessualità non può che essere per loro un cardine della vita insieme. Una sessualità forte, fantasiosa, spesso trasgressiva, incentrata sulle “virtù amatorie”, ma anche sulla comunicazione e lo scambio di emozioni (amore, possesso, gelosia).
    Del modello Passione sono sostenitori maggiormente gli uomini, con una certa concentrazione al Sud e in due fasce di età in particolare, i giovani adulti (25-34 anni) e gli ultra 64enni. L’importanza di una vita sentimentale e sessuale soddisfacente è abbinata per loro a variabili di benessere concreto, come la soddisfazione economica ed intense relazioni sociali.
    Un altro 21% delle persone che vivono in coppia si scopre portato verso il Sodalizio, ovvero una relazione incentrata sulla progettualità e la responsabilità, vissute non come impegni gravosi bensì come realizzazione di una famiglia felice, costruzione di un futuro equilibrato, arricchimento della propria identità. In questo quadro la sessualità non è tanto il “fine” quanto il “mezzo” per rinsaldare la coppia e fare felice il partner.
    Sono portatori di questo modello i giovani adulti (25-44 anni) e in particolare le donne e i residenti nei grandi centri, che si dichiarano piuttosto felici rispetto alla loro vita sentimentale, all’attività sessuale e al benessere fisico.
    Infine, il 18% degli intervistati vive il rapporto col partner come una Simbiosi Rassicurante, che si basa su un forte senso di affinità (ci si sente fratelli prima che amanti), sulla condivisione e la sincerità, sulle coccole e il prendersi cura dell’altro. L’attività sessuale, in tal caso, ha un ruolo marginale ed è fatta di piccoli gesti, sguardi, sfioramenti. Su questa tipologia di coppia, denominata Complicità, si concentrano persone relativamente giovani (fino ai 34 anni), del Nord-Est e del Sud, residenti in piccoli centri e che si dichiarano molto soddisfatti della loro relazione.
    La ricerca ha poi analizzato le opinioni e gli atteggiamenti degli italiani rispetto al problema della disfunzione erettile maschile e all’utilizzo delle cosiddette pillole dell’amore. Il dato più preoccupante è che in presenza di un persistente problema di erezione 8 italiani su 10 ne parlano con il partner (o al massimo con gli amici) senza ricorrere a un parere esterno. Soprattutto fra coloro che hanno una relazione stabile, il problema tende a essere minimizzato e il medico di base o lo specialista non sono considerati persone di riferimento cui chiedere consiglio.
    “L’impotenza, in gergo tecnico disfunzione erettile, è ancora vissuta come un tabù, come una patologia di cui vergognarsi, e questo non facilita il dialogo col medico - afferma il professor Mario Maggi, ordinario di endocrinologia all’Università di Firenze -. Per questo occorre un nuovo approccio terapeutico e comunicativo. I problemi erettili sono un campanello di allarme di altre gravi patologie, come ipertensione, infarto, ictus, diabete: dunque la disfunzione erettile può essere una preziosa opportunità per l’uomo di prendersi cura della propria salute e prevenire malattie mortali. Per questo possiamo arrivare a dire: impotenza, che fortuna!”.
    Secondo la ricerca Ipsos, il ricorso al farmaco per la cura della disfunzione erettile è ancora una evenienza marginale (un intervistato su 10), sebbene essenzialmente priva di alternative (altri rimedi sono utilizzati nel 9% dei casi). Spiega la dottoressa Caterina Schiavon, sociosemiologa di Ipsos: “Analizzando gli atteggiamenti delle diverse coppie, notiamo che la coppia complice vede l’intervento farmacologico come un corpo estraneo e dunque come “ultima spiaggia”, ma potrebbe accettarlo se proposto in una logica di presa in cura reciproca (la pillola come augurio di serenità). La coppia passionale vive il farmaco in modo ambivalente: può essere segno di sconfitta per il maschio, ma può anche diventare un complice, un elemento stimolante per portare avanti il gioco a due (un augurio di ludicità). La coppia che si fonda sul sodalizio, infine, è quella che ha l’atteggiamento più positivo e consapevole circa l’utilizzo della pillola dell’amore, perché la sente come un aiuto concreto a rilanciare la progettualità del rapporto (un augurio di stabilità)”.
    “La resistenza di alcuni all’uso del farmaco per la disfunzione erettile è anch’essa conseguenza dei tabù e della scarsa consapevolezza sul problema - conclude il professor Maggi -. Oggi abbiamo a disposizione pillole ad azione rapida e con effetti collaterali minimi, come il vardenafil, la pillola arancione prodotta da Bayer, che agisce in soli 10-15 minuti dall’assunzione, garantendo il ripristino di una sessualità naturale e spontanea.
    La disponibilità in tre diversi dosaggi (5, 10 e 20 mg) consente inoltre al medico una migliore definizione della terapia in base alle caratteristiche e alle esigenze del paziente”.

     
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