L'Umanità odierna è davvero evoluta?

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  1. ¬DaRkz0n3²
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    CITAZIONE (.Kiessa @ 19/11/2011, 09:50) 
    Secondo me l'uomo odierno riuscirebbe a dominare la natura, non per via delle nozioni, virtù o altro, ma per il fatto che possiede delle caratteristiche fisiologiche ed intellettuali che il primitivo non possedeva.

    Secondo me tu abusi di droghe pesanti ? e' la cazzata piu grande che ho sentito ahaha
     
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  2. bla + bla + bla=blablabla
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    CITAZIONE (¬DaRkz0n3² @ 30/5/2012, 19:39) 
    CITAZIONE (.Kiessa @ 19/11/2011, 09:50) 
    Secondo me l'uomo odierno riuscirebbe a dominare la natura, non per via delle nozioni, virtù o altro, ma per il fatto che possiede delle caratteristiche fisiologiche ed intellettuali che il primitivo non possedeva.

    Secondo me tu abusi di droghe pesanti ? e' la cazzata piu grande che ho sentito ahaha

    abbi rispetto per le opinioni altrue.. e motiva le tue risposte.
     
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  3. penguinoscar
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    Dipende da ciò che considerate come "evoluto". Inoltre con "umanità" cosa intendi? Un singolo essere umano o una collettività?
    A mio parere noi siamo più evoluti dei nostri predecessori per il semplice fatto che siamo loro discendenti e abbiamo subito più variazioni, ci siamo evoluti ulteriormente. Non bisogna vedere l'evoluzione come qualcosa di finalistico il quale porta ad essere più adatti all'ambiente o a chissacosa, è semplicemente il concatenarsi di varie "situazioni" che ci ha portato ad essere così. Si può dire che un bambino non sia evoluto poiché si sa che diventerà adulto e che ora quindi non è un "uomo completo", non una specie la quale non ha un fine e non può essere più o meno completa. :*nono:
    Possiamo però vedere in cosa ci siamo evoluti, ovvero che differenze abbiamo rispetto ai nostri antenati...
    Comunque se intendete "evoluzione" come capacità di adattamento direi che siamo più o meno allo stesso punto: è vero che però i nostri sensi si stanno leggermente "deteriorando", per esempio la nostra vista riesce a focalizzare meglio gli oggetti vicini che quelli lontani rispetto ai nostri predecessori, ma sempre di meno quelli lontani.
    Se un bambino nato ora vivesse 5000 anni fa avrebbe più probabilità di morire a causa di patologie ereditarie le quali ora sono più comuni che nell'antichità, ma non avrebbe problemi riguardo all'abituarsi, mentre un adulto che si trova catapultato in un territorio selvaggio avrebbe più conoscenze ma ovviamente non sarebbe fisicamente e psicologicamente preparato e sarebbe per lui più difficile adattarsi. Se invece un intero gruppo venisse catapultato 5000 anni fa avrebbe molte più possibilità di sopravvivenza rispetto agli uomini di 5000 anni fa grazie alle loro conoscenze più avanzate e riuscirebbero ad adattarsi in poco tempo.
    Vorrei poi precisare che anche nell'antichità, come ora, l'uomo è stato un animale sociale in cui l'unione fa la forza: anche uno dei nostri antenati se lasciato a se stesso non sarebbe riuscito a vivere a lungo. Gli uomini antichi saranno pur stati più resistenti a freddo, caldo, fame e sforzi, ma questo solo perché sono stati abituati così dalla nascita; anche ad un uomo di 5000 anni fa se gli fosse stato dato tutto viziandolo, evitando che fatichi per procurasi i viveri e poi gli fossero stati tolti tutti i comfort avrebbe subito le nostre stesse pene. L'uomo odierno è più debole fisicamente solo perché non ha bisogno di esercitare la propria forza, altrimenti sarebbe praticamente alla pari con l'uomo passato.
    Riguardo alle invenzioni/scoperte... Probabilmente anche noi ci riusciremmo: d'altronde loro hanno avuto migliaia di anni per creare, scoprire ed inventare. Anzi, ora grazie all'insegnamento il quoziente intellettivo medio è maggiore, quindi avremmo anche avuto più possibilità di loro.
    Questa è la mia opinione (tanto so che nessuno ha voglia di leggere tutto questo pappardone) e sicuramente avrò scritto qualche cavolata involontaria e qualche idea sarà sicuramente pasticciata (ci ho impiegato più di un'ora delle mie vacanze estive a scrivere ed ora ho il cervello fuso), comunque aspetterò una risposta.
     
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  4. Bee-Sama
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    Dal punto di vista scientifico, non esistono "esseri evoluti".
    Ogni specie è più evoluta rispetto a quella da cui discende, ma lo è meno rispetto a quella che, forse, regole dell'evoluzione darwiniane permettendo, discenderà da essa.

    Poi certo, se vogliamo guardare la discussione dal punto di vista sociologico, antropologico ecc., siamo ancora molto, MOLTO, primitivi...

    P.S. Avete scritto talmente tanto che non ho voluto leggere, quindi non so se qualcuno prima di me ha espresso la stessa o una simile opinione. :D
     
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  5. wolfwood-gio
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    io credo che comunque evolversi puo anche avere lati negativi
     
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  6. XOADIU
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    CITAZIONE (.Ken @ 19/11/2011, 08:26) 
    Se noi ci pensiamo un secondo, la differenza che c'è tra il nostro ragionare e quello di un primitivo, è abbissale, in quanto loro sono riusciti a creare cose dal nulla e noi se ci trovassimo nelle stesse condizioni di un primitivo non riusciremmo mai a fare nulla, ammeno che il contesto stesso che ci mette poi alle strette, non amplifichi il nostro modo di ragionare, forse è una questione di adattamento, noi siamo limitati perchè ormai già è tutto creato, ma se non ci fosse nulla, automaticamente saremmo costretti a ragionare, a inventare e via dicendo ò_ò

    Mi sbaglio?

    Gia, credo che questo sia il ragionamento piu' giusto (opinione personale), ormai noi oggi abbiamo tutte le comodita' tecnologiche, ma se l'uomo necessitasse di un'ulteriore evoluzione, cosa che prima o poi accadra', sara in grado di creare qualcosa di assolutamente innovativo. Quest'innovazione variera' a seconda della situazione che si trovera' ad affrontare.
     
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    Siamo per forza più evoluti degli uomini primitivi, proprio perché è il loro continuo progredire ad averci portato a questo punto, non altro. Discendendo da qualcosa, si è per forza un'evoluzione di quel qualcosa. Il vero ragionamento che bisogna fare non è questo, bensì: "l'evoluzione che abbiamo avuto è stata positiva o negativa? Ci siamo evoluti in modo tale da essere superiori e migliori dei nostri antenati Primitivi, oppure stiamo dando vita a un'umanità inferiore a quella di allora?"
    La mia risposta è che non c'è una risposta: se vogliamo vederla da un punto di vista materiale, come fatto nel topic, secondo me l'uomo contemporaneo, piazzato in un ambiente tipico del primitivo, saprebbe fare quello che quest'ultimo ha fatto nella sua epoca, perché l'umano è un essere in grado di adattare a sua vantaggio l'ambiente circostante, è un essere capace di trasformare ciò che lo circonda, e questa è una caratteristica straordinaria.
    Kappa dice che l'uomo ha una capacità razionale limitata e che noi non sappiamo ragionare, in realtà il concetto è proprio l'opposto, noi siamo illimitati, ed è proprio per questo che nonostante tutto continuiamo a voler progredire. Siamo esseri voraci, incontentabili, sempre vogliosi di andare oltre, alla ricerca di un infinito che non riusciamo a raggiungere. Contemporaneamente, però, per lo stesso motivo, ci chiediamo se questa è la strada giusta.

    Il discorso si può estendere anche sul piano morale. Qualcuno può dire che stiamo progredendo, perché certe cose, una volta ritenute normali, ora vengono viste con sospetto o viceversa. Ma ragazzi, lo sapete che una volta l'omosessualità, ora dibattutissima, criticata da molti e difesa a spada tratta da altrettanti, era una cosa comunissima? Lo sapete che l'incesto, su cui ho anche creato un dibattito, ora è ritenuta (quasi) una malattia, mentre nell'antichità era una cosa perfettamente sana e normale?
    Tutto è in continua evoluzione, ma l'uomo è sempre lo stesso, è inutile girarci intorno. Possiamo anche essere progrediti/regrediti, ma i pensieri che abbiamo oggi li avevamo anche un millennio fa, e ce lo dimostrano l'arte, la letteratura, la musica... con cui l'uomo si faceva le stesse domande esistenziali che ci facciamo ora.

    Alla fine è una questione che viene trattata ampiamente da uno dei miei filosofi preferiti, ovvero Nietzsche, nella sua "Genealogia della Morale". L'uomo primitivo avrebbe mai potuto concepire delle strutture organizzate per massacrare un'intera popolazione reputata inferiore? Sicuramente no, visto che era guidato dall'istinto e dai bisogni, e non aveva le nostre apparecchiature.
    Tuttavia, ribaltando il suo discorso, quello stesso uomo guidato da istinto e bisogno, senza progredire tecnologicamente, avrebbe mai potuto approfondire le sue domande esistenziali così da realizzare i grandi capolavori dell'intelletto che abbiamo visto nel corso della storia? Io non credo...
     
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    Daccordo pienamente con Kira...l'umanitá evolve da tutti i punti di vista.
    Ma le questioni morali le ritengo di "moda".
     
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  9. kisame
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    Scrivete un pò meno please... È una fatica leggerli tutti!!
     
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    CITAZIONE (Calliøpe @ 15/2/2014, 11:29) 
    Daccordo pienamente con Kira...l'umanitá evolve da tutti i punti di vista.
    Ma le questioni morali le ritengo di "moda".

    Sono di moda perché sono molto soggettive. ò.ò
     
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  11. kisame
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    Lo credo anch'io..
     
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    Quando si parla di evoluzione dell'uomo si fa riferimento sicuramente alle grande menti che l'hanno resa possibile (dall'uomo preistorico che imparò a servirsi del fuoco fino al progenitore dell'informatica moderna quale Alan Turing). Forse per evoluzione ci si dovrebbe riferire invece ad un elemento più astratto, cioè alla natura stessa dell'essere umano, a qualcosa impresso nel suo dna stesso, e che lo spinge di continuo non solo a superare i propri limiti quando sia necessario ma anche ad adattarsi ai mutamenti portati dalle innovazioni dei suoi simili, servendosene per i suoi scopi (ecco quindi che un individuo con una grande mente elabora il primo computer, ma poi è l'uomo stesso che servendosene nell'organizazzione della società o comunque per le sue attività quotidiane personali, contribuisce all'evoluzione dell'informatica ma anche dello stile di vita della persona stessa). Direi quindi che con evoluzione si dovrebbe intendere sia il momento primo, quello dell'invenzione, ma anche quello successivo in cui la si utilizza, la si migliora, la si applica ai diversi campi, e in cui spesso si ritiene che la creatività e la capacità di evolversi dell'uomo si siano spente, accontentandosi appunto di godere dei risultati altrui. Le grandi menti non si possono eguagliare, ma questo non significa che quelli che vengono dopo e si servono delle loro trovate in migliaia di modi diversi magari migliorandole, debbano essere estromessi dal processo dell'"evoluzione". Evoluzione quindi come processo complesso, in cui si dovrebbero far rientrare sia le cause scatenanti, derivanti dalla necessità di introdurre qualcosa di cui si ha bisogno ma che ancora non esiste, ma anche i successivi periodi di calma piatta, in cui le invenzioni sono applicate alla vita e alla società, portando ad un'evoluzione anche di queste.
     
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    C'è da dire che la natura, compresi noi, si è sempre adattata alle proprie condizioni di vita e all'ambiente circostante, perciò è più che ovvio che gli esseri primitivi abbiano avuto una struttura fisica diversa da quella nostra odierna, così come gli animali. Inoltre come al giorno d'oggi ci sono persone che inventano qualcosa di sana pianta, così tra i primitivi, ma questo non vuol dire che tutti fossero così: chi non riusciva ad adattarsi a quelle condizioni di vita moriva, oppure non si è evoluto e poi si è estinto.
    Sicuramente noi ci siamo evoluti e ci evolveremo ancora, tutto questo lo racconta la storia, poi se vogliamo capire, da un altro punto di vista, cosa voglia dire "evolversi", quello è del tutto soggettivo

    Edited by cherubins98 - 25/1/2017, 16:42
     
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    Rileggendo questo topic mi trovo in netta contrapposizione con i pensieri di Ken e Kira.

    In realtà il termine "evoluzione", in un contesto del genere, risulta errato (anche se oggi giorno ha acquisito significato pseudofilologico). L'evoluzione è un processo casuale dove da un errore genetico si acquisisce un vantaggio razziale che permette alla specie di prolificare invece che estinguersi (non ho guardato su Wikipedia o sul dizionario Treccani, quindi spero che non affermino cose differenti, altrimenti sono loro a sbagliare (?)). Quindi nel caso dell'essere umano non si può associare il termine ad una condizione di "aggiornamento" culturale, filosofico, tecnologico e/o sociale.

    La nostra razza è nettamente superiore, a livello intellettuale, rispetto alle altre forme animali, solo grazie a un elemento che nessuna altra specie possiede: l'eredità culturale. Se io scopro il fuoco e lo tramando ai miei figli, loro potranno migliorarne il processo di realizzazione e tramandarlo a loro volta; così che un fuoco da campo si trasformi in una stufa a legna e una stufa a legna si trasformi in un motore a curvatura inerziale (?).
    Quindi decade il discorso dell'uomo primitivo che è più abile perché ha dovuto scoprire tutto, poiché in realtà c'è stato un solo uomo primitivo a scoprire come "catturare" il fuoco, tutti gli altri hanno ereditato la sua conoscenza e l'hanno sfruttata per farla propria.

    La vera evoluzione intellettuale dell'uomo odierno è quella di tramandare le proprie conoscenze. Einstein ci ha messo 20 anni per abbozzare la teoria sulla relatività, ma ognuno di noi, a distanza di decenni, può apprenderla in pochi minuti leggendo semplicemente un libro di testo che tratti l'argomento. Solo questo ci rende più "evoluti" e superiori agli altri esseri viventi.

    PS: Nietzsche è stato uno dei peggiori filosofi/filologi dell'era contemporanea. Irrazionale, estremista e nichilista allo stato più puro. Non capirò mai come una persona del genere possa aver condizionato così tante menti stupide, portando perfino a interpretare in modi assai controversi le sue stesse affermazioni. Trovo molto più razionale il pensiero di Hegel, che almeno non cercava di imporre l'ordine filosofico nel caos dell'universo. O del predecessore Kant, che cercava di porsi domande a cui l'uomo, un giorno, avrebbe potuto trovare una risposta (personale, soggettiva ed estremamente più razionale delle boiate dette da Nietzsche).

    Aze aze.
     
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    Per me è cosa ovvia: l'uomo di oggi è più evoluto dell'uomo di ieri (e credo che sarà sempre così), probabilmente su ogni punto di vista (ovviamente in linea generale)
     
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32 replies since 19/11/2011, 02:51   668 views
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