Duemila anni di gossip...

la storia del pettegolezzo!

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  1. Valina9
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    Recenti studi hanno dimostrato che le chiacchiere e la cronaca rosa mettono di buon umore e in molti casi aumentano l'autostima, sarà per questo che il gossip non ha mai smeso di avere successo?
    Bè, probabilmente si, visto che la cronaca rosa va avanti da (almeno) duemila anni.

    "La raccolta dei Carmina Triumphalia, in particolare, era una sorta di mondo capovolto. Il comandante accettava di essere preso in giro dai suoi uomini, che ne descrivevano i rapporti sessuali con schiavi o sottoposti. Queste chiacchiere, un po’ come oggi, venivano utilizzate soprattutto per distrarre dai veri problemi, dalla politica per esempio." Questo lo ha spiegato Paolo Chiesa, docente di Letteratura latina medioevale all’Università di Milano, ma vediamo il gossip dagli anni antichi a oggi...
    La donna ha (quasi) sempre avuto il ruolo di protagonista nella
    cronaca rosa antica partendo da Messalina, che ha 15anni fu costretta a sposare il cugino della madre cinquantenne. I gossippare del tempo, Persio e Giovenale, raccontarono in giro che la giovane donna aveva una grandissima affinità con tutti i sudditi più giovani e affascinanti. Questo pettegolezzo seguì la donna fino alla morte, infatti, quando un tribuno la uccise nel 48 le disse: "Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, piangerà mezza Roma!"
    Ma se il pettegolezzo è donna, il potere è maggiormente uomo, infatti, le Vite dei Cesari di Gaio Svetonio Tranquillo (70-126 d. C.), diedero modo di stipulare un vero e proprio catalogo di pettegolezzi e aneddoti.
    La brutta fama di Caligola e Nerone, che ai nostri giorni conosciamo molto bene, la dobbiamo, in gran parte, all’astio di Svetonio, un nostalgico della moralità repubblicana, che utilizzava il giornalismo per screditare gli aristocratici.
    Questo modo di screditare, guidò anche chi, sui muri di Pompei, scrisse
    "Marcello ama Prenestina e non è considerato" intorno al 79d.C..
    Anche nel Medioevo si sparlava tanto, infatti, la quotidianità dei potenti veniva screditata e raccontata per renderli meno lontani dalla gente comune.
    Chiesa riporta dei racconti di un gossiparo del tempo, Liutprando da Cremona: "
    Secondo le cronache, in punto di morte papa Giovanni XII rifiutò l’estrema unzione perché pensava di essere posseduto dal demonio.
    La morte, dovuta a un ictus, si dice lo colse nel 964 proprio mentre si trovava in dolce compagnia di una donna, per di più sposata.
    Liutprando raccontò le nefandezze di papi libertini e di sovrani puntualmente cornificati dalle mogli. A leggere o scrivere erano in pochi, ma il gusto per il racconto era radicato anche nel popolo e queste storie raggiunsero ben presto un pubblico molto ampio.
    "
    Cantori, menestrelli e giullari, presero il ruolo di altoparlanti di tutte le vicende nelle case reali e trovatori e trobairitz(le poetesse provenzali) facevano da "giornalisti" di cronaca rosa.
    Un esperto, parlando dei pettegolezzi nell'antichità, ha precisato:
    "Nelle storie di quell’epoca rispetto a oggi c’era molto più sentimento che descrizione del comportamento"; e per farci capire meglio ha utilizzato come esempio Paolo e Francesca che hanno vissuto una grande storia d'amore nonostante abbiano regalato al popolo tanto su cui sparlare.
    Anche nel Rinascimento i gossipari non si sono risparmiati ma senza audience non c'è maldicenza e questo lo sapeva molto bene Pietro Aretino(1492-1556), per chi non lo sa lui era il “
    flagello dei principi”.
    Aldo Budriesi, storico della letteratura, spiega: "
    Aveva capito che lo scrittore doveva stabilire un rapporto durevole con un pubblico il più vasto possibile. Per guadagnare bisognava che un libro fosse venduto in moltissime copie."
    Pietro Aretino fu cacciato da Roma dal suo bersaglio preferito, il papa Adriano VI.
    L'Aretino era talmente pungente che nella sua lapide venne scritto: "
    Qui giace l’Aretin, poeta tosco; di tutti parlò mal, fuor che di Cristo, scusandosi col dir: non lo conosco."
    Sempre in quel tempo, sulla statua di Pasquino (un calzolaio, un ristoratore o forse un barbiere) situata al centro di Roma, venivano appese delle notizie anonime sui vizi ed i capricci della nobiltà e del clero. Questa "tradizione" divenne talmente pesante che tra il 1500 ed il 1600 si ricorse a delle dure misure repressive. Il problema è che queste misure non riuscirono a fermare i gossipari, infatti, quando papa Alessandro VI Borgia morì nel 1503, accusato di lussuria e crudeltà, scrissero: “
    Qui giace Alessandro Sesto. È sepolto con lui quanto venerò: il lusso, la discordia, l’inganno, la violenza, il delitto”. Non risparmiarono nemmeno la cognata di Papa InnocenzoX, Olimpia Pamphili, infatti dissero: “Per chi vuol qualche grazia dal sovrano aspra e lunga è la via del Vaticano. Ma se è persona accorta corre da Donna Olimpia a mani piene e ciò che vuole ottiene. È la strada più larga e la più corta”. La "tradizione" del Pasquino piaque al punto di essere imitata a Venezia dal Gobbo di Rialto e a Firenze dal Porcellino della Loggia.
    Recarsi in piazza per godersi le dicerie era stressante e, infatti, tra il Seicento ed il Settecento, le notizie iniziarono ad essere scritte nei primi giornali. I primi a prendere questa iniziativa furono due giornalisti del tempo(anonimi) che scrivevano dei piccoli giornali di gossip in proprio e li facevano circolare; successivamente, più precisamente il 6Febbraio del 1760, un nobile decaduto, il veneziano Gasparo Gozzi, iniziò a pubblicare le sue dicerie in un bisettimanale molto popolare, la
    Gazzetta veneta.
    Nel 1826 il gossiparo Vincenzo Gonzati, nel suo
    Giornale per uso privato di me, scriveva delle notizie che furono definite il "gossip del nuovo secolo": "Un certo Munaretti, uomo ammogliato, da qualche giorno addietro avea dato saggi di pazzia. Trovò in libertà un coltello bene affilato: lo impugnò e con quello s’introdusse in chiesa per la parte interna ove scioltosi i calzoni si amputò la verga […]. Non si lagnò ma solamente con flemma disse: ma che maniera è questa di lasciar le arme in libertà? Ecco ciò che ne succede."
    A queste notizie, inolte, si aggiunsero le star del cinema, definite anche le nuove prede.
    Fin dagli anni '20, gli americani iniziarono ad interessarsi molto alla vita privata degli attori e questo fu il motivo del loro grande successo.
    Nel 1924 fu inventata la prima rubrica gossip nel
    New York Evening Graphic ed il pioniere di tutto fu Walter Winchell.
    Walter, però, non potè mai superare Hedda Hopper, che dal 1938, fu definita la più velenosa penna della cronaca rosa; Hedda si occupava di una rubrica sul
    Los Angeles Times.
    Questo fenomeno americano, invase tutta l'Italia, la prima vittima fu Gina Lollobrigida: una grandissima attrice che sembrava nata per spopolare tra le pagine delle rubriche del pettegolezzo.
    L'evoluzione definitiva del gossip, però, arrivò 15 agosto 1958, quando un fotografo romano, Tazio Secchiaroli, decise di immortalare la noiosa estate romana scattando due foto all’ex re d’Egitto Faruk, sorpreso ai tavolini del
    Café de Paris in compagnia di due amiche. Il sovrano imbestialito colpì il reporter, che nella stessa notte, fu vittima di un'altra rissa. Quest'ultima discussione fece talmente tanto scalpore che il giornale Il Giorno pubblicò il gossip addirittura in prima pagina.
    Nel 1960 nacquero i termini "Dolce vita", tratto dall'omonimo film di Federico Fellini, e "Paparazzo", ispirato da un grosso moscerino che quando sceglie la sua vittima continua ininterrotamente a girarli intorno.
    Negli anni '80 si siniziaro anche a smitizzare politici e senatori, bersagli del tg satirico
    Striscia la Notizia, programma di Antonio Ricci; quest'ultimo ha introdotto pure la figura della velina, giovani ragazze che divennero protagoniste di molti gossip.
    Arrivati ai nostri giorni, una cosa molto importante è il legame tra mondanità e politica, che tra intercettazioni e indiscrezioni è diventato un argomento di rilevanza nazionale.


    La storia del gossip ci fa capire che le indiscrezione interessano tutti fin dai tempi antichi e, sicuramente, sono un tipo di notizia che difficilmente ci abbandonerà, quindi, tanto vale godercele!!







    @World Archive | RIPRODUZIONE RISERVATA ©
    .Valina




    Edited by Valina9 - 10/5/2013, 15:10
     
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  2. bla+bla+bla=blablabla
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    nn mi ricordavo la storia di messalina.. bel posto cmq
     
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  3. Valina9
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    Grazie mille Tia ^^ è stato bello indagare sul gossip nei tempi antichi ^^
     
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2 replies since 30/1/2012, 13:24   400 views
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