Socrate

Socrate:
l'innovazione con l'arte maieutica



Socrate nasce ad Atene prima del 469 a.C, figlio di uno scultore e di una levatrice. Adempie ai suoi doveri di cittadino e partecipa alla guerra nel Peloponneso a Potidea, a Delo, ad Anfipoli.
La vita di Socrate è avvolta nel mistero dal momento che non lasciò nulla di scritto ma grazie ad uno dei suoi allievi più famosi, PLATONE, ci giunge una delle opere più significative della filosofia greca: "Dialoghi".
“La scrittura ha questo di grave, che se la interroghi, tace maestosamente.”
[cit.Socrate]
Socrate era contrario alla scrittura, infatti il suo metodo d'"insegnamento" (secondo il filosofo il sapere è intrinseco nell'anima di ogni essere umano) era il dialogo, detto anche metodo della levatrice o meglio ancora "Arte maieutica" (maieutiké, letteralmente "l'arte della levatrice"), lo scopo era di giungere alla conoscenza mediante l'uso del ragionamento, attraverso una serie di domande poste all'interlocutore si giungeva alla base del quesito, quindi più che insegnamento, nel caso di Socrate, era un ragionamento indotto da una serie di domande, ecco perchè viene detto "metodo della levatrice", perchè come una levatrice estrae il bambino dal grembo materno così Socrate estraeva la conoscenza dalla mente dell'interlocutore.
Il pensiero socratico
Per Socrate vi sono alcune verità universali, sepolte nella conoscenza di ogni individuo, e queste verità le chiama "concetti" (esempio: concetto del bene e del male, concetto della giustizia ecc.), questi concetti universali vengono chiamati “aletheia”.
Si pone inoltre il problema del bene, tant'è vero che viene definito il fondatore della scienza morale.
"Tutte le virtù vengono ridotte alla sola conoscenza e al sapere con un'attenuazione del ruolo della volontà che porta a conclusioni paradossali (come "nessuno pecca volontariamente" o "basta conoscere il bene per attuarlo")".
[cit.]
Il "So di non sapere"
Per Socrate nel momento in cui si ammette di non sapere allo stesso tempo si ammette anche di sapere (sì, lo so, non è molto facile come ragionamento), perchè ammettendo di non sapere si attiva il meccanismo intrinseco in ogni essere che porta alla sete di conoscenza.


Socrate verrà accusato di corrompere i propri allievi, ovviamente le ragioni sono più politiche che teologiche, anche se l'accusa principale è quella di blasfemia. Morirà scegliendo il suicidio all'esilio bevendo la cicuta.

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.-Anastasia-