Aristotele, Il Maestro dei Sapienti

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    La Filosofia Aristotelica

    socrate11


    Aristotele concepisce la filosofia non tanto come un esercizio di sapienza, bensì un'attività scientifica articolata in un sistema di discipline distinte, e mirante ad abbracciare tutti gli aspetti della realtà. Essa non serve a trasformare il mondo, ma soltanto a comprenderne l'ordine e a giustificarlo così com'è. Il sapere è inteso come la conoscenza delle cause e i principi.Aristotele
    Al di sopra di ogni disciplina, allo stagirita va il merito di aver insegnato la logica, l'arte del ragionare in modo corretto per scoprire la verità delle cose. Prima di lui, quando non si riusciva ad interpretare un fenomeno naturale, si credeva che intervenisse una forza soprannaturale. Egli dimostrò che con il ragionamento si potevano spiegare i fenomeni dell'Universo. Molte sue geniali osservazioni non sono ora più accettabili, in virtù del fatto che egli vi giunse solo con l'aiuto della logica, senza mai sperimentare. Le teorie di Aristotele furono considerate le più autorevoli fino a quando gli strumenti della fisica moderna, come il telescopio, non rilevarono i complessi aspetti dell'Universo.
    La concezione aristotelica dell'Universo è la seguente: una serie di sfere concentriche, al cui centro si trova la Terra. Al limite esterno si trova una sfera di dimensioni finite contenente le cosiddette stelle fisse. L'universo risulta quindi finito e circoscritto da una specie di involucro materiale. Il Sole è considerato l'elemento che assicura il rapporto fra i moti astrali e la vita terrestre.
    Gran parte della riflessione logica consiste nella descrizione delle forme proprie della lingua greca. Dietro di ciò agisce nel filosofo stagirita la consapevolezza dell'esistenza di uno stretto rapporto fra linguaggio e ordine della realtà.
    L'intero campo del sapere è diviso in tre partizioni: le discipline poietiche, quelle pratiche e quelle teoriche. Le prime sono quelle il cui scopo sta nella produzione di oggetti materiali. Le seconde producono non oggetti, bensì comportamenti umani. Le terze infine, sono caratterizzate da finalità esclusivamente conoscitive.
    Lo scopo della scienza aristotelica consiste nel penetrare più a fondo possibile nella struttura delle singole cose che popolano l'universo, che variano dagli astri, le specie biologiche, la psiche umana e i diversi regimi sociali.
    Il filosofo stagirita è inoltre considerato il principale teorico della tragedia. Nell'antichità greca questo genere drammatico era definito come mimesi, in altre parole imitazione della natura e della vita. Aristotele attribuisce alla mimesi ulteriori e inconfondibili caratteri. Essa non è tanto imitazione della storia, ma del verisimile. Non si tratta di scrivere cose realmente accadute, bensì quelle che potrebbero accadere. Un altro elemento introdotto è la catarsi: la purificazione che la rappresentazione teatrale esercita nell'animo degli spettatori.
    La natura invece è intesa come un insieme di realtà dotate di autonomia e di una capacità di generare processi finalizzati alla realizzazione di un'ordine.
    Il Dio di Aristotele è il frutto di un'esigenza cosmologica, e non di un bisogno di salvezza. E' la condizione assoluta della vita e del pensiero. Dio inoltre garantisce la stabilità e l'ordine del mondo.
    Il filosofo stagirita attribuisce una sostanziale importanza anche alla psiche, alla quale dedica un'intera opera: L'anima. Essa non è altro che una forma di un corpo vivente, la struttura funzionante di un organismo biologico. Corpo e anima stanno nello stesso rapporto di materia e forma, potenza e atto, organo e funzione.
    La retorica è considerata, per ciò che concerne il linguaggio, la più antica delle discipline.
    Ancor oggi essa rappresenta la base essenziale per inoltrarsi nel complesso studio delle tecniche di persuasione. Nel trattato della Retorica, l'autore cerca di determinare e spiegare logicamente le leggi che stanno dietro i fenomeni, fornendo all'oratore svariati consigli pratici, come il deteminare negli ascoltatori, gli atteggiamenti e gli stati d'animo più favorevoli.
    Anche se i primi retori furono Empedocle, Corace, e Tisia dalla Sicilia, Aristotele rappresenta sicuramente il più accreditato approfonditore e insegnate di retorica di tutti i tempi.
    A tale proposito il filosofo stagirita nella Retorica, afferma che il discorso si compone di tre elementi: colui che parla, ciò di cui si parla e colui al quale si parla, in altre parole l'ascoltatore.
    I discorsi inoltre vanno distinti in tre generi: deliberativo, giudiziario ed epidittico. Nel primo genere l'oratore consiglia ciò che è utile e sconsiglia ciò che è dannoso. Quello giudiziario consiste nel condurre i giudici nel decidere di difendere il giusto e accusare l'ingiusto. Il discorso epidittico o dimostrativo, infine, ha la funzione di lodare ciò che è bello e biasimare ciò che è brutto.
    Sia nell'oratoria deliberativa che in quella giudiziaria, la confutazione dell'avversario, può essere attuata per mezzo dei sillogismi, lo studio dei quali è stato introdotto da Aristotele negli Analitici primi. Il sillogismo tipico è quello categorico, costituito da tre proposizioni di cui una (detta conclusione) segue logicamente dalle altre due (premesse). Il nesso sta nel fatto che le tre proposizioni hanno, a due a due, un termine in comune. Il sillogismo, che può essere interpretato come un vero e proprio calcolo logico, in cui la verità delle conclusioni dipende interamente dalla verità delle premesse, costituisce la principale innovazione di Aristotele nel campo della logica.
    Anche la dialettica aristotelica è impostata da silloggismi. Essa però non è una scienza della dimostrazione, ma della discussione e della confutazione.


     
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    Il grande maestro di alessandro magno!
     
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    un gran scienziato o_o
     
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  4. Bee-Sama
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    Penso uno degli uomini più cazzuti che siano mai esistiti. Era tredicimila spanne sopra a tutti non tanto per le sue convinzioni e teorie, piuttosto per la sua incredibile razionalità e logicità. Grande uomo, prima che grande filosofo.
     
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  5. -Anastasia-
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    A me stava tanto sul cazzo invece >.>
     
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  6. bla + bla + bla=blablabla
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    lol a chi lo dici.. ho passato lenti e inesorabili 2 giorni per studiarlo!
     
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  7. -Anastasia-
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    Mamma mia, quell'uomo si drogava pesantemente!
     
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  8. bla + bla + bla=blablabla
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    chi non si droga per filosofare?!?!?
     
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  9. -Anastasia-
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    LaL, probabilmente hai ragione.
     
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  10. HiNaru~
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    Tra un po' di giorni lo devo portare ad un esameee, e lo odio, lo odio profondamente v.V
    E si, avete ragione: Aristotele= drogato di droga drogata! :dsfhsw:
     
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  11. Em6390
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    La parte più bella per me è sempre stata la retorica di Aristotele! Affascinantissima!
     
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    Aku Soku Zan !

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    Aristotele, uno dei più grandi ignoranti (derivaz. latina "colui che ignora" , a scanso di equivoci) che la filosofia abbia mai avuto. Ora qui è descritto in modo sommario, ma se leggete gli scritti o anzi dei libri di testo di filosofia che approfondiscono il discorso vi renderete conto di quanto sia ignorante.
    Epicuro, Democrito, Platone, Socrate: questi sono i maestri, altro che Aristotele. Aristotele è diventato così famoso e cosiderato un grande per via che stava comodo alla chiesa come ideologia.
     
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11 replies since 29/8/2012, 09:12   158 views
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