Mare e oceani

Mare e oceani



Se guardi un mappamondo, o una carta geografica del mondo, vedrai che c’è molta più acqua che terre emerse. Infatti, il nostro pianeta è coperto per quasi tre quarti da oceani e mari.

I GRANDI OCEANI

Ci sono tre grandi oceani: l’Atlantico, il Pacifico, l’Indiano. L’Oceano Atlantico separa l’Europa e l’Africa dalle Americhe; l’immenso Oceano Pacifico si estende fra le Americhe, l’Asia e l’Australia; l’Oceano Indiano si apre tra l’Africa, l’Asia e l’Australia. Tutti e tre gli oceani si uniscono nella parte meridionale, sulla quale si affaccia l’Antartide. Gli oceani sono collegati l’uno all’altro; ciò significa che le loro acque si mescolano continuamente.

I MARI

Oltre agli oceani, c’è un gran numero di mari. Alcuni, come il Mare Arabico e il Mar dei Sargassi, sono sezioni degli oceani. Altri mari invece sono circondati dai continenti e quindi sono separati (ma non completamente!) dagli oceani. Il Mar Mediterraneo, il Mar Rosso e il Mar Nero sono tutti e tre circondati da continenti e sono quindi chiamati mari interni. Alcuni mari poco profondi, come il Mare del Nord e il Mar Baltico, costituiscono i confini naturali dei continenti. Il mare più grande è il Mar Cinese Meridionale.

LA PIATTAFORMA CONTINENTALE

Intorno ai continenti, gli oceani non sono molto profondi: la massima profondità è di 200 metri circa. Queste acque poco profonde coprono uno strato di terra che digrada con una pendenza molto dolce, e che è chiamata piattaforma continentale. Alcune sue parti erano un tempo terre emerse, che sono state ricoperte dal mare quando si sciolsero i ghiacci alla fine dell’ultima era glaciale.

LA SCARPATA CONTINENTALE

Dove termina la piattaforma continentale, si trova una ripida scarpata, nota come scarpata continentale, che precipita verso il basso come una scogliera. A una profondità di circa 3.000 metri, la scarpata diventa meno ripida e, infine, si livella a una profondità di 4.000 metri.

L’ABISSO OCEANICO

La scarpata continentale si livella in una piana sottomarina estremamente profonda, chiamata abisso, coperta da uno spesso strato di fango viscido. Il fango è in gran parte formato da frammenti di conchiglie di minuscoli animali marini, che scivolano sul fondo quando muoiono. L’abisso è buio e freddo perché la luce del sole non raggiunge queste grandi profondità e perché l’acqua si muove con estrema lentezza.

IL FONDO DEGLI OCEANI

In molti sensi il fondo degli oceani è simile alla terraferma. Si trovano pianure lisce e sabbiose e, in altri punti, le correnti d’acqua spingono la sabbia fino a formare dune, proprio come i venti sulla terra creano dune di sabbia sulle spiagge e nei deserti.

Ci sono catene montuose e valli profonde sul fondo degli oceani. Alcune montagne sono così alte che emergono dalla superficie dell’acqua, e formano delle isole. Ne sono esempi Stromboli, nel Mediterraneo, e il vulcano Mauna Kea nelle isole Hawaii; dalla base fino alla vetta, quest’ultimo è alto 10.023 metri, ben più dell’Everest!

VULCANI E FOSSE SOTTOMARINE

Le catene montuose sottomarine si sono formate dai vulcani che si trovano sul fondo. La lava si deposita sul fondo oceanico in seguito alle eruzioni; quando solidifica, forma le montagne. Nel mezzo dell’Oceano Atlantico c’è un’immensa catena montuosa che fu costruita dalla lava dei vulcani sottomarini.

Ci sono anche profonde fosse sotto gli oceani. Si tratta di immense crepe che si sono aperte nel fondo del mare. L’Oceano Pacifico, in corrispondenza della Fossa delle Marianne, è profondo più di 11.000 metri.

LE MAREE

Gli oceani e i mari non sono mai immobili. Le maree e le onde tengono l’acqua in movimento. Le maree sono causate da diverse forze, la più importante delle quali è l’attrazione della gravità della Luna. Questa attrazione fa sì che l’acqua dell’oceano si accumuli in un rigonfiamento sul lato della Terra che si trova di fronte alla Luna, e che se ne formi un altro sul lato opposto. Gli accumuli d’acqua seguono la Luna, man mano che gira intorno alla Terra, provocando le maree.

LE ONDE

Le onde sono causate dal vento. Non muovono l’acqua marina da un posto a un altro, ma piuttosto le particelle d’acqua si muovono in circolo, sollevandosi in creste e lasciandosi cadere nel cavo dell’onda. Vicino alla costa il movimento delle particelle d’acqua diviene meno circolare a causa dell’azione di sfregamento, o frizione, della riva. Le acque rallentano, le loro creste si incurvano e si infrangono sulla riva. Più a lungo e più forte soffia il vento, più grandi sono le onde.

LE CORRENTI OCEANICHE

Le correnti sono grandi fasce d’acqua che si muovono attraverso gli oceani. La maggior parte delle correnti è causata dai venti costanti, dai venti cioè che soffiano sempre nella stessa direzione. Alcune correnti viaggiano sulla superficie degli oceani, altre in profondità. Alcune correnti si formano perché l’acqua fredda è più pesante, o più densa, di quella calda. L’acqua fredda in prossimità delle regioni polari, ad esempio, affonda nell’oceano e crea una corrente profonda. L’acqua calda si muove per prenderne il posto e crea un’altra corrente, superficiale.

Le isole possono far cambiare direzione alle correnti, ma il più delle volte la direzione di una corrente oceanica è influenzata dalla rotazione terrestre.

LA CORRENTE DEL GOLFO

Una delle più importanti correnti oceaniche è la Corrente del Golfo, che ha origine nel Mar dei Caraibi, vicino all’Equatore. È una corrente calda (ha una temperatura di 26-29 °C), e si dirige verso nord-est: dapprima scorre lungo la costa orientale degli Stati Uniti, poi attraversa l’Oceano Atlantico. A questo punto, lambisce le coste della Francia, delle Isole Britanniche, della Norvegia e dell’Islanda. La corrente è ancora abbastanza calda da rendere l’inverno di quei paesi più mite di quanto sarebbe se non li toccasse.