Pokemon Master - cap 3

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  1. GoddessHaruna
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    Avvertenza: Questa non è una fanfiction di Pokemon standard. Contiene scene di violenza e linguaggio improprio.
    Nota:Pokemon e i personaggi ad esso associati sono proprietà della Nintendo,Game Freak, Creatures Inc, e 4Kids Productions.

    Pokemon Master

    di Ace Sanchez

    PARTE 3: RICORDI



    Rosso e minaccioso, il sole del pomeriggio e il vento caldo incoraggiavano le fiamme nel villaggio. Una figura alta e muscolosa, incappucciata e avvolta in un mantello marrone, sorvegliava i suoi uomini saccheggiare l'insediamento su quella che un tempo veniva chiamata Strada 5. I suoi occhi marroni arsero scuri fra le ombre del cappuccio del suo mantello come lui piegò le sue braccia e guardò le fiamme abbracciare gli edifici uno per uno. Il fumo emesso dagli incendi in un nero oscuro e profondo contro il cielo nuvoloso e le urla spaventate degli abitanti del villaggio riempivano l'aria, mentre questi erano catturati o uccisi sul posto. Mentre agli uomini era riservato il secondo destino, le donne venivano imprigionate per uno scopo anche peggiore.
    "Muori, feccia della Lega!" un abitante del villaggio gridò, un giovane dai capelli scuri e in tuta mimetica, mentre eludeva facilmente due Istruttori di Fuoco e raggiungere la figura coperta col mantello con un'arma improvvisata. Un lungo asse di legno con due chiodi conficcati dentro, qualcosa che aveva preso senz'altro dai resti di uno degli edifici.
    Il ragazzo era ormai a pochi passi dal suo obiettivo quando l'uomo avvolto nel mantello ondeggiò una volta la sua mano. Il terreno gli esplose sotto i piedi e lui gridò di dolore, lanciato a circa una dozzina di piedi dal suolo, le gambe orrendamente torte e rotte. Un bagliore di luce attirò l'attenzione dell'uomo coperto con un mantello e lui si girò. Dietro di lui, il grido bruscamente tagliato di un corpo che incontrava il terreno con un tonfo sordo.
    La donna nel mantello bianco ancora stava ardendo in una luce raggiante di fronte a lui, appena ritornata da dovunque fosse partita un attimo prima. I suoi occhi arsero di blu, e anche se lui non potè vedere il resto del suo volto fra le ombre del cappuggiò, immaginò che stesse sorridendo. Ai suoi piedi, un pikachu bianco e piccolo, il suo pokemon, sembrava anch'esso sorridere.
    "Lo trovi divertente, non è vero?" lei disse in un tono divertito.
    "Valdera," l'uomo sussurrò, ignorando la domanda. "Non dovresti sparire quando c'è bisogno di te." Lei si guardò attorno con disprezzo, facendo attenzione alle persone indifese che non avrebbero avuto speranza contro lo strapotere della Lega. Non potevano neppure rifugiarsi nella foresta fitta che li circondava, perchè gli allenatori e i loro pokemon di fuoco li avrebbero rinchiusi in un inferno di fiamme.
    "Hai davvero bisogno del mio potere per sconfiggere questo branco di pezzenti?" chiese con un tono disgustato.
    "I ribelli sono piuttosto forti, come dovresti sapere, e noi ci aspettavamo una resistenza ben più pesante. Per fortuna sembra che non siano nei dintorni. Non avremo noie durante questa operazione." Lui si voltò per continuare guardare i suoi uomini distruggere il villaggio. In particolare fece attenzione alle donne catturate, cercandone una per la notte. "Golemdor ha poi recuperato qualche rifornimento dalla zona della vecchia Pallet?"
    "Golemdor è morto." La notizia lo fece sobbalzare.
    "Che?" lui gridò. "Come?" Valdera continuò a sorridere, la sua faccia nascosta dal cappuccio.
    "Domanda sbagliata. Non come, ma chi. Ashura è tornato. Era ancora al margine della foresta di Viridian quando lo lasciai."
    "Ash." Alla menzione del nome tutte le memorie del vecchio dolore ritornarono vivide come prima di affievolirsi col tempo. "Ashura è morto," bisbigliò.
    "Non penserai che uno come quello possa essere ucciso così facilmente," disse Valdera, in qualche modo compiaciuta. Lui socchiuse gli occhi.
    "Ne sembri felice. Solo non fermarmi quando andrò a ucciderlo davvero." Lei ghignò.
    "Così questa volta vuoi guardarlo in faccia invece che pugnalarlo alle spalle?" L'uomo rimase in piedi sui suoi due metri di altezza e rise fiduciosamente.
    "Aspettiamo che sia lui a venire. Tanto sarà troppo tardi. Una cosa però non mi convince. Perchè dovrebbe saltare fuori di nuovo? Perchè dovrebbe tornare a combattere?"
    "Semplice," disse Valdera inginocchiandosi per carezzare il suo pikachu sulla testa. "Mia sorella è con lui." I suoi occhi marroni arsero.
    "Misty!"

    La piccola, calda sorgente riposava il corpo di Ash mentre questi, immerso fino allo stomaco si insaponava e si lavava sfregando il suo corpo nudo. Era da molto che sentiva il bisogno di un vero bagno ed era felice di poterlo fare. Era stato fortunato a ricordarsi di quel vecchio luogo di campeggio vicino ai margini della foresta. Il suo torace era dolente per le varie botte che aveva dovuto sopportare, per non parlare delle braccia, ma l'acqua calda stava calmando il dolore. Assieme alla sue capacità di ripresa, probabilmente sarebbe stato a posto in meno di un giorno. Sentì qualcuno dietro a lui. Ma non si voltò. Era Misty. Continuò a lavarsi anche dopo aver sentito qualcosa cadere a terra. Si stava spogliando.
    "Pensavo fossimo d'accordo coi turni, e che mi sarei curato da solo," lui disse piattamente, ancora non voltandosi. Nessuna risposta eccetto il rumore dell'acqua che si agitava per accogliere un altro corpo.
    "Non potevo proprio aspettare," disse lei con tono debole. "Inoltre, pensavo che avremmo potuto parlare."
    "Di tua sorella?" lui chiese. "Sì, non mi hai mai detto di avere una sorella. Una sorella gemella. Perchè? Pensavo che non avremmo dovuto avere segreti."
    "Sinceramente, mi fa ancora male parlarne," disse Misty leggermente. "Pensavo fosse morta. Lei e io eravamo molto vicine. Sebbene non fossimo esattamente identiche, c'era ancora il legame di un gemello sotto le differenze fisiche e superficiali." Il suo tono andò appiattendosi. "Più tardi tu e io andammo per strade separate, poi tu scomparisti perfino dalla Lega, e io scoprii che lei era viva. Un Maestro di Pokemon. della Lega." Ash rimase pensieroso.
    "Non mi ha mai detto da dove venisse."
    "Così è vero che eravate insiemo quando facevate parte della Lega," disse lei. Non era una domanda ma un'asserzione. Ash grungì. Cercò di afferrarsi la spalla ma poi fremette di dolore per gli spasmi del muscolo.
    "Lascia fare a me," disse Misty. Ash sentì la sua presenza avvicinarsi. Stava per allontanarsi e protestare quando sentì le sue mani toccarlo. Memorie del passato lo assalirono, giorni simili a questo in cui facevano il bagno insieme, e non potè muoversi. Lei gli insaponò le spalle, massaggiando i muscoli indolenzinti fino a lasciarli molli e rilassati. Sospirò e si appoggiò contro di lei mentre esercitava la sua magia su di lui. Quella che non aveva perso in cinque anni. La magia che lo riduceva ad argilla nelle mani di quella donna. Chiuse i suoi occhi e ricordò...

    Sembrava che tuttò ciò che potesse sentire fossero gli applausi della folla. Lo Stadio della Lega era al massimo della capienza. Una pioggia di gioia e di acclamazione li bagnò entrambi, salutando il nuovo Campione della Lega Pokemon.
    "Ehi, Misty!" Ash gridò voltandosi verso la sua amica e compagna di tante avventure - sebbene qualche volta sembrassero più nemici - che sedeva a bordo campo. "Stai guardando un vero Maestro Pokemon!" Molto felice di sè, girò indietro il suo vecchio fidato cappello rosso e si mise in posa. "Non solo quello, ma anche campione della Lega!". Pikachu, stanco ma ancora cosciente dopo la dura battaglia, saltò sulla sua spalla e lanciò un grido di vittoria. Lui era stato uno dei pokemon con cui Ash aveva combattuto il Blastoise di Gary. Una sfida vinta in partenza.
    "Pika! Pika!". Misty rise e corse verso lui. Si abbracciarono. Pikachu in mezzo fu schiacciato fra i due corpi.
    "Sapevo che ce l'avresti fatta, Ash!" disse fra le lacrime di gioia. Ash la dondolò fra le sue braccia, cosa facile dopo i lunghi anni di viaggio durante i quali era cresciuto. Ora era ben più alto di lei. In quell'abbraccio, Ash divenne consapevole di un altro sentimento. La sensazione che tutto questo avesse senso solo perchè lei era lì. Era sempre stata lì, al suo fianco. Quel suo viaggio per divenire un Maestro gli aveva permesso di conoscere quella strana ma bella ragazza dai capelli rossi. Non sapeva che avrebbe fatto senza di lei. Per una strana ironia, forse distruggere la sua bicicletta era stata la migliore cosa che avesse mai fatto.
    Dietro a loro, Gary sedeva affranto sul pavimento dell'anello con le sue poke-ball, intorno a lui. Era stato il campione per così poco, prima che Ash avesse potuto strappargli il titolo. Le ragazze che si portava sempre dietro erano zitte. Brock, che era venuto a guardare vittoria di Ash, lo guardò con una strana espressione sul volto.
    "Che farai ora?" Misty chiese esitante. Ash accennò col capo al Professor Oak.
    "Bene, ho parlato col professore, qui, e sembra che il pokedex ancora non abbia registrato tutti i diversi tipi di pokemon... così penso che partirò per completarlo!"
    "Sì, sì...," il Professor Oak fu d'accordo. "Ci sono molti pokemon là fuori che aspettano di essere scoperti!"
    "E inoltre, mi conosci Misty. Non posso iniziare una cosa del genere cercando contemporaneamente di comportarmi come il Campione della Lega! Così pensò che Gary mi sostituirà."
    "Cosa!" gridarono tutti all'unisono. Gary sembrò tornare in vita.
    "Dici sul serio, Ash?" chiese deliziato. Anche il Professore fu disgustato.
    "Ma non c'è bisogno di rinunciare al titolo! Puoi essere il Campione della Lega e svolgere questo compito nello stesso tempo!"
    "Hai lavorato sodo per questo momento! Non hai mai smesso di credere!" aggiunse Misty. "Hai sempre creduto." La sua voce assunse anche una nota triste. "Inoltre se tu andassi via, i-io non potrei più rivederti..." Ash prese la sua mano e si tolse il berretto, liberando i suoi capelli neri. Lo mise sulla testa di Pikachu che si era acquattato ai suoi piedi.
    "No, no! Ho deciso. Se rimanessi il Campione della Lega, dovrei restare per difendere questo titolo.E francamente penso di aver scoperto cosa voglio di più nella mia vita... e ho capito che non è essere il Campione... Io... è qualcos'altro." Guardò Misty negli occhi. "So che noi non siamo una coppia perfetta, tu e io... Io, io... sempre a litigare e basta, ma siamo una squadra e non sarebbe lo stesso senza di te... così quello che voglio dire è... oh diamine, vorrestivenireconme?". Gli occhi di Misty si riempirono di lacrime.
    "Dici sul serio? Certo che vengo!" Lei corse verso di lui e si abbracciarono di nuovo, ridendo e girando sui loro piedi. I presenti sbuffarono stancamente. Sapevano che sarebbero stati inseparabili e che dovunque Ash fosse andato, Misty sarebbe stata parte del suo futuro.
    "E inoltre, mi devi ancora una bicicletta!" disse Misty.
    "Ancora con questa storia?" disse lui, levando lo sguardo al cielo."Ma era una pessima bici. Rotta dopo una caduta!" Gli occhi di Misty balenarono.
    "Cosa? Quella bicicletta era perfetta! L'avevo costruita da sola!"
    "Ah, ecco perchè gli spearow ci raggiunsero subito!"
    "Come osi...!" Presto gli abbracci divennero qualcos'altro. Sembrò più una lotta che una dimostrazione di affetto. Pikachu ai loro piedi, sospirò.
    "Pi-ka-chuuu." Ognuno scosse le loro teste.
    "Puoi dirlo".
    L'unico che non stava prestando attenzione era Gary che stava ridendo guardandosi allo specchio con la medaglia di Campione appesa al suo petto. Comunque lottando e rotolando sul terreno, avvolti un abbraccio stretto, Misty e Ash poterono sentire l'altro sibilare, allo stesso tempo:
    "Ti amo." Risero e continuarono la lotta.

    Gli occhi di Ash si aprirono di colpo e lui balzò fuori dall'acqua con una capriola e fu sopra ai suoi vestiti, asciugando la sua pelle con energia scura. Guardò i suoi vestiti e il suo paio di stivali e si concentrò, dissolvendoli in un'ombra, che poi si mosse e avvolse il suo corpò, ridivenendo materiale. Poi richiamò il suo mantello.
    "Non dovresti farlo," disse pericolosamente, ancora voltato. Non voleva vederla nuda, temeva quello che avrebbe potuto fare in una situazione simile. In ogni caso, avrebbe solo condotto a qualcosa di spiacevole.
    La sua voce venne leggermente a lui trasportata da una brezza passeggera.
    "Eri teso. Non è più come facevamo una volta."
    "E non dovrà più succedere," lui disse. "Ammetto di essere tuo schiavo, finchè avrò quel veleno in corpo. Ma non sarò il giocattolo con cui giocare con per poi buttarlo via. Non voglio." E poi camminò via impettito verso l'accampamento, dove Pikachu li stava aspettando. Il fogliame crepitò rumorosamente sotto i piedi.
    Non vista, Misty asciugò una lacrima e si appoggiò al bordo roccioso della sorgente, affondando il volto fra le braccia.
    "Era anche... colpa... tua".

    Più tardi, intorno al fuoco, ognuno mangiava silenziosamente. Avevano preso del pesce, grazie a Misty, e lo avevano cotto. Solamente Pikachu faceva rumore succhiando da una bottiglia di ketchup. Il silenzio era quasi oppressivo. L'unica cosa per cui Ash era felice era che il pesce non fosse un Magikarp, che non era altro che squame e lische. Il cielo annuvolato oscurò la maggior parte della luce della luna così la luminosità del fuoco divenne tutto ciò che tenesse la notte a bada. A parte qualche verso, anche i margini della foresta di Viridian erano quieti, rispecchiando la situazione nel campo. Improvvisamente Mistly lasciò partire un grande grido e saltò sul tronco su cui era seduta. Il piatto di cibo che stava tenendo volò alto nell'aria. Ash, spaventato a morte dal grido, balzò in piedi.
    "Misty! Che diavolo...?" Poi il piatto di cibo sbarcò sulla sua testa con un tonfo bagnato. Pikachu osservò la scena e cominciò ridere.
    "Pika, pika, pika!" Misty ancora stava gridando quando Ash, stufo, si tolse il piatto di cibo dalla sua testa.
    "Misty..." i suoi occhi si allargarono quando vide quello che stava per fare. Lei aveva unito i palmi delle mani in un pugno stava per lanciare una gigantesca palla di energia blu e fredda a un piccolo caterpie che le stava salendo lungo la gamba.
    "Un insetto! Odio gli insetti!" stava gridando in preda al panico. "Uccidilo, uccidilo, uccidilo!" Comunque, prima che lei potesse sparare la sua palla di ghiaccio, il caterpie balzò sul tronco e cominciò a strusciarsi sulla gamba. Gli occhi di Misty si voltarono a guardare l'insetto e lei svenne, crollando all'indietro sul terreno erboso, il mantello blu che si levava con morbide onde, rivelando sotto gambe snelle e lunghe, nude. Ash tentò di non guardare quello spettacolo, pescò nello zaino di lei una poke-ball e la gettò. La palla si aprì sulla testa del caterpie e lo ingoiò con un raggio sottile di energia blu. Ma con grande sorpresa di Ash la palla si riaprì di nuovo e il pokemon uscì. Il caterpie sembrò fargli una boccaccia prima di correre via nei cespugli. Pikachu continuò a ridere mentre lui gli grattava la testa.
    "Certe cose non cambiano mai," sospirò guardando il corpo svenuto di lei. Si tolse un pezzo di pesce che gli era rimasto intrappolato fra i capelli e sorrise. Aveva davvero bisogno di una sana risata. Troppe volte la tristezza era stata la sua compagna di viaggio.

    Era quasi arrivata la sera, annunciata dal sole morente che incendiava il cielo, quando videro del fumo in lontananza. Sembrava provenire dalla piccola città sorta tra le rovine di Pewter City. La bocca di Misty si strinse nel vederlo.
    "Muoviamoci." Cominciarono a attravesare i resti della foresta, l'odore della distruzione portato dal vento del nord, e quando arrivarono sulla sommità di una grande collina troneggiante sull'insediamento si gettarono a terra alla vista di ciò che stava accadendo. Sembrava essere in corso una battaglia fra le rovine. Ash riconobbe le uniformi di Istruttori di Lega e quelli che potevano essere solamente membri della Ribellione. Palle di fuoco saettavano nel cielo, essendo i membri della Lega prevalentemente allenatori di fuoco. Invece i ribelli erano allenatori d'erba, e questa era uno dei motivi per cui l'esito dello scontro appariva evidente.
    "Quella è Erika..." bisbigliò Misty, additando una elegante figura avvolta da un mantello verde che stava combattendo un tale a cavallo fra le macerie. Era un uomo vestito in un mantello rosso sangue. La sua mano stringeva una spada lunga e rossa, di puro fuoco. La donna schivò la carica del cavallo, che la mancò di poco. Poi girando su sè stessa lanciò qualcosa di simile a spore dalle sue mani per rispondere all'attacco. Ma una intensa aura avvolse destriero e cavallo, bruciando le spore. Ash vide che il cavallo non era un cavallo normale, ma un Rapidash, il più veloce pokemon del mondo.
    "Dobbiamo aiutarli," Misty bisbigliò di nuovo.
    "È un ordine, Padrona?" disse Ash, già pronto ad attaccare in ogni caso.
    "Se è necessario che lo sia, sì," disse agitata.
    "Allora facciamo a modo mio. Tu attaccherai l'uomo che sta combattendo con Erika, perchè il tuo elemento è forte contro il fuoco. Nel frattempo io farò fuori gli altri Istruttori di Fuoco dal momento che me la cavo bene contro i grandi numeri."
    "Così ora sei tu a darmi degli ordini?" disse Misty tirandosi su e coprendo il volto col cappuccio. "Sei fortunato solo perchè stavo pensando la stessa cosa. D'accordo, andiamo," sistemò il suo lungo mantello blu col braccio e corse verso la periferia delle rovine di Pewter. Ash si alzò a sua volta e si sistemò il cappuccio. Guardò il suo piccolo topo elettrico.
    "Pikachu, hai sentito il piano."
    "Pika," rispose Pikachu balzando sullo zaino di Ash e infilandosi nell'apertura. Poi si precipitò verso il lato orientale della città, chino sul terreno, il mantello nero mosso dal vento. Scendendo dalla collina con passo cauto, e usando gli alberi per nascondersi, concentrò i suoi sensi sugli istruttori nemici. Le sue labbra si piegarono arcignamente. Aveva una sorpresa per loro.

    "Bulbasaur!" la giovane ragazza dai capelli neri e lunghi, avvolta in una veste verde, gridò. "Parassiseme!"
    "Bulba!" Ai suoi piedi, il piccolo verdastro pokemon simile a una rana lasciò partire una grandine di semi sul suo avversario. "Arcanine!" un uomo dagli occhi arcigni vestito di rosso rispose all'attacco. "Attacco braciere!" Il grande cane di fuoco ringhiò rumorosamente e cominciò a tessere fuoco intorno a loro. La ragazza gridò e si gettò per schivare l'attacco, che incenerì i semi e avvolse il suo bulbasaur in fiamme calde. Il bulbasaur lanciò un grido di morte e si sbriciolò in cenere impalpabile.
    "Bulbasaur!" la ragazza pianse, lacrime a bagnare lo sporco del terreno su cui giaceva. L'Istruttore del Fuoco rise e appoggiò le sue mani sulle sue anche.
    "I pokemon d'erba sono solo fiammiferi per l'elemento più potente! Il fuoco!" Pizzicò i suoi baffi neri. "Ora Arcanine, strappale la testa a morsi. Non abbiamo tempo da perdere!" Rise. Il gigantesco cane rosso ringhiò e scattò all'attacco. La ragazza gridò di terrore. Poi una macchia scura, coperta da un mantello fatto delle ombre della prossima sera sembrò apparire dal nulla e caricare l'Arcanine. L'animale uggiolò nell'impattare col muro, scagliando dappertutto pezzi di cemento. L'Istruttore di Fuoco gridò e cadde all'indietro con un pezzo di roccia incastrato nel suo occhio. A carponi, alzò lo sguardo per vedere una figura minacciosa e alta in una fronte a lui, avvolta in un mantello nero e lungo, fra lui e la ragazza. La sua faccia era nascosta dal cappuccio, occhi dorati brillavano nella macchia di oscurità.
    "Un-un Maestro!" urlò in preda al panico quando riconobbe il mantello. "A-Aiuto!" Con quello l'ultimo uggiolare, cadde a terra per la perdita di sangue. Molti Istruttori di Fuoco di Lega corsero verso di lui e lo circondarono attaccandolo da tre lati.
    "Un altro Maestro?" disse uno dei nuovi venuti, una bella donna con capelli biondi e vestita con una giacca rossa decorata col logo della lega avvolto nel fuoco sul suo torace. Dietro a lei un Charmeleon si scaldava formando nubi piccole di fumo. I suoi occhi di rettile lo guardarono minacciosamente. "Ma pensavo che avremmo avuto a che fare solo col gruppo del Maestro d'erba!" La figura nero-coperta con un mantello si girò leggermente per osservarli.
    "Ma non so quale elemento corrisponda a quel colore," un altro dei nuovi arrivati aggiunse, confuso. Era un vecchio vestito nella uniforme rossa della vecchia Brigata del Fuoco della Lega Pokemon.
    "Che importa," disse un'altro istruttore. Era un uomo alto, con capelli biondi e occhi blu. "Ho sempre voluto combattere con un vero Maestro. Sarà un onore sconfiggerlo," disse, facendo l'occhiolino all'Istruttore di Fuoco donna mentre lanciava la sua poke-ball. "Prendiamolo Belle! Vai Magmar!" Un bagliore rosso uscì dalla sfera e liberò il grosso pokemon bipede, massiccia lucertola di fuoco con una schiena chiodata e corna di fiamma. Sibilò.
    "Mag-mar!" Lo sconosciuto avvolto di nero fischiò, e un pokemon nero e piccolo saltò fuori dal suo zaino. Atterrò su piccole zampe, la sua coda frastagliata nell'aria.
    "Spiacente, ma non ho voglia di stare a giocare con voi," disse con voce bassa e pericolosa. "Pikachu, Colpo Scuro. Fuoco Rapido - ora." L'Istruttore del Fuoco arrogante ghignò.
    "Pazzo, i pikachu non sono neri-yee-arghhhh!" gridò e cadde come una piccola sfera di luce nera gli trapassò il cuore. Il pikachu cominciò a sparare dalla sua coda centinaia di quei proiettili. Il Magmar ruggì per l'attacco al suo istruttore e cominciò a caricarli, ma due colpi scuri lo accecarono, e la sua testa esplose in una bolla di fuoco. Il corpo fece un giro su sè stesso, poi dopo alcuni secondi decise di essere morto e cadde, la coda contorse e la punta fiammeggiante su di essa si spense.
    "A terra!" Belle, l'istruttrice di fuoco, gridò e si gettò per terra, ma un colpo esplose sui suoi piedi e la scagliò come una bambola di stracci per molti metri. Il suo charmeleon non fu così fortunato e la coda gli venne mozzata di netto. Battè le palpebre alcune volte, poi scioccato dalla perdita della coda crollò a terra, morto.
    Il più vecchio istruttore era corso via. Aveva sentito molte storie su di un certo 'Maestro d'Ombra' e aveva preferito ritirarsi.
    "Bene Pikachu. Quanto a te," disse Ash guardando la ragazza che aveva salvato. "nasconditi. Sei indifesa senza il tuo pokemon. Non ti preoccupare, ci metterò poco." Lei lo guardò con occhi adoranti, mentre faceva segno a Pikachu di salire sulla sua spalla, si voltava e seguiva il vecchio che era fuggito. Le pieghe lunghe del mantello si arruffavano nel vento mentre il Maestro correva verso il centro della città. La ragazza guardò fino a che non scomparve dietro ad un edificio. Poi sbuffò, occhi marroni luccicarono nel buio.
    "Penso di essere innamorata..."

    Erika gridò nel tuffarsi per schivare di misura un'altra carica del Maestro di Fuoco sul Rapidash, cadendo fra le rovine di un edificio distrutto. Respirò a fondo appoggiandosi al resto di un muro di pietra. Notò che l'orlo del mantello era stato annerito dal fuoco e si concentrò su di esso. Il fuoco si spense e una brillante folata di energia verde ricompose quanto esso aveva distrutto. Sofferente, si asciugò il sudore dalla fronte con una mano e scacciò indietro i capelli blu-neri delle sue frange dalla faccia. Dopo aver aggiustato il nastro rosso che teneva i capelli raccolti, si acquattò vigile.
    "E' ora di morire, Maestro d'Erba," Blaine la sbeffeggiò affidando queste parole al vento caldo. "Questo è il prezzo delle tue interferenze negli affari della Lega. I tuoi pokemon d'erba non hanno possibilità contro me e il mio Rapidasher."
    "Brucia! Brucia!" ringhiò l'animale sottovoce. Erika strinse il suo mantello attorno a sè e rabbrividì. Blaine stava cavalcando il Pokemon Supremo di fuoco. Non sarebbe resistita continuando a difendersi. Doveva attaccare. Il suo pokemon preferito, Gloom, era già caduto e non voleva che un altro dei suoi facesse la fine del suo amico, annientato dall'attacco Braciere di Rapidasher. Ma non aveva altra alternativa.
    "Venusaur, scelgo te!" disse rialzandosi e lanciando la poke-ball. La più potente evoluzione di Bulbasaur uscì in una luce di un verde scintillante. I suoi occhi verdi baluginarono come lei gridò, "Solar-raggio, ora! Spara attraverso questa breccia e travolgili!". Il pokemon rispose con un ruggito.
    "SAUR!". Raccolse l'ultimo barlume del giorno nelle foglie sulla sua schiena. Sparò un raggio enorme di luce potente attraverso l'edificio che stava usando come riparo. La pietra fuse e il bosco vaporizzò attraversato dall'intenso raggio laser essi come un coltello caldo attraverso il burro. Blaine fu sorpreso dall'attacco, ma il Rapidash intuì il colpo e si librò nell'aria, evitando il raggio. Il Maestro di Fuoco vide Erika dall'alto e sorrise per il vantaggio.
    "Un bel trucco, Erika, ma non abbastanza!" gridò trionfante dondolando la sua spada ardente. Una lingua enorme di fiamma saettò dalla punta.
    Venusaur grugnì e protesse Erika dal dardo incendiario. Lei gridò di paura osservando il suo pokemon travolto da un rosso fiore di fiamme.
    "Blastoise! Getto d'Acqua!" la voce familiare di una donna. Di colpo due fiotti d'acqua sconfissero il fuoco che avvolgeva il Venusaur. Subito dopo si udì il rombo del gigantesco pokemon tartaruga atterrato fra di loro, cavalcato da una figura avvolta da un mantello blu. Erika la riconobbe immediatamente.
    "Misty?"
    "Sorpresa!" il Maestro d'Acqua rispose osservando il nemico. "Blastoise, Geloraggio! Abbattiamoli!"
    "BLAST! BLAST!" il suo pokemon ruggì e cominciò a sparare dei gelidi ruscelli di ghiaccio dai cannoni enormi sul suo guscio. Blaine e il Rapidash erano ancora in aria quando tentarono di scansare i colpi, ma avevano perso mobilità e vennnero investiti in pieno da uno dei getti. Il Rapidash nitrì di dolore schiantandosi al suolo. Blaine fu scaraventato via, ma con una capriola atterrò tranquillamente sui suoi piedi, avvolto dal rosso mantello. Il Rapidash, comunque, non fu così fortunato e si schiantò nelle rovine vicine di un altro edificio con una piccola esplosione. Polvere e fumo volarono dappertutto.
    Quando la polvere si posò, il Maestro di Fuoco era in piedi, il suo mantello una bandiera rossa nel vento. Si tolse il cappuccio con una mano rivelando la faccia di un uomo anziano e capelli bianchi e lunghi. I suoi occhi scuri arsero di rosso mentre le osservava.
    "Mistaria," disse lisciandosi il mantello. "Non saresti dovuta venire. Ora dovrò uccidere anche te. E' un peccato, mi sei sempre piaciuta." Curvò le sue gambe e afferrò la sua spada con entrambe le mani. Misty balzò giù dalla schiena del suo Blastoise e atterrò al fianco di Erika.
    "Blastoise, ritorna," disse calmamente risucchiando il pokemon con un sottile raggio di luce blu. Ripose la sfera nella sua cintura e poi abbassò il cappuccio a sua volta, lasciando che i suoi capelli rossi si librassero dietro di lei. I suoi occhi si accesero di un blu freddo mentre il suo corpo si metteva in posizione, abbassando il centro di gravità con una leggera flessione delle ginocchia e girando lentamente. "Invece io ti ho sempre detestato. Sei ancora in tempo per ritirarti, per fare qualcosa che si addica alla tua età, Blaine."
    "Inoltre, gente come te, brutta sia dentro che fuori, non merita di vivere," aggiunse Erika, preparandosi con un baluginare di verde nei suoi occhi.
    "Vedremo chi fra noi deve ritirarsi," Blaine le fronteggiò alzando la spada orizzontalmente di fronte a lui. "Due contro uno? Troppo facile." Dall'elsa della sua spada di fuoco emerse un'altra lama, formando una doppia asta ardente. "Basta con queste parole, vediamo chi fra noi è il vero Maestro!" caricò.
    Misty levò ambo delle sue braccia e sostituì le mani con lame di ghiaccio, mentre Erika aprì i suoi palmi di fronte a lei e un lungo, eburneo dardo di legno di materializzò su di essi.
    E così la lotta cominciò.

    Ash attravesò la città con Pikachu sulla spalla. Ogni volta che incontravano un Istruttore di Fuoco e i suoi pokemon, Pikachu lanciava una freccia mortale di elettricità e ombra. Tutti i colpi raggiunsero accuratamente i loro bersagli. Presto gli altri Istruttori notarono che i loro stavano cadendo come mosche e il panico crebbe nei loro cuori. Si dimenticarono della battaglia contro i Ribelli per dedicarsi a una cosa più importante. Scappare. Poco dopo, gli unici rimasti sul campo erano gli uomini in uniforme verde ai comandi di Erika, coi loro pokemon. A parte i molti cadaveri di Istruttori della Lega, sinistro ricordo dello scontro ormai concluso. Un terremoto sembrò far rimbombare il terreno. Ash vide lampi di energia solcare il cielo, poco lontano.
    "Sembra divertente," disse a Pikachu. "Detesto autoinvitarmi alle feste, ma... che ne dici?"
    "Pika-pi!" Pikachu era d'accordo. Attraversando le schiere di Istruttori d'Erba intenti a finire i pochi uomini della Lega ancora vivi, Ash si lanciò verso il centro delle rovine di Pewter.

    Scintille rosse e blu volarono come Misty parò un colpo della spada doppia di Blaine con le sue lame di ghiaccio. Erika, dietro a lui, calò un fendente col suo bastone, ma il Maestro di Fuoco si girò e bloccò il colpo con la punta della sua spada infuocata, scagiando scintille rosse e verdi. Poi gli unici suoni per molti minuti vennero dal lento respirare dei tre Maestri, quindi il funesto vibrare delle armi riprese assieme alla mortale battaglia, ognuno tagliando, calando e parando colpi in una situazione di stallo, visto che nessuno riusciva ad avere la meglio. Poi Misty lanciò la sua offensiva, bloccando la spada di Blaine con entrambe le sue lame, lasciando uscire una gamba dalle falde del mantello in un rapido calcio. Blaine lo scansò appena sganciando la sua arma e girandosi giusto in tempo per bloccare un altro colpo da Erika, che si era spostata di lato col suo bastone.
    "Siete davvero molto brave," ammise lui continuando a bloccare i colpi da ambo i lati. "Siete sprecate, assieme a un branco di ribelli, quando tutta la Ribellione sta per essere schiacciata." Erika ormai colpiva con tale velocità che il suo bastone era confuso con l'aura verde che emanava. I suoi capelli ondeggiavano con leggerezza mentre lei si muoveva con grazia, lasciando il suo mantello verde alla deriva attorno al suo corpo.
    "Che vuoi dire?" Blaine parò con agilità ogni colpo, fronteggiandola.
    "Potresti anche scoprirlo. Se camperai abbastanza,cioè."
    Poi, il disastro. Come Misty balzò indietro, con Blaine fra lei ed Erika, inciampò su una roccia e perse per un attimo l'equilibrio. Quello che Blaine stava aspettando. Con una rotazione rapida e precisa calò la sua arma per tranciarla in due. Erika boccheggiò e si scagliò contro l'avversario rimediando una ferita sul fianco, ma dando a Misty il tempo di rialzarsi e parare il colpo. Ma Blaine potè facilmente spedirla a molti metri di distanza con un violento calcio nello stomaco. Misty si voltò e vide scioccata Blaine girare su sè stesso e scagliare Erika a terra. Per pura fortuna il Maestro della Lega non riuscì a fare altro che ferirla a un braccio mentre lei schivava rotolando sul terreno. Bestemmiando, Blaine alzò il suo braccio e lanciò una palla di fuoco dal suo palmo, che mancò la testa di Erika ma che fu sufficiente a farla svenire per il frastuono. Stava per concludere il suo lavoro, ma Misty saltò furiosamente nel vento e colpì attraverso il rosso mantello e aprendo una profonda ferita sulla schiena del Maestro di Fuoco. Blaine gridò e cercò di trapassarla con la sua spada doppa.
    "Birichina," l'ammonì. "Tua madre non ti ha insegnato che è maleducato colpire alle spalle?" disse intercalando le sue parole con molti fendenti della sua mortale arma di fuoco. Misty riuscì a fatica a parare, e vide un varco nella difesa dell'uomo. La furia di Blaine lo aveva portato a un attacco appena troppo aggressivo. Da lontano quella spada doppia era pericolosa, ma da vicino la lunghezza dell'arma era controproducente perchè non garantiva una buona parata. In quell'eccesso di offesa, Misty poteva sfruttare quel tallone d'Achille.
    "Sì, e mi disse anche era maleducato fare questo!" urlò mentre si faceva strada nella guardia di Blaine a costo di tagli poco profondi sulle sue braccia ma riuscendo a bloccare la maggior parte delle spadate con le sue lame di ghiaccio. Non appena fu a portata sferrò un calcio all'altezza del suo cavallo con uno dei suoi pesanti stivali, e rotolò indietro. Blaine frignò un squittio patetico lasciando cadere le spade, che si spensero, crollando sulle ginocchia per il dolore. Misty lo finì con un calcio potente al mento, piegando il suo collo e spingendolo all'indietro nell'aria. Blaine volò per pazzamente per poi sbattere come un giocattolo rotto su di un muro. Il corpo del Maestro di Fuoco sembrò inspirare attraverso il mantello, prima di andare in fiamme e di esplodere in una nube di ceneri nere.
    "Mi sono perso qualcosa?," disse una voce divertita. Misty si voltò e vide Ash e Pikachu in piedi ad assistere. Sorrise.
    "Temo di sì," commentò.
    Improvvisamente la gigantesca pira di polvere su cui il Rapidash era atterrato poco prima esplose in una colonna verticale di fiamme che si alzò per molti metri nel cielo. Quando la torre di fuoco si dissipò, il Cavallo di Fuoco enorme era in piedi nel poco profondo cratere che aveva scavato nei resti del vecchio edificio nel quale era crollato.
    "Brucia! Brucia!" il Rapidash sbuffò artigliando il terreno con uno zoccolo, sul punto di caricare. Il corno sulla sua testa cominciò a brillare di rosso.
    "Un'altra volta, magari," disse Misty divertita. "Blastoise, finiscilo," urlò liberando nuovamente l'enorme tartaruga pokemon dalla sua poke-ball con un bagliore di luce blu. Ash lo guardò e i suoi occhi si dilatarono nel riconoscerlo.
    "Quello non è il mio vecchio Squirtle, e in seguito Wartortle, che ti diedi?" Anche il Blastoise l'aveva riconosciuto fra le ombre del nero cappuccio.
    "BLAS-TOISE!" disse felicemente.
    "Certamente," rispose Misty esasperata. "Ma possiamo riprendere questa riunione di famiglia dopo esserci liberati di questo Pokemon Supremo?" Ash la guardò annoiato.
    "Oh, giusto." fissò il pokemon negli occhi. "Spiacente Rapidasher, vecchio mio, ma non ti preoccupare, sarò veloce e indolore."
    "Brucia!" il cavallo di fuoco sbuffò d'ira. Ash si preparò, osservando la carica della creatura. Poi improvvisamente, stranamente, un cristallo d'acqua chiara sembrò sgorgare dal terreno circostante e avvolgerlo. Il Rapidash nitrì in preda al panico e quando si decise a saltare fuori dal cerchio era troppo tardi perchè l'anello d'acqua si sigillò in un'unica bolla intrappolandolo. Ash e Misty osservarono affascinati l'acqua solidificarsi in un'unico, immenso blocco solido di ghiaccio. Il Pokemon Supremo di Fuoco sembrò implodere, liberando ceneri umide. Sul lato del blocco appena formato, altro ghiaccio crebbe, modellandosi in quella che sembrava una figura femminile.
    La donna di ghiaccio cominciò a camminare verso loro, caldi colori sostituirono l'opacità dell'acqua ghiacciata. Presto, una familiare, splendida giovane dai lunghi capelli blu si formò di fronte a loro. La donna sorrise, i suoi occhi marrone chiaro luccicarono.
    "Mi ricordi, Ash?" La sua voce tradì una nota di risata musicale.
    "Ehi, Duplica," disse Ash, sorridendo quando finalmente la riconobbe. Si voltò verso Misty che aveva cominciato a diventare paonazza. "Prima di continuare però dovresti vestirti. Stai sconvolgendo Misty."
    "Oh." Duplica lasciò uscire una risata leggera. Ondeggiò la sua mano sul suo corpo e lo coprì con un vestito nero e stretto, con una mini-gonna che copriva a malapena le regioni innominabili. "Ora va meglio?" Ash si girò. La faccia di Misty si confondeva ancora col rosso dei suoi capelli.
    "Uhm, non saprei." Misty si lasciò sfuggire qualche commento circa gli uomini insensibili.

    FINE DELLA TERZA PARTE

    POKEDEX

    PIKACHU OMBRA
    Tipo 1: Ombra
    Tipo 2: Elettricità

    Attacco: Colpo Scuro
    Tipo: Ombra/Elettricità
    Una freccia sottile di lampo nero è sparata fuori dalla coda del pikachu. Anche se apparentemente debole, è incredibilmente potente. Può anche reagire chimicamente quando entra in contatto col fuoco.
     
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