Pokemon Master - cap 4

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  1. GoddessHaruna
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    Avvertenza: Questa non è una fanfiction sui Pokemon standard. Contiene scene di violenza e linguaggio improprio.
    Nota:Pokemon e i personaggi ad esso associati sono proprietà della Nintendo,Game Freak, Creatures Inc, e 4Kids Productions.

    Pokemon Master

    di Ace Sanchez

    PARTE 4: RIBELLIONE



    Splendendo brillantemente in giù, la luna piena brillava attraverso il cielo notturno senza nubi, sopra l'accampamento della Ribellione, appena a est dell'insediamento di Pewter. I piani erbosi furono popolati con su una dozzina le grandi tende verdi e, negli spazi tra di esse, Istruttori del Ribelle e abitanti del villaggio camminavano, discutendo delle riparazioni alla città piccola o della battaglia che si era combattuta ormai molte ore fa. Il suono di uomini e donne al lavoro per ricostruire parti della città giungeva forte da ovest, e l'aria della notte, fresca e chiara, si opponeva al chiasso, al calore e al fumo della battaglia precedente. In una tenda nel lato sud-est del campo, Misty, seduta a gambe incrociate, conversava con Erika, di cui si stava prendendo cura un'infermiera. Gli occhi verdi di Erika rimproveravano la sua amica.
    "Sei pazza! Cosa ci fa qui Ashura, il Maestro proibitoi?" ebbe un breve fremito mentre l'infermiera, una ragazza giovane con rossi capelli ricuciva le sue ferite con ago e filo. "Perchè ti sei lasciata nuovamente coinvolgere da lui?" Misty lanciò un'occhiata caparbia, e si aggiustò i lunghi e rossi capelli dietro le spalle.
    "Ci può aiutare contro la Lega. Hai visto come ha fatto fuori quei Maestri di Fuoco, mentre eravamo alle prese con Blaine e Rapidasher?"
    "Ed è questo ciò che mi insospettisce," Erika disse con cipiglio. "Perchè qualcuno dovrebbe aiutarci? Lui specialmente. Anche se si dice che non sia più parte della Lega, l'ultima volta che lo abbiamo visto era contro di noi!" Misty distolse lo sguardo e chiuse i suoi occhi blu.
    "Idrotossina." Erika cercò di lanciarsi sulla sua amica, disgustata, ma fremè di nuovo come la giovane infermiera cominciò a bendarle il fianco.
    "Non avrai mica...," disse spaventata. Misty ricambiò lo sguardo della sua amica con un'occhiata asciutta. Accennò col capo. "Da quanto?"
    "Meno di una settimana." Misty era seria.
    "Non vorrai permettergi..." I suoi occhi blu si riempirono di lacrime e lei si coprì il volto con le lacrime, cedendo ai sentimenti.
    "Sai che non potrei mai." Erika domò la sua voce per rassicurarla.
    "Divertente. Pensavo che lo odiassi. Sin da quel giorno. Sai qual'è l'unico modo per estrarre la tossina dal suo organismo?" Misty fece cenno di sì. L'infermiera aveva finalmente finito il suo lavoro su Erika. Il Maestro d'Erba sorrise riconoscente. "Grazie, Joy. Anche se non hai visto ancora dieci estati, sei brava come tua madre. Ora vai." La ragazza giovane sorrise a sua volta.
    "Grazie, Maestro Erika. Faccio quel che posso. " Guardò Misty. "Hai bisogno di qualcosa Maestro d'Acqua?" Misty rispose mostrando le fasciature sulle braccia, ricordo della battaglia con Blaine. "Molto bene, allora," Joy disse. E con quello, l'infermiera si alzò e uscì dalla tenda, stringendo una borsa da medico con una mano. Erika si voltò verso la sua amica, aggiustandosi i capelli scuri con il suo nastro rosso. Misty sembrava di nuovo tranquilla e ora sedeva di fronte a lei, sorridendo malinconicamente mentre osservava attraverso l'ingresso della tenda l'incedere della giovane Joy.
    "A proposito, grazie per avermi salvato la vita." Misty annuì, la mente rivolta ad altro e noncurante delle dita che giocavano con le pieghe del mantello.
    "Ditto. "Poi i suoi occhi si restrinsero per osservare più attentamente. Erika seguì il suo sguardo. Stava fissando la tenda di Ash.

    "Bene, come te la passi, Ashy?" Duplica disse come lei si appoggiò a un cuscino e giocherellò con una ciocca dei suoi capelli blu scuri. "Non ci vediamo da prima delle Guerre Oscure." Ash sorrise osservando la tazza di cioccolata calda che stava riempiendo, attingendo dalla sua preziosa riserva. "Come al solito, direi." Si voltò, le porse la tazza e se ne riempì un'altra.
    "Pika!" Ash sbuffò, e diede anche a Pikachu una piccola razione.
    "E ora da dove bevo io?" gli chiese, esasperato, mettendo che la tazza sul pavimento, dove Pikachu potesse usufruirne.
    "Da qui Ashy" Duplica disse alzando la mano libera. Dal suo palmo si formò una conca, quindi dei manici, poi il tutto assunse la forma di un boccale. Era decorato da un piccolo Ditto viola, con un sorriso idiota sul suo corpo da ameba. Ash guardò incuriosito, esitò un momento, poi lo prese.
    "Grazie, Duplica" Si versò del cioccolato e si sedette, appoggiando a terra il termos. Rivolse il suo sguardo a lei. Ancora stava portando quel vestito nero e provocante, che avvolgeva a perfezione la sua figura. Quando raggiunse il volto di lei, notò di essere osservato. Sorrise. "Ti trovo in splendida forma. Sempre che quello sia il tuo corpo." Duplica si imbronciò.
    "Certo che lo è! Mica posso stare trasformata in eterno, altrimenti mi stanco." Poi gli lanciò un sorriso diabolico. "Certo, se mi preferisci così..." Ash guardò affascinato il corpo di lei sciogliersi e ricomporsi. Poi capì in chi si stesse trasformando, e distolse lo sguardo: Misty sedeva davanti a lui, nello stesso vestito nero e sexy. Sulla faccia troppo familiare di Misty, un'aria petulante, freddi occhi blu e un naso sbarazzino.
    "Oh, Ashy!" lei disse con la voce di Misty, ma in tono basso e sensuale. Scosse il capo, facendo scivolare i capelli dietro le spalle, si leccò le labbra e lanciò un'occhiata trasgressiva.
    "Pi-ka-chu," Pikachu disse, stupito. Ma poi il piccolo topo elettrico perse interesse e ritornò alla tazza di cioccolata. La faccia di Ash era ancora rossa, mentre si alzava.
    "Non è divertente. E poi io e Misty non siamo più assieme." Una frecciata di sorpresa attraversò il volto di Misty. Poi il corpo si sciolse di nuovo, per ritrasformarsi in Duplica. Solo lo sguardo era lo stesso. "Dici sul serio? Ma eravate inseparabili!"
    "Bene, evidentemente no. Ma preferirei non parlarne," Ash abbassò lo sguardo, perdendosi nella sua tazza. Duplica lo guardò malinconicamente. Poi sorrise, sperando di confortarlo.
    "Va bene, ma ci sono ancora io. Posso essere la donna dei tuoi sogni!" disse ridendo "Devi solo dirmi come è fatta!" L'angolo della bocca di Cenere si inclinò ironicamente e lui spazzolò i suoi capelli neri che erano scivolati sui suoi occhi con una mano.
    "Se è per questo, non devi necessariamente cambiare," disse scherzando. Poi senti uno strattone al suo mantello e guardò in basso.
    "Pika?" Pikachu disse, contemplando il suo vuoto. Ash gemette.
    "Ancora?" gli versò il contenuto del suo boccale, che si accinse a riempire nuovamente. Duplica guardò Pikachu e sorrise in un misto di amarezza e piacere.
    "Tu e il tuo pokemon mi ricordate così tanto me e Detto." Prese un sorso dal suo boccale e scosse la testa. "Ma non so se è un bene o un male." Chinò il suo sguardo. "Ditto è morto nelle Guerre Oscure." Ash finì di riempire di nuovo la tazza e osservò Pikachu che leccava la cioccolata avidamente.
    "Sì, ho visto che non era più con te. E che tu hai ottenuto... certi poteri." Duplica rimase zitta per un momento, ripescando nel passato.
    "Avevo giurato di lasciare il mondo a sè stesso. Io e basta, una pacifica esistenza nella mia casa delle imitazione, e, magari, un giorno, un bravo uomo da sposare." Incrociò le gambe di fronte a lei. "Ed invece eccomi qua. Di nuovo in azione." Ash finì la sua cioccolata.
    "Sì, ora che sei tornata, puoi dirmi dove stai andando? E perchè?" Duplica sembrò guardarlo in modo assente, intenta ad ascoltare qualcosa nell'aria, un'entità quasi materiale.
    "Non percepisci il disturbo sul Piano Astrale?" fece una pausa, considerando. "Ovviamente no, tu non sei in parte pokemon, come me." Osservò Pikachu che aveva finito il suo secondo boccale e che controllava tutto con curiosità. "Scommetto che però Pikachu lo sente."
    "Sente cosa?" Ash chiese, curioso.
    "Un senso di presagio. Pericolo imminente. Qualcosa di sbagliato nell'aria." Ash chiuse i suoi occhi. "Lasciami indovinare. L'origine di tutto questo sono le Rovine Di Cerulean, giusto? Sento un peso incombente provenire da lì, per questo non ho fatto così tanti problemi quando Misty mi ha costretto a seguirla nella sua missione." Duplica lo guardò con durezza attraverso i suoi occhi marroni.
    "Sì. Le Rovine di Cerulean." Lei sembrò studiarlo. Ash aprì i suoi occhi e osservò l'improvvisa serietà del volto di lei.
    "Che c'è?" chiese, confusione nei suoi occhi dorati.
    "Nulla," rispose lei, meditabonda. Ash distolse lo sguardo, snervato. Mandò giù l'ultimo sorso della sua cioccolata e appoggiò il boccale sul pavimento della tenda.
    "Bene, magari potresti unirti a me e Misty, quando partiremo domani mattina." Si alzò in piedi, sistemò il mantello e lo allacciò alla vita per evitare che il vento lo gonfiasse. "Vado a fare una passeggiata, prima di andare a dormire. Torno subito. Pikachu, tieni compagnia a Duplica e fai la guardia."
    "Pikachu," Pikachu accettò il compito, e lo salutò con una zampa scura. Ash accennò col capo a Duplica, poi si incappucciò e avanzò fuori nella notte.
    Duplica rimase zitta per qualche istante, pensierosa, prima di toccare il boccale di Ash e di riassorbirlo. Guardò a Pikachu.
    "Sembra che siamo rimasti soli, amico. Cosa facciamo per ammazzare il tempo?" Pikachu rispose con un ghigno e si lanciò sullo zaino di Ash. Dopo aver frugato per un po', ricomparve trionfante con un mazzo di carte e gliele diede.
    "Chu!" I suoi occhi di cobalto brillarono speranzosi. Duplica si portò la mano alla fronte e gemette.
    "Oh no! Non quello!" Poi sorrise e mostrò la propria collezione. "Ce l'hai un Ditto? Posso darti un Pikachu in cambio."

    Ash camminò fra le tende ignorando le occhiate spaventate dei paesani e degli Istruttori d'Erba. Forse sarebbe dovuto andare in un posto più isolato, pensò osservando un altro uomo avvolto in un mantello verde lanciargli un'occhiata e correre al riparo dietro una tenda, implorandolo con le mani di stare lontano. Un lieve vapore usciva dalla sua bocca a ogni respiro, quando si accorse che si stava facendo freddo. Avviandosi verso nord per trovare solitudine, si accorse di essere seguito. Si voltò e vide chiaramente qualcuno nascondersi dietro una tenda. Sorrise, e scosse il capo.

    La ragazza si maledì subito dopo essersi nascosta dietro la tenda. L'aveva quasi vista! Quel ragazzo doveva avere quel genere di sesto senso soprannaturale o qualcosa di simile, pensò. Dopo tutto non era lei la migliore del corso per ricognitori? Era certa di essere avanzata a tempo con i suoni del campo, in modo da celare i suoi passi? Aveva mantenuto la giusta distanza? Si pettinò i suoi capelli neri e lunghi con le dita e sbirciò attraverso l'angolo della tenda. Era scomparso. Doveva essersi incamminato verso nord, nella foresta. Stava per riprendere il pedinamento, quando una voce la colpì da dietro.
    "Suppongo che dovrei chiederti perchè mi stai seguendo." Si voltò di scatto, il cuore agitato dallo spavento, e vide un'ombra che prima non aveva notato. Avanzò nella luce e rivelò un uomo avvolto in un mantello nero, quello che stava seguendo. Come aveva fatto? Così in fretta, poi!
    "Mi ricordi? Sono la ragazza che hai salvato nella battaglia, scacciando quell'Arcanine. Volevo solo... ringraziarti, ecco..." L'uomo gettò indietro il cappuccio, rivelandosi completamente a lei. Il suo cuore si bloccò in gola, sentendo su di sè gli occhi dorati di quel bel volto di giovane. I suoi capelli arruffati e ribelli gli ricadevano sugli occhi, dandogli un'aria misteriosa e affascinante. Lei non si aspettava che fosse così giovane. Con una voce così profonda, e un potere così immenso, aveva previsto un uomo avanti negli anni, non un ragazzo ancora all'inizio della ventina, o perfino alla fine della decina.
    "Oh tutto qui?" disse lui, sorridendo. Lo stomaco di lei si annodò alla vista di quel sorriso.. "In questo caso, sei la benvenuta. Non mi sembra di averti detto il mio nome, prima, per cui..." Le porse la mano. "Sono Ashura. Ma chiamai Ash, è meglio." La ragazza rispose con gratitudine al suo sorriso. Prese la sua mano e la strinse, notando la stretta forte e grezza di lui.
    "Lieta di conoscerti. Sono Laselle, ma puoi chiamarmi Lass-se vuoi morire giovane." lasciò sfuggire una leggera risata e lasciò la mano di lui, intimidita. "Dove stavi andando?" Ash si tolse un ciuffo dal suo occhio destro con le dita.
    "Passeggiavo. A volte ho bisogno di starmene un po' per conto mio. Da solo, senza nemmeno i miei pokemon." Notò la sua fitta di dolore. "Oh scusa, ti ho fatto ricordare il tuo Bulbasaur. Ho fatto un brutta gaffe, non è vero?" Lei si asciugò una lacrima.
    "Va tutto bene. Almeno lo hai vendicato."
    "Bene sono sicuro che troverai presto un altro pokemon, che sarà ancora più forte di Bulbasaur." Si voltò, coprendosi nuovamente col cappuccio nero. "Ora devo andare."
    "Pensi che potrei fare quattro passi con te?" Laselle chiese speranzosa. Lui si voltò e sembrò pensare. Poi annuì.
    "Certo. Perchè no?" si mise al fianco di lei, "Andiamo, ragazzina." Laselle lo guardò mentre si portava sul suo lato. Quindi lo accompagnò verso nord, attraversando l'accampamento.
    "Non credo di essere poi tanto più giovane di te. In fondo ho quindici anni."
    "Wow. Allora sei vecchia," rispose divertito.
    "E tu invece quanti anni hai?" lei chiese, esasperata.
    "Indovina?" replicò lui, prendendola in giro.
    "Quanti anni hai, sciocco!"
    "Oh..." capì a cosa stesse mirando quella ragazza. "Ventuno." Poi in un tono diverso di voce, "Verso i cento, temo." Lei sentì la sua tristezza, ma capì che quello straniero aveva bisogno di pace, e non chiese il perchè. Camminarono ancora un po', in un silenzio irreale, fino a che non superarono l'ultima tenda. Un altro uomo notò Ash, e sfuggì rapidamente alla vista.
    "Perchè hanno paura di te?" lei chiese, incuriosita. "Non sei dalla nostra parte?" Le spalle del suo mantello ebbero un fremito.
    "Magari hanno capito che alcune vecchie leggende forse, e solo forse, sono vere. Le storielle con cui i loro genitori li spaventavano prima di mandarli a letto."
    "Vecchie leggende?" Ash si fermò, ma Laselle fece altri due passi prima di capire che lui aveva arrestato il suo cammino, e lo guardò. I suoi occhi brillavano intensamente d'oro, attenuando le ombre del mantello, e spaventandola. Lui la guardò con un espressione sinistra, e lei non potè fare altro che sentire una sferzata di terrore.
    "Le leggende degli elementi proibiti." Anche la sua voce suonava cattiva. "La Luce." fece una pausa. "E l'Ombra." Fece un passo indietro, impaurita. Poi la luce nei suoi occhi si spense, e rise. "Sto scherzando!" disse facendo un passo in avanti. "Ehi, argh." inciampò sul chiodo di una tenda e finì ai piedi di lei. Laselle scoppiò a ridere.
    "Hahaha! Te lo sei meritato, Ash, così impari a spaventarmi." Guardò affascinata Ash alzarsi sulle proprie mani, restare in equilibrio, per poi balzare in aria e atterrare dolcemente sui piedi.
    "Sì, è vero," disse mitemente. "Ma avresti dovuto vederti!"
    "Oh, tu." Ma era stato troppo convincente. Forse c'era del vero in quello che gli altri Istruttori dicevano. Forse un tempo quello avrebbe potuto essere stato, una volta, il più grande Campione della Lega di tutti i tempi. Poi il pensiero sfuggì via dalla sua mente. Lui era troppo bello per quel genere di cose.
    Poi udirono un urlo da una delle tende più grandi, di fronte a loro. Ash si girò, e scattò. Laselle cercò di seguirlo, ma presto si trovò ansimante. Quel ragazzo poteva correre come il vento, pensò, guardandolo raggiungere la tenda ed entrare.

    Quando lei arrivò e scivolò nella grande tenda, capì di trovarsi dove venivano tenuti i prigionieri. C'era giusto poco meno di una mezza dozzina di loro, ed erano tutti legati schiena contro schiena, appoggiati al pavimento. Comunque, uno di loro, un più vecchio Istruttore del Fuoco, giaceva da solo con la schiena contro il pavimento. sembrava essere stato picchiato, tagli e lividi lo ricorprivano, e la sua giacca era stracciata. Neppure il corpo era stato risparmiato.
    "Cosa significa questo?" un uomo arcigno e alto, avvolto in una camicia marrone, urlò. I suoi vestiti lasciarono intravedere i muscoli del torace e delle braccia flettersi nervosamente. Sul suo grosso pugno lei vide un tirapugni d'ottone. spesso colpisce col pugno hewas che porta un cattivo paio che guarda di nocche dell'ottone. Era arrivato il Maestro di Forza, fu il pensiero di Laselle. Ash era in piedi di fronte a lui, avvolto nel mantello ma col cappuccio abbassato.
    "Potrei chiederti la stessa cosa," disse, indicando il prigioniero maltrattato con un cenno della mano. "Ordine del Maestro Bruno," l'Istruttore di Forza rispose. "Devo interrogare questa feccia della Lega, e ogni metodo va bene. Ho l'ordine di scoprire cosa sta succedendo alle rovine di Cerulean."
    "Qualsiasi metodo? Che bel modo per dire tortura!" rispose Ash con un tono basso e adirato. "Potrei sembrarti crudele, parlandoti con tanta calma di morte e distruzione, ma la gente che ho combattuto almeno ha avuto l'onore di cadere in battaglia. Torturare un prigioniero è intollerabile." Restrinse i suoi occhi, ma Laselle non fu spaventata quando li vide ardere d'oro. "Vedo che Bruno non è cambiato, anche se non è più della Lega."
    Improvvisamente una voce ringhiosa arrivò dall'esterno.
    "ASHURA! So che sei qui." Laselle si voltò per vedere un uomo pesante e muscoloso, almeno mezzo piede più alto di Ash, che già di per sè era molto alto, entrare nella tenda. Indossava un mantello marrone, come un Maestro di Pokemon, che lo copriva fino alle caviglie, ma sciolto, in modo che potesse sventolare al vento. Come quello di Ash. L'unica differenza erano le maniche, tagliate per mostrare braccia spesse e muscolose. Si tolse il cappuccio, mostrando capelli castani a punta su un volto che avrebbe potuto essere bello, se non fosse stato per l'espressione rabbiosa. Laselle indietreggiò. Aveva sempre temuto Bruno, Maestro di Forza. Ash aggrottò le sopracciglia.
    "Non ti è piaciuto il vino, mi sa."
    "Non mi interessa il tuo merdoso umorismo, Ash, perchè abbiamo ancora un conto in sospeso, dall'ultima volta! La sfida nel Cerchio dei Maestri. Nessun pokemon, non avresti potuto usare quel tuo fottuto Pikachu a livello infinito. Solo noi due. Forza contro forza." Sorrise furbescamente, mostrando denti bianchi e osservando il contenuto della tenda. "Sei fortunato perchè Erika mi ha convinto che sei innocui, e che potresti tornare utile, altrimenti saresti già morto." Colmo di rabbia, strappò un lembo della tenda. "Ti aspetto fuori."
    Per qualche istante nella tenda ci fu un pesante silenzio. Poi l'Istruttore di Forza rise, studiando il fisico magro e sportivo di Ash. Impossibile compararlo all'immensa forza del Maestro di Forza, pensò.
    "Spiacente, Lass, ma sembra che il tuo nuovo amichetto non sarà più così bello, fra poco." Poi si inginocchiò e alzò il suo pugno. "Ora veccio, perchè non ci dici quello che sai? ... No? Bene allora, eccoti servito-ehi che stai facendo?" gridò sorpreso mentre Ash lo afferrava per il collo e lo gettava a gambe all'aria. Ash era più basso del Maestro Bruno, ma non contava poi così tanto, pensò l'istruttore con un tremito.
    "Avevo detto basta," disse Ash con calma. Poi si voltò e centrò il suo avversario con una violenta testata, che lo gettò svenuto oltre il telone verde della tenda, come un sacco di immondizia. Il corpo rotolò una dozzina di volte sull'erba prima di schiantarsi contro un albero. Il vecchio Istruttore della Lega sul pavimento parlò.
    "Stavo per dirgli di non sottovalutarti. Nessuno con un potere proibito dovrebbe essere sottovalutato. Non so perchè sto dicendo questo, Maestro d'Ombra, ma sento di doverti dire il poco che so." tossì. "Il Maestro Blaine sa che la nostra missione deve liberare questa zona da tutta le installazioni, neutrali e Riballi. Nessuno deve avvicinarsi alle rovine di Cerulean City. Ho anche sentito dire che Blaine ricevesse ordini dal Signore della Lega in persona, e che il Giorno sarebbe arrivato in meno di una settimana. Non so cosa significhi, però." Ash aggrottò le ciglia profondamente mentre ascoltava quello che stava dicendo.
    "Brutte notizie davvero, vecchio" disse, asciugando la mano che aveva usato per afferrare l'Istruttore di Forza con un pezzo di stoffa. "Grazie." Spostò la sua attenzione sugli altri prigionieri. "E prenditi cura di Belle. Gli eventi di questa giornata mi hanno fatto ricorcare perchè giurai tenermi lontano sia da voi che dalla Ribellione, ma a quanto pare il destino non è stato a guardare." Guardò Laselle, e i suoi seri occhi, marroni e preoccupati. "Pensi di andare a dormire presto, questa notte? Probabilmente vedrai solo altra violenza da quel topo di fogna che ho lanciato fuori poco fa, e dal suo capo." Laselle ricambiò lo sguardo.
    "Stai scherzando? Non me lo perderei per nulla al mondo. Sei così divertente!" Poi aggrottò le ciglia. "Un attimo. Maestro d'Ombra? Elementi proibiti? Vuol dire che le storie di prima erano vere?" chiese atterrita. Lui sorrise svergognatamente e si soffiò via dagli occhi il solito ciuffo gi capelli.
    "Che posso dire? Non sono bravo a mentire. Per niente."

    Joy corse eccitata verso Erika e Misty.
    "Maestro Erika! Maestro Misty! Venite presto! È un'emergenza!" Erika si alzò di scatto e chiamò il suo mantello verde in un lampo di energia.
    "Che succede? Qualche incidente? Siamo sotto attacco?"
    "No, Maestro Bruno e Maestro Ash si stanno per affrontare nel Cerchio dei Maestri! Uno contro uno - nessun pokemon!"
    "Oh," Erika disse. "Me lo sarei dovuto aspettare. Che sciocca che sono stata." Misty alzò le spalle. "Gli uomini sono uomini. Andiamo a vedere la vittoria di Ash." Erika la guardò coprirsin il capo col cappuccio del mantello.
    "Che vuoi dire? Stiamo parlando del Maestro Bruno, no? Il maestro di Forza. Ex-membro dei Quattro Grandi. Quello con quei muscoli troppo cresciuto, quello alto sei piedi o simile. Quel Bruno!"
    "Sì, ma ho visto Ash combattere. Vincerà. Pikachu non è il suo unico punto forte." Misty uscì dalla tenda, avvolta nel mantello. "Vuoi scommettere?" Erika la seguì.
    "Certo!" disse fiduciosamente. "Quanto facciamo?"

    Laselle guardò senza fiato un cerchio di pietre, largo una ventina di piedi, allestito sul terreno erboso del campo. Poi un Istruttore d'Erba e un Istruttore di Forza accesero una torcia su ciascuna pietraavanzò circa le torce di placinglighted di cerchio su ciascuna pietra. L'anello sarebbe stato il ring di uno scontro fra Maestri di Pokemon. La regola era che chiunque avesse attraversato, contro o di propria volontà, quell'anello, avrebbe perso. Il combattente che ancora era cosciente o dentro l'anello vinceva. La cosa più importante del Cerchio dei Maestri era che non avrebbero combattuto pokemon, ma loro stessi. Anche se rari, questi duelli erano permessi. E Bruno era praticamente nato per questo. Un vero e proprio scontro fra Maestri.
    Come la notizia si sparse nel campo, un po' tutti andarono ad assistere, e si raggrupparono incuriositi sul bordo dell'anello. Anche se erano in tanti, tutti sapevano l'importanza di quel rituale, e tacevano. Nel cerchio, ai lati opposti, Ash e Bruno si stavano fissando, i loro mantelli agitati da un vento leggero. L'aria era tesa quasi quanto i loro muscoli, e le loro espressioni erano rese ancora più terribili dalla debole luce delle torce, che faceva danzare le ombre sui loro visi. Infine, anche la luna contribuì a questa spettrale atmosfera. Finalmente Misty ed Erika arrivarono, si sedettero ai bordi dell'anello. Misty era dal lato di Ash, ed Erika da quello di Bruno.
    "Pika, pika" disse una voce graziosa interrompendo il silenzio. Laselle girò la sua testa e vide il pikachu nero notte di Ash al fianco di una strana donna con capelli blu scuro portati sciolti, quella che poteva in un qualche modo cambiare il suo aspetto. Stava ancora indossando quel vestito spaventosamente scandaloso, che si era meritato i commenti di tutte le ragazze del campo. Quello che era veramente soprannaturale, però, era che la donna non avesse freddo, sebbene tutti stessero rabbrividendo nell'aria gelida della notte, anche con vari strati di indumenti indosso.
    "Lo so Pikachu. Bruno ha voluto di nuovo fare questa stronzata," fu tutto quello che lei disse dopo essersi seduta a guardare.
    Finalmente, Erika e Misty alzarono le loro braccia nell'aria, poi le abbassarono con un movimento rapido.
    "Cominciate," dissero le loro voci simultaneamente, formali e serie. "Colui che fugge dal cerchio o giace inconscio, perderà."
    Ash e Bruno alzarono le loro braccia e una strana aura cominciò a circondarli. Nel caso di Cenere fu una luce nerastra, che distorse le sue caratteristiche. Quando sparì, Laselle vide che il suo mantello nero e stivali erano stati rimossi, lasciandolo a piedi nudi con pantaloni neri, lunghi e gonfi, e con una camicia nera e stretta, tagliata all'altezza delle spalle, che abbracciava il suo fisico asciutto e muscoloso. Quello che aveva indossato sotto il mantello. Lui abbassò le sue braccia, nude, poi alzò le sue mani e si mise in posizione. Notò che indossava un paio di guanti neri, che lasciavano scoperte le dita. I suoi capelli corvini e rilucenti, un pelo più lunghi della norma, si agitavano al vento, e gli occhi cominciarono a brillare di una luce dorata, brillanti come le stelle della notte. Invece, un bagliore marrone circondò il gigantesco Bruno, e quando quest'aura scomparve, lasciò dietro di sè i possenti muscoli dell'uomo. Inodssava pantaluni lunghi e marroni, ma nessuna maglietta, lasciando il suo enorme torace nudo. Le sue braccia sembravano tronchi d'albero, scure e scolpite, più tese del solito. Bruno si mise a sua volta in posizione, chiudendo i suoi sproporzionati pugni. Era l'uomo più muscoloso che Laselle avesse mai visto. Un genere che lei disprezzava apertamente. Preferiva di gran lunga l'aspetto sportivo e scattante, ma anche forte, di Ash. Bruno stava rivelando anche grandi piedi squadrati, del tutto diversi da quelli di Ash, che erano piccoli e perfino belli, in un certo qual modo. I capelli di Bruno non si mossero nel vento, perchè quel tipo usava troppo gel, pensò Laselle con un sorriso ironico. Anche gli occhi di Bruno cominciarono ad ardere, ma di un colore rossastro, simile a ruggine.
    I due si avvicinarono cautamente. Ormai solo mezzo piede li separava. Continuavano ad avanzare lateralmente, preparandosi, gli occhi dell'uno fissi in quelli dell'altro. Così vicini, era evidente la loro differenza. Ash raggiungeva a malapena il mento di Bruno, e il suo corpo era appena la metà del torso ridicolmente largo del Maestro di Forza.
    Fu Bruno ad aprire le danze. Era troppo veloce per occhi normali. Ma Laselle aveva occhi più rapidi della media e potè vedere un pugno grande come un macigno diretto verso lo stomaco di Ash. Comunque non riuscì a vedere in che modo Ash riuscì a schivare, tanto era rapido. Uno momento prima era di fronte a Bruno, l'istate dopo aveva afferrato la spalla del gigante con ambo le mani. Poi in un'oscillazione rapida, che piegò il corpo di Ash in un modo quasi incredibile, e scaraventò Bruno sul terreno, a faccia in giù. Fece un cenno con la mano e si rimise in posizione. Bruno si rialzò e sputò l'erba.
    "Bella mossa," ammise. "Ma serve molto di più, se vuoi vincere." Ash si girò e gli fece un altro cenno con la mano guantata, poi tornò in posizione.
    "Era giusto una prova per vedere quanto pesi, Maestro di Forza."
    "Ma quanto siamo arroganti, eh? Vuoi buttarmi fuori dal cerchio, non farmi svenire." Bruno disse, avvicinandosi con piccoli balzi, la sua testa e i suoi pugni animati da piccoli scatti rapidi. "Già, è la tua opzione migliore. Nessuno mi ha mai steso."
    "Non voglio farti troppo male," disse Ash spostandosi di lato con un salto aggraziato, quasi stesse ballando. I pugni di Bruno brillarono di un colore rosso scuro.
    "Da parte mia questo problema non sussiste!" si lanciò contro di lui, le mani quasi incendiate dall'energia. Sorprendentemente, Ash bloccò il potente colpo piuttosto che schivarlo. Immediatamente Bruno cominciò a colpire in modo più veloce e complicato, ma con immensa potenza. Ma Ash bloccò pigramente anche quei colpi, usando solo i suoi avambracci e i gomiti per parare. I movimenti erano così rapidi che scintille rosse scoppiettavano al contatto fra le braccia.
    Poi Ash smise improvvisamente di parare i colpi e penetrò la difesa di Bruno, colpendolo col palmo aperto della mano sinistra sullo stomaco. Il sangue volò fuori dalla bocca di Bruno mentre Ash continuava in una violenta sequenza di colpi alla faccia, quindi pestò uno dei piedi del Maestro di Forza col calcagno sinistro e lasciò partire un calcio con la gamba destra, centrando il torace e facendo volare l'enorme uomo in aria. Mentre Bruno girava su sè stesso, Ash brillò di un'energia blu-nera, poi completò il suo attacco con un possente pugno che scagliò Bruno a circa dodici piedi di distanza, giusto lo spazio necessario a farlo cadere fuori dal Cerchio dei Maestri. La folla si spostò per evitare il corpo di Bruno, che atterrò sul terreno con un tonfo sordo e rotolò fino a fermarsi contro un piccolo masso.
    Una giovane con capelli rossi corse ad esaminare il corpo.
    "E' svenuto!" gridò. Erika e Misty mossero le loro braccia in alto e poi in basso con un movimento rapido. La battaglia era conclusa. Ci sarebbe dovuta essere una folla esultante attorno al vincitore, ma tutto rimase silente, solo il pesante respiro dei presenti e il leggero fruscio dei vestiti arruffati dal vento.
    "Spiacente," disse Ash, togliendo i capelli dai suoi occhi. "Non volevo fargli del male."

    Il respiro di Ash non era nemmeno leggermente accelerato, quando Misty si avvicinò e si accertò del suo stato.
    "Sono a posto," rispose lui sfregandosi le braccia indolenzite. Poi la guardò e si pettinò i capelli con le dita "Mi dispiace per questo duello, ma lui mi aveva sfidato e nessun Maestro può tirarsi indietro." Misty sorrise, osservando compiaciuta lo sguardo irritato di Erika per un breve momento.
    "Fa lo stesso, grazie a te ci ho pure fatto qualche soldo." Lui lanciò uno sguardo incuriosito, che si cambiò in truce serietà curioso.
    "Misty, prima di questa inutile mostra di violenza, ho ottenuto qualche informazione da uno degli Istruttori di Fuoco."
    "Davvero?" Lo guardò coi suoi occhi blu. "Bene, convocherò un incontro, non appena Bruno sarà rinvenuto. A mezzanotte, qui. In ogni caso l'avrei fatto comunque, perchè dobbiamo decidere cosa fare nei prossimi giorni."

    La mezzanotte era appena scoccata, quando intorno al fuoco i Maestri si riunirono. Sedettero ai uno di fronte all'altro, col falò al centro, le gambe incrociate. Misty ed Ash si guardarono negli occhi. Lo stesso stavano facendo Bruno ed Erika.
    "Non finisce qui, Ashura," Bruno ringhiò aggiustandosi la borsa del ghiaccio sulla testa. Delle bende bianche avvolgevano il suo stomaco, sotto il mantello. "Mi hai battuto, ma questo non significa che sia finita qui." Comunque, Ash potè intuire del rispetto fra le parole di Bruno. Qualcosa che non aveva sentito prima.
    Ash si scaldò le mani sul fuoco.
    "Lo so bene, Maestro Bruno," disse in tono piatto. Stava per iniziare ad esporre le novità che aveva appreso, quando sentì un rumore. Guardò verso gli alberi. "Aspettate," li avvertì. "C'è qualcuno." Pochi istanti dopo, un'ombra offuscè la luce del fuoco. Era Duplica.
    "Oh, Ashy," lo chiamò. I suoi occhi marroni brillarono. "Così è questo il posto dove voialtri andate a..." Erika aggrottò le ciglia, i suoi occhi verdi brillarono alla luce del fuoco.
    "E' una riunione seria. Solo per Maestri." Duplica si sedette al fianco di Ash. Ondeggiò la sua mano sul suo corpo, e un bagliore violetto circondò il vestito nero. Poco dopo la macchia di colore coprì il suo corpo, per poi scomparire, lasciando un lungo mantello violetto sulle sue spalle.
    "Guarda caso io sono Maestro di Mutamento, o sbaglio? "Duplica chiese ammiccando. Bruno piegò le sue braccia muscolose e la studiò. I suoi occhi arsero scuramente. Un secondo più tardi, le fece segno di sedere.
    "Dice il vero." Duplica lanciò una pernacchia ad Erika, e alla sua irritabilità. Questa volta fu Misty a guardarla male.
    "Ho sentito che avrei fatto meglio ad ascoltare quello che Ash ha da dire," disse Duplica, ignorando lo sguardo di disapprovazione di Misty mentre incrociava le gambe e le copriva col mantello viola. Ash iniziò a spiegare come stavano le cose.
    "Sembra che la Lega voglia spazzare via ogni presenza umana intorna alle rovine di Cerulean" disse "Hanno inviato delle squadre di Istruttori e pokemon un po' in ogni insediamento, da queste perti, e hanno fatto fuori ogni persona.." Misty era disgustata.
    "E' disumano. Che motivo c'è di fare un simile massacro? Ci sono centinaio di vite in quella zona!" Bruno assunse un'espressione pensierosa.
    "Un motivo probabilmente è quello di tenere lontano i curiosi. Un altro può essere che loro hanno bisogno di rifornimenti per gli allenatori e i pokemon, per qualche progetto a cui stanno lavorando a Cerulean."
    "E poi vogliono anche divertirsi," commentò Erika, tremante. Duplica guardò in alto, pensierosa.
    "Contina, Ash. Sento che hai altro da dire." Ash annuì.
    "Bene, oltre a dirmi che gli ordini erano di eliminare ogni possibile interferenza ribelle, la mia fonte mi ha anche detto di aver sentito in giro che a capo di tutto ci fosse il Signore della Lega in persona. Ha parlato di un Giorno che sarebbe arrivato fra una settimana o giù di lì. Non aveva la minima idea di cosa significasse, però."
    "Non mi piace," disse Bruno. "Sembra che i loro piani siano dannatamente prossimi alla fine. Questa storia del Giorno ha l'aria di essere una gran brutta cosa."
    "Chissà che cosa ha in mente, Lord Garick, e mi chiedo anche cosa abbiano a che fare le rovine di Cerulean con tutto questo" Erika pensò ad alta voce. Ash socchiuse gli occhi e guardò Erika con le fiamme negli occhi.
    "Gary è morto," disse piattamente. "Il titolo di Signore della Lega è passato a Lance, Maestro dei Draghi, e secondo in comando di Garick." Bruno, Misty ed Erika lo guardarono confusi.
    "Che stai dicendo? Gary è ancora il Signore della Lega," Erika disse. "Ed è ancora decisamente vivo." Ash balzò in piedi, spaventando Duplica che era rimasta chiusa nei suoi pensieri.
    "Ma è impossibile," ringhiò. "Ho ucciso io Gary. L'ho mandato sul Piano Astrale con un biglietto di sola andata, con la punta della mia spada!" Ash poteva ricordare distintamente ricordare quel giorno. Aveva versato molto sangue, per quello che aveva fatto. Lo stesso giorno in cui aveva lasciato per sempre la Lega. Dopo aver smembrato il Signore della Lega con un taglio dall'inguine alla gola, e dopo avergli strappato gli arti, aveva anche dovuto eliminare i molti Istruttori che aveva incontrato nel Palazzo dei Quattro Grandi, durante la fuga. Era qualcosa che era meglio non ricordare. Misty ebbe un'intuizione.
    "Se fosse vero, e penso proprio che lo sia, allora Lorf Garick ha un qualche potere che gli permette di recuperare."
    "Ma solo i pokemon psichici hanno quel potere," Erika protestò. "Noi Maestri di Pokemon possiamo avere poteri straordinari, ma ciò è dovuto al nostro legame con l'elemento natio e al legame coi nostri pokemon. L'abilità del recupero non la possono ottenere nemmeno i Maestri Psichici, come quella dannata Sabrina. Senza contare che neppure la tecnica del recupero può riportare in vita i morti. Stiamo parlando di risurrezione qui. Solo, come è possibile?" Duplica parlò improvvisamente, rompendo il proprio silenzio.
    "Noi non sappiamo come sia possibile, ma solo che lo è." Si voltò verso Ash. "Ashy, per favore siediti prima che io continui." Lui la guardò a lei e annuì, sedendo, incrociando le gambe e avvolgendosi nel mantello fino alle cosce. "Ora dunque, come ho già detto qui ad Ash, il motivo per cui sono qui è che ho sentito un disturbo, sul Piano Astrale, sì. Incredibilmente, il centro del disturbo è situato tra le rovine di Cerulean. Altra cosa da sapere, ma difficile da capire, è che in alcuni punti del mondo esiste un legame molto più forte fre il Piano dei Morti, o come lo chiamano in molti, l'Inferno, o il Cammino degli Spiriti. A causa della sua posizione, esattamente a nord-ovest della Torre dei Pokemon, uno di essi è Cerulean. Credo che gli altri siano la torre stessa, Cinnabar e il Palazzo dei Quattro Grandi. Anche qui potrebbe esserci un'intensa attività della Lega. Ovviamente, non possiamo saperlo perchè quelle zone sono tutte sotto il controllo della Lega in ogni caso. Diamine, Lord Garick vive nel Palazzo!"
    "Così la Lega è interessata al mondo dello spirito, in qualche modo," Bruno affermò. "Ma perchè?"
    "Questo non lo so," Duplica disse,stringendosi nelle spalle. Misty prese la parola.
    "Stanno ovviamente cercando di entrare in contatto con l'altro lato, direi. Ma cosa ne potrebbero ricavare, questo è tutto un altro paio di maniche." Ash chiuse i suoi occhi, sentendo un frammento di paura entrargli nello stomaco per la prima volta in oltre cinque anni. Li riaprì, e guardò fisso il caldo fuoco scoppiettante, tentando disperatamente di nascondere quelle cose che stavano emergendo nella sua mente. Qualcosa di terribile.
    "Su questo non ci sono dubbi," disse. "Ma ora sappiamo la nostra priorità. Che raggiungere le rovine di Cerulean al più presto possibile, e fermare la Lega prima del tempo, qualunque cosa stia accadendo."
    "E cosa facciamo con gli insediamenti della zona?" Erika chiese. "Non possiamo lasciare queste persone indifese." Ash stava pensando che se non avessero fermato ciò che il Signore della Lega aveva preparato -e non era ancora convinto che quell'uomo fosse Gary, tutto il mondo sarebbe stato indifeso, nono solo gli abitanti dei dintorni di Cerulean.
    "Allora ci divideremo," concluse. "Erika, Bruno e le loro forze di Istruttori possono prendere il vecchio tunnel attraverso la Cava dei Diglett, e arrivare alle rovine di Vermillion. Quello è il punto migliore per difendere i villaggi. Intanto, io, Misty e Duplica andremo ad est, attraverso il Monte Luna, quello infestato dagli spettri, e raggiungeremo Cerulean. Misty perchè... bè, diciamo che è meglio lasciar perdere. E Duplica perchè sono sicuro che avremo bisogno del suo contatto col Piano Astrale." Bruno guardò Misty e aggrottò le ciglia.
    "Non mi fido del tutto di te, Ashura. Sarai anche forte, ma quello che conta è la tua reputazione. Dannazione, sei stato nostro nemico per molto tempo, prima di abbandonare la Lega. Faremo così: spedirò un Venomoth a Koga, e a sua sorella Aya, l'ordine di incontrare Erika a Vermilion con le sue truppe di Istruttori di Veleno. E io verrò con voi." Ash rimase un attimo a pensare.
    "Va bene, basta che i tuoi umini non ci rallentino troppo." Erika si alzò esasperata.
    "Nessuno vuole venire con me? Bene, ferite pure i miei sentimenti!" disse insoddisfatta. Misty le sorrise. "Guardala a questo modo, almeno potrai fare a gara a chi fa fuori più Istruttori della Lega con Koga e sua sorella."
    "Vero, vero," Erika disse, già sentendosi meglio e pregustando quei momenti.
    "Che mi dite di Brock?" chiese Ash, improvvisamente curioso di avere notizie di quello che era stato un tempo il suo migliore amico. Ognuno cadde in silenzio. Misty lo guardò, e i suoi occhi blu cominciarono ad inumidirsi per qualche motivo.
    "Vuoi dire che non lo sai?"
    "Sapere... cosa?" Lui guardò stupito i vari occhi puntati su di lui, tranne quelli di Duplica, che era all'oscuro come Ash.
    "Brock è morto. In una battaglia con la Lega." Ash strinse i suoi pugni, e abbassò lo suardo.
    "Chi...?" sussurrò. Bruno parlò in tono piatto.
    "Apparentemente, Lord Garick in persona. Per questo sappiamo che è ancora vivo. Lo abbiamo visto uccidere Brock mentre ci ritiravamo." La sua voce si abbassò, mostrando il suo legame di amicizia con il Maestro di Roccia. "E' stato nella battaglia di Celadon City." Misty si alzò, si avvicinò ad Ash e mise la gli pose una mano sulla spalla, ma Ash non lo notò neppure. Lui era morto per il mondo. Poi guardò il cielo, e i suoi occhi brillarono d'oro così intensamente, che perfino gli altri Maestri ebbero un fremito.
    "Se Gary è ancora vivo, allora quando lo reincontrerò, pregherà di essere morto. Quando avrò finito con lui, mi assicurerò che di lui non esista più nulla. Nè qui, nè su quel fottuto Piano Astrale."

    Quella mattina, mentre il sole che sgusciava attraverso un cielo velato, il campo era ancora addormentato quando Ash, Pikachu e gli altri si erano già salutati con Erika e gli altri Allenatori ribelli. Laselle aveva dato ad Ash un lacrimevole bacio di addio, che diede a lui un colorito imbarazzato e a lei un'occhiataccia da parte di Misty. I due uomini di Bruno si presentarono. Uno era Gambit, un uomo vecchio ma che non aveva perso certamente la sua forza, con l'età. Ad Ash ricordò quella leggenda di Babbo Natale, con quei capelli bianchi e la barba, ma con muscoli invece di grasso. I suoi occhi erano coperti da un paio di occhiali da sole, e il suo corpo da una lunga giacca marrone. L'altro Istruttore era, stranamente, un ragazzo giovane per niente muscoloso, ma piuttosto esile e basso. Indossava un berretto marrone, un paio di jeans e una giacca senza maniche, sopra una camicia bianca. Ricordava vagamente Ash alla sua età, anche se Ash era stato più alto. Il suo nome era Junior. Ash, con Pikachu nello zaino, Misty, Duplica e Bruno coi suoi uomino osservarono il campo da una piccola radura erbosa a est. Davanti a loro, colline verdi ed erbose a perdita d'occhio, con la sagoma del vecchio Monte Luna all'orizzonte.
    "Vista la conformazione del terreno," disse Misty, "prendiamo un mezzo di trasporto più efficiente." Tolse dal mantello quella che sembrava una spilla nera, a forma sdi stella, con una gemma rossa al centro, che Ash non aveva notato in precedenza. Poi lanciò l'oggetto verso il terreno con una rotazione eccessivamente drammatica.
    "Misty chiama Starmos!" La spilla si ingrandì mentre si avvicinava al terreno, fino a un diametro di circa sei piedi, e quando tutto finì, si era trasformata in una specie di starmie, con l'unica differenza che questo pokemon era di un nero lucente, che il gioello al centro era diverso, e che le ai bordi di esso spuntavano dieci aculei acuminati. Starmos cominciò poi a volteggiare un piede al di sopra del terreno erboso. "Adoro fare surfing!" Nebbioso disse incitando il pokemon stella, per poi fermarsi sopra la testa di Ash. "Vieni, Ash, puoi cavalcare con me. Solo stai attento alle estremità, sono molto taglienti."
    Ash lo guardò bene. Starmos sembrava la forma evoluta di Starmie. Non ne aveva mai visto uno prima. Fu tentato di prendere il suo vecchio pokedex e di registrarlo. Poi lasciò perdere. Lo avrebbe fatto più tardi. Saltò sopra a Starmos, dietro a Misty. Stava per perdere l'equilibrio quando lei cominciò a incitare il pokemon ad avanzare. Si fermò e lo sgridò.
    "Dovresti tenerti ai miei fianchi" disse "visto che sono l'unica con un minimo di senso dell'equilibrio qui."
    "Pika, pika!" Pikachu commentò dal suo zaino, spaventato. Aveva temuto di cadere, ed Ash poteva essere molto pesante. Il cuore di Ash si fermò in gola, e lui afferrò di malavoglia la stretta vita di lei. Attraverso il suo mantello, il suo corpo ancora era morbido e forte allo stesso tempo, come se lo ricordava. Ne era passato di tempo, ma lei non era cambiata molto, fisicamente. Le memorie lo assaltarono, ma lui le scacciò. Almeno, lo zaino di Misty gli evitava il contatto con la schiena di lei. Gambit e Junior lanciarono prontamente due pokeball, facendo uscire due Ponyta in un doppio bagliore rosso. A quanto pare, avevano liberato alcuni dei pokemon degli Allenatori di Fuoco della Lega a Pewter, pensò Ash. Bruno, comunque, era piuttosto imbarazzato.
    "Uh, non ho nulla da cavalcare. Ho dimenticato di farmi dare qualcosa al campo." Duplica rise.
    "Non ti preoccupare, se vuoi puoi cavalcare me!" Junior non trattenne le risate, mentre Gambit si coprì la bocca con una mano. La faccia di Bruno divenne di un rosso brillante, mentre Duplica si metteva carponi di fronte a lui. Poi lei si trasformò in un grosso Rapidash, la forma evoluta del cavallo di pokemon, ponyta, incendiando la sua criniera infuocata. Ash notò che la forma che aveva assunto Duplica non era proprio quella di un Rapidash, perchè era troppo grande. In effetti, pensò, si trattava di Rapidasher, il Pokemon Supremo di Fuoco che aveva sconfitto il giorno prima. Misty gli diede una gomitata nello stomaco, facendogli sputare il fiato.
    "Posso sentire in che modo vorresti cavalcarla, ma dovrai accontentarti di me, Maestro Ashura ," sibilò.
    "Ma lei è così cavalcabile," disse Ash per scherzo, rendendola furibonda.
    Bruno tentò imbarazzato di salire in groppa, ma Duplica-Rapidash si spostò di colpo, facendolo cadere con la faccia per terra. Poi ritornò indietro e nitrì per schernirlo, mentre Bruno si rialzava, stavolta rosso per la seccatura. Lui fece una finta a sinistra, facendo balzare Duplica-Rapidash a destra, ma poi balzò in aria, girando su sè stesso e atterrando in groppa a lei.
    "Ha! Basta giocare, Duplica, per favore. Non abbiamo tempo da perdere." Quello finì lo stupido passatempo, e i cinque si lanciarono verso le colline e il Monte Luna, Misty in testa, con Ash aggrappato ai suoi fianchi per puro istinto di autoconservazione, Bruno che afferrava la criniera di fuoco di Duplica, e Junior e Gambit, che cavalcavano i loro ponyta per nulla in difficoltà a tenere l'andatura. Anche se erano della Lega, a quanto pare gli Istruttori di Fuoco sapevano addestrare i loro pokemon.
    Durante il volo, col vento che li avvolgeva, Ash si girò per sputare fuori di bocca una ciocca dei capelli di Misty. Pikachu rise.

    Nel pomeriggio erano ormai nella foresta alle falde del Monte Luna, ma il tempo aveva preso una brutta piega, passando dalla biancastra lastra del mattino alle nubi nere da cui cominciava a cadere qualche goccia di pioggia. Per fortuna gli alberi fornirono un gradito riparo, che calmò i ponyta di Gambit e Junior, permettendo loro di riprendere al trotto. Ash e Misty si coprirono con i cappucci dei rispettivi mantelli, continuando a est sul dorso del pokemon stella di lei, mentre Bruno, ancora a cavallo di Duplica-Rapidash, rimase indietro assieme ai suoi due uomini.
    Una goccia di pioggia cadde attraverso la copertura delle fronde degli alberi, colpendo Duplica. Lei nitrì di dolore al contatto con essa. Guardò il cielo con occhi rossi e irritati.
    "Non preoccuparti, dovremmo essere quasi all'ingresso alla base del monte," disse Misty, concentrandosi sul controllo del suo pokemon che sembrava un hovercraft fra i detriti cosparsi sul terreno della foresta. Avanzando, Ash cominciò a sentire alcune persone, provenienti da sud e dirette verso di loro.
    "Ssh!" sussurrò, stringendo la vita di Misty. "Abbiamo compagnia. Uomini... e pokemon." Si concentrò. "Sembra una battaglia." Bruno si guardò intorno.
    "Là." indicò un grande masso di roccia alla base di una macchia di cespugli. "Là dietro. Vediamo se sono amici o nemici, prima di finirne dentro. Anche se finiremo coinvolti di sicuro. Ricordiamoci che la nostra missione non è questa."
    "Ricevuto," disse Misty leggermente. Guidò Starmos al di sopra del masso, con Ash ancora dietro di lei, mentre Duplica improvvisamente si ritrasformò in una donna, indossando il mantello viola da Maestro. Bruno non se l'aspettava, ed era ancora su di lei.
    "Cosa ne dici di lasciarmi?" Duplica accennò alle mani di Bruno che trattenevano i lati del suo torace, giusto alla base dei seni.
    "Oh, spiacente," disse Bruno, arrossendo.

    Nascosti dietro al masso, ma ancora in aria, Ash e Misty diedero una sbirciata dalla sommità della roccia, spiando quattro uomini, i cui vestiti erano adornati dalla L della Lega, arrivare di corsa da dietro gli alberi, affaticati. Quindi si fermarono nella radura, per riprendere fiato.
    "Hanno preso due dei nostri," disse uno di loro, afferrandosi le ginocchia con le mani e cercando di respirare normalmente. Aveva corti capelli biondi, e un vestito blu, ma sembrava comunque il classico lacchè della Lega.
    "Pensi che li abbiamo persi?" un altro chiese, guardando dietro di loro, nella foresta, come se stesse cercando qualcosa. Sorprendentemente, aveva un'aria familiare, per Misty ed Ash, che stavano osservando in silenzio. Aveva capelli castani, e indossava un vecchio mantello stracciato, dello stesso colore dei suoi capelli.
    "Lo spero, o noi saremo i prossimi!" un terzo uomo aggiunse. Anche lui aveva capelli castani, ma sembrava più giovane degli altri, intorno ai diciassette anni. Anche lui sembrava non del tutto sconosciuto. L'ultimo era un uomo vestito in un ridicolo completo da samurai, completo di elmetto nero e alette gialle attaccate al davanti della sua armatura blu-nera. Alla sua cintura c'era una pokeball e una spada infoderata, mentre ai piedi portava un paio di rozzi sandali di legno. Ash si ricordò di aver incontrato, oltre dieci anni prima, uno strano tipo vestito in modo simile, all'inizio del suo viaggio. Gli uomini del samurai rimasero zitti, guardando dietro di loro.
    Poi per un momento apparentemente lungo i quattro si guardarono intorno, cercando un qualunque movimento. Il biondino lasciò partire un sospiro di sollievo.
    "Penso che li abbiamo seminati." Grosso errore. Improvvisamente un bagliore di argento spuntò dei rami alti di un albero, e un pugnale si conficcò nella spalla del ragazzo che aveva appena parlato. Lui gridò e cadde su un fianco, afferrando l'elsa della piccola arma.
    "Per te c'è un guaio!" una voce femminile gridò dall'alto. Dai rami superiori spuntò una donna magra, vestita di nero, con larghi pantaloni e uno stretto top tenuto chiuso da un laccio al centro, che saltò al centro del gruppetto. Il suo volto era coperto da uno stretto cappuccio da ninja, una faccia nascosta da un velo scuro, mostrando solo gelidi occhi blu. Attraverso una piccola apertura del cappuccio spuntava una lunga coda di cavallo rossa, che Attraverso un'apertura alla schiena della sua testa, herhair fu portato in una coda di cavallo che si agitava come seta nel vento. La sua figura sportiva si mosse freneticamente in una serie di movimenti da maestro di arti marziali, un calcio rotante che lanciò il più giovane, quindi un altro calcio che prese il mento dell'uomo avvolto dal mantello amrrone, spedendolo contro un albero.
    "Puttana!" urlò il samurai sguainando una lunga katana. Ma dai cespugli dietro di lui, emerse un'altra ombra.
    "Fanne un paio!" Era un'altra figura vestita di nero, con gli stessi pantaloni gonfi e una maglia stretta che mostrava il suo petto leggermente muscoloso. Il suo volto era anch'esso coperto da un cappuccio da ninja, e tutto ciò che si vedeva di lui erano gli occhi verde smeraldo. Il ninja si tuffò in aria con una capriola, poi si girò e con un calcio al volo centrò lo spadaccino nella schiena spedendolo contro un albero. Comunque, l'uomo avvolto nel mantello marrone e stracciato si rialzò, scuotendo la testa. Afferrò una pokeball dalla cintura.
    "Non avete speranze contro il Maestro dei Farfetchd! Vai Farfecth'd, Danza Spada!" Dalla sfera emerse un pokemon uccello dall'aria stupida, che teneva una specie di gambo di sedano come un'arma. "Far!" gracchiò rocamente, iniziando ad avanzare e ad attaccare i ninja con essa. Poi il forte ringhio di un gatto uscì da parte posteriore un albero e una grossa spedie di pantera, un bianco gattone con un gioello sulla fronte e le orecchi indietro, con baffi acuminati, spuntò dal folto della foresta, afferrando il povero volatile con i suoi denti aguzzi.
    "Pers-ian! Cena!" ringhiò, mentre masticava il pokemon uccello con le sue possenti mascelle.

    Improvvisamente fu il caos, come un ponyta spuntò da ovest, gettando la confusione nella battaglia. Sulla sua schiena c'era una giovane ragazza, con capelli scuri, avvolta in un mantello verde chiaro. Stava gridando in preda al panico, avendo perso il controllo del cavallo. Ash la riconobbe.
    "Laselle!" gridò da dietro il masso. Cosa ci faceva lì? Lasciò Misty e saltò nella'aria sopra alla pietra, in una capriola, il mantello che si agitava nel vento, e scagliando nel contempo Pikachu in aria. "Pikachu! Spada d'Ombra!" Come lui atterò, Pikachu obbedì, trasformandosi nella nera e lunga katana che sembrava assorbire la luce. Ash afferrò l'arma al volo, la soppesò rapidamente con un movimento a cerchio, quindi riprese la sua corsa verso la battaglia.
    "Ash!" gridò Misty, ordinando a Starmos di inseguirlo dall'alto.
    L'uomo più giovane, quello coi capelli castani, vide l'uomo avvolto dal mantello nero crrere verso di lui con una spada dall'aria malvagia e fu colto dal panico. Scagliò una delle sue pokeball.
    "Eeverion! Attacco Antipodo! Ferma quel tipo! Ti prego!" Dalla palla rossa emerse quello che sembrava un Eevee, quella creatura a metà fra una volpe e un coniglio, ma le orecchie erano due fiammelle, la sua schiena era coperta di spine gialle, e aveva una coda di pesce.
    "Eev!" ringhiò sparando una palla rossa e blu, di ghiaccio e di fuoco, dalla bocca contro Ash. Questi saltò in aria, ma l'attacco antipodo sembrò seguirlo, come se fosse lockato su di lu. Così a mezz'aria, usando la lama della spada come una mazza da baseball, scagliò la potente palla di energia elementale nel cielo.
    "Pikachu, Illusione di Oscurità!" gridò calando la spada contro l'Eeverion e il giovane castano. Dalla punta della spada uscirono delle freccie di ombra, che avvolsero i bersagli in una nebbia scura. L'Istruttore di Eeverion gridò.
    "Sono cieco! Quello bastardo mi ha accecato!" mentre Ash atterrava con una botta e correva verso Laselle e il ponyta, inseguiti a loro volta dal samurai.

    Il 'Maestro di Farfetch'd' nel mantello marrone e stracciato guardò agghiacciato la morte del suo pokemon tra le fauci di Persian, urlò di disperazione e scappò verso il Monte Luna.
    "Persian, fermalo!" il ninja donna ordinò.
    "Perr!" il grande pokemon gatto ringhiò, sputando il gambo di sefano con cui si stava pulendo i denti aguzzi, e scattò all'inseguimento del fuggitivo.

    Nel frattempo, il samurai aveva fatto fermare Laselle e il Ponyta contro un folto cespuglio. Il cavallo di fuoco grugnì e si rimise sulle sue zampe da cervo, osservando lo spadaccino avvicinarsi. Poi Laselle gridò, come cadde dal cavallo sul terreno, e giacque sul fianco. Il ponyta nitrì per la sorprse, saltò sopra la testa del Poi Laselle gridò, come cadde dal cavallo sul terreno, e giacque sul fianco. Il ponyta nitrì per la sorprse, saltò sopra la testa del samurai e fuggì nella foresta. Sfruttando la distrazione del samurai, Ash roteò la spada e generò una violenta raffica di vento che partì a razzo verso l'avversario, frantumando il terreno davanti a lui come un proiettile, scagliando in aria polvere e foglie. Continuò la sua corsa finchè il turbine non colpì un piccolo masso, frantumandolo e scagliando contro il samurai una salva di schegge di dura roccia. Il samurai si voltò, adirato e ferito in più punti dall'esplosione, e osservl Ash di fronte a lui, che reggeva la sua katana nera orizzontalmente lungo il fianco, e ricambiava lo sguardo. Sguainò la sua spada d'argento e si preparò.
    "Così, un altro che pratica l'arte della spada!" disse il samurai pregustando lo scontro, il suo elmo reso rilucente dalla pioggia leggera. "E uno che sembra proprio un Maestro di Pokemon! Ma sei solo un principiante in confronto a un vero Maestro! Un Maestro di Spada!" Ash non esitò, i suoi occhi brillarono d'oro, e lui deviò la sua corsa in un movimento laterale, accompagnato dal suo mantello nero. Il samurai si girò per seguire l'azione, e calò il primo colpo, una potente oscillazione della sua katana, ma come se stesse misurando la bravura dell'avversario. Questi schivò facilmente, facendo passare la lama accanto al suo fianco, prima di calare a sua volta una violenta spadata che mozzò la mano sinistra del samurai con inaudita facilità. Il samurai gridò e cadde all'indietro, gettando a terra la spada e afferrando il moncherino con la spada rimasta, mentre Ash piantò i piedi per terra e preparò il colpo di grazie. Un Maestro di Spada in meno, pensò Ash sarcasticamente. Avrebbe dimostrato quanto quelle parole fossero vuote. Ma il samurai giocò la sua ultima carta, lanciando una pokeball.
    "Pinsir! Uccidilo!" Ash deviò la sfera con il piatto della lama, lasciando che essa si aprisse e liberasse, nell'aria di fronte a lui, il grosso insettoide marrone e bipede, con grosse corna velenose e acuminate come rasoi. Ma era pronto anche a questo, e sferrò un calcio nello stomaco del pinsir, facendogli sputare il fiato, prima di tuffare la sua katana attraverso le corna della creatura. Gli spuntoni spinosi si staccarono dal cranio del pinsir un secondo dopo, e volarono a terra in una folata di sangue scuro dai mozziconi. Il pinsir vomitò grida di dolore, mentre Ash centrava le sue gambe con un calcio basso di grande precisione. L'animale cadde a terra di schiena, e lui attraversò i tre piedi di cranio con la sua katana nera che sembrava assorbire la luce, quasi come se la testa del pinsir fosse d'aria. L'arma si conficcò nel suolo. Ash rimosse con facilità la spada sibilante dalla fronte del pinsir, con un sprizzo di sangue, e si voltò verso il samurai, il suo mantello reso ribelle dal vento.
    Ma il suo avversario era corso verso la sua spada, l'aveva afferrata, e ora minacciava Laselle tenendo l'arma con la mano rimasta. Da sotto il suo elmo, occhi terrorizzati fissarono Ash.
    "Fermo principiante! O la uccido!" gridò, ormai disperato.
    Ash si stava chiedendo se un colpo scuro avrebbe potuto ucciderlo prima che potesse fare qualunque cosa, quando un getto di lana spuntò dallo zaino di Laselle. Avvolse le caviglie del samurai, che inciampò imprecando, lasciando cadere la spada. Per sua sfortuna, la katana cadde prima di lui, e il samurai ci finì sopra, venendo trapassato da parte a parte dalla lama d'argento. Si voltò ridicolmente in un uggiolato di morte, prima di giacere immobile, col sangue che colava dal petto e dalla bocca. Ash calciò via il cadavere, si inginocchiò, lasciò cadere la spada e abbracciò Laselle.
    "Tutto a posto?" chiese, mentre l'arma si ritrasformava in un topo elettrico di colore scuro.
    "Pika?" chiese Pikachu preoccupato, la coda frastagliata che si agitava.
    "Penso si sì," balbettò Laselle. Poi, confusa, prese il suo zaino e lo aprì completamente.
    "Pii!" La verde testa di un pokemon bruco ne emerse.
    "Un Caterpie?" Laselle disse, sorpresa. Gli occhi di Ash si allargarono. Poteva giurare che si trattasse di quello stesso caterpie che aveva spaventato Misty, e che non era riuscito a catturare, nella Foresta di Viridian.
    "Sembra che ti sia trovata un nuovo pokemon, Laselle" commentò, sorridendo alla vista di caterpie che abbracciava il fianco di lei. Poi dietro di loro, due gole si schiarirono. Ash si voltò e trovò due ninja di fronte a lui. Pikachu ringhiò.
    "Non c'è pericolo," disse il ninja maschio, mentre i suoi gentili occhi verdi brillavano attraverso la maschera nera. "E così la dama è stata liberata e il mondo è salvo." Il ninja femmina dai capelli rossi, allacciati in una lunga coda di cavallo, gli diede un vioento ceffone sulla nuca.
    "James, idiota! Mnetre stavamo qui a guardare, ce ne siamo fatti sfuggire un paio! Se non li riprendiamo non ci daranno tutta la taglia!"
    "Spiacente, Jessie," il ninja maschio si scusò, massaggiandosi la testa. Poi un Persian arrivò con un paio di balzi.
    "Perrrsian... nessun problema, sono entrati nel Monte Luna Infestato," ringhiò. "Sono in trappola, non ne usciranno vivi." Si voltarono per andarsene.
    "Un attimo. Jessie? James?" Guardò il persian. "E... Meowth?" I due ninja si girarono e lo fissarono stupiti. Poi lei si tolse il velo e la maschera nera, rivelando una bellezza dai capelli rossi e gli occhi blu, sinistra ma familiare. Anche l'uomo fece lo stesso, mostrando un volto fanciullescamente bello, con occhi verdi e lunghi capelli blu. Il Persian li guardò, contemplando con i suoi occhi felini.
    "Ci conosci?" l'uomo e donna chiesero simultaneamente. "Ci siamo già visti? Hai un'aria familiare."
    "Ash, Laselle! State bene!" La voce di Misty giunse da sopra di loro, mentre lei arrestava il volo del suo pokemon e saltava in mezzo ad Ash e alla ragazza. "C-cosa?" chiese allarmata. "Un-un insetto! Odio gli insetti!" urlò e scappò via, lasciando fluttuare nell'aria i suoi capelli. Ash sospirò.
    "Perr... Ora li riconosco," disse il Persian, fissando Pikachu. "Sono quei marmocchi di qualche anno fa, quando eravamo ancora nel Team Rocket!"

    Bruno, Duplica e gli altri comparvero dal limitare del bosco, ma dovettero scansare Misty, lanciata in una corsa che agitava selvaggiamente il suo mantello.
    "Una giornata decisamente particolare," commentò Bruno, girandosi per guardare la schiena di Misty un istante prima che lei sbattesse contro un albero e crollasse a terra stordita.

    Fine della quarta Parte

    POKEDEX

    PIKACHU OMBRA
    Tipo 1: Ombra
    Tipo 2: Elettricità

    Attacco: Illusione di oscurità
    Tipo: Ombra
    Una nebbia spessa di oscurità è generata che è impossibile per vedere in orthrough. Causare anche allucinazioni su contatto con occhi.
     
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