E' Rivoluzione in Ucraina: l'opposizione al governo annuncia la sua permanenza in piazza

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    E' Rivoluzione in Ucraina: l'opposizione al governo annuncia la sua permanenza in piazza

    Ucraina, 17/01/2014 - Lo stato politico attuale dell'Ucraina non ha intenzione di sbloccarsi, gli europeisti in Ucraina continuano la battaglia e la protesta contro la decisione del governo di ignorare e sorpassare un accordo di associazione con l'Unione Europea per il riavvicinamento a Mosca. Più di quarantamila persone si sono radunate in piazza Maidan a Kiev, nella ottava domenica di manifestazioni. L'opposizione chiede agli Stati Uniti e a Bruxelles di emettere sanzioni contro i membri del governo.

    « Nella Storia ricordiamo l'Ucraina e il suo distacco dalla Russia nella fase successiva alla "Grande Guerra" correlata al periodo di stallo che caraterizzò la "Rivoluzione Russa" scoppiata nel 1905 con manifestazioni in piazza e conflitti verso il governo. »

    L'ondata di violenza in Ucraina continua, con vari scontri fra polizia e manifestanti vicini all’opposizione a Kiev, davanti al tribunale di Sviatoshin, successivamente alla condanna a quattro anni di reclusione di tre militanti con l'accusa di aver voluto far saltare in aria una statua di Lenin.

    "Tra i manifestanti c'è chi teme ora un nuovo attacco della polizia per sgomberare piazza Maidan."

    Sono numerosi gli atti vandalici che hanno distrutto svariati monumenti rapprensentativi di Lenin in questo periodo. Questa volta i nazionalisti hanno decapitato un monumento al padre della Rivoluzione d'ottobre che sorgeva a Mashevska, nella regione di Poltava. Si tratta probabilmente della sesta statua di Lenin distrutta o danneggiata in Ucraina da inizio dicembre, quando destò scalpore in tutto il mondo l'abbattimento, nel bel mezzo di una manifestazione 'europeista', di un Lenin in granito rosso che sorgeva nel centro di Kiev.



    Ci sono nuovi bilanci che contano altri 20 feriti tra gli agenti e almeno 12 tra i dimostranti, di cui cinque ricoverati in ospedale, tra i quali troviamo l’ex ministro dell’Interno del governo Timoshenko, Iuri Lutsenko, che è stato preso letteralmente a manganellate dagli agenti ed è finito in ospedale in terapia intensiva dopo aver perso i sensi. Tra i feriti ci sono anche tre deputati del partito ultranazionalista “Svoboda” e due fotoreporter.



    Un tribunale ucraino ha imposto il divieto delle manifestazioni nel centro di Kiev, dove da novembre scendono in piazza ogni giorno migliaia di 'europeisti' per protestare contro il rifiuto di un accordo di associazione con l'Ue deciso dal governo locale in vista di un riavvicinamento a Mosca. Il divieto è stato emanato il 6 gennaio ed è valido fino all'8 marzo.

    La paura che questa rivolta si sviluppi non sembra poi così lontana, forse è il caso che il governo si decida a chiedere nuove elezioni o che riprenda in considerazione la proposta dell'Ue.



    Edited by Ken - 19/1/2014, 14:45
     
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    Finalmente un popolo che ha la volontà di ottenere ciò che vuole. Non è possiibilè che una trentina di individui controllino milioni di persone con atteggiamenti del cazzo e contando sul fatto "siamo nel xxi secolo, le guerre civili sono storia non possono farci niente, non possono farci niente abbia delle stupide leggi a proteggerci". Brava ucraina, se gli italiani lo volessero di più cacceremmo senza troppi problemi i pagliacci al governo..
     
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  3. Jack Atlas
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    Forza russiani
     
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  4. bla + bla + bla=blablabla
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    Russiani? Quindi il governo secondo te ha ragione?
     
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    秋空


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    Ecco cosa accade quando il governo punta a tutelare i propri interessi... Facciamo crescere il malcontento generale, continuiamo cosi -.-
     
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  6. Jack Atlas
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  7. W.K.Heisenberg
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    CITAZIONE (bla + bla + bla=blablabla @ 28/1/2014, 14:01) 
    Russiani? Quindi il governo secondo te ha ragione?

    Qualcosa mi dice che il suo fosse un commento messo lì alla organo riproduttivo di cane....
    Tornando all'argomento, io non penso che le rivolte popolari siano sempre giuste a priori, in questo caso però i manifestanti hanno tutta la ragione del mondo, per le motivazioni che ho scritto nel primo commento, la posizione tenuta dal Governo è autolesionista e cozza con l'interesse del Paese.
     
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    Come sono prevedibili...

    CITAZIONE
    La tregua a Kiev non ha dato alle fazioni in lotta neanche il tempo per riprendere fiato. Le violenze tra filogovernativi e manifestanti sono infatti riprese più sanguinose che mai: ormai si può parlare a buon diritto di guerra civile, con la stima dei morti che cambia a seconda che a riportarla sia l’opposizione o il governo, ma che continua comunque a salire.

    Il capo del servizio medico dei manifestanti ha parlato alla Cnn di circa cento vittime, mentre dall’altro lato della barricata il governo continua a sostenere che, da martedì, sarebbero morte 64 persone.
    Pare certo invece che i feriti siano sui cinquecento e che a provocarli siano state armi da fuoco con proiettili veri, e non in gomma: segno che anche la polizia sembra aver rinunciato ad ogni forma di tolleranza.

    Il presidente ucraino Viktor Yanukovich è già stato ammonito dall’Europa e dall’America. Si è concluso ieri proprio a Kiev, a due passi dalla protesta, l’incontro tra quest’ultimo ed i ministri degli Esteri francese, polacco e tedesco: «Dirò che bisogna fermare la violenza, che è evidentemente inaccettabile, e che ci apprestiamo questo pomeriggio ad adottare sanzioni contro i responsabili della violenza» aveva dichiarato il francese Laurent Fabius. In sei ore di colloquio, i tre ministri hanno presentato un piano che prevede la nomina di un governo ad interim, una riforma della Costituzione ed elezioni presidenziali e legislative, secondo quanto riportato dall’agenzia tedesca Dpa.
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    La stessa Europa per cui si era cominciato a combattere, dunque, è sempre più all’erta: il presidente Barroso ha fatto sapere che «La cosa più immediata da fare è fermare subito la violenza», che «non si possono dimenticare le immagini di questi giorni e le tragiche morti e per questo oggi si riunisce il consiglio esteri straordinario», in cui verranno decise sanzioni «contro i responsabili della violenza e l’uso eccessivo della forza».

    L’augurio adesso è che dalle parole si passi ai fatti, visto e considerato che l’escalation di violenza sta raggiungendo limiti mai visti: valga per tutti il drammatico tweet dell’infermiera 21enne raggiunta al collo da un proiettile, un drammatico «sto morendo» inviato al mondo in un secondo. Alla violenza si risponde con la violenza e se, da una parte, il ministero dell’Interno accusa i manifestanti di tenere prigionieri 67 poliziotti, dall’altra il Telegraph denuncia la presenza di cecchini del governo.

    Evacuato il palazzo del governo e quello della Verkhovna Rada, sede del Parlamento ucraino, agli abitanti di Kiev è stato sconsigliato di scendere in strada e di prendere l’automobile. Le immagini degli scontri che viaggiano sul web riecheggiano guerre che in occidente sembrano sempre troppo lontane, mentre invece la realtà è che si avvicinano di giorno in giorno. La protesta era originariamente nata all’indomani del rifiuto di Yanukovich di entrare nell’Unione Europea, dopotutto; solo in seguito è sfociata nel conflitto più generale tra un popolo stanco e il suo governo filo-sovientico.

    Ma qualcosa sembra muoversi anche tra i vertici del potere: si parla infatti di un ammutinamento all’interno del ministero degli Esteri, sulla cui pagina facebook si può leggere che «è giunto il momento di un compromesso. Chiediamo a tutte le parti di fare tutto il possibile per fermare il bagno di sangue nel nostro Paese». La comunicazione infatti, secondo Serhiy Sydorenko, corrispondente da Kiev del quotidiano russo Kommersant, non sarebbe confermata dal ministro.

    Anche in Italia si stanno prendendo provvedimenti. Il ministro degli Esteri Emma Bonino ha infatti rimarcato come la priorità sia che il paese “non esploda” e che è necessario «un dialogo critico, anche molto serrato, con i russi».
    Già oggi, intorno alle 16.00, l’ambasciatore ucraino a Roma Yevghen Perelygin verrà ricevuto dal vice ministro Marta Dassù.
     
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    Aku Soku Zan !

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    Ah, è sempre così... a ogni crisi mondiale corrispondono insurrezzioni e guerre.... Spero che i manifestanti non vengano "calmati" come nel 1849 in Francia...
     
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  10. W.K.Heisenberg
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    Ancora una volta l'UE dimostra la sua totale inadeguatezza ad assumere quel ruolo di grande potenza mondiale che le spetterebbe, ancora oggi non è in grado far sentire con efficacia la sua voce nel contesto internazionale, a Kiev dei comuni cittadini stanno dando la vita per l'Europa, l'UE invece anche solo per decidere delle sanzioni deve passare per una trafila di pratiche burocratiche inaccettabili, ancora non c'è un organo sovranazionale comunitario che abbia il potere di prendere delle decisioni definitive, le riunioni dei ministri degli esteri non possono essere la via anche per il futuro, ormai è la terza volta che ci si viene a trovare in una situazione del genere e non si hanno i mezzi per intervenire, davvero inconcepibile.
     
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