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Le Critiche ad Hegel
F. Schelling
Si può tranquillamente dire che i pensieri di Hegel abbiano avuto molto riscontro nell'800, tuttavia è anche vero che ricevettero molte critiche.
Riassumo qui, le più famose e importanti.
1 - Schelling
Nei suoi ultimi pensieri, Schelling muove diverse critiche riguardo la relazione tra realtà e razionalità secondo Hegel.
Dal fatto che una realtà sia razionalmente pensabile, Hegel concludeva che questa debba necessariamente esistere.
Schelling pensava che ciò fosse assurdo: il pensiero può stabilire soltanto le condizioni negative o necessarie (ma non sufficienti) perché qualcosa esista; la realtà effettiva, invece, non può essere creata, determinata dal pensiero logico, perché nasce da una volontà libera e irriducibile alla mera necessità razionale. Le condizioni positive che rendono possibile l'esistenza scaturiscono da un atto incondizionato e assoluto che, in quanto tale, è al di sopra di ogni spiegazione dialettica, mentre Hegel intendeva fare dell'Assoluto proprio il risultato di una mediazione logica, che giungerebbe a consapevolezza di sé solo a conclusione del processo dialettico.
2 - Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche
Una delle più celebri critiche
«un ciarlatano di mente ottusa, insipido, nauseabondo, illetterato, che raggiunse il colmo dell'audacia scarabocchiando e scodellando i più pazzi e mistificati non-sensi»
[Schopenhauer su Hegel]
Successivamente aggiunse che se si volesse istupidire un giovane, basterebbe fargli leggere le opere di Hegel per renderlo inetto a pensare.
Ma perchè questo astio? Le aspre critiche di Schopenhauer, come quelle di Friedrich Nietzsche, erano rivolte soprattutto alla troppa "razionalità" del pensiero hegeliano: il mondo era dominato dalla ragione, dall'Assoluto. Infatti, secondo Schopenhauer il mondo era dominato da un impulso irrazionale e inconscio, da una volontà di vivere che spinge l'uomo (ma anche gli altri esseri viventi e persino la materia inanimata) ad agire e così a soffrire, almeno fino a quando egli non se ne liberi praticando le vie della catarsi come l'arte, l'etica e la vita ascetica.
3 - Karl Marx e Ludwig Feuerbach
Le critiche più dure al sistema hegeliano, indirizzate soprattutto al suo estremo ideologismo. Hegel originava la realtà dall'idea, mentre secondo loro, la realtà sarebbe la base materiale, economica e storica, che genera le idee. E' simpatico notare come, nonostante ciò, Marx fondava il suo materialismo storico sulla dialettica hegeliana, mirando appunto a prelevarne il nocciolo razionale nascosto nel "guscio mistico".
4 - Karl Popper
Definì Hegel un "profeta del totalitarismo" per la sua idea razionale della storia.
Respinse anche l'idea che la dialettica hegeliana possedesse un valore reale e ontologico, essendo contraria al principio di non-contraddizione.
Secondo Popper le contraddizioni non possono essere accolte e accettate come un dato di fatto, in realtà dovrebbero servire a testimoniare l'incoerenza di una teoria e a falsificarla.
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Jack Atlas.
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Molto istruttivo . -
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Beh, mi viene da dire che sarebbe strano non criticarlo Hegel... . -
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ma non direi, alla fine era l'epoca delle grandi invezioni, della vittoria della ragione sulla natura.. è divertente sapere come i "cacagazzi" ci siano sempre stati! . -
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Direi che lo criticavano perché non lo capivano. E' un po uno scontro tra razionalità ed intuizione. Mi sarebbe piaciuto chiedergli che cosa è per lui la realtà effettiva. Poi secondo me, quando si entra nella filosofia di ciò che si pensa e si concepisce come realtà tramite la propria consapevolezza/comprensione hanno tutti ragione.. perché differisce dal credo che ognuno ha. Concludo dicendo che il pensiero collettivo modifica la realtà effettiva sperimentabile, e il pensiero singolare modifica la realtà personale. . -
Warlup.
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Che Hegel sia uno dei personaggi più ambigui e complicati della storia filosofica si sa.
Le critiche purtroppo in ogni epoca non sono mai mancate, ma secondo me le critiche più unitili derivano proprio da Schopenauer e Marx.
Non che io abbia mai amato la filosofia hegeliana, ma nemmeno quella di schopenauer.
In Hegel si vede benissimo la teoria dello scontro fra corpi e anime, la realtà che viene ad impostarsi grazie a questo battersi continuo di padrone e servo, di popoli e popoli, di realtà e razionalità...
E' vero che in parte il mondo è una rete formatasi appunto da un principio di razionalità, perché se fosse tutto impulso, il mondo, la natura e tutto il resto non sarebbe perfetto, invece tutto nel mondo è perfetto, è stato costruito perfettamente e non ha in sé un errore che possa distruggere tutto (a parte, forse, l'uomo); tanto che io odio la filosofia di Schopenauer più di quella Hegeliana, ma solamente perché quest'ultima è molto complicata e a tratti contraddittoria.
Schopenauer in sé non offre nessun spunto di riflessione a mio parere, lo dissi anche alla professoressa e quasi mi guardarono tutti male. Be', solamente perché penso che la filosofia di Schopenauer sia fondata sull'esperienza di una vita abbastanza triste, e quindi egli stesso cercava di dare un senso alla propria liberazione spirituale, ma alla fine la sua risoluzione a mio parere risultava abbastanza inefficace..