Stati Uniti d'Europa

Europa Confederale | Federale

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    Stati Uniti d'Europa



    Gli Stati Uniti d’Europa.
    Cosa sono? Perché parlare di un unico Stato europeo?
    Con calma risponderemo in questo articolo a queste domande. Intanto, per introdurre l’argomento, serviamoci della Storia.
    Le prime idee di un’Europa unita vengono già nel XV secolo, con una proposta del Re di Boemia Giorgio di Podebrady: risulta evidente che il progetto, allora, era completamente irrealizzabile, per motivi politici, culturali e religiosi. Non esisteva un’identità nazionale all’interno degli stati, non vi era nulla che permettesse una unificazione così importante.
    Passarono i secoli, nacquero gli Stati Uniti d’America, e in occidente i Grandi della Storia tentarono di creare un’Europa unita: Napoleone Bonaparte, durante il suo esilio nell’isola di Sant’Elena, disse a Felix Markham: “L'Europa così divisa in nazioni liberamente formate e internamente libere, la pace tra gli stati dovrebbe diventare più facile: gli Stati Uniti d'Europa potrebbero essere una possibilità.”
    In Francia, divenne celebre il discorso di Victor Hugo: “Verrà un giorno in cui tutte le nazioni del nostro continente formeranno una fratellanza europea... Verrà un giorno in cui dovremo vedere... Gli Stati Uniti d'America e gli Stati Uniti d'Europa faccia a faccia, allungarsi tra di loro attraverso il mare.”
    Victor Hugo, inoltre, piantò un albero sull’isola di Guernsey e disse "Quando quest'albero sarà maturo, esisteranno gli Stati Uniti d'Europa". L’albero in questione cresce ancora nell’isola.
    E ancora, in America George Washington affermò che un giorno, sulla base degli USA, sarebbero nati gli Stati Uniti d’Europa.
    Una spinta definitiva venne però da Winston Churchill.
    Finita la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, l’ex-Primo Ministro inglese tenne una conferenza all’Università di Zurigo, in cui chiese al popolo di non guardare agli avvenimenti passati, ma al futuro. Pensare ad un unico popolo, ad una famiglia di popoli per sollevare i Paesi e voltare definitivamente pagina, dopo la distruzione totale data dalla guerra.
    Così vennero organizzati congressi europei, e soprattutto si formò il Consiglio d’Europa, il 5 maggio 1949, alla cui prima riunione partecipò lo stesso Churchill, che propose la formazione di un Esercito europeo.
    Ma perché si parla di Stati Uniti d’Europa?
    La crisi economica e istituzionale ha spinto alcuni politici a pensare di costruire un’Europa federale, per fermare il vertiginoso declino che purtroppo ci affligge.
    Innanzitutto, dobbiamo precisare che il progetto più realistico vede l’Europa unita in una Confederazione e non in uno Stato Federale. Per comprendere meglio, pensiamo alla Germania (Federazione) e alla Svizzera (Confederazione).

    Da Wikipedia, Stato Federale: “Uno Stato federale (dal latino foedus, cioè patto, alleanza) o federazione di stati è uno Stato composto da vari stati federati (variamente chiamati stati, province autonome, territori autonomi, repubbliche autonome, cantoni, Länder, etc.) che, entro certi limiti, si governano da soli in base a prefissati principi di autonomia, a partire da una base amministrativo-politica comune fissata da un governo centrale detto federale.”

    Da Wikipedia, Confederazione di Stati: “Una confederazione di Stati è un'associazione di Stati creata per trattato in vista dell'adozione, come è accaduto spesso, di una costituzione comune o, al contrario, per definire ambiti di collaborazione temporanei in vista di una possibile futura separazione definitiva delle entità che la costituiscono. Le confederazioni tendono ad essere istituite per trattare questioni critiche, quali la difesa, la politica estera, il commercio estero e una moneta comune, e al governo centrale viene richiesto di fornire supporto a tutti i membri. Una confederazione, in termini politici moderni, si limita di solito ad un'unione permanente di stati sovrani per l'esercizio di azioni comuni nei confronti di altri stati.”

    In definitiva, una Confederazione come gli Stati Uniti d’Europa, sarebbe una naturale evoluzione dell’Unione Europea, e permetterebbero di avere comunque monarchie al suo interno (citando Inghilterra, Spagna e Belgio), oltre a Repubbliche parlamentari, presidenziali, semipresidenziali ecc.
    I vantaggi? Unico stato, unico esercito, un popolo unito in una nuova potenza mondiale e una svolta nella politica odierna.
    In base ai dati odierni, possiamo infine fare delle ipotesi geografiche sugli Stati Uniti d’Europa: avrebbero un’estensione di circa 5.500.000 kmq.
    Voi cosa ne pensate? Siete favorevoli agli USE? (United States of Europe?)
    Commentate.



    Edited by Darknight - 3/10/2015, 08:33
     
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  2. kisame
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    Io non saprei... Potrebbe essere una buona cosa come scambio di merci e cose così.. Però a mio parere avremmo difficoltà a mescolarci con paesi di altre nazioni.. C'è un conto è essere uniti e far parte di uno stesso stato fin dall'origine e da centinaia di anni.. Un altro è provare ad unificare nazioni molto diverse tra loro con culture differenti e storie diverse, che sono troppo orgogliose di far parte della propria nazione per accettare di mescolarsi a persone di etnie diverse.. Secondo me resteremo comunque molto distaccati fra paesi e saremmo "Stati Uniti" solo teoricamente ^_^
     
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    CITAZIONE (kisame @ 28/1/2014, 17:17) 
    Io non saprei... Potrebbe essere una buona cosa come scambio di merci e cose così.. Però a mio parere avremmo difficoltà a mescolarci con paesi di altre nazioni.. C'è un conto è essere uniti e far parte di uno stesso stato fin dall'origine e da centinaia di anni.. Un altro è provare ad unificare nazioni molto diverse tra loro con culture differenti e storie diverse, che sono troppo orgogliose di far parte della propria nazione per accettare di mescolarsi a persone di etnie diverse.. Secondo me resteremo comunque molto distaccati fra paesi e saremmo "Stati Uniti" solo teoricamente ^_^

    Concordo.
    La formazione dello stato, benché con l'UE non siamo molto lontani (come vedremo in un post che sto già preparando) agli Stati Uniti d'Europa, e una Confederazione porterebbe vantaggi enormi. Il problema è che sarebbe un mix di culture che condividono una storia più o meno comune negli aspetti generali, ma che non sono decisamente uguali.
    Su questo (integrazione europea) vi è un'assemblea nel parlamento europeo ogni anno.
    Diciamo che si dovrebbe fare lo stato ma anche il popolo. Certamente i primi passi sarebbero con la creazione di un unico esercito e, nei decenni futuri, cominciare a pensare a una confederazione europea (USE) con autonomie più larghe di quelle, per esempio, svizzere.
    Ricordiamoci però che una Federazione è diversa da una Confederazione =)
     
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  4. kisame
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    CITAZIONE (Darknight @ 28/1/2014, 17:26) 
    Concordo.
    La formazione dello stato, benché con l'UE non siamo molto lontani (come vedremo in un post che sto già preparando) agli Stati Uniti d'Europa, e una Confederazione porterebbe vantaggi enormi. Il problema è che sarebbe un mix di culture che condividono una storia più o meno comune negli aspetti generali, ma che non sono decisamente uguali.
    Su questo (integrazione europea) vi è un'assemblea nel parlamento europeo ogni anno.
    Diciamo che si dovrebbe fare lo stato ma anche il popolo. Certamente i primi passi sarebbero con la creazione di un unico esercito e, nei decenni futuri, cominciare a pensare a una confederazione europea (USE) con autonomie più larghe di quelle, per esempio, svizzere.
    Ricordiamoci però che una Federazione è diversa da una Confederazione =)

    Infatti! Però secondo me prima di formare un popolo che pensi unito all'europa come una nazione ci vorranno centinaia di anni e numerose generazioni, e non è un progetto attuabile nel presente..
    Poi un esercito unico se controllato da una sooa persona potrebbe causare danni enormi..
    E secondo me molti stati non entrerebbero a farne parte come la svizzera, che non ne trarrebbe alcun vantaggio o il Regno Unito..
    Inoltre gli Stati Uniti sono formati da piccoli staterelli facilmente controllabili, mentre l'Europa no..
    Comunque stai facendo discussioni sempre più interessanti!! Bravo Dark

    Edited by kisame - 28/1/2014, 18:47
     
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    CITAZIONE (kisame @ 28/1/2014, 17:37) 
    Infatti! Però secondo me prima di formare un popolo che pensi unito all'europa come una nazione ci vorranno centinaia di anni e numerose generazioni, e non è un progetto attuabile nel presente..
    Poi un esercito unico se controllato da una sooa persona potrebbe causare danni enormi..
    E secondo me molti stati non entrerebbero a farne parte come la svizzera, che non ne trarrebbe alcun vantaggio o il Regno Unito..
    Inoltre gli Stati Uniti sono formati da piccoli staterelli facilmente controllabili, mentre l'Europa no..
    Comunque stai facendo discussioni sempre più interessanti!! Brava Dark

    Be', sono d'accordo, il progetto è abbastanza lontano da oggi.
    Però, per quanto riguarda l'esercito e il controllo degli stati, in una confederazione il discorso è un po' diverso.
    In pratica ogni stato avrebbe un presidente (o un re a seconda del paese, come in spagna), che cede solo in parte la sua autorità al presidente confederale. QUindi l'autonomia dei governi è molto più grande che nelle repubbliche federali come gli USA. Stessa cosa per l'esercito, il potere lo deterrebbero prima di tutto i ministri della difesa dei singoli stati.
    È una questione un po' complessa, è difficile da comprendere subito =)
    Grazie mille comunque per aver commentato =D
    P.S.
    Sono un maschio :P
     
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  6. W.K.Heisenberg
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    Al giorno d'oggi una Federazione Europea non è realizzabile, né i Governi né i popoli europei hanno alcuna intenzione di procedere ad un'ulteriore cessione di sovranità nazionale, la crisi economica poi non ha fatto altro che diminuire il consenso popolare verso istituzioni e integrazione europee, la stessa crisi ha permesso a movimenti euroscettici di farsi strada nell'orizzonte politico dei vari Paesi, in Italia abbiamo M5S, Lega e Forza Italia, in Francia abbiamo il Front National di Le Pen, in Germania l'AFD di Lucke, in Gran Bretagna l'UKIP di Farage, in Grecia i neonazisti di Alba Dorata, in ogni Paese europeo questi movimenti stanno avendo sempre più sostegno popolare. Queste sono le discriminanti attuali derivanti appunto da una situazione temporanea di dissenso e malessere, però ci sono anche ragioni storiche, il vero e proprio processo di integrazione europea ebbe inizio all'indomani della vittoria degli Alleati sulla Germania nazista, il tessuto economico ed industriale europeo era stato completamente raso al suolo, per rialzarsi gli Stati europei non avevano altra scelta che unire le forze ed abbandonare i nazionalismi, procedere ad un rinnovamento industriale, aprire i propri mercati e mettere in comune le risorse, il fattore economico dunque è stato fondamentale. Da soli però gli europei non ce l'avrebbero mai fatta, l'apporto degli Usa è stato fondamentale, con il piano Marshall l'allora Presidente Truman mise in atto la sua strategia composta da due componenti: una economica, un'Europa ridotta alla fame avrebbe danneggiato in primis l'economia statunitense che sarebbe stata privata di uno sbocco commerciale per le sue esportazioni, l'altra, forse ancor più importante, politica, in un'Europa ridotta in miseria difatti il malcontento popolare avrebbe potuto spingere i Governi a sperimentare il Comunismo avvicinandosi così a Stalin, gli USA avrebbero fatto qualsiasi cosa per evitarlo. Queste premesse sono necessarie a far capire come ad oggi le due motivazioni fondatrici dell'integrazioni europea vengono a mancare, gli Stati europei stanno sperimentando sempre più un egoismo economico che li porta ad adottare misure individualistiche e protezionistiche, si cerca di uscire dalla crisi con ricette individuali e non comuni; gli USA inoltre non hanno più interesse ad un'ulteriore approfondimento dell'integrazione, l'UE difatti essendo la prima potenza commerciale al mondo è sempre più un competitor più che un alleato strategico, ferme comunque le debolezze e lo scarso rilievo politico a livello internazionale. C'è anche da dire che ogni qual volta si è provato a trattare sull'argomento della politica estera e di difesa comune, gli Stati europei si sono dimostrati restii a procedere in tal senso, prima De Gaulle con la CED e la crisi della sedia vuota creò uno stallo nel processo di integrazione, poi la Thatcher e chi le succedette bloccarono ogni tentativo di svolta sovranazionale, per non parlare della frammentazione dimostrata dalla comunità in occasione della crisi petrolifera prima, e di quella dei Balcani poi, la storia dimostra che un'ulteriore progresso in tal senso sarà sempre osteggiato. Concludendo dico che all'orizzonte non si vedono possibilità del genere, per pensare agli Stati Uniti d'Europa prima si deve completare il processo di integrazione in campo politico ed economico, di armonizzazione delle economie e democrazie di tutti gli Stati membri, di implementazione di una politica sociale e culturale più attenta ai bisogni dei popoli europei, di legittimazione democratica delle istituzioni europee (ad oggi i cittadini europei eleggono il Parlamento Europeo che però ha poteri perlopiù consultivi nell'iter decisionale comunitario), solo allora, forse, se ne potrà riparlare.
     
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    @ W.K., credo che il tuo sia il post più ricco di parole mai visto.

    A parte questo, gli Stati Uniti D'Europa sono una barzelletta
     
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  8. W.K.Heisenberg
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    Sì in effetti è un po' lunghetto, comunque ho visto di peggio, il fatto è che questi temi mi appassionano però è difficile parlarne con ragazzi delle mia età, non che quelli più grandi ne siano appassionati, anzi. Io avrò scritto tanto, però tu ti sei sprecato, su, argomenta un po' la tua affermazione :*qui: .
     
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    CITAZIONE (W.K.Heisenberg @ 28/1/2014, 22:51) 
    Sì in effetti è un po' lunghetto, comunque ho visto di peggio, il fatto è che questi temi mi appassionano però è difficile parlarne con ragazzi delle mia età, non che quelli più grandi ne siano appassionati, anzi. Io avrò scritto tanto, però tu ti sei sprecato, su, argomenta un po' la tua affermazione :*qui: .

    Cito questo commento per non allungare troppo la pagina, ma rispondo all'altro.
    Allora, piccolissima correzione nella parte iniziale, che non cambia niente del resto xP
    Confederazione europea, il progetto di una federazione è assolutamente irrealizzabile allo stato di adesso.
    gli Stati europei stanno sperimentando sempre più un egoismo economico che li porta ad adottare misure individualistiche e protezionistiche, si cerca di uscire dalla crisi con ricette individuali e non comuni (Cit.)
    Questo è vero, sono assolutamente del tuo parere, ma aggiungo che il progetto è proiettato in avanti, in un mondo in cui la globalizzazione avanza e si vedono nuove potenze emergenti decise a imporsi sul mondo intero. Ciò implica un obbligo dell'abbandono delle politiche protezioniste, se non si vuole essere completamente isolati dai commerci internazionali ed essere esclusi dall'economia globale.
    Quindi credo che siamo tutti giunti alla conclusione che se ne riparlerà minimo fra una cinquantina d'anni :E
    Ti ringrazio, Heisenberg, hai scritto davvero un commento completo, ricco di informazioni.
    Sicuramente come hai sottolineato, i progetti inizieranno ad essere guardati solo in una situazione politicamente, culturalmente, socialmente ed economicamente più stabile (se mai ci sarà D:)
    Neo-studente di scienze politiche?
     
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  10. W.K.Heisenberg
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    CITAZIONE (Darknight @ 28/1/2014, 23:32) 
    Confederazione europea, il progetto di una federazione è assolutamente irrealizzabile allo stato di adesso.

    Non ho capito cosa intendi.
    Comunque al momento il processo di integrazione procede a rilento, poche settimane fa si sono conclusi i negoziati per l'unione bancaria, l'unico risultato è stato quello di rimandare il tutto di una decina d'anni in pratica, per il resto al massimo assistiamo all'adesione di qualche piccolo Stato, vedi la Croazia, credo che per vedere qualcosa di sostanzioso si dovrà aspettare che questa tremenda recessione sia veramente alle spalle, e cosa a mio parere ancora più importante c'è il bisogno di interpreti di un certo spessore con le idee chiare e con un progetto europeo, diciamoci la verità, i vari Hollande, Cameron, Merkel, Letta o chi per lui, Barroso e Van Rompuy non sono neppure l'ombra di gente come Adenauer, Spinelli, De Gasperi, Monnet e Delors.
    Sì, sono una matricola di scienze politiche, però ti assicuro che la maggior parte degli studenti non sa neppure di cosa stiamo parlando, è più che altro interesse personale.
     
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    CITAZIONE (W.K.Heisenberg @ 29/1/2014, 00:04) 
    CITAZIONE (Darknight @ 28/1/2014, 23:32) 
    Confederazione europea, il progetto di una federazione è assolutamente irrealizzabile allo stato di adesso.

    Non ho capito cosa intendi.
    Comunque al momento il processo di integrazione procede a rilento, poche settimane fa si sono conclusi i negoziati per l'unione bancaria, l'unico risultato è stato quello di rimandare il tutto di una decina d'anni in pratica, per il resto al massimo assistiamo all'adesione di qualche piccolo Stato, vedi la Croazia, credo che per vedere qualcosa di sostanzioso si dovrà aspettare che questa tremenda recessione sia veramente alle spalle, e cosa a mio parere ancora più importante c'è il bisogno di interpreti di un certo spessore con le idee chiare e con un progetto europeo, diciamoci la verità, i vari Hollande, Cameron, Merkel, Letta o chi per lui, Barroso e Van Rompuy non sono neppure l'ombra di gente come Adenauer, Spinelli, De Gasperi, Monnet e Delors.
    Sì, sono una matricola di scienze politiche, però ti assicuro che la maggior parte degli studenti non sa neppure di cosa stiamo parlando, è più che altro interesse personale.

    Intendo dire che gli USE sarebbero una Confederazione e non una federazione. Nella prima sono i singoli stati a cedere una parte dell'autorità al governo confederale, nella seconda è la federazione a cedere una parte di autonomia agli stati.
    Nel post è citata meglio la definizione.
    Comunque complimenti e coltiva la tua passione, la politica (gestione della polis, etimologicamente) è una bellissima cosa se presa con dibattito e passione.
     
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  12. kisame
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    Ma secondo voi paesi economicamente sviluppati come germania, inghilterra, svizzera e norvegia, svezia, danimarca e finlandia acconsentirebbero?
     
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    CITAZIONE (kisame @ 29/1/2014, 18:15) 
    Ma secondo voi paesi economicamente sviluppati come germania, inghilterra, svizzera e norvegia, svezia, danimarca e finlandia acconsentirebbero?

    EH, bella domanda.
    Se si raggiunge una situazione culturale sociale e politica stabile e forte, non vedo perché non dovrebbero, anzi ne trarrebbero solo vantaggi.
    Il punto è che non credo che questa situazione si raggiungerà, quindi bisognerebbe vedere il contesto storico in cui avverrà.
    E siccome è nel futuro non penso di riuscirci :asd:
     
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  14. kisame
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    Ahahahah si comunque prima che tutte lenazioni diventino economicamente forti come germania, inghilterra, svizzera e norvegia, svezia, danimarca e finlandia facciamo prima ad arrangiarci!!
     
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  15. W.K.Heisenberg
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    I modelli economici dei Paesi del Nord e quelli del Sud sono molto diversi, i Paesi scandinavi sono votati a principi quali la bassa inflazione, rigore dei conti pubblici, ottimizzazione della spesa pubblica, servizi e welfare state incentrati sulle famiglie, tessuto industriale improntato a ricerca e innovazione, grande sinergia tra mondo dell'impresa e scuola, insomma, i nordici sono molto rigorosi ed efficienti; Paesi come Italia, Spagna, Grecia e Portogallo invece sono su un altro pianeta, spesa pubblica e debito incontrollati, inefficienza e arretratezza del tessuto industriale, economie poco competitive sostenute da sussidi anti-meritocratici, corruzione dilagante e chi più ne ha più ne metta, è sotto gli occhi di tutti il prospettarsi di un'Europa a due velocità, una più avanzata che si butta nella partita della competizione globale con le armi spuntate, l'altra totalmente impreparata alle sfide del nuovo millennio dalle quali verrà travolta se non procede rapidamente ad un radicale cambio di rotta. Questi Paesi comincino a metter mano a riforme da troppo tempo rimandate ed a ridiscutere in toto un modello di sviluppo dimostratosi fallimentare, solo allora avranno la credibilità per sedersi al tavolo delle trattative e far valere le proprie ragioni, altrimenti è troppo comodo.
     
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