Stati Uniti d'Europa

Europa Confederale | Federale

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  1. W.K.Heisenberg
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    Eccoci qua, allora, io inizierei con l'unico punto sul quale mi sento di concordare con l'autore dell'articolo, non per altro se non per il fatto che è una questione di numeri, sui quali non si può sindacare, ossia l'eccesso di export tedesco, nel 2013 difatti la Germania presentava un avanzo nelle partite correnti con l'estero superiore al 6%, superando così il tetto imposto dai regolamenti comunitari, in questi casi sono previste delle sanzioni che al momento non sono ancora state applicate, ma le regole ci sono e credo che saranno fatte rispettare, per questo bisogna attendere eventuali sviluppi.

    Ora passiamo alle cose sulle quali mi permetto di dissentire: il punto forte, l'argomentazione che più viene utilizzata in questo articolo a favore della tesi dell'eurocentrismo e parassitismo tedesco, è che i dati macroeconomici grazie ai quali si misura da decenni lo stato di salute di una nazione, in questo caso Italia e Germania, ossia il rapporto tra debito pubblico e PIL, è sbagliata, si sostiene che per avere una visuale più corretta si debba mettere in rapporto al debito, non il PIL, ma bensì la ricchezza delle famiglie, in base a questi dati risulta evidente che a inizio anni '90, e anche dopo, la situazione italiana è stata sempre migliore di quella tedesca; ora, mi sembra un'argomentazione alquanto di parte e poco pertinente, è lampante che in una Germania post caduta del muro di Berlino, dopo decenni di divisione, l'unione della Repubblica Federale di Germania con quella Democratica Tedesca, reduci da una subordinazione militare ed economica, l'una da parte degli Alleati, l'altra da parte dell'Unione Sovietica, si presenti una situazione di dissesto economico non indifferente, la ricostruzione è stata faticosa, è normale che all'epoca il tenore di vita delle famiglie tedesche fosse nettamente inferiore a quello delle italiane, i due contesti non possono essere paragonati.

    Da quel momento in poi però la Germania iniziò a rialzarsi, sia economicamente che politicamente, fino a prendere la guida politica del continente, il tutto in seguito ad un processo di riforme rigoroso che costò non pochi sacrifici, nel frattempo invece l'Italia non faceva altro che sperperare risorse, se qualcuno di voi ha avuto il tempo di ascoltare il discorso programmatico dell'attuale Presidente del Consiglio Matteo Renzi, avrà notato come le riforme prospettate, sono le stesse che in Italia vengono annunciate da almeno 20 anni, ancora non sono state implementate, la Germania invece si è portata avanti ed oggi ha un PIL pro capite molto più alto, anche se la ricchezza globale delle famiglie italiane è ancora superiore, questo per il fatto che quest'ultime possono ancora far affidamento sui risparmi accantonati in passato, in parole povere, l'Italia è un Paese ricco che si sta impoverendo velocemente, la Germania invece è in continua crescita. In definitiva il criterio utilizzato dal giornalista è distorsivo, ci sarà un motivo se tutti fanno riferimento al debito, in rapporto alla produzione.

    Sarebbe bene fare chiarezza anche sui parametri di Maastricht, l'autore dice che l'Italia è stata costretta all'austerità perché fuori da quei parametri voluti nel 1992 proprio dalla Germania; allora, prima di tutto diciamo quali sono questi parametri, sono cinque: tre finanziari, venuti meno in seguito all'adozione dell'euro, praticamente perseguivano la stabilità monetaria, dei tassi di interesse bancari e dell'inflazione, dopo l'euro però sono rimasti solo i due economici, ossia il rapporto debito/PIL che dovrebbe attestarsi non oltre il 60% ( quello italiano è sopra il 130%) e quello deficit/PIL da tenere al disotto del 3%. Ora, non c'è alcun dubbio che il debito pubblico italiano sia un problema tutto nostro, è il risultato di decenni di ricorso incondizionato alla spesa pubblica, la quale per essere sostenuta ha bisogno di finanziamenti, i quali creano debiti e interessi, è ridicolo provar a far credere che il debito tedesco sia più alto, tenendo conto solo di quello estero, questo perché la maggior parte del debito italiano è nella pancia delle banche nazionali in forma di titoli di stato, è ovvio che se non si tiene conto di questo le cifre non tornano, ma non ha senso in questo modo, oltretutto allora ci fu molta flessibilità su questi temi, all'Italia fu permesso di adottare l'euro anche se i parametri non coincidevano del tutto.

    Altra cosa fondamentale è che dall'euro non ci ha guadagnato la Germania, prima della moneta unica il marco tedesco era la moneta più forte in Europa, le altre invece le oscillavano pericolosamente attorno con continue svalutazioni competitive, l'euro ha permesso all'Italia di abbassare i tassi di interesse sul proprio debito, risparmiando così qualcosa come 500 miliardi in interessi sul debito, questo perché la solidità dell'euro è sempre stata garantita dal rigore tedesco, e a voler andare ancora più indietro, bisogna dire che il boom economico italiano a cavallo degli anni '60, è stato possibile solo per la disponibilità di fonti energetiche a basso prezzo, in particolar modo il carbone messo a disposizione dalla Germania a tutti i Paesi che presero parte alla CECA nel 1957, ossia Italia, Francia, Belgio, Lussemburgo e Olanda.

    Per quanto riguarda il fatto che la Germania goda di interessi sul debito bassissimi, questo è dovuto alla stabilità e al rigore dei conti adottato dai tedeschi, nessuno scommetterebbe sulla solvibilità del debito tedesco, lo fanno invece su quello italiano perché il Paese è sempre in preda a crisi politiche, incertezza economica, arretratezza tecnologica ed industriale, disordine dei conti pubblici.

    In ultima analisi parlerei della mistificazione della capacità esportatrice tedesca, viene data la colpa alla Germania di esportare troppo e ridurre invece le importazioni dagli altri partner europei, questa però non può essere una colpa, anzi, è un grande merito quello di avere delle aziende competitive che esportano in tutto il mondo, così come quello di diventare sempre più autosufficienti in quanto a import dall'estero, sono gli altri che dovrebbero darsi una mossa e rendere le loro economie competitive, così come l'utilizzo della spesa pubblica, nell'articolo si dice che quella tedesca è aumentata più di quella italiana, ma sarebbe opportuno dire quanto sia efficiente quella spesa, l'Italia si sogna le protezioni sociali tedesche, pur avendo una spesa pari al 50% del PIL, in definitiva è una questione di come si usa questa spesa.

    Riassumendo il tutto dico che gli argomenti utilizzati nell'articolo sono pretenziosi e poco coerenti, si da la colpa alla Germania perché è troppo virtuosa e restia a concedere risorse ai partner europei, addirittura la si accusa di saccheggiarli, cosa falsa come ha mostrato la storia della CECA, ma la verità è che per coprire le proprie colpe e inadempienze, si è trovato il capro espiatorio ideale, è troppo comodo dare la colpa agli altri dei propri insuccessi. Aggiungerei anche che gli argomenti di cui si parla sono poco inerenti all'UE, la comunità non è la Germania, anzi, quasi tutti i giorni si legge di dissensi tra tedeschi e le istituzioni europee in merito ai temi più disparati, l'unico appiglio a cui ci si è legati è quello dell'euro, ma come dimostrato, anche in questo caso i numeri e i fatti smentiscono le accuse.

    Edited by W.K.Heisenberg - 26/2/2014, 02:16
     
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    stati uniti d'europa solo a parole e solo per le persone con redditi a 6 zeri, gli altri emigrino in altri posti perchè qui gira tutto in virtù del dio denaro :ewrtgtgt:
     
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  3. W.K.Heisenberg
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    CITAZIONE (phantom24 @ 27/2/2014, 14:44) 
    stati uniti d'europa solo a parole e solo per le persone con redditi a 6 zeri, gli altri emigrino in altri posti perchè qui gira tutto in virtù del dio denaro :ewrtgtgt:

    Questa frase racchiude l'essenza del populismo e della demagogia più puri, vorrei anche entrare nel merito, ma non ne vale la pena.
     
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    CITAZIONE (W.K.Heisenberg @ 27/2/2014, 16:06) 
    CITAZIONE (phantom24 @ 27/2/2014, 14:44) 
    stati uniti d'europa solo a parole e solo per le persone con redditi a 6 zeri, gli altri emigrino in altri posti perchè qui gira tutto in virtù del dio denaro :ewrtgtgt:

    Questa frase racchiude l'essenza del populismo e della demagogia più puri, vorrei anche entrare nel merito, ma non ne vale la pena.

    mi sorpendo sempre quando vedo gente che nomina la parola populismo come se fosse una cosa orrenda e di poco valore, non sarò un esperto di questi discorsi ma a differenza tua io penso con la mia testa, non ripeto tutto quello che vedo scritto su un libro o da chi si professa un maestro in materia, e dal mio semplice punto di vista l'unica cosa che ha accumunato questa unione europea è stata l'unica moneta perchè fosse la più forte al mondo e la sua ovvia protezione, non credo di aver visto un impegno migliore in nessun altro campo.
    Da quest'unico punto in comune quindi, pensare ad una fusione in un'unico stato con più tematiche e diversità culturali portebbe semplicemente alla fine del mondo.... salvando ovviamente solo chi ha il potere del denaro
     
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  5. W.K.Heisenberg
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    Il populismo in accezione positiva è possibile solo in presenza di cittadini informati, consci dei fenomeni che guidano lo sviluppo della società e che perseguono realmente fini di pubblico interesse, il populismo americano a favore dell'economia di libero mercato e contro i cartelli di produttori, è stato essenziale per la storia degli Stati Uniti d'America. Il populismo deleterio al quale mi riferisco io è quello italiano, e non solo, rappresentato alla perfezione nella frase che hai scritto.

    Io neppure sono un esperto, ma qui quello che non pensa con la sua testa è evidente chi sia, quello che dici è un mantra ripetuto ogni giorno dalle più disparate personalità, dal politico di turno all'umile casalinga. Sì, ti sembrerà incredibile ma io parlo di queste cose dopo aver letto libri e aver ascoltato professori, che cosa nefasta, il mio pensiero però deriva da convinzioni personali fondate su ragionamenti logici, spesso in contraddizione con professori, giornalisti ed economisti, sono spesso in minoranza quando mi confronto con qualcuno su questi temi, ma non disprezzo mai chi, pur pensandola diversamente da me, porta delle argomentazioni ragionevoli alla sua tesi, tu invece liquidi l'argomento con luoghi comuni scontatissimi ( il terribile dio denaro ), privi di alcun significato logico e in evidente contrasto con la realtà.

    Adesso mi perdonerai se cerco di confutare la tua tesi con argomentazioni lette sui libri, con i fatti: dire che l'unica cosa che accomuna l'Unione Europea sia l'euro, è, oltre che falso, anche ingeneroso nei confronti di coloro che per 50 anni hanno contribuito a formare la Comunità che è oggi l'UE, l'euro è solo una delle ultime tappe di questo processo, se tu non conosci la storia, non vuol dire che non sia esistita. L'euro inoltre non è stato introdotto per essere la moneta più forte al mondo, non vuol dire niente questa affermazione, si è giunti alla moneta unica grazie all'iniziativa di leader europei che, preoccupati per la crisi monetaria che colpì tutto il mondo in seguito alla svalutazione del dollaro ad opera del Presidente americano Nixon nel 1971, studiarono un sistema di tutela della stabilità delle valute europee, inizialmente adottando il Sistema Monetario Europeo che permise di limitare le bande oscillatorie delle monete, ed in seguito procedendo al passaggio ad una moneta comune come deciso nel 1992 a Maastricht.

    La moneta non è l'unico punto comune, grazie all'ingresso nella comunità, i tenori di vita delle popolazioni di Spagna, Portogallo, Grecia e di gran parte dei Paesi dell'Est Europa integratisi in seguito al crollo del blocco sovietico, sono migliorati sensibilmente, cosa che non sarebbe stata possibile senza i favori derivanti dall'apertura dei mercati europei e dal sostegno dei fondi di sviluppo regionali. Il campo di intervento comunitario poi non si limita alla componente monetaria, ci sono un'infinità di attività finanziate da fondi europei, progetti infrastrutturali, collaborazioni tra Università, politiche a tutela dei lavoratori, fondi per lo sviluppo di aree dismesse e molto altro, sarebbe meglio andare a leggere qualche buon libro, a meno che non se ne sia allergici, prima di parlare, o quantomeno esprimere il proprio pensiero con giudizio.

    L'unione in un unico Stato sicuramente non è realizzabile, le differenze rimangono tutt'ora insormontabili, ma esistono altre vie per continuare il processo di integrazione in atto, l'integrazione europea ha portato vantaggi inestimabili a tutti coloro i quali ne hanno preso parte, essa non ha mai avvantaggiato e mai avvantaggerà solo "chi ha il potere del denaro", e stai tranquillo, il mondo non è finito a causa della profezia dei Maya, non finirà di certo a causa dell'Europa.
     
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    vabene signor professore non ho nemmeno voglia di leggere la tutta la tua lezione di storia hai ragione tu ovviamente!! il mondo è un lugo giusto e benvolo e l'europa è una magnifica posto di coesione di politiche e culture diverse fatta da uomini eccezionali che la presiedono senza secondi fini, in fondo l'anima dell'uomo e pura e sicuramente lo saranno i suoi propositi, e spero proprio di trovare un libro che mi confermi tutte queste teorie.... un giorno chissa per adesso preferisco lavorare piuttosto che riempirmi la bocca di parole inutili.... con questo passo e chiudo : :*hfffix:
     
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  7. W.K.Heisenberg
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    Quanto mi fai ridere, io non sono di certo un professore, ma tu sei davvero messo male, prima di tutto impara a scrivere in lingua italiana, poi se sei così sfaticato da non essere in grado di leggere più di due righe, mi dispiace per te. Ma la colpa è solo mia che ti do retta, mi fai compassione, non hai la più pallida idea di cosa voglia dire argomentare una tesi, le tue capacità intellettive non ti permettono neppure di sostenere un discorso degno di un bambino di 10 anni, rimani pure nella tua ignoranza, sono io lo stupido che pensavo di trovarmi davanti un essere intelligente, le mie convinzioni sulla teoria evoluzionistica di Darwin cominciano a vacillare dopo aver intrattenuto un dibattito di tale portata con te.
    Ah, se non capisci cosa ho scritto perché troppo complicato, non ti preoccupare, non è colpa tua.
     
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  8. NaruAnthonyRufy
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    Mah.... Stati Uniti D'Europa nome molto molto molto brutto....
    Va benissimo UNIONE EUROPEA o EUROPA.
     
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  9. ART2
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    I miei complimenti all'autore di questo thread, perchè post ferrati su un argomento importante come questo ce ne sono davvero pochi in giro, come anche il solo discutere su argomenti simili è cosa piuttosto rara.
    Detto questo però secondo me ci sarebbe qualche appunto da fare. Cercherò di essere molto sintetico ma ne discuterò volentieri più in dettaglio con chiunque fosse interessato.

    CITAZIONE (Darknight @ 28/1/2014, 17:54) 
    Una spinta definitiva venne però da Winston Churchill.
    Finita la Seconda Guerra Mondiale, nel 1946, l’ex-Primo Ministro inglese tenne una conferenza all’Università di Zurigo, in cui chiese al popolo di non guardare agli avvenimenti passati, ma al futuro. Pensare ad un unico popolo, ad una famiglia di popoli per sollevare i Paesi e voltare definitivamente pagina, dopo la distruzione totale data dalla guerra.
    Così vennero organizzati congressi europei, e soprattutto si formò il Consiglio d’Europa, il 5 maggio 1949, alla cui prima riunione partecipò lo stesso Churchill, che propose la formazione di un Esercito europeo.

    Anche se l'ideazione di modi per arrivare a un'unità politica europea sono di molto precedenti il primo tentativo concreto di attuare questo progetto si è avuto durante la Seconda guerra mondiale, per la precisione nel 1940. Già dalla fine degli anni '30, quindi poco prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, tutti si erano già resi conto dell'imminenza e inevitabilità del disastro e c'era in certi paesi una discussione su cosa fare per organizzare l'Europa in modo che una cosa simile non potesse più accadere. il 16 giugno 1940 Jean Monnet, un diplomatico francese a capo del coordinamento alleato, propose un piano di unione federale franco-britannica che venne accettato da Churchill ma non dal governo francese che ormai era rassegnato ad arrendersi alla Germania, cosa che avvenne giusto pochi giorni dopo.

    Lo stesso Monnet tornò con una proposta il 9 maggio 1950.
    In questo giorno (chiamato "Giorno d'Europa" o "Festa dell'Europa", una specie di festa nazionale europea) si commemora ancora oggi l'inizio del processo d'integrazione europea avviato con la Dichiarazione Schuman, ideata da Monnet anche se presentata dal ministro degli esteri francese Robert Schuman.
    Questa Dichiarazione è una proposta per l'istituzione a breve termine di quella che nel 1951 sarebbe diventata la CECA (Comunità Europea del Carbone e dell'Acciaio), ovvero la messa in comune delle riserve di carbone e acciaio dei membri aderenti e la loro progressiva unione sempre più stretta in campo economico in modo da gettare le basi concrete per una futura federazione degli stati.
    La cosa era già di per sè molto rilevante, perchè il carbone e l'acciaio erano all'epoca i presupposti fondamentali della potenza di una nazione: è un po' come se oggi dei paesi che hanno finito da non molto di combattere una guerra mettessero in comune il loro petrolio e il loro gas, e gli stati europei uscivano da un conflitto enormemente devastante e sanguinoso. La prima parte della Dichiarazione Schuman è storica perchè è una specie di costituzione che avvia il processo d'integrazione europea, specificando apertamente e chiaramente metodo e obiettivo finale: cominciare a rendere materialmente impossibile un'altra guerra e unificare economicamente l'Europa per creare la base concreta di una futura federazione europea.



    Ecco il testo, semplicemente leggendolo si può capire bene l'origine del processo e la sua importanza:

    "La pace mondiale non potrà essere essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.
    Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche. La Francia, facendosi da oltre vent'anni antesignana di un'Europa unita, ha sempre avuto per obiettivo essenziale di servire la pace. L'Europa non è stata fatta: abbiamo avuto la guerra.

    L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. L'unione delle nazioni esige l'eliminazione del contrasto secolare tra la Francia e la Germania: l'azione intrapresa deve concernere in prima linea la Francia e la Germania.
    A tal fine, il governo francese propone di concentrare immediatamente l'azione su un punto limitato ma decisivo.
    Il governo francese propone di mettere l'insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità, nel quadro di un'organizzazione alla quale possono aderire gli altri paesi europei.
    La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio assicurerà subito la costituzione di basi comuni per lo sviluppo economico, prima tappa della Federazione europea, e cambierà il destino di queste regioni che per lungo tempo si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime.

    La solidarietà di produzione in tal modo realizzata farà si che una qualsiasi guerra tra la Francia e la Germania diventi non solo impensabile, ma materialmente impossibile. La creazione di questa potente unità di produzione, aperta a tutti i paesi che vorranno aderirvi e intesa a fornire a tutti i paesi in essa riuniti gli elementi di base della produzione industriale a condizioni uguali, getterà le fondamenta reali della loro unificazione economica.
    Questa produzione sarà offerta al mondo intero senza distinzione né esclusione per contribuire al rialzo del livello di vita e al progresso delle opere di pace. L'Europa, con maggior copia di mezzi, sarà in grado di proseguire nella realizzazione di uno dei suoi compiti essenziali: lo sviluppo del continente africano.
    Sarà così effettuata, rapidamente e con mezzi semplici, la fusione di interessi necessari all'instaurazione di una comunità economica e si introdurrà il fermento di una comunità più profonda tra paesi lungamente contrapposti da sanguinose scissioni.

    Questa proposta, mettendo in comune le produzioni di base e istituendo una nuova Alta Autorità, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione europea indispensabile al mantenimento della pace.
    "

    CITAZIONE (Darknight @ 28/1/2014, 17:54) 
    Ma perché si parla di Stati Uniti d’Europa?
    La crisi economica e istituzionale ha spinto alcuni politici a pensare di costruire un’Europa federale, per fermare il vertiginoso declino che purtroppo ci affligge.
    Innanzitutto, dobbiamo precisare che il progetto più realistico vede l’Europa unita in una Confederazione e non in uno Stato Federale. Per comprendere meglio, pensiamo alla Germania (Federazione) e alla Svizzera (Confederazione).

    Qui purtroppo hai fatto un po' di confusione.
    Sia la Germiana che la Svizzera di oggi sono federazioni e non confederazioni: hanno un governo centrale in cui risiede il centro del processo decisionale (anche se i lander di una e i cantoni dell'altra hanno autonomia interna più o meno spinta), una politica estera comune, una moneta comune (ovviamente la Germania ce l'aveva a livello nazionale prima dell'Euro) e forze armate comuni. Cioè hanno gli elementi fondamentali tipici di una federazione.
    Il nome ufficiale della Svizzera trae in inganno perchè era una confederazione fino al 1848 e anche dopo che si evolse in federazione fu mantenuto il vecchio nome, per tradizione.

    Infatti come anche wikipedia dice:

    Da Wikipedia, Stato Federale: “Uno Stato federale (dal latino foedus, cioè patto, alleanza) o federazione di stati è uno Stato composto da vari stati federati (variamente chiamati stati, province autonome, territori autonomi, repubbliche autonome, cantoni, Länder, etc.) che, entro certi limiti, si governano da soli in base a prefissati principi di autonomia, a partire da una base amministrativo-politica comune fissata da un governo centrale detto federale.”

    Da Wikipedia, Confederazione di Stati: “Una confederazione di Stati è un'associazione di Stati creata per trattato in vista dell'adozione, come è accaduto spesso, di una costituzione comune o, al contrario, per definire ambiti di collaborazione temporanei in vista di una possibile futura separazione definitiva delle entità che la costituiscono. Le confederazioni tendono ad essere istituite per trattare questioni critiche, quali la difesa, la politica estera, il commercio estero e una moneta comune, e al governo centrale viene richiesto di fornire supporto a tutti i membri. Una confederazione, in termini politici moderni, si limita di solito ad un'unione permanente di stati sovrani per l'esercizio di azioni comuni nei confronti di altri stati.”[/QUOTE]


    Notare una cosa importante: alla voce confederazione si dice "Una confederazione, in termini politici moderni, si limita di solito ad un'unione permanente di stati sovrani per l'esercizio di azioni comuni nei confronti di altri stati.
    E questa è proprio l'UE di oggi: ha (in parte) una moneta comune ma non una politica estera comune (a volte si fanno azioni comuni concordate, che è diverso), non ha forze armate comuni e non ha un governo centrale (a comandare in UE è il Consiglio europeo, cioè l'assemblea dei capi di governo dei suoi stati membri, che su tutte le questioni fondamentali decidono all'unanimità).

    CITAZIONE (Darknight @ 28/1/2014, 17:54) 
    In definitiva, una Confederazione come gli Stati Uniti d’Europa, sarebbe una naturale evoluzione dell’Unione Europea, e permetterebbero di avere comunque monarchie al suo interno (citando Inghilterra, Spagna e Belgio), oltre a Repubbliche parlamentari, presidenziali, semipresidenziali ecc.
    I vantaggi? Unico stato, unico esercito, un popolo unito in una nuova potenza mondiale e una svolta nella politica odierna.
    In base ai dati odierni, possiamo infine fare delle ipotesi geografiche sugli Stati Uniti d’Europa: avrebbero un’estensione di circa 5.500.000 kmq.
    Voi cosa ne pensate? Siete favorevoli agli USE? (United States of Europe?)
    Commentate.

    Sono favorevole agli USE come federazione, e nonostante la svista commessa prima anche tu inconsapevolmente lo sei se vuoi "Unico stato, unico esercito, un popolo unito in una nuova potenza mondiale e una svolta nella politica odierna.", che è la descrizione sommaria di come sarebbero gli USE ed è decisamente diverso dall'UE di oggi. Unico stato, s'intende un governo centrale che lascia ampia autonomia ai vari membri, come succede in Svizzera, unico esercito che oggi non abbiamo e di conseguenza anche unica politica estera.
    Amministrativamente non è un problema: repubbliche e monarchie possono convivere benissimo anche in una federazione perchè anche nelle monarchie a comandare sono sempre i governi eletti, mentre re e regine hanno un ruolo quasi puramente simbolico.
    Militarmente si potrebbe pensare a un sistema in cui ogni stato contribuisce a dare forze militari per azioni comuni: a parte che questo decisamente non sarebbe un "esercito unico" questo lo facciamo già adesso con la NATO o i piccoli corpi sovranazionali europei componibili come l'Eurocorps. Avere forze armate che contano è tutt'altra faccenda...

    CITAZIONE (kisame @ 28/1/2014, 18:17) 
    Io non saprei... Potrebbe essere una buona cosa come scambio di merci e cose così.. Però a mio parere avremmo difficoltà a mescolarci con paesi di altre nazioni.. C'è un conto è essere uniti e far parte di uno stesso stato fin dall'origine e da centinaia di anni.. Un altro è provare ad unificare nazioni molto diverse tra loro con culture differenti e storie diverse, che sono troppo orgogliose di far parte della propria nazione per accettare di mescolarsi a persone di etnie diverse.. Secondo me resteremo comunque molto distaccati fra paesi e saremmo "Stati Uniti" solo teoricamente ^_^

    Dobbiamo unire e non mescolare, è diverso. Culture diverse e storie diverse sono unificate (in forma federale) in diversi paesi, e non da secoli interi ma relativamente da poco, come nel classico esempio della Svizzera. Prima del 1848 aveva di unico solo un consiglio per il coordinamento dei cantoni e l'esercito, quasi come l'UE di oggi sostituendo la valuta con l'esercito.

    Io spero che invece riusciremo a raggiungere quest'obiettivo al più presto, perchè per noi non è un semplice discorso di: "se riusciamo a farlo bene, se no pazienza, si tira tranquilli a campare anche così". Dalla nostra capacità di essere uniti dipende il nostro futuro, perchè come siamo adesso nel mondo contiamo poco e niente, sempre ammesso che quella "toppa" temporanea alla mancanza di unità politica vera che è l'UE di oggi riesca a reggere ancora per molto. Già oggi scricchiola sotto colpi come quelli della crisi.
    Così non andiamo da nessuna parte se non verso la sottomissione sempre maggiore a qualcuno più forte di noi presi singolarmente.

    Edited by ART2 - 27/9/2014, 17:54
     
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