La Filosofia Giapponese

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    鏡花水月

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    La Filosofia Giapponese

    La filosofia giapponese è nata dalla fusione del pensiero tradizionale Shinto, del Buddhismo e Confucianesimo.

    Buddhismo

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    Statua di Buddha dello Sri Lanka

    Agli albori del feudalesimo giapponese, il Buddhismo era la corrente principale del pensiero giapponese. Esso venne introdotto all'interno del sistema statale dal principe Shotoku, intenzionato a farlo divenire il pensiero ufficiale della nazione. Questo proposito verrà portato a compimento solo nel Periodo Nara. Il Buddhismo approda in Giappone durante il periodo dell'unificazione nazionale: il clan Soga aveva vinto una guerra contro la famiglia Mononobe che avevano fino ad allora gestito l'antica religione ed il Principe Shotoku elaborò un piano governativo sulla base del sistema buddhista. Il Principe Shotoku dimostrò, sin da subito, di aver simpatia e propensione nei confronti della fede buddhista da poco giunta da oltremare; proprio grazie a lui e al monaco cinese Jianzhen, durante la Dinastia Tang, la conversione al buddhismo dell'intero Giappone raggiunge il suo apice. Il Buddhismo portò pace, sicurezza e prosperità. Ben presto però, poiché era d'uso tra i monaci ritirarsi in montagna per esercitarsi nelle pratiche ascetiche, ma anche nell'esecuzione d'incantesimi e preghiere, il buddhismo venne superato dall'esoterismo Mikkyo. Quest'ultimo ecclissa pian piano il Buddhismo, divenendo popolare in tutta la nazione. In quest'epoca, Kūkai imparò il buddhismo cinese più esoterico e diede inizio al Buddhismo Shingon. Saichō, a sua volta, sviluppò il Buddhismo Tendai, basato sulla dottrina del Sutra del Loto. Nel tardo Heian si arrivò a negar sempre più la possibilità di valorizzare positivamente il mondo materiale ed iniziò una ricerca dell'interruzione della ruota della Reincarnazione. In questo periodo, il movimento della Terra Pura teorizzò, dando un nuovo impulso filosofico, rivolto ad una vita ultraterrena. Infine il Buddhismo Nichiren fondato da Nichiren, si rivela essere una dottrina ben più "aggressiva" delle precedenti prese in esame: questa predica che solo ed esclusivamente il Sutra del Loto può considerarsi l'insegnamento ortodosso. Sostiene inoltre la possibilità del raggiungimento dello stato di buddhità durante la vita.

    Zen

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    Giardino Zen da tavolo a forma di Yin e Yang

    Lo Zen cerca di auto-risvegliare lo spirito, attraverso varie tecniche meditative (Zazen). Eisai, un monaco dell'epoca dei Samurai, imparò lo Rinzai-shū direttamente dalla setta originaria proveniente dalla Cina, e la trasmise ai suoi allievi: dava a loro un compito difficile da risolvere (un indovinello o un enigma), e facendo così li costringeva ad uno sforzo tale, che, dopo uno shock improvviso, sarebbero stati illuminati. Questo Rinzai-Zen è stato ampiamente praticato e seguito dalle classi superiori dei samurai per tutto il periodo Kamakura. Nel mentre, Eihei Dōgen imparò il Sōtō-shū originario e lo portò in Giappone, sempre dopo un pellegrinaggio compiuto in Cina. Quest'ultimo s'oppone parzialmente all'insegnamento di Eisen, predicando l'illuminazione attraverso una seria ed immobile meditazione seduta (lo zazen per l'appunto). I Samurai adottarono anche questa dottrina.

    Filosofia moderna: Neo-Confucianesimo

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    Raffigurazione di Confucio

    Considerando il fatto che il pensiero antico e medioevale del Giappone è stato strettamente legato all'espansione dottrinale del Buddhismo, quello moderno lo si può facilmente ricondurre al neo-confucianesimo, considerato come unico pensiero ufficiale, durante lo shogunato Tokugawa.

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    Hitømi

     
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