Immanuel Kant: La Critica della Ragion Pura

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    KANT

    La Critica della Ragion Pura






    Immanuel Kant è stato un filosofo tedesco. Nato a Königsberg nel 1724, venne educato da religiosi e nei suoi primi anni divenne seguace della filosofia metafisica wolfiana. Tuttavia, mentre era all'Università di Königsberg, entro in biblioteca e qui, purtroppo, trovo i libri di un'altro filosofo: David Hume. Hume, alto esponente dell'empirismo inglese, distrusse con le sue opere ogni certezza metafisica di Kant, mutando così inevitabilemente il suo pensiero, tanto da diventarne un convinto avversario. Dopo aver scritto la Dissertazione del 1770, il cui titolo completo è De mundi sensibilis atque intelligibili forma et principiis, passò gli anni successivi a redare La Critica della Ragion Pura, pubblicata nel 1781

    LA CRITICA DELLA RAGION PURA
    Nell'opera, Kant si pone di stabilire se la matematica, la fisica e la metafisica siano scienze, e quindi ciò lo induce ad eseguire un indagine del processo conoscitivo. L'opera si divide in: Estetica Trascendentale e Logica Trascendentale, quest'ultima a sua volta suddivisa in Analitica Trascendentale, Appercezione Trascendentale o Deduzione Trascendentale e Dialettica Trascendentale.
    Riassumerò qui i concetti base di ogni singola sezione.


    Premessa
    In Kant, l'unico mondo di cui si può avere conoscenza è il mondo fenomenico, ovvero il mondo caratterizzato da fenomeni che ne turbano lo stato di quiete iniziale; La conoscenza è divisa in conoscenza intellettiva (=ragione), conoscenza riflessa (=esperienza) e conoscenza sensibile, che si divide in materia (il mondo fenomenico) e forma (ovvero le leggi immanenti e immutabile dietro il fenomeno, cioè la cosa intesa come "noumeno").

    Glossario:

    Giudizi Sintetici a Priori: per giudizi si intende l'aggiunta di un predicato ad un soggetto; per sintetici si intende dire che il predicato da qualche informazione nuova sul soggetto; per a priori si intende che questa frase è una verità assoluta ed immutabile del mondo.
    Concetti: ciò che tiene unite le esperienze.

    Estetica Trascendentale
    In questa sezione dell'opera, Kant si pone il problema di come possa avvenire la conoscenza. Egli non nega le intuizioni dell'empirismo, ovvero che la conoscenza si basa sulla esperienza; tuttavia Hume e l'empirismo non spiegano come si possa avere esperienza del mondo.
    Kant risponde a questo interrogativo affermando che noi possiamo avere esperienza e conoscere il modo attraverso Spazio e Tempo: queste sono chiamate da Kant come intuizioni pure. Non sono delle idee innate, sono dei principi che abbiamo fin dalla nascita e differiscono da specie a specie. A conferma di ciò Kant afferma che Spazio e Tempo non possono derivare dall'esperienza, giacché per fare un'esperienza qualsialsi bisogna presupporrre lo Spazio e il Tempo.
    Il Tempo altro non è che l'ordine di successione, il disporsi degli eventi o qualche altra cosa l'uno dopo l'altro.
    Lo Spazio invece è il disporsi delle cose l'una accanto all'altra (es. penna è qui, la matita è là).
    Spazio e Tempo ci permettono quindi di conoscere il mondo.
    Spazio e Tempo non sono concetti, poiché noi non astraiamo il concetto di spazio dalla constatazione, ma li intuiamo.

    Analitica Trascendentale

    Questa è la parte dell'opera in cui Kant studia l'intelletto e le sue forme, determinandone numero, validità ed ambiti d'uso.
    Le forme a priori dell'intelletto sono dette Categorie, che in Kant sono i modi con cui vengono pensati dall'intelletto i contenuti dell'intuizione spazio-temporale della conoscenza sensibile: le categorie kantiane sono le leggi di funzionamento della mente che valgono solo per il fenomeno.
    In questa tabella troverete sia i giudizi che le categorie.
    kantabella


    Appercezione o Deduzione Trascendentale
    In questa parte dell'opera, Kant deve giustificare la validità della teoria delle categorie.
    Per fare questo Kant postula l'esistenza di un unico centro mentele a cui gli oggetti dell'eperienza fanno riferimento: è la struttura dell' "io penso".
    L'io penso è il principio sommo del processo conoscitivo in Kant, è ciò a cui tutto quello che riceviamo, sotto forma di dati, dall'esterno deve sottostare.
    Detto in parole semplici, l'io penso in Kant è l'ordinatore della realtà che percepiamo.
    Per giustificare l'io penso e le categorie in concreto, ovvero nella realtà, Kant sviluppa la teoria dello schematismo.
    L'intelletto, non potendo agire infatti sugli oggetti del mondo sensibile, agisce indirettamente su di essi tramite il tempo. Dunque gli schemi altro non sono che le categorie calate nell'unità di tempo, o in parole più semplici la traduzione in chiave temporale della categorie.
    Con questa ultima teoria Kant ha dimostrato e chiarito come gli oggetti nascano già sintonizzati con il nostro modo di pensarli.

    *TIP Sulle categorie: Ambiti d'uso
    Le categorie sono, se considerate di persè, vuote e operano solo in relazione al fenomeno.
    *TIP Il concetto di Noumeno.
    Il noumeno, in riferimento a una qualche cosa, l'essere in quanto tale, la forma dietro al fenomeno, la cosa come è realmente, non come la vediamo noi. Giacché conosciamo il mondo fenomenico che è ordinato dall'io penso, se c'è un per-noi (il fenomeno) deve esistere l'in-sé (il noumeno).
    Detto questo, in Kant la conoscenza umana è rigorosamente limitata al fenomeno, dato che la cosa in sé non può essere conoscibile, ma puramente ipotizzabile

    Dialettica Trascendentale
    Qui Kant risponde alla domanda se la metafisiaca sia o meno cosiderabile come scienza. La risposta kantiana è negativa.
    Per Kant la metafisica si fonda su un paralogisma, un ragionamento errato, che consiste nell'applicare la cetegoria di sostanza all'io penso trasformandolo in anima. Qui contesta l'esistenza delle cosiddette antinomie, ovvero quelle coppie di affermazione opposte che la metafisica nel corso della sua storia ha prodotto.
    Le antinomie sono tre: Finità e Infinità del mondo | Divisibilità del Mondo | Causalità del mondo.
    Oltre a questo, visto che c'è, smonta anche le prove dell'esistenza di Dio, date sempre dalla metafisica.
    Prova Ontologica | Dio esiste per il semplice fatto che può essere pensato come essere perfettissimo (S.Anselmo)
    Risposta di Kant | L'esistenza è qualcosa che si può constatare solo per via empirica, non si può dedurre. Infatti tra pensare di avere 3000 € in tasca e averli sul serio c'è una bella differenza.

    Prova Cosmologica | Dio esiste in quanto causa prima dell'universo (S.Tommaso)
    Risposta di Kant | Doppia Illegittimità nell'applicazione del principio di causa: 1- da delle cause fenomeniche non si può passare ad una causa trans-fenomenica quale è Dio; 2- Se applicassimo correttamente il principio di causa dovremmo chiederci anche la causa di Dio, senza fermarci.

    Prova Fisico-Teleologica | il mondo è ordinato, bello ed ha uno scopo per innazarsi ad una mente ordinatrice quale è Dio.
    Risposta di Kant | Ordine e bellezza sono criteri soggettivi, che non possono stabilire l'esistenza di qualcosa di infinito. Questo ordine della Natura potrebbe essere anche una conseguenza della Natura stessa. La prova Fisico-Teleologica ricade quindi su quella cosmologica ed a sua volta su quella ontologica.

    Ultima cosa da dire della Dialettica Trascendentale: della metafisica Kant accetta solamente le tre idee, ovvero anima, mondo e Dio. Tuttavia queste idee sono idee regolative in quanto portano l'essere umano a ricercare una conoscenza sempre maggiore.





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    The BluesMan

     
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  2. Don Zella™
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    Bella spiegazione!
    Adoro Kant ed il suo pensiero: è il mio preferito!!! :D
     
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1 replies since 10/5/2014, 19:21   418 views
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