Sabbia al microscopio

Vi sarete chiesti almeno una volta nella vostra vita, raccogliendo una manciata di sabbia, da cosa è formato quell'ammasso di leggeri e scivolosi granuli che copre come un velo la spiaggia in riva al mare.
Siate sinceri, proprio in questo momento vi state chiedendo cosa c'entra la bella foto di pietre e conchiglie colorate che ho messo qui sopra con l'argomento del topic, vero?
Se la risposta è "no", allora siete tra le poche persone a conoscere la struttura della sabbia; se invece avete risposto "sì"... Beh, significa che siete ancora in tempo per strabiliarvi dinanzi alle meraviglie che può racchiudere qualcosa di così banale e misero come un granello di rena.

Per queste spettacolari foto dobbiamo ringraziare Gary Greenberg, scienziato e fotografo professionista che da anni immortala la struttura della sabbia vista al microscopio.
Un bel giorno decise di sottoporre al suo microscopio potenziato in via di sviluppo la sabbia hawaiana spedita dal fratello come souvenir dell'isola Maui.
Fu lì che Gary si accorse della vera "faccia" della sabbia, un'incredibile esplosione di forme e colori.
In realtà ciò non dovrebbe tanto sorprenderci, visto che la sabbia è il risultato dell'erosione delle rocce e dell'accumulo di resti organici quali scheletri e gusci di molluschi, un'affascinante composizione la quale formazione richiede un periodo veramente lungo (si parla di migliaia, o anche milioni d'anni).
Scaglie minerali, granelli di lava, frammenti di coralli e altri resti biologici, si potrebbe quasi dire che la sabbia rispecchi l'ecosistema biologico e geologico dell'ambiente da cui è stata prelevata.

Oggi Greenberg possiede circa un centinaio di ampolle contenenti sabbia proveniente da quasi ogni spiaggia del mondo, oltre a degli album fotografici che non hanno nulla da invidiare ai migliori cataloghi di perle e monili in circolazione.

Le meraviglie portate a "galla" da questo scienziato dovrebbero essere per noi motivo di riflessione; forse dovremmo guardarci più attentamente intorno a noi, osservare accuratamente anche le cose più semplici, poiché solo in questo modo avremo la possibilità di conoscere e comprendere veramente l'universo di cui facciamo parte.