Alala

Corvus hawaiiensis

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  1. Dafne87
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    Alala (Corvus hawaiiensis)
    Classe: Aves Ordine: Passeriformes Famiglia: Corvidae Genere: Corvus Specie: C. hawaiiensis




    L'Alala o Cornacchia hawaiiana è una specie endemica delle sole isole Hawaii e purtroppo è uno dei corvidi più minacciati al mondo, il suo nome (Alala) deriva dalla personificazione dell'urlo di guerra secondo la mitologia greca. È una specie difficile da descrivere, infatti le sue uova e il suo nido non furono descritti prima del 1971 anche se le prime sporadiche descrizioni di una sparpagliata popolazione risalgono al 1968, pur essendo stata descritta per la prima volta da Titian Peale nel 1848.

    Dimensioni



    L'Alala ha più o meno le dimensioni della Cornacchia nera (Corvus corone), 48-50 cm. Non ci sono significative differenze tra i maschi e le femmine se non le maggiori dimensioni dei primi rispetto alle seconde anche se di poco.

    Aspetto



    Questo corvide di medie dimensioni è dotato di un piumaggio soffice e nero con le remiganti primarie di un marroncino scuro, il becco è forte, robusto, sottile e tozzo, le zampe sono nere e le penne timoniere sono quadrate all'estremità come le penne caudali di tutte le cornacchie. Le penne della gola sono ruvide e ispide. Le ali ricordano molto quelle della cornacchia nera con l'unica differenza che la punta delle remiganti è più tondeggiante. Come la maggior parte dei corvidi del genere Corvus quando è pulcino fino al compimento del primo anno di vita ha gli occhi blu per poi diventare marroni col crescere.

    Distribuzione geografica



    La Cornacchia hawaiiana, come detto, è endemica delle isole Hawaii tuttavia è estinta in natura. Prima di questo tragico evento essa era distribuita principalmente nella zona occidentale e sud-orientale delle Hawaii, abitava nelle foreste mesiche dei versanti vulcanici di Hualalai e Mauna Loa ad un'altitudine di 300–2.500 metri, con una vegetazione principalmente di Ohi a lehua (Metrosideros polymorpha) e Koa (Acacia koa). Studi fossili hanno rivelato un'areale di distribuzione molto più ampio che copriva tutte le isole principali insieme ad altre 4 specie di cornacchie estinte.

    Habitat


    Rain_forest, fonte: www.fs.fed.us/database/feis/fire_regimes/Hawaii/all.html

    Come già accennato la Cornacchia hawaiiana prediligeva le foreste asciutte o mesiche di Ohi a lehua o semplicemente Ohia oppure foreste miste di Ohia e Koa, foreste con ampio sottobosco che forniva la protezione necessaria ai nidi di Alala dall'Io (Buteo solitarius) o Poiana hawaiiana, ma successivamente cominciò ad essere confinata solo nelle foreste di montagna.

    Comportamento



    Questa specie di corvide come tutte le specie ad essa affine presenta un'elevata socialità in cui gli individui si riuniscono in gruppi che possono variare di numero a seconda delle esigenze. Quando si procura del cibo non è infrequente che usi strumenti come legnetti o ramoscelli per catturare gli insetti che trova sollevando la corteccia degli alberi, dimostrando una notevole intelligenza.

    Vocalizzazione

    Come tutti i corvidi di questo genere, possiede un vasto repertorio vocalico che va dal gracchio bitonale caw al suono più basso simile al miagolio di un gatto, un ripeturo kerruk, kerruk fino ad un forte kraa-a-a-ik quando è in volo per mettersi in contatto con gli altri individui.

    Alimentazione



    Specie onnivora, la Cornacchia hawaiiana si nutre di uova, nidiacei, invertebrati, frutta, nettare, fiori e più raramente di carcasse, rendendola una delle specie di cornacchie più frugivore assieme alla Cornacchia di Flores (Corvus florensis). Le piante rampicanti di Ie'ie (Freycinetia arborea) costituiscono un'importante fonte di frutta per l'uccello anche se presente nelle forreste più umide dove la Cornacchia normalmente non è osservata, poiché preferisce le zone più asciutte.

    Riproduzione



    La stagione dell'accoppiamento va da Marzo a Luglio, la costruzione del nido comincia a Marzo, le prime covate partono già da Aprile in cui vengono deposte 3-5 uova covate alternativamente dal maschio e dalla femmina mentre uno dei due controlla il territorio a differenza di molti altri corvidi del genere Corvus in cui a covare è solo la femmina mentre il maschio va alla ricerca di cibo e inbecca la compagna durante tutta la cova. Il grosso nido a coppa è arricchito sul fondo con soffici erbe ed è posto su alberi isolati o in zone con rada copertura arborea. I piccoli impiegano 24 ore per poter uscire dall'uovo e verranno poi nutriti dai genitori per circa 60 giorni cioè fino a quando non saranno in grado di nutrirsi da soli.

    Speranza di vita

    Questa specie in natura vive circa 20 anni, anche se i primi 4-5 anni di vita sono i più fatidici per le cornacchie.

    Status di conservazione

    Purtroppo questa specie è estinta in natura, già dal 1987 se ne contavano solo 10 individui poi la specie è andata sempre più diminuendo fino ad arrivare con solo 2 indiviui nel 2002. Dal 2002 è ufficialmente estinta in natura, è difficile comprendere appieno questa estinzione visto che la specie era molto robusta e forte in volo con una elevata adattabilità.

    Minacce

    Le maggiori minacce per questa specie sono state (e saranno dato il programma di reinserimento in natura) l'estensiva alterazione dell'habitat naturale così come la riduzione delle piante del sottobosco da parte degli ungulati ferali, disboscamento, attività agricole e perdita di impollinatori. Tra gli ungulati ferali ricordiamo i bovini, le pecore, mufloni e le capre ferali. Putroppo anche la caccia, specie nell'Ottocento considerata come animale nocivo, minacciò gravemente la specie poiché facilmente incline a rispondere ai richiami, rendedola un facile bersaglio. La specie è molto sensibile all'interferenza dell'uomo, anche operazioni vitali e importanti quali il monitoraggio dei nidi la disturbano parecchio. Altre minacce a questa specie sono gli animali introdotti nell'isola quali i ratti e le manguste indiane (Herpestes javanicus),nonché l'endemica poiana hawaiiana classificata anch'esso come "Prossimo alla minaccia", così come le malattie quali malaria aviana (Plasmodium relictum), il Toxoplasma gondii (portato dai gatti ferali), il vaiolo aviano portati dalle zanzare introdotte. I gatti ferali sono una delle minacce principali per gli uccellini, che restano vicino al suolo per svariati giorni prima di spiccare il volo. Già alcuni tentativi di re-introdurre in natura alcuni indivudui si sono rivelati infruttuosi poiché i piccoli allevati in cattvità si sono rivelati vulnerabili a malattie, specie di origine batterica, oppure a predazione inoltre la popolazione in cattività è endogamica, rendendo il suo tasso riproduttivo e fitness indiretta molto basse aggravando ulteriormente la situazione della specie. Altra minaccia, introdotta dal commercio di specie aviane per il consumo così come uccelli di mare e uccelli acquatici, è il Virus del Nilo Occidentale (Flavivirus), minaccia che rischia di minare i tentativi di rei-introduzione dei giovani individui che sembrano essere molto sensibili ad essa e il virus si è rivelato particolarmente letale per essa.

    Atti di conservazione



    Come già detto, molti sono i tentativi e sforzi per re-inserire in natura la specie. Tra il 1993 e il 2007 nacquero in cattività 90 uccelli, i quali vennero fatti crescere e poi fatti re-introdurre in natura ma il programma dovette essere interrotto già nel Gennaio del 1999 a causa dell'elevata mortalità degli individui, quindi di questi 90 originari ben 74 rimasere in cattvità in attesa di re-introduzioni future. Nel 2011 si contavano un totale di 94 individui di cui 39 usati come animali da riproduzione, nell'Agosto del 2014 si è arrivati a 115 esemplari. Nell'Aprile del 2009 la U.S. Fish and Wildlife Service ha annunciato un piano quinquennale di 14 milioni di dollari per prevenire l'esitnzione della specie. Nel 2012 si sono trovati due interessanti siti di re-introduzione per la specie; il primo, più piccolo, è largamente recintato e libero da ungulati, ha buone risorse di cibo e condizioni ambientali, il secondo sito invece è più largo ma necessita di recinzioni, rimozione degli ungulati ivi presenti e ripristino dell'ambiente. Vi è anche un programma di educazione ambientale e di conservazione della specie che coinvolge ogni anno più di 2000 ragazzi e studenti al fine di sensibilizzare maggiormente su questo patrimonio ambientale e culturale che è la Cornacchia hawaiiana. I piani prevedono la sua introduzione nella Kona Forest Unit del Hakalea National Wildlife Refuge.

    Significato culturale

    La Cornacchia hawaiiana gioca un ruolo importante nella cultura hawaiiana in quanto considerata un Aumakua ossia una divinità protettrice della famiglia,spesso un Antenato. Gli Aumakua sono molto importanti in quanto la loro presenza è richiesta per festività e anche in tempo di crisi, agiscono come guaritori e mediatori. L'Alala è molto tenuto in considerazione dai nativi, specie nei cerimoniali dove si fa uso delle sue penne. Pensate che James Cook, quando arrivò nel 1778 nelle Hawaii, gli fu intimato di non disturbare le due cornacchie addomesticate nel villaggio di Ka‘awaloa, inutile dire che fu un insuccesso il suo tentativo di comprare i due Alala per venderli come esemplari di studio.



    Edited by Dafne87 - 3/7/2015, 18:30
     
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