Pellegrini-Londra vale un esonero?

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    Pellegrini-Londra vale un esonero?


    Il 7° posto a Dubai è stata la ciliegina su una torta indigesta per la campionessa azzurra che ora sembra vicina a dire addio all'allenatore Stefano Morini. Non faccio questa scelta perché ho perso, ma perché sono successe cose che non mi hanno fatto stare bene", ha rivelato Federica

    FEDE CORRE AI RIPARI IN VISTA DI LONDRA 2012 - "Chi non risica non rosica", recita un noto proverbio. Ed è quello che sta pensando Federica Pellegrini in queste ore. Londra 2012 è il grande obiettivo della numero 1 del nuoto italiano. L'appuntamento con i cinque anelli all'ombra del Big Ben è un traguardo troppo importante per la campionessa azzurra e, a conti fatti, non è neanche così lontano. La Pellegrini non può permettersi di vivere un altro anno come quello che sta ormai volgendo al termine. E' vero, le difficoltà incontrate da Fede in questo 2010 non sono state poche. In primis ha dovuto prima di tutto fare i conti con la scomparsa a ottobre 2009 del suo vecchio allenatore, Alberto Castagnetti e la scelta di una nuova guida. Il rapporto con il successore, Stefano Morini, non è decollato ed è arrivato il momento di correre ai ripari e trovare una soluzione in tempi brevi.

    PELLEGRINI-MORINI, IL SODALIZIO NON FUNZIONA E LA COPPIA SCOPPIA - "Moro è una bellissima persona, ma dopo un anno sta emergendo l'incompatibilità di carattere", ha dichiarato la nuotatrice dopo il settimo posto ottenuto domenica nei 200 sl ai Mondiali in vasca corta a Dubai. Parole che mettono la parola fine al sodalizio Pellegrini-Morini. E pensare che dopo il bronzo nei 400 sl di venerdì Federica aveva dichiarato che "a gennaio devono cambiare molte cose, ma non cambio allenatore". Può un risultato negativo far mutare improvvisamente idea a un'atleta? La risposta è positiva. Sì, ma non per il risultato in sè, non per la sconfitta, quanto per il fatto che si tratta della cosiddetta goccia che ha fatto traboccare il vaso, una sorta di ciliegina su una torta indigesta per la campionessa olimpica e mondiale dei 200 sl. "Non faccio questa scelta perché ho perso, ma perché sono successe cose che non mi hanno fatto stare bene", ha infatti precisato Federica aggiungendo che "a gennaio bisogna ripartire subito".

    FEDE, UN PESCE FUOR D'ACQUA... - Che non sarebbe andata nel migliore dei modi la gara di domenica a Dubai in molti se l'aspettavano e la stessa protagonista non partiva positiva. "Non so se riuscirò a raggiungere la finale", aveva addirittura dichiarato salvo poi essere smentita dai fatti, anche se alla fine della gara non è riuscita ad andare oltre il settimo posto. 1'55”24, con ben 2"95 di svantaggio dalla francese Muffat che ha vinto non sono tempi a cui ci ha abituato. "Bisogna gareggiare anche quando non si è al massimo", era il motto di Castagnetti che Federica tiene bene a mente. "Sapevo di non essere in forma - ha ammesso l'atleta -, ma i veri campioni non rinunciano quando non sono in forma", ha aggiunto. Agli Europei di Budapest la Pellegrini, complice anche la febbre, sotto consiglio di Morini non aveva partecipato ai 400. "Ci ha provato anche qui, ma i campioni veri non si tirano indietro la sera prima", ha rivelato. "Non posso lavorare con gente che non regge la pressione e dal lato tecnico non sono soddisfatta, non mi sento io in acqua", è la conclusione di Federica, una terribile conclusione alla luce del fatto che è proprio l'acqua l'elemento naturale dell'azzurra.

    CHI FA DA SE' FA PER TRE - Una situazione che scotta, inutile nasconderlo. Mai quanto ora l'acqua può servire a spegnere delle fiamme che rischiano di propagarsi a vista d'occhio. Mai quanto ora Fede ha bisogno del suo elemento per ritrovare fiducia e risultati. Cambiare ora tecnico è un rischio che, però, la Pellegrini vuole provare a correre. "Ho delle idee in testa - ha fatto sapere -, ci penserò nel periodo natalizio. O magari non cambio, perchè mi dispiace cambiare, ma i margini sono stretti. Oppure faccio da sola, tanto i quaderni di Alberto li ho...", è stata l'ipotesi paventata dalla campionessa italiana. Il legame con Castagnetti era forte, è difficile, d'altronde, ritrovare la stessa sintonia con un altro tecnico. Ne abbiamo la prova anche nel calcio, con l'Inter post Mourinho che fa fatica a legarsi al nuovo arrivato Benitez. Questo non toglie nulla al tecnico e al suo valore. E' una questione di alchimia e anche questo conta, soprattutto se, come nel nuoto, abbiamo a che fare con uno sport individuale. E allora è difficile fare una scelta, ma appare necessaria prima che sia troppo tardi.
     
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