L'incredibile 2010 di Rafa Nadal

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    L'incredibile 2010 di Rafa Nadal


    Ripercorriamo insieme la splendida cavalcata del campione spagnolo: "La vittoria al Roland Garros ha cambiato la mia stagione, lì ho capito di essere tornato..."

    Il 2010 è stato sicuramente un anno magico per Rafa Nadal, attuale numero uno del tennis mondiale, che nonostante un avvio deludente è stato poi capace di rialzarsi andando a conquistare con pieno merito il tetto del mondo. Ripercorriamo allora insieme l’annata di Nadal, che si era aperta con la sconfitta a Doha, nel primo torneo del 2010, quando lo spagnolo si era arreso in finale al russo Davidenko. Poi gli Austalian Open, dove il maiorchino si presenta in condizioni fisiche precarie ed è costretto addirittura al ritiro durante la sfida contro Murray ai quarti di finale. Il solito problema ai tendini delle ginocchia, infatti, sembra poter compromettere la carriera di Nadal

    "E’ sempre meglio uscire da un torneo per una sconfitta piuttosto che per un infortunio. Quando perdi hai sempre l’occasione di poterti riscattare nel torneo successivo, ma quando sei costretto a fermarti per un infortunio devi pazientare prima di poter tornare in campo. Inoltre lasciare il campo per infortunio è sempre molto triste e difficile, anche per rispetto del tuo avversario e soprattutto per il pubblico… "

    Nadal, a causa dell’infortunio, è costretto a un lungo stop dove cambia metodo di allenamento e cerca di ritrovare la giusta forma per ripresentarsi al top in vista dei tornei sulla sua terra, sulla terra battuta. La riscossa del maiorchino, in pratica, ricomincia a MonteCarlo dove in finale supera il connazionale Verdasco e si aggiudica il suo sesto torneo del Principato. Decide poi di non giocare a Barcellona, mentre scende in campo a Roma dove vince in finale contro Ferrer. Si arriva così al Masters di Madrid, dove Rafa ancora una volta si conferma il numero uno sulla terra battuta vincendo in finale contro Federer. L’ultima prova sulla terra è ovviamente il Roland Garros, secondo Slam dell’anno, che Nadal si era fatto scippare proprio da Federer nel 2009. Ma questa volta, in finale, a sorpresa non c’è l’elvetico ma lo svedese Soderling che si deve inchinare allo strapotere di Nadal che si impone con un netto 6-4 6-2 6-4 e vince il suo quinto Roland Garros, chiudendo con l’ impressionante record di zero set persi nel corso di tutto il torneo parigino. Un successo che gli riconsegna anche il primato nel ranking mondiale.

    "E’ stato il momento più importante della stagione. Grazie a quelle vittorie ho ritrovato sicurezza e tranquillità, anche perché arrivavo da un lungo periodo di pressioni dove tutti mi chiedevano di giocare bene, di vincere e di vincere ovviamente il titolo. Così quel successo mi ha aiutato moltissimo per la successiva parte di stagione."

    Un trampolino di lancio importante per Nadal che si presenta a Wimbledon come uno dei grandi favoriti. Il maiorchino gioca bene e, sfruttando anche il periodo di appannamento di Federer, vola in finale dove supera con estrema facilità Thoma Berdych (6-3, 7-5, 6-4). Lo spagnolo conquista così il secondo Slam dell’anno e vola a New York convinto di poter vincere anche gli US Open, l’ultimo Slam della stagione. E in effetti, Nadal vince anche la Grande Mela battendo Novak Djokovic in finale, centrando così un formidabile tris di Slam

    "Vincere tre Slam in un solo anno è una cosa che capita raramente, e si tratta di una cosa difficilissima, ve lo posso assicurare. Si tratta di una cosa incredibile, pazzesca per un giocatore. Lui però non ha vinto solo lì, ha dominato quei tornei, anche perché poi ha vinto anche molti altri titoli. In alcuni tornei è arrivato in forma pazzesca, era letteralmente imbattibile, incredibile. Devo ammettere che ha fatto una stagione veramente… incredibile" - questi i complimenti di ROGER FEDERER!

    Il nuovo numero uno del mondo riceve così anche i complimenti del suo grande rivale, che si prende solo la rivincita a fine anno quando Federer supera Nadal nel Masters di fine anno, l’unico titolo che manca allo spagnolo. Chissà che il 2011 non sia dunque l’anno buono…
     
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