Federer col fiatone, avanti anche Nole

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    Federer col fiatone, avanti anche Nole


    6-2, 6-3, 4-6, 4-6, 6-3 su Simon, Djokovic batte in 4 set Dodig. Si è visto un Federer dai due volti: molto concentrato ed efficace nei primi 2 seti, sotto ritmo e arruffone nelle altre partite. Il serbo concede un set al croato e poi chiude comodamente

    FEDERER b. SIMON 6-2, 6-3, 4-6, 4-6, 6-3

    Che il francese Gilles Simon fosse pane durissimo per i denti di Roger Federer lo si sapeva da tempo (il transalpino si era imposto negli ultimi due precedenti contro il numero 2 del mondo) ed era possibile intuirlo alla luce dell'ottimo momento di forma attraversato da Simon, reduce dal successo nell'ATP di Sydeny. Ma che la partita potesse presentare una serie di difficoltà, che hanno portato il match fino al quinto set, probabilmente nessuno l'avrebbe pronosticato. La partita si conclude col punteggio di 6-2, 6-3, 4-6, 4-6, 6-3 in 3 ore e 22 minuti di gioco.

    Federer parte forte nei primi due set, nei quali riesce a mantenere gli alti ritmi che hanno fortemente contraddistinto il suo agevole debutto con lo slovacco Lacko e sfrutta al meglio il suo rovescio. Simon cerca di opporsi come meglio può ma Federer sembra in una di quelle giornate in cui gli riesce e tutto. Nel primo set non concede nemmeno una palla break al suo avversario e, anzi, strappa il servizio due volte a Simon. La seconda partita è sulla falsariga della prima, appena più combattuta perchè lo svizzero, al turno di battuta sul 5-2, si fa breakkare da Simon prima di restituirgli il favore e chiudere sul 6-3. e Vanno così in archivio i primi due parziali in poco meno di un'ora.

    Ma, come spesso succede, ecco arrivare il calo di rendimento del fenomeno di Basilea. A risultare meno efficace è soprattutto il servizio, la percentuale di trasformazione sulla prima palla passa dal 93% al 50%, ed il terzo set è così contraddistinto da una lunga serie di break e controbreak che alla fine premia Simon (subito avanti sul 3-0), che chiude sul 6-4 in proprio favore. Al di là degli evidenti problemi di Federer (che accusa problemi anche sul rovescio), è però Simon ad aver cambiato modo di stare in campo: il transalpino si muove più agilvente e le sue accelerazioni di dritto mettono in crisi il suo avversario. Sul 4-4 (senza break), Simon riesce a strappare il servizio a Roger e va a chiudere sul proprio turno di battuta.

    Nel quinto e decisivo set, il primo momento di svolta avviene nel terzo gioco quando lo svizzero, sotto 0-30 e al servizio, si affida nuovamente alla prima per respingere l'assalto di Simon; si arriva al sesto gioco con Federer che piazza il break dopo aver chimato a rete Simon ma, sul 5-2 e possibilità di chiudere la partita, si distrae ancora e non sfrutta tre match point sulla battuta di Simon. Il francese va sul 3-5, Federer serve per la vittoria e si conquista il primo match ball con una facile volè di dritto; ma una sua smorzata finisce sul nastro e così se ne va un'altra chance. Ribattuta vincente sulla risposta di Simon e poi un ace e la partita va finalmente in archivio.

    DJOKOVIC b. DODIG 7-5, 6-7, 6-0, 6-2

    Se non si complica la vita Novak Djokovic non è contento. Un match che poteva durare molto meno, ha richiesto un dispendio di energia maggiore di quanto fosse necessario. Ma il merito è stato soprattutto del suo avversario, il croato Ivan Dodig, che al secondo turno degli Australian Open obbliga il serbo agli straordinari e a prolungare l’incontro al quarto set. Sono servite 3 ore e 21 minuti di gioco a Djoker per imporsi sul croato per 7-5 6-7 (10-8) 6-0 6-2. Il primo parziale si snoda regolare fino al 5-5. Nell’undicesimo game arriva il break che decide la frazione. Il croato tiene testa al serbo nel secondo parziale e sotto 5-3 non si fa prendere dal panico. Djokovic serve per il set, ma, forse, vittima di un’eccessiva sicurezza, subisce il controbreak e si gioca la frazione al tie break. Dodig dà tutto quello che ha e i suoi sforzi vengono ripagati quando sull’8-8 una voilee di Nole finisce in corridoio. Il croato si procura un set point che concretizza e porta a casa il parziale. E’ l’ultimo sussulto di un Dodig che, comunque, non vuole perdere senza lottare. Gli altri due set sono quasi una pura formalità per il serbo che s’impone 6-0, 6-2 e vola al terzo turno dove affronterà il connazionale Viktor Troicki, nella riedizione del match di primo turno degli Us Open quando Djoker ha rischiato seriamente di uscire anzitempo.
     
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