Elezioni europee 2014

Risultati e prospettive

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. W.K.Heisenberg
        +2   Like  
     
    .

    User deleted


    Elezioni europee 2014


    Le elezioni europee 2014, svoltesi tra il 22 e il 25 Maggio, hanno decretato la conformazione del prossimo Parlamento Europeo; i cittadini dei 28 Paesi membri dell'Unione, hanno eletto i 751 deputati che li rappresenteranno per i prossimi cinque anni nelle sedi di Bruxelles e Strasburgo. Ogni Paese ha eletto un numero di deputati in proporzione alla propria popolazione, è garantita in ogni caso una rappresentanza minima di 6 deputati anche a Paesi con una popolazione esigua quali Malta, Cipro e Lussemburgo. L'Italia ha eletto 73 deputati, al pari della Gran Bretagna, uno meno della Francia. Il Paese più rappresentato è la Germania con un totale di 96 seggi. L'affluenza totale è stata del 43% degli aventi diritto. La maggioranza dei seggi ( 212 ) va al PPE ( Partito Popolare Europeo ), 186 seggi per i socialisti del PSE, 71 per i liberali di ALDE, 55 per i Verdi, 44 per i conservatori di ECR e 43 per la sinistra GUE. Il fronte degli euroscettici, gruppo molto eterogeneo formato da movimenti non ancora schieratisi apertamente, ottiene un bottino stimato di circa 130 seggi.

    Italia, record storico del PD, M5S secondo partito, Forza Italia sotto il 20%



    In Italia trionfa il PD con una percentuale del 40,8%, record storico per la sinistra italiana, superato il 34% del PCI a guida Berlinguer, meglio solo la DC di De Gasperi e Fanfani. I democratici, grazie a questa vittoria, sono la compagine più numerosa all'interno del PSE, e superano per la prima volta i tedeschi di SPD. Subito dopo si piazza il Movimento Cinque Stelle di Beppe Grillo, con il 21,1% dei consensi, secondo partito in Italia, anche se in calo rispetto alle attese. Si ferma al 16,8% Forza Italia, il peggior risultato per la destra italiana negli ultimi vent'anni, solo nel 2009 il Popolo delle Libertà si attestava al 35%. Entrano in Parlamento anche la Lega Nord con il 6,1%, il Nuovo Centro Destra con il 4,3% e la lista Tsipras con 4,1%. Restano fuori in quanto non raggiungono la soglia di sbarramento del 4%: Fratelli d'Italia con il 3,6%, Verdi, Scelta Europea e Italia dei Valori tutti sotto l'1%.

    Risultati nel resto d'Europa


    ( Marine le Pen e Nigel Farage, leader rispettivamente di FN e UKIP )

    Boom degli euroscettici in Francia e Inghilterra. I nazionalisti di estrema destra del Front National di Marine le Pen in testa con il 25%, si attestano intorno al 20% i moderati di UMP, tracollo dei socialisti del presidente Hollande che ottengono solo il 14% dei consensi, possibili ripercussioni sul Governo. Vittoria dell'estrema destra anche in Inghilterra, domina l'UKIP di Nigel Farage con il 30% dei suffragi, gli euroscettici distaccano i conservatori del premier Cameron al 24% e i laburisti al 23%. Saldamente in testa, anche se in flessione rispetto alle aspettative, la CDU di Angela Merkel in Germania, salgono al 27% i socialisti di SPD al Governo proprio con la CDU, superano il 10% i Verdi, exploit degli euroscettici di Alternative fur Deutschland che raggiungono per la prima volta il 7%. In Spagna vittoria in retromarcia per i popolari del premier Rajoy ( 26% ), scendono anche i socialisti, al 23%, bene la Izquierda che sfiora il 10%, ottiene 5 seggi anche la nuova formazione social-democratica di Podemos. Alexis Tsipras, leader di Siryza, ottiene il 26% in Grecia, davanti ai conservatori al Governo che si fermano al 23%. Terzo partito del Paese i neonazisti di Alba Dorata ( 9% ). Socialisti in testa in Portogallo ( sopra il 30% ), oltre il 50% il partito dell'euroscettico premier ungherese Orban, euroscettici in testa anche in Danimarca con l'estrema destra del Danish People Party al 23%. In Austria vince il centrodestra, in Irlanda gli indipendentisti ( appoggiati da Farage ) del premier Kenny. Socialdemocratici in testa in Polonia, Svezia, Malta e Slovacchia. In Romania trionfa la coalizione di Governo tra democratici e conservatori che supera il 40%. Solo il 17% degli aventi diritto ha votato in Slovenia, dove in ogni caso vince il centrodestra.

    La corsa per la guida della Commissione


    ( da sinistra a destra: Guy Verhofstadt, Martin Schulz, Ska Keller e Jean-Claude Juncker )

    Si preannuncia complicata la partita per l'elezione del presidente della Commissione che succederà al portoghese Barroso, il candidato sarà eletto dal Parlamento su proposta del Consiglio Europeo. In virtù della vittoria dei popolari, spetterà al leader del PPE, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, il tentativo di trovare una maggioranza in grado di sostenere l'esecutivo dell'Unione. Paiono inevitabili le larghe intese anche in sede europea, nonostante la vittoria difatti, Juncker non ha comunque i numeri per eleggere una Commissione monocolore popolare, decisive in questo caso saranno le mosse di socialisti, il cui candidato, il tedesco Martin Schulz, attuale presidente del Parlamento Europeo, ha dichiarato di essere sicuro di poter trovare una maggioranza in Parlamento in caso di fallimento del collega Juncker, e dei liberali, i quali candidano l'ex premier belga Guy Verhofstadt, grande sostenitore della necessità di una federazione europea. Da non sottovalutare neppure le mosse dei Verdi, gli unici a candidare una donna, la tedesca Ska Keller, e la sinistra europea che fa capo al greco Alexis Tsipras, leader di Syriza. Non è da escludere che il prossimo commissario sia un outsider chiamato a mediare tra popolari e socialisti, ipotesi che al momento non pare comunque percorribile, lo stesso Juncker ( spalleggiato tra l'altro dalla cancelliera Angela Merkel ) difatti ha dichiarato che la guida della Commissione spetta di diritto al candidato ufficiale del primo partito, il PPE per l'appunto, e che non si piegherà ai ricatti dei socialisti. Decisive saranno le prossime settimane, conseguenti all'insediamento del nuovo Parlamento; di certo saranno tempi duri per un processo di integrazione messo sempre più in discussione dai malumori dei cittadini europei, malumori che hanno portato all'elezione del Parlamento Europeo più euroscettico della storia. Se c'è un dato che traspare dai risultati di queste elezioni, è senza dubbio quello dell'avanzata euroscettica, il terremoto pronosticato dal leader dello United Kingdom Indipendence Party, Nigel Farage, si è effettivamente abbattuto sull'Europa.



    Edited by W.K.Heisenberg - 27/5/2014, 23:33
     
    .
  2. Tobiv
        Like  
     
    .

    User deleted


    Sarà interessante capire come sarà gestito l'euroscetticismo nel parlamento. Mi infermerò per capire se i trattati verranno cambiati e come, perché adesso leggo sui quotidiani online che Matteo Renzi va dalla Merkel per cambiare l'Europa.
     
    .
1 replies since 27/5/2014, 20:32   200 views
  Share  
.