Attack on Titan - Storia: "Le mura"

Anno 784. In una notte di caldo soffocante, un minatore tenta di passare sotto le mura per entrare all'interno del Wall Sina. «Se ci riuscissi, potrei finalmente condurre una bella vita». Alcuni giorni prima, lavorando nella miniera di carbone, gli era all'improvviso balenata in mente quest'idea, quasi una rivelazione.
Dopo aver cercato per alcuni giorni il posto giusto, il minatore inizia a scavare in un bosco che costeggia le mura. Era un luogo quasi sempre deserto e le chiome degli alberi lo avrebbero nascosto alla vista dei soldati che montavano la guardia sulle mura. Il minatore inizia così a scavare con grande vigore, ma la profondità della buca supera ben presto la sua altezza. Quando gli diventa impossibile gettare la terra all'esterno, comincia a portarla fuori della galleria in un telo. A volte beve un po' d'acqua o scioglie i muscoli indolenziti, ma a parte questi brevi intervalli, continua a scavare senza sosta. La sua lunga esperienza di minatore gli consente fortunatamente di scavare più in profondità, più velocemente e più efficientemente di chiunque altro. È tra i pochi, infatti, in grado di aprirsi all'istante la strada anche nel più pericoloso dei cunicoli che avrebbero fermato chiunque altro. Ma quel giorno la situazione è diversa dal solito. Per quanto scavi, infatti, il tunnel non sembra mai avere fine. Le fondamenta delle mura continuano infatti ad affondare nel terreno, sbarrandogli la strada. Ma il minatore è deciso a non arrendersi. Questo non perché desideri a tutti i costi una vita migliore, ma per la soddisfazione di oltrepassare finalmente il Wall Sina. L'uomo continua infatti a ripetersi che, dopo aver scavato buche per 20 anni, non sarebbero state certo quelle mura a fermarlo. Asciugandosi il sudore, continua il lavoro e quando la sua pala colpisce lo strato roccioso su cui poggiano le mura, il minatore ha ormai raggiunto una profondità pari ad almeno 4 o 5 volte la sua altezza. «Uno strato roccioso?», si chiede il minatore. «Sembra sia composto dello stesso materiale delle mura che affondano nel terreno». Il minatore lo colpisce violentemente con la sua pala, che finisce ovviamente per spaccarsi. A quel punto, il minatore emette il più profondo e accorato sospiro che avesse mai emesso in 20 anni di lavoro nella miniera.

«Le mura?». L'amico del minatore gli rivolge questa domanda con la più incredula delle espressioni. «Sì, non è assurdo?», gli risponde il minatore svuotando tutto d'un fiato il suo bicchiere di vino. «Chi si spettava che le mura avessero fondamenta così profonde». I due siedono ad un tavolo isolato in una taverna dove il minatore va spesso dopo il lavoro per bere un bicchiere con il suo unico amico. Quel giorno, il minatore racconta al suo amico del tentativo fallito di superare il Wall Sina, certo che la sua confidenza non sarebbe mai stata tradita. «Evidentemente, le mura non ci circondano solo in superficie, ma anche sottoterra», gli confida il minatore. «Ma in realtà, che cosa sono queste mura?» A quel punto, l'amico gli fa un cenno e, insieme, iniziano ad osservare l'interno della taverna. I clienti sono tutti impegnati a bere vino, chiacchierando con le ragazze o parlando a voce alta. Nessuno sembra prestare loro attenzione. Il minatore non riprende comunque più il discorso; se qualcuno l'avesse sentito, i gendarmi sarebbero infatti arrivati in un batter d'occhi. «Non è meglio così?», gli chiede di colpo l'amico. «Ci conviene continuare a vivere come abbiamo fatto finora. Resteremo poveri, ma abbiamo un lavoro e la possibilità di bere ogni giorno un buon bicchiere di vino». «Sì, hai ragione», risponde il minatore. «Io continuerò a scavare in miniera. Dopotutto, è il lavoro che fa per me, giusto?». Ma il giorno successivo il minatoe non si presenta al lavoro, e neanche il giorno dopo, né il giorno seguente ancora. Il suo amico va più volte a cercarlo a casa senza mai trovarlo e non trova più neanche i suoi genitori, i fratelli, la moglie o una sola persona che possa dargli un'idea di dove fosse andato. Alla fine, l'amico del minatore racconta tutto al Corpo di Gendarmeria, non mancando di accennare anche al tentativo fallito di oltrepassare il Wall Sina. A quel punto, scattano subito le indagini congiunte del Corpo di Gendarmeria e del Corpo di Guarnigione, il che non manca di sorprendere l'amico del minatore a cui tutto questo sembra un po' troppo esagerato. In ogni caso, il minatore non venne mai più ritrovato, né si trovò traccia della buca che aveva scavato. Misteriosamente, un giorno scomparve poi anche l'amico del minatore di cui, a tutt'oggi, non si sa ancora più nulla.