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Beh, che posso dire di questo libro...
Ciò che più mi ha fatto innamorare dell'autore, Joe R. Lansdale, è stato il suo stile di scrittura: rapido, incisivo, asciutto. Non sono tanto le storie da lui proposte a spingermi alla lettura dei suoi libri, quanto il modo in cui le racconta. Lansdale è un mago della sintesi, sarebbe capace di descrivere un'intera scena in due righe di testo, e ciononostante è in grado anche di trovare una quantità inesauribile di sinonimi per non risultare ripetitivo. I suoi libri (questo è soltanto un titolo di partenza, molto forte se preso individualmente ma debole se messo a confronto con molti altri della saga) sono infarciti di una violenza assurda, però si tratta di una violenza quasi divertente, che non ti provoca ribrezzo anche nel leggere di sbudellamenti o parti del corpo mutilate. Per me rimane il miglior scrittore pulp della scena: scrive tanto, il suo stile è molto riconoscibile e in più ogni genere da lui trattato (e li ha fatti praticamente tutti, dall'orrore al sentimentale) risulta verosimile, come se avesse scritto in tutta la sua vita soltanto il genere in questione. Per non parlare dei momenti di risate che può regalare Lansdale, cosa che a mio parere è difficile provocare attraverso la lettura. Riesci a immedesimarti nella scena, davvero, con una facilità disarmante. Io vi consiglio di provare a leggere questo libro, tanto sono poche pagine, non più di centotrenta. Magari anche voi vi innamorerete dello stile Lansdale. Per apprezzarlo a pieno devono piacervi le battute cattive, lo humor nero, per intenderci. Ecco, questo è quello che penso di questo libro e di Lansdale in generale.
Altri titoli che posso consigliarvi: tutta la restante saga di Hap & Leonard, la trilogia del Drive-In, le raccolte di racconti (un po' rare da trovare) e In Fondo alla Palude, un libro molto più personale e delicato.
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