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Migliorarsi
Una finestra di opportunità
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Recentemente ho scritto parecchio sull'Attitude in generale, a cosa serve, soprattutto dove potrebbe essere utilizzata e come, tuttavia un aspetto che non ho potuto inquadrare come volevo (vuoi per mancanza di tempo o di spazio) è quello del migliorare sé stessi a tutti i livelli.
Definizione | Il Cosa | Come | Perché
- Definiamo "Miglioramento":
Quello che la Psicologia insegna ed insiste affinché sia ricordato a dovere è che la parola "Miglioramento" non è sinonimo di aumentare.
Tutto ciò che ruota intorno alla parola stessa ha poco o niente in comune con la fonologia (il significato che la parola "può ricordare" pronunciandola) del termine; questo perché migliorare vuol dire adattamento.
Ma diamo una definizione più chiara e concisa: Migliorare è tutto quell'insieme di azioni, pensieri e processi che porta ad un adattamento più sofisticato dell'agire in relazione a quel determinato ambito in cui si vuole migliorare.
Sembra uno scioglilingua vero? Vi assicuro che è molto più semplice di così.
Migliorare non è cambiare sé stessi, né ricostruirsi da capo. Migliorare vuol dire modificare la struttura che ci sorregge, andare ad aggiungere o togliere o anche trasformare quelle cose che ci legano all'ambito in cui vogliamo migliorare, per meglio capirlo e per meglio dominarlo.
Questo vuol dire che per migliorare non serve aumentare la quantità del tempo che noi dedichiamo a quell'attività, bensì serve porsi le domande giuste ed andare a capire bene il da farsi. Ecco che la Psicologia (ma in particolar modo la lingua inglese) ha messo a punto la regola delle cinque W da porsi: Who (Chi?) What (Cosa?) When (Quando?) Where (Dove?) Why (Perché?).
Tuttavia alcune di quelle domande (ai fini del gaming) sono pressoché inutili o scontate. Ecco che allora le domande (e di conseguenza i punti da andare a stabilizzare) diventeranno i tre grandi quesiti che dovrete sempre tenere a mente per migliorare: Cosa Migliorare? Come Migliorarlo? Perché Migliorarlo?
- Cosa:
Potrebbe sembrare una delle domande più facili da porsi e sicuramente una delle più veloci "da risolvere", tuttavia, capire al meglio ciò che va migliorato (ma soprattutto accettarlo nella nostra testa) potrebbe risultare abbastanza arduo come compito.
Affinché possiamo acquisire la consapevolezza del "Cosa" andrebbe migliorato dobbiamo forzatamente ammettere i nostri punti di debolezza, per poi accettarli. Tale processo potrebbe risultare sgradevole ed anche abbastanza difficile (questo perché se la nostra mente potesse accettare con semplicità ed arrendevolezza ogni cosa "spiacevole" che ci riguarda probabilmente la psicologia, ma in particolar modo gli psicoterapeuti e gli psichiatri, non esisterebbero più), ma sicuramente non impossibile.
Per coloro i quali fossero già abbastanza "in contatto con sé stessi" la cosa potrebbe richiedere non più di un'oretta, tuttavia ecco qualche pratico consiglio che aiuterà sicuramente ad individuare le parti di voi che il cervello tenta di nascondere.
Per prima cosa consiglio di mettere sempre tutto per iscritto poiché, anche ad un livello puramente pratico, la nostra mente tende a memorizzare di più un qualcosa per cui "ha lavorato" (nello specifico: l'attività cognitiva che richiede scrivere delle cose costringe il cervello a focussarsi su quell'azione, ergo ad immagazzinarla), per poi eseguire qualche semplice azione autonoma:- Osservazione: prestare sempre molta attenzione a chi è migliore di noi, o che comunque ci dia l'impressione di aver dominato maggiormente l'attività che vogliamo svolgere rispetto a noi (questo perché l'imitazione è sempre stata alla base dell'adattamento umano fin dai tempi antichi, ci ha permesso di imparare molto sia dagli animali che dalla natura stessa), tutto ciò perché osservare chi è più bravo tende a mettere sotto i riflettori quello che invece noi non sappiamo fare.
- Criticità: impariamo a mettere sempre in discussione ciò che facciamo o che diciamo (ma anche ciò che dicono e/o fanno gli altri), questo perché ci rifacciamo ad una famosa usanza Persiana che imponeva di discutere una nuova legge due volte, una da sobri ed una da ubriachi, se veniva accettata in entrambi i casi allora la legge passava e diventava ufficiale. Ecco la praticità nell'essere critici anche verso noi stessi, è una possibilità di metterci in discussione.
- Opinionisti: cerchiamo costantemente persone al di fuori di noi che possano darci dei feedback richiesti (ATTENZIONE: l'opinione altrui deve essere ascoltata e annotata ma non dobbiamo farne una sorta di bibbia sulla quale la nostra mente deve bloccarsi; ricordate che chiedere un'opinione è importante, ma è anche importante ricordare il punto due).
- Insight: Per "insight" intendiamo letteralmente "porre l'attenzione su noi stessi", si tratta di una sorta di immersione nel nostro sé. È una pratica abbastanza complicata ed avanzata, molto difficile da tenere a lungo andare. Ecco perché la si può guadagnare soltanto rimanendo il più obiettivi possibile. Consiste sostanzialmente in una "seduta con sé stessi" dove ci si concentra sulle azioni svolte durante il giorno (in genere viene praticata senza stimoli sensoriali come luce, rumore forte o forte stress attorno a noi), analizzandole al meglio e valutandone tutti i punti.
Si può dire che l'insight consista nel riaprire un libro appena letto per andare ad evidenziare le parti salienti ed importanti, rileggendole con attenzione obiettiva.
È molto difficile da ottenere, ma se eseguita bene dà tutto un altro livello di comprensione del "Cosa".
- Come:
Una volta centrati a fondo i punti focali che dobbiamo migliorare bisogna tentare di capire come migliorarli.
Partiamo da una regola di base: tutti gli esseri umani hanno la propria curva di apprendimento sulla quale possono crescere.
(Con Curva di Apprendimento vogliamo indicare il rapporto tra tempo necessario per apprendere e la quantità di informazioni correttamente apprese)
Riferito all'immagine sopra possiamo indicare la linea lunga con la variabile "Tempo" mentre quella più corta con la variabile "Informazioni Apprese"; come potete notare la "linea che si forma" all'aumentare di entrambi va man mano a crescere sempre di più. Ecco cosa rappresenta la Curva di Apprendimento: un aumento costante nel tempo, dato da un giusto grado di raccolta (ed immagazzinamento) delle informazioni corrette.
Purtroppo questa Costante di Apprendimento ha dei limiti.
In tutte le persone la Curva di Apprendimento ha un tetto massimo entro la quale essa può crescere; questo vuol dire che sarà più facile apprendere entro una certa età (è un'informazione risaputa che l'età compresa tra i 6 ed i 13 anni è quella cronologicamente perfetta per imparare una seconda lingua ad esempio) o magari rientrando in un certo ambito (ad esempio è molto più facile imparare mentre ci stiamo divertendo piuttosto che mentre siamo annoiati o depressi).
Oltre ai limiti "naturali" da esseri umani abbiamo quelli biologici, poiché, la nostra curva può crescere fino ad certo tot: a seconda di quanto il nostro cervello cresca e maturi.
Provate a pensare bene come mai alcuni sportivi famosi (ad esempio qualche pilota di Formula Uno) riescano ad apprendere e riuscire in qualche altro sport competitivo (magari riescono meglio in qualche sport "affine" alla Formula Uno, come il Drifting, proprio perché rientrano nel loro ambiente di apprendimento), ma tuttavia arrivati ad una certa età subiscano un rapido crollo delle loro abilità; questo perché ogni atleta e/o sportivo ha un proprio tetto massimo della Curva di Apprendimento.
Lo scopo del "Come" è proprio questo: riuscire ad utilizzare nella maniera più sensata e produttiva possibile la Curva di Apprendimento.
Mi piacerebbe poter dire che tutti possano crescere in maniera autonoma e spontanea, ma la verità è che serve tanta disciplina e pazienza.
Tuttavia, per fini pratici, non mi dilungherò oltre nel topic sull'argomento.
- Perché migliorare?:
Anche questo step potrebbe risultare parecchio scontato e semplice; ovviamente non è così.
Molti dei ragazzi che seguo, al fine di migliorarsi, sono invogliati a mettere a fuoco i loro obiettivi finali. Chiedo loro fin dall'inizio quale sia l'obiettivo che vogliono perseguire e per il quale vogliono lottare fino alla fine. Vi stupirà sapere che una visione del traguardo per cui stiamo correndo risulta più chiara già dopo una sola settimana di training. Questo perché l'allenamento non serve unicamente a migliorare le proprie capacità, ma soprattutto ad avere un'idea più chiara di ciò che si vuole e di come raggiungerlo.
Infatti dopo sette giorni faccio loro la stessa domanda: "Qual è l'obbiettivo che ti poni?"
Le varie risposte che ho raccolto ed annotato sono allarmanti. È sbalorditivo come dopo una sola settimana i ragazzi abbiano una visione più pulita e uniforme di ciò che vogliono raggiungere. Questo perché le risposte sono sempre state dentro la mente della persona, semplicemente io ho fornito loro gli strumenti adatti per metterle a fuoco.
Adesso vi mostro un video (abbastanza trash direi) di cosa voglia dire "masterare" un determinato ambito.
Per quanto il video possa risultare "inutile" (a tratti forse ridicolo) vi posso assicurare che non è così.
Ho scelto appositamente questo video per mostrare cosa voglia significare effettivamente il "Perché" migliorare. La persona che piega abilmente i vestiti (per quanto si sforzi di sembrare il più possibile "telegenica" di fronte la videocamera) nelle maniere più strane immaginabili ha di fatto "masterato" l'azione del sistemare gli indumenti nella maniera più conveniente e meno dispendiosa attuabile.
Ripeto: non concentratevi sull'azione in sé che sta compiendo, ma provate a "trasferirla" su un'altra azione di qualsiasi tipo.
L'obiettivo che si prefigge il "migliorare sé stessi" è esattamente quello che traspare dal video: riuscire a "muoversi" nel proprio ambiente come meglio si preferisce.
Dovendo scendere più nel dettaglio del gaming prenderò ad esempio qualche player a livello professionistico: secondo voi come mai i maggiori pro-players attuano delle scelte a noi "estranee" o magari che possono risultarci senza nessun senso?
Questo succede perché hanno "masterato" il gioco; ergo hanno una visione del game più completa e pulita, riuscendo a "muoversi" nell'ambiente di gioco in maniera più "confident".
Vi metto un ultimo video che forse potrebbe farvi capire meglio il concetto che cerco di espletare.
Vi prego davvero di non basarvi su cose come lo score, l'elo, la mastery o il fatto che alla fine il player possa aver vinto o meno.
Concentratevi sul Cosa, Come e Perché quella persona attua determinate scelte: gli strumenti su quel champion, il modo in cui si adatta muovendosi in una lane in cui "di norma" quel champion non si gioca o magari anche la Trade Analysis che si trasforma per meglio dominare il gioco.
Questo è possibile grazie al fatto che la persona ha "masterato" il gioco (o nel caso particolare l'insieme di meccaniche che gli ha permesso di giocare un champion nella maniera che LUI riteneva più opportuna, invece di basarsi su un qualcosa di già giocato da qualcun altro).
Purtroppo anche stavolta molti degli argomenti (o di alcune specificazioni) che volevo trattare dovranno essere rimandati o del tutto ignorati.
Per quelli di voi che volessero qualche tipo di informazione o consiglio particolare possono tranquillamente scrivermi in privato oppure rispondere a questo topic.
Buona lettura e buon game a tutti
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Davvero molto interessante! Ma se io sapessi già quali siano i miei punti deboli che per pigrizia (o per qualche altro motivo ignoto) non miglioro, che vuol dire? 
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.Davvero molto interessante! Ma se io sapessi già quali siano i miei punti deboli che per pigrizia (o per qualche altro motivo ignoto) non miglioro, che vuol dire?
O che non hai interesse a migliorare, oppure hai raggiunto un tuo limite, credo. -
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Sì la domanda era retorica
anche se poi in questi ultimi mesi non é stato sempre in questo modo, quindi meglio così
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Comunque io ho migliorato la mia vita cancellando l'account di LoL 
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.Comunque io ho migliorato la mia vita cancellando l'account di LoL
Dovevo citarti tra le fonti
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Puoi sempre rimediare
Scherzi a parte, la guida è assolutamente esaustiva e può essere usata in qualsiasi ambito... Ma vale davvero la pena impegnarsi così tanto per un giochino? Io l'ho fatto e la risposta è stata: "no". -
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