Posts written by Brian O'Conner

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    Zenga lascia l'Al-Nassr. E se Moratti...


    ... puntasse su di lui? L'ex portiere dell'Inter ha dato le dimissioni dal club saudita allenato fino a ventiquattr'ore fa. Tutti pensano a Leo come successore di Benitez, ma chissà che il presidente nerazzurro non ci regali una sorpresa affidandosi all'Uomo Ragno

    Benitez addio. In arrivo Leonardo? Così pare, tutti gli indizi portano al brasiliano, ma chissà che il patron dell'Inter Massimo Moratti non ci regali qualche sorpresina natalizia. Tutti parlano di Leonardo come post Benitez, ma se il nuovo corso nerazzurro assumesse le sembianze dell'Uomo Ragno, ovvero Walter Zenga?

    Già, proprio quel Zenga che ha contribuito a fare la storia della Beneamata e che del club nerazzurro è una vecchia conoscenza. Come dire: peschiamo in famiglia. Questo potrebbe essere il Moratti-pensiero, sulla scia delle usanze milaniste, solite ad attingere dal proprio bacino.

    Supposizioni? Forse, ma non si può negare che l'addio di Zenga all'Al-Nassr, formazione saudita allenata fino a ieri dall'ex portierone dell'Inter, puzzi un po'. Nulla è certo, tranne che i tifosi nerazzurri non hanno mai dimenticato l'ex bandiera e lo stesso Moratti non sembra insensibile al fascino dell'Uomo Ragno.

    L'ex allenatore di Catania e Palermo dovrà, comunque, fare i conti con la concorrenza di Leonardo, anche lui piace al tifoso numero 1 dei neo-campioni del mondo che, però, ci ha spesso abituati a delle sorprese. E chissà che non lo faccia anche in quest'occasione...
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    Hai Appena ucciso un Pinguino, tre Elefanti, un Porcellino d'India, un Pikachu, una Super Nonnetta, Giggi la Trottola, il Grande Puffo, Il fidanzato di Megan Fox, Chuck Norris, .Ken e poi ti sei suicidato.
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    Serie A, Inter protagonista nel 2010


    Promossi Milito, Eto'o e Sneijder; resiste un eterno Del Piero. L'anno della consacrazione per Borriello e Cavani, ma anche quello delle rivelazioni Pastore e Thiago Silva

    Diego Milito

    Gli ultimi mesi, condizionati da continui infortuni e dal rendimento deludente dell'Inter, non possono cancellare le imprese compiute prima dall'uomo del Triplete. Alla prima esperienza in una grande dopo le annate trionfali con la maglia del Genoa e a Saragozza, ha confermato di essere uno dei più grandi bomber in circolazione. 22 gol al termine dell'ultimo campionato, la maggior parte dei quali di splendida fattura, ma soprattutto decisivi per la vittoria finale.

    Wesley Sneijder

    Arrivava dal fallimento al Real Madrid, scaricato come un pacco dalle merengues, che avevano deciso di puntare tutto su Kakà. E sappiamo com'è andata a finire... Si presenta al derby d'andata della 2a giornata e fa capire da subito di che pasta è fatto: uno dei trequartisti più completi del calcio moderno, grande visione di gioco e capacità di tiro senza eguali. Annata da Pallone d'oro per tutti, meno che per i giurati dell'ambito premio.

    Thiago Silva

    Arrivato con la nomea di essere uno dei difensori più forti in prospettiva, non solo a livello del nostro campionato, ha confermato sul campo tutto quello che si diceva sul suo conto. Forma con Nesta una delle coppie di centrali più affiatate e più invidiate d'Europa. Senso dell'anticipo, rapidità supersonica, tocco di palla e capacità di impostare il gioco addirittura da centrocampista consumato.

    Javier Pastore

    Un inizio stentato, dovuto alla giovane età e alla necessità di ambientarsi alle difficoltà e alle novità che il campionato italiano gli ha presentato. Ma la seconda parte del 2010 è stata in crescendo per questo fantasista che, per il modo in cui accarezza il pallone, dà il via a prepotenti ripartenze e va in gol con una certa facilità, ha già scomodato paragoni con gente del calibro di Kakà, Zidane e Platini.

    Marco Borriello

    Si può affermare, senza possibilità di essere smentiti, che il 2010 è stato l'anno della consacrazione di Marco Borriello. Alla prima stagione in cui ha avuto la possibilità di affermarsi come titolare in una grande squadra come il Milan, ha mostrato che gli anni di gavetta in provincia sono stati preziosi per farlo maturare soprattutto come ragazzo. Avrebbe meritato la riconferma, poi le vie infinite del mercato lo hanno portato alla Roma, dove, se possibile, si sta rivelando ancora più determinante con i suoi gol ed il lavoro per la squadra.

    Edinson Cavani

    Arrivò ragazzino a Palermo e, al debutto, siglò contro la Fiorentina un gol che fece intravedere immediatamente i crismi del campione. In Sicilia è cresciuto e si tramutato, da seconda punta dotata di un fisico da panzer, in uno dei cannonieri della nostra Serie A. Il Napoli ha puntato su di lui per rimpiazzare Quagliarella e sembra aver trovato finalmente il giocatore in grado di fare la differenza e di far compiere agli azzurri il salto di qualità. Chiude l'anno da capocannoniere.

    Samuel Eto'o

    Attenzione, per lui non parlano solo i numeri fantastici della prima metà della stagione attualmente in corso. In quest'ultima fase della sua carriera, l'attaccante camerunese ha beneficiato soprattutto dei problemi di Milito ed è tornato a rivestire il ruolo che ricopre al meglio, cioè quello di finalizzatore implacabile sotto porta. Ma non può essere ignorata la sua predisposizione al sacrificio in favore dei compagni, che lo hanno portato, soprattutto con Mourinho allenatore, a mettere da parte le ambizioni personali per trasformarsi in tuttofare della corsia sinistra.

    Alessandro Del Piero

    Quanti anni sono che si sente dire che il capitano della Juventus abbia ormai espresso il meglio delle sue smisurate qualità e che dovrebbe iniziare a preoccuparsi del suo futuro post-calcistico? Sono tanti, ne siamo buoni testimoni. Eppure, in un'annata dalle due facce per la sua Juventus, Alex ha realizzato il sogno di una vita, da quando varcò per la prima volta (17 anni fa) il cancello del centro sportivo bianconero. Superare definitivamente una leggenda come Gianpiero Boniperti, in termini di reti realizzate in assoluto in Serie A ma anche di marcature con la maglia della Vecchia Signora. Se la Juventus post-Calciopoli è viva più che mai e continua la sua risalita ai vertici del calcio italico, il contributo del suo numero 10 è enorme.
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    Siena beffata, Roma cade con onore


    Ultima giornata di regular season e due trasferte difficili per Siena e Roma, comunque già qualificate per le Top16: la Montepaschi, prima nel girone, perde 73-72 a Barcellona, mentre la Lottomatica cade 89-82 ad Atene. I Reds vincono il Gruppo B, Roma chiude invece quarta

    REGAL BARCELLONA-MONTEPASCHI SIENA 73-72

    Il primo posto nel girone non era in discussione, ma tra Siena e Barcellona è ormai off-limits un clima eccessivamente rilassato. La Montepaschi accarezza a lungo il sogno di una prestigiosa vittoria corsara che l’avrebbe eletta regina della regular season (lo scettro va invece al Maccabi, che chiude il girone con un record di 9-1) salvo poi sbattere violentemente con McCalebb contro il corpo di Joe Ingles nell’azione decisiva, ed essere poi definitivamente oscurata dal salto di Morris sulla testa di Lavrinovic a fil di sirena. Un fischio sarebbe potuto anche scappare, ma forse no, perché Ingles sembra aver posizione e Sada andare direttamente sul pallone per sporcarlo al lituano: pulita anche la stoppata di Morris in aiuto, un azione che vale un singolo episodio sì, ma che decide, però, la partita.

    Il Barcellona (senza Mickael, ma dall’altra parte manca Kaukenas) strappa una vittoria sudata cavalcando i comprimari: Sada, prezioso in difesa e decisivo per supplire alle amnesie di Ricky Rubio in attacco, e Grimau, mastino nella metacampo dietro, esperto, e anche attaccante, sì, quando serve. E poi Vazquez, con le sue braccia chilometriche, e la sua presenza pesante nel verniciato: 13 punti e 7 rimbalzi in uscita dalla panchina, e tanto impatto al posto di uno spaesato Kosta Perovic.

    Eppure la Montepaschi comincia con grande faccia tosta, altruista e generosa in attacco, tenace in difesa e a rimbalzo, nonostante qualche problema di falli di troppo: il primo quarto dice +4 (13-17) per la formazione di Pianigiani, con un ottimo McCalebb già a quota 7 e un Hairston difficilmente contenibile (6 punti nel quarto, ma si fermerà praticamente lì...). Il Barça, che ha un pessimo Rubio e un Navarro ai minimi termini per i problemi alla schiena, tira malissimo e perde un’infinità di palloni, tanto che Siena prova a fuggire anche con il secondo quintetto, con Moss, Aradori e un buon Zisis in regia. Sul 23-30, Lorbek e Navarro provano a ricucire con due triple estemporanee, ma la Montepaschi riesce a riallungare nel finale facendo ancora affidamento sulla difesa (ottimi Stonerook e Rakovic in vernice contro avversari decisamente più fisici), sui tiri liberi e su un’acccelerazione di McCalebb che scrive il 31-37 al 20’.

    Il Barça, che ha già 11 palle perse, piange per un disastroso 9/25 al tiro, ma, negli spogliatoi, qualcosa cambia, perché si ripresenta sul parquet con tutt’altro atteggiamento difensivo: Pascual schiera un quintettone fisico ma nello stesso tempo rapido, con Grimau in guardia, Morris da ala piccola, e Lorbek-Vazquez sotto canestro, e il risultato è un 10-0 fulmineo con una gran schiacciata di Morris e una bella penetrazione di Rubio. Vazquez ha grandissimo impatto anche nella metacampo offensiva, ma Siena prova a rimanere aggrappata con un paio di triple e di movimenti sontuosi di Rakovic in post-basso. Equilibrio: Ndong sorpassa, Aradori contro-soprassa, Lorbek ri-sorpassa, e il testa-a-testa vede il 56-55 all’ultimo intervallo.

    Siena segna un solo canestro nei primi 4’ del quarto periodo con Moss, ma riesce a reggere agli stentati tentativi di fuga blaugrana: le idee sono confuse in attacco per entrambe le squadre, e sia Pianigiani sia Pascual provano ad affidarsi al doppio playmaker, ma con scarsi risultati. Si segna poco, si difende tanto, forte e duro, e si prosegue ancora sul filo dell’equilibrio: Siena prova a rimettere la testa avanti con Zisis e McCalebb, ma il Barça scopre un Grimau prezioso anche in attacco. La Montepaschi entra nell’ultimo minuto sul +1, ma sbaglia prima con Zisis e poi con McCalebb lasciando sul rimbalzo lungo l’autostrada al canestro del 73-72 a Rubio con 6.6" sulla sirena. Rimessa a metacampo dopo il time-out di Pianigiani: si va da McCalebb che forza la penetrazione centrale sbattendo su Ingles, poi Morris cancella Lavrinovic e il successo è blaugrana.

    Barcellona: Sada 4, Rubio 8, Lakovic 0, Navarro 8, Perovic 8, Vazquez 13, Ingles 0, Ndong 6, Morris 7, Lorbek 7, Grimau 12. All.: Pascual.

    Siena: McCalebb 20, Zisis 9, Hairston 8, Carraretto 3, Rakovic 10, Lavrinovic 6, Ress 0, Michelori 0, Stonerook 0, Aradori 7, Moss 9. All.: Pianigiani.

    OLYMPIACOS PIREO-LOTTOMATICA ROMA 89-82

    La Lottomatica Roma, già certa della qualificazione alle Top 16, esce sconfitta al Peace and Friendship Stadium di Atene contro l’Olympiacos nell’ultima giornata del gruppo B di Eurolega. Ma lo fa a testa alta riuscendo a rimanere in partita contro i fortissimi greci per quasi ¾ di partita. 89-82 è il punteggio finale, che regala all’Olympiakos il primato del girone, mentre la Virtus chiude quarta.

    Nel primo quarto, sospinti da Spanoulis e Bourousis, i greci provano a scappare in due occasioni, raggiungendo il massimo vantaggio al 6’ con la schiacciata del centro della formazione del Pireo (20-10). Ma il team di Boniciolli riesce sempre a tenere botta e sono i Washington e Datome i protagonisti dei due mini parziali da 7-0 e 5-0 che permettono ai capitolini di chiudere in parità (22-22).

    Al di là della netta superiorità sulla carta, a fare la differenza in favore dei greci è anche la maggiore disponibilità di alternative in panchina: situazione testimoniata dai 13 punti che Teodosic realizza soltanto nel secondo quarto e dai 5 aggiunti dal talentino Keselj. L’uscita dal campo di Washington dopo uno scontro di gioco influisce eccome sui meccanismi di gioco di Roma, tenuta a galla dalla serata di grande vena di Gigi Datome e dalla grande intensità nelle due fasi di Crosariol.

    Il copione si ripete anche nel terzo quarto, con Roma che rimane a contatto grazie ad una prestazione di sostanza a livello collettivo, fatta di buone percentuali al tiro e da una discreta efficacia a livello difensivo. Ma dicevamo delle infinite risorse dei padroni di casa, che mettono in mostra un Nesterovic relegato al ruolo di riserva di lusso ma che, dalla terza parte di gara in poi inizia a fare la differenza.

    La partita dura sostanzialmente fino al minuto 34, grazie alle triple di Dasic e Djedovic che mantengono gli italiani sul -6 (69-63 e 72-66); poi Bourousis e Spanoulis decidono che è il momento di riprendersi la scena e per la Lottomatica non c’è più niente da fare.

    Nell’Olympiacos il top-scorer è proprio il playmaker con la maglia numero 7, che mette a referto 18 punti (9/15 dal campo) a cui aggiunge 4 rimbalzi, 3 palle rubate e 4 assist. Bene anche Bourousis, 15 punti,e Teodokis con 16. Per Roma, Alì Traorè chiude con 22 punti ed un 25 di valutazione, Washington e Djedovic concludono a 16.

    Olympiacos: Papaloukas 2, Nesterovic 14, Spanoulis 18, Borousis 15, Keselj 9, Mavrokefalides 6, Erceg 3, Teodosic 16, Halperin 2, Lucas 4. N.e.: Pelekanos, Glyniadakis. All.: Ivkovic.

    Roma: Washington 16, Vitali 2, Crosariol 4, Traoré 22, Datome 14, Djedovic 16, Dasic 6, Heytvelt 2. N.e.: Tonolli, Iannilli. All.: Boniciolli.
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    Zamparini "Napoli da scudetto? Anche noi"


    Il presidente del Palermo torna a commentare la prestazione della sua squadra contro il Bari dicendosi comunque soddisfatto della stagione dei rosanero. E di Mazzarri dice "Se il suo Napoli è da scudetto, lo siamo anche noi"

    "Sono rimasto deluso perché a Bari non siamo riusciti a tirar fuori una buca giocando in 11 contro 10". Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini, torna sulle sue dichiarazioni al termine del match contro i pugliesi e sulle parole, non proprio tenere, nei confronti del tecnico Delio Rossi: "Le mie esternazioni alla fine della partita sono sempre pesanti. Il voto che do al Palermo per il 2010 è un nove. Mi basterebbe per il 2011? Se Mazzarri dice che il Napoli è da scudetto io penso che lo sia anche il Palermo".

    Parlando invece del prossimo mercato di gennaio nella lista dei partenti figura l'attaccante Massimo Maccarone: "E' un ottimo giocatore, è chiuso dal modulo e dalle nostre 4 punte, lui è troppo penalizzato, ha delle richieste e lo lascerò andare visto che siamo anche usciti dall'Europa League. E' un vero peccaro che un giocatore come lui non possa essere impiegato con continuità. Fiorentina? Non lo so, non li ho sentiti, se si fanno avanti ne parliamo, dipende anche dalla scelta del giocatore. Maccarone è un ragazzo bravo, educato, è stato esemplare nello spogliatoio e molto dipenderà dalla sua scelta. A Napoli abbiamo dimostrato che ci manca qualcosa a centrocampo? Sì, infatti non c'era Bacinovic e adesso arriverà anche un sostituto. Non abbiamo seconde linee adeguate, ma anche il Napoli è nella nostra situazione. Sicuramente il Palermo ha per l'anno prossimo l'obiettivo della Champions, anche se il nostro allenatore dirà che sarà difficile". Un Palermo rimasto senza direttore sportivo dopo le dimissioni di Walter Sabatini. Uno dei nomi più ricorrenti è quello di Giorgio Perinetti: "Il Siena è molto ambizioso, ha una banca dietro e non credo voglia privarsi della qualità di Perinetti; a me piace molto, ma sarà difficile".

    Dopo l'esonero di Rafa Benitez all'Inter il candidato numero uno alla successione risulta essere l'ex milanista Leonardo: "E' un sorpresa, un bravissimo ragazzo, ma come allenatore deve dimostare tutto". Il presidente Maurizio Zamparini fa i complimenti ad Adriano Galliani per l'imminente ingaggio di Antonio Cassano al Milan. "Galliani ha fatto un affare - dice il patron del Palermo - è bravissimo in queste cose, gli ultimi giocatori li ha presi praticamente in saldo. Cassano non è mai stato vicino a noi e il suo procuratore non ci ha neppure chiamato perché il suo stipendio è completamente fuori parametro. Behrami? Il Palermo si tira fuori, sempre per una questione legata al suo stipendio".
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    Villa Cortese al top, Nazionali che flop!


    Abbiamo cercato di creare una lista di "buoni e catttivi" del 2010 nella pallavolo: male ovviamente l'Italia, ma non in tutte le sue forme: nel mondo c'è Trento che tiene alto l'onore azzurro

    TOP

    TRENTO - Il club di Diego Mosna è uno dei più forti in Italia da qualche anno, ormai. Nella scorsa stagione non è riuscito a centrare lo scudetto, è vero (però ha vinto la Coppa Italia), ma all'attivo ha nuovamente una Champions League e un Mondiale per club. La squadra allenata da Radostin Stoytchev è sicuramente la più rappresentativa all'estero tra le italiane e dà grande lustro ai colori azzurri, anche se in realtà nel roster proprio tutti azzurri azzurri non sono...

    CUNEO - Centra uno storico traguardo, la vittoria dello scudetto, il suo primo scudetto, fermando inoltre in finale la corsa trionfale di Trento, che aveva messo a segno una regular season veramente di tutto rispetto. Per i piemontesi dunque la soddisfazione di riuscire a raggiungere un obiettivo perseguito in tanti anni di pallavolo sempre al vertice della classifica.

    BERGAMO - Le ragazze lombarde sono state autrici di una splendida cavalcata in Europa e hanno regolato il Fenerbahce (fresco Campione del Mondo per Club) nella splendida cornice di Cannes. Una dura lotta fino a schiacciare le avversarie nel quinto set: dimostrazione di grande grinta e volontà.

    PESARO - Le colibrì ormai non hanno più bisogno di presentazioni, ma è giusto ricordare che la squadra marchigiana ha vinto il suo terzo titolo italiano consecutivo con strisce positive davvero impressionanti nell'arco di questi anni. Vedremo se anche sotto la guida di uno dei membri della "Generazione di Fenomeni", Paolo Tofoli, saprà ripetersi.

    VILLA CORTESE - Da outsider a leader, che bel periodo per le lombarde! Complice anche il fondamentale aiuto di Taismary Agüero, che ha lasciato la Nazionale per dedicarsi esclusivamente al club, la società da cenerentola si è trasformata in principessa con una scalata imperiosa, dalla serie C del 2005-2006. Una promozione all'anno e via, ecco le giocatrici lanciate in A1 con grandissima autorità, tanto da vincere la Coppa Italia e arrivare seconde in campionato, perdendo appunto con Pesaro. E ora le ragazze di Abbondanza guidano la regular season della nuova stagione. Meglio di così...

    BRASILE - Meno bene al femminile (con un secondo posto mondiale alle spalle della Russia), al maschile è sempre devastante. Nonostante qualche polemica, i verdeoro salgono sul tetto del mondo per l'ennesima volta e Murilo viene nominato MVP della competizione. Dopo aver vinto anche la World League, difficilmente si può chiedere alla squadra di Bernardinho di dimostrare ancora qualcosa.

    FLOP

    NAZIONALE MASCHILE - Era chiamata alla prova d'orgoglio per onorare un'edizione dei Mondiali casalinga che mancava dal 1978, ma questa prova non è stata superata. Complici anche le scelte azzardate dell'allora ct Anastasi - ora sostituito da Berruto - e una mentalità un po' preoccupante (la gara vinta 3-2 con l'Iran, non certo una formazione temibile, era stata definita "un buon allenamento"), gli azzurri hanno dimostrato poco carattere e si sono fatti trascinare nel vortice delle polemiche, come quella di Alessandro Fei, che dopo aver annunciato l'addio alla maglia azzurra si è però rivoltato contro la stampa per le abbondanti critiche ricevute. Era difficile, però, fare i complimenti a una squadra che ci ha offerto lo spettacolo di diverse situazioni al limite dell'imbarazzo.

    NAZIONALE FEMMINILE - La dipendenza da Tai Agüero si vede ora che l'opposto azzurro non c'è più. Era lei che "toglieva le castagne dal fuoco", ora invece la squadra si regge sulle spalle di Simona Gioli, mentre il resto del sestetto fatica a ingranare e gioca in maniera discontinua.

    LA FORMULA DEI MONDIALI - Polemiche su polemiche hanno ricoperto i Mondiali per la formula assurda, che permetteva calcoli di punteggi alle squadre: essendo già stabiliti a priori gli abbinamenti, chi aveva la garanzia di aver già passato il turno poteva permettersi di prendere i match più alla leggera, nella migliore delle ipotesi. Il problema è che purtroppo si è assistito allo spettacolo poco edificante di squadre blasonate (come il già citato Brasile, che per questo merita una menzione anche nei flop) che sono scese in campo per perdere le partite e approfittare così di combinazioni di match più vantaggiose.

    SILVANO PRANDI - Dopo anni passati a Cuneo nel tentativo di vincere lo scudetto, il successo nel campionato italiano non è mai arrivato. Rotto il sodalizio, era tempo di spostarsi a Modena per risistemare una squadra un po' provata dalle delusioni della stagione precedente. E invece la corsa di Modena si è fermata ai quarti di finale dei playoff, mentre il campionato è stato vinto, come già ricordato, da Cuneo, però sotto la guida di Alberto Giuliani. Boccone difficile da mandare giù...

    PIACENZA - Ripetersi è sempre difficile, ma gli ex Campioni d'Italia non sono stati decisamente all'altezza della stagione precedente. I Lupi, come Modena, si sono fermati ai quarti dei playoff (perdendo con Cuneo). Hanno un'attenuante dalla loro parte: cambiare quasi completamente sestetto e membri della panchina è un passo importante, che rende difficile trovare un amalgama in tempi brevi.
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    Beppe Sculli alla Roma? Si può fare


    Stando alle ultime indiscrezioni, la Roma riuscirebbe finalmente a concludere la trattativa avviata mesi fa per vestire in giallorosso la punta del Genoa. Sul piatto della bilancia anche uno scambio con Baptista

    Il sogno proibito sembra non essere più così impossibile dal realizzarsi. Da parecchio tempo la Roma stava corteggiando (inutilmente) il Genoa nella speranza che la società del Grifone cedesse uno dei suoi gioielli, Beppe Sculli. Più di una volta in molti hanno parlato di una trattativa a buon punto, ma i fatti raccontavano un'altra storia. Quella di un giocatore forse demotivato, ma ancora a Genova, ancora alle dipendenze di Ballardini con la maglia rossoblù. Ora, però, la svolta...

    Nella trattativa per portare a Roma Sculli, la società giallorossa avrebbe inserito anche Baptista, da sempre in aperta contestazione con il tecnico Ranieri. Le cose, quindi, stanno così: Julio Baptista andrebbe a respirare l'aria di Genova con il benestare del futuro tecnico Ballardini che non vede l'ora di poter approfittare delle prestazioni della Bestia giallorossa. Dal canto suo, Ranieri sarebbe più che felice di dare nuove motivazioni a Sculli, pronto a dargli anche la possibilità di disputare qualche partita in Champions League. Se poi ci ricordiamo le parole del presidente del Genoa, Preziosi, che quest'estate aveva dichiarato di stimare molto "Baptista, ma c’è il problema dell’ingaggio che per il Genoa è troppo elevato", ecco che la soluzione dello scambio pare la più probabile.

    I presupposti ci sono tutti, Genoa e Roma possono trattare. E se la trattativa non dovesse andare in porto, Per Baptista ci sarebbe comunque l'offerta del Malaga.
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    Tanta Siena al top, tanta Russia nei flop


    Il nostro primo appuntamento ci porta a fare un viaggio attraverso l'Europa, e proseguiremo poi, il 27 dicembre, con i Top e i Flop della NBA!

    I TOP DEL 2010

    Discuti insieme a noi i migliori e peggiori del basket del 2010! - 2 Tiago Splitter - Il brasilianone è stato forse il giocatore dell’anno. MVP dell’ACB, il campionato più competitivo dell’Europa, campione dell’ACB con un secco 3-0 in finale contro il Barcellona delle super-stelle, ha poi coronato il tutto in estate con il grande salto oltreoceano a San Antonio. Un 2010 da mettere in cornice. Anzi no, forse è fin troppo poco.

    Bo McCalebb - La sorpresa più lieta, intrigante e devastante della scorsa Eurolega. Riporta il Partizan a livelli altissimi anche in Europa, e ora ci riprova con Siena. E dopo le prime difficoltà di ambientamento ha già ricominciato... come si dice, a fare brutto?

    Milos Teodosic - Giù il cappello di fronte all’MVP dell’Eurolega. Nell’ultimo anno è esploso come una granata: difficile trovare un altro giocatore europeo così giovane ma al contempo così talentuoso, intelligente e già decisivo.

    Discuti insieme a noi i migliori e peggiori del basket del 2010! - 3 Romain Sato - L’MVP del nostro campionato, l’uomo in più della Montepaschi per la sua capacità di adattarsi a fare (bene) qualsiasi cosa gli venga richiesta sul campo: punti, rimbalzi, recuperi, difesa, Sato è una garanzia. E il contrattone con il Panathinaikos è tutto meritato. In bocca al lupo, Romain!

    Valencia - Vince L’Eurocup consacrando Nando De Colo (primo quintetto) e Victor Claver ("Rising Star" della competizione). Torna a giocare nell’Europa che conta e centra subito la qualificazione alle Top16, sbattendo fuori la nostra Olimpia Milano. E con Pesic in panchina, sembra aver fatto il definitivo salto di qualità.

    Discuti insieme a noi i migliori e peggiori del basket del 2010! - 4 Linas Kleiza - Alla faccia dell’anno di "transizione" in Europa. Miglior realizzatore dell’Eurolega, primo quintetto in Eurolega, finale raggiunta con l’Olympiacos, estate da protagonista con la Lituania ai Mondiali e ritorno in NBA. Gli è mancata soltanto una cosa: aver battuto il Panathinaikos.

    Per il coraggio... Vassilis Spanoulis - Dal Panathinaikos all’Olympiacos. È più azzardato che passare dalla Virtus alla Fortitudo Bologna, quando entrambe erano al top del basket continentale. Lo ha fatto perché al Pao non si sentiva abbastanza valorizzato. Vero, però vinceva. Quest’anno è alla prova del fuoco.

    I FLOP DEL 2010

    Discuti insieme a noi i migliori e peggiori del basket del 2010! - 5 Ricky Rubio - Mi direte "Sei matto!". Ma, dopo tutte le manfrine per evitare di giocare in NBA con Minnesota, squadra di cui non ne vuole proprio sapere, ci attendevamo una gran stagione con il Barcellona. Ma così non è stato. Perde malamente le finali ACB, vince sì l’Eurolega ma non certo per merito suo (andatevi a rivedere la finale contro l’Olympiacos, e guardate chi ha salvato il nostro Rubio da una figuraccia clamorosa... PS: la risposta è Victor Sada) e in estate gioca un Mondiale terrificante con la Spagna. Essere molto bravo è una cosa, ma saper già gestire una squadra di altissimo livello è un’altra.

    Milano e Roma - Le rivali di Siena ancora ridicolizzate. Nonostante gli investimenti, Milano non vince dal 2006 contro la Montepaschi in Italia e si suicida, quest’anno, in Europa, mancando nuovamente la qualificazione alle Top16, traguardo minimo a inizio stagione. La Lottomatica è ancora lontana dall’aver trovato il bandolo della matassa per rendere tanti buoni giocatori una squadra vera, e in Europa ringrazia la formula che ha fatto qualificare squadre come Bamberg e Spirou. Ma non può bastare.

    Il Khimki di Scariolo - Con quella squadra e tutti gli investimenti estivi, non poteva non arrivare alle FinalFour di Eurolega. Mancata la qualificazione, saltata subito la testa.

    Discuti insieme a noi i migliori e peggiori del basket del 2010! - 6 CSKA Mosca - Fuori dalle Top16 dopo otto apparizioni consecutive alle FinalFour. Ha perso partite assurde, sia in campionato sia in coppa. Non è più il Cska di una volta. Ma neanche lontanamente.

    Efes Pilsen - L’anno scorso aveva costruito una squadra di grandi nomi per puntare al grande Slam. In Europa è stata disastrosa, e in campionato ha lasciato il titolo in mano al Fenerbahce. Con Rakocevic a trascorrere chissà quanto tempo in panchina.

    Discuti insieme a noi i migliori e peggiori del basket del 2010! - 7 L’Italia del basket - Arriviamo agli Europei quasi per intercessione divina, per l’allargamento del formato che inserisce 8 squadre in più, rendendo quindi inutili le partite giocate ad agosto. Bene, anzi, benissimo. Ma certe figuracce sono comunque difficili da dimenticare. Meriti: zero.
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    Mario combinaguai: l’arresto a 9,00


    Balotelli si trova in buona compagnia: i bookmaker ritengono probabile anche l’arresto di John Terry (a 10,00)

    Mario Balotelli a quota "galeotta" secondo i boomaker inglesi, che hanno aperto le scommesse sul primo giocatore di Premier a essere arrestato nel 2011. Sulla lavagna dei cattivi, la sua fama di piantagrane lo spinge quasi in cima, a quota 9,00 subito dietro il favorito Joey Barton del Newcastle (a 8,00), con il quale le forze dell’ordine hanno già una certa dimestichezza visto il suo carattere non facile, che lo portò all’arresto per rissa alla fine del 2007.

    Balotelli si trova in buona compagnia: i bookmaker ritengono probabile anche l’arresto di John Terry (a 10,00), Wayne Rooney e Steven Gerrard (entrambi a 11,00). Poi le quote salgono fino al 26,00 di Carlos Tevez e al 34,00 di Didier Drogba.

    Campione in campo e bravo ragazzo nella vita: Gareth Bale del Tottenham sarà il più buono del 2011 secondo i quotisti e si gioca a 51,00.
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    Rizzoli promuove i suoi "Annata positiva"


    Il fischietto bolognese è soddisfatto della stagione della classe arbitrale che, pur essendo giovane, si è comportata bene. Rizzoli chiede, però, l'aiuto anche delle società per continuare a crescere e a migliorare

    "Quella degli arbitri è stata un'annata positiva e direi anche innovativa". Così Nicola Rizzoli, fischietto bolognese. "Siamo un gruppo molto giovane, carenti forse dal punto di vista dell'esperienza in Serie A, ma siamo bravi, volenterosi e con la faccia pulita - continua Rizzoli -. Persone che stanno cercando in tutti i modi di dare il loro meglio, anche se poi è chiaro che l'errore c'è sempre. Per quanto mi riguarda, a livello personale il 2010 è stato molto positivo, ho avuto la possibilità di arbitrare la finale di Europa League ed è stato molto gratificante".

    Un'annata innovativa anche perché per la prima volta gli arbitri sono stati divisi, c'è chi dirige in A e chi in B. "Un passaggio difficile, epocale, ma il rapporto con i giocatori così diventa più costante". Archiviato con soddisfazione il 2010, Rizzoli parla del 2011 e al nuovo anno chiede "collaborazione, una parola facile da dire, ma difficilissima da ottenere. La chiederei ai dirigenti che non hanno la pressione fisica che abbiamo noi visto che durante la partita, non corrono, non si stancano. Hanno altre tensioni, è vero, ma dopo le partite bisognerebbe respirare un po' di più prima di fare certe dichiarazioni. Le polemiche ci stanno, ma mi auguro che siano intelligenti e appropriate. Nel 2011 speriamo di divertirci e che gli italiani tornino ad amare il calcio".
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    Tutte le trattative del 23 dicembre


    In attesa di Leonardo all'Inter, il Barcellona presenta l'olandese Afellay. Parma e Genoa mettono a punto un doppio scambio. Arrivano conferme: Mutu non lascia Firenze né per Napoli né per il Qpr di Briatore

    = SERIE A =

    CESENA

    Il presidente del Cesena Igor Campedelli ha parlato di mercato: "Lanzafame? Abbiamo contattato il giocatore e possiamo dire che “ci piacciamo” a vicenda mentre abbiamo nel mirino Terlizzi, come del resto già questa estate quando però il Catania non aveva intenzione di muoverlo".

    FIORENTINA

    Si pensa alla cessione di Adrian Mutu (Napoli o estero), in quel caso dovrebbe arrivare MACCARONE mentre si continua a pressare il Brescia per DIAMANTI! BigMac, comunque, dovrebbe essere il primo rinforzo per Mihajlovic che sta pensando anche a Santon dell'Inter

    Flavio Briatore, patron del Qpr, intervistato da Lady Radio ha detto: "In questo momento Mutu non c'interessa, c'è un allenatore che decide che adesso è in testa ed è contento della squadra che ha. Adrian troverà sicuramente tante squadre in Italia che lo vogliano. Non capisco perchè la Fiorentina non lo tenga. Da parte nostra escludiamo al 100% l'interesse per Adrian Mutu".

    "Adrian resterà a Firenze, lo ha promesso ai tifosi e ha ancora un anno e mezzo di contratto con la Fiorentina". L'agente di Adrian Mutu, Giovanni Becali, smentisce le ipotesi di una partenza dell'attaccante rumeno già nel mercato di gennaio. "E rientrato da poco e deve ancora raggiungere il massimo della condizione, al momento non c'è nessuna richiesta per Adrian, altrimenti l'avrei saputo - continua Becali - Sente la fiducia del mister e della squadra"

    GENOA

    AFFARE FATTO PARMA-GENOA - Si è concluso il primo grande scambio di mercato tra gialloblù e rossoblù: Paloschi e Antonelli a Genova, Palladino e Modesto a Parma, con un conguaglio di 7,5 milioni al club di Ghirardi

    Sculli potrebbe lasciare i rossoblù, perché non rientrerebbe più nei piani di Ballardini! Sull'attaccante sarebbe inoltre piombata la ROMA, ma anche l'INTER (già interessata la scorsa estate) potrebbe piazzare l'accelerazione decisiva grazie anche ai buoni rapporti tra Moratti e Preziosi!

    Criscito, il suo procuratore Andrea D'Amico fa chiarezza: "Criscito? E' un giocatore importante con esperienza internazionale, partecipazioni alla nazionale maggiore, uno dei giocatori tatticamente più intelligenti. Napoli? Ho parlato fino a ieri con Bigon che non ha mostrato questo interesse. Pista estera? Nel calciomercato non si puo' mai escludere nulla fino a quando l'orologio non ha detto stop".

    INTER

    Rafa Benitez non è più l'allenatore dell'Inter, lo ha comunicato la stessa società nerazzurra che ha raggiunto un accordo consensuale col tecnico spagnolo che perciperà circa tre milioni di euro

    E' praticamente fatta per Luc Castaignos, attaccante 18enne del Feyenoord! Lo ha confermato il suo procuratore, Aarie Teffers, al sito calciomercatoweb: "Ho parlato con Branca, anche se in questo periodo tra Mondiale e Benitez ha avuto altro da fare. L'affare è solo rimandato, ma l'Inter ha battuto la concorrenza di Arsenal e United. Luc resterà al Feyenoord, poi a giugno potrà andare all'Inter

    MILAN

    Galliani starebbe infatti pensando a un rinforzo di qualità per la difesa, e il nome nuovo è quello del belga KOMPANY del Manchester City. Il calciatore sarebbe interessato a giocare in Champions, mentre Mancini non si opporrebbe certo visto l'imminente arrivo dall'Espanyol di Victor Ruiz!

    Non c'è solo Antonio Cassano nelle mire di Adriano Galliani. Secondo l'emittente 'Cadena Ser', i rossoneri potrebbe chiudere per un altro attaccante a gennaio: si tratta del 23enne attaccante argentino (con passaporto francese) Pablo Mouche. La punta del Boca Juniors è seguito anche da Chievo e Parma

    PALERMO

    Il club rosanero è a un passo dal centrocampista del Cesena Parolo. Questione di ore, se non di giorni, per l'ufficialità

    Maurizio Zamparini, parlando del prossimo mercato di gennaio nella lista dei partenti figura l'attaccante Massimo Maccarone: "E' un ottimo giocatore, è chiuso dal modulo e dalle nostre 4 punte, lui è troppo penalizzato, ha delle richieste e lo lascerò andare. Fiorentina? Non lo so, non li ho sentiti, se si fanno avanti ne parliamo, dipende anche dalla scelta del giocatore"

    PARMA

    E' praticamente fatta per PELLE', attaccante dell'AZ Alkmaar in procinto di tornare in Italia a partire però dal 1 luglio! Costo dell'operazione: 1 milione di euro!

    AFFARE FATTO PARMA-GENOA - Si è concluso il primo grande scambio di mercato tra gialloblù e rossoblù: Paloschi e Antonelli a Genova, Palladino e Modesto a Parma, con un conguaglio di 7,5 milioni al club di Ghirardi

    UDINESE

    Fabrizio Larini, direttore sportivo dell’Udinese, ha smentito il presunto interesse della Fiorentina per l’attaccante sudamericano German Denis: “L’argentino richiesto dai viola? Assolutamente no, non mi risulta tale richiesta, è un giocatore che fa parte del nostro reparto e non è in discussione”

    Di Natale vuole chiudere la carriera con la maglia bianconera: "L'ho detto più volte, la scorsa estate ho rifiutato il trasferimento alla Juve, voglio onorare il contratto che mi lega al club sino al 2013. Sono grato alla gente friulana, naturalmente alla società per come mi ha accolto, per come mi sta sostenendo.

    =ESTERO =

    WOLFSBURG - Il club tedesco starebbe pensando a un cambio di allenatore dopo la sconfitta in Coppa di Germania contro l'Energie Cottbus (2a divisione). Sarebbe così già al capolinea l'avventura di Steve McLaren

    WOLFSBURG, DZEKO - L'attaccante bosniaco spegne tutte le voci di mercato che lo vorrebbero o al Real Madrid, o al City o alla Juve annunciando che resterà al Wolfsburg fino a giugno: "Sto bene qui, e resto fino a giugno. Ma ho un sogno. Voglio giocare la Champions League..". Sogno che nel Wolfsburg, attualmente 14esimo, difficilmente si potrà avverare

    NUOVO TECNICO PER IL BOCA! Julio Cesar Falcioni è il nuovo allenatore del Boca Juniors, che quest'anno ha chiuso il Torneo di Apertura all'undicesimo posto. "Tenterò di riportare il Boca nel posto che merita con l'aiuto dei giocatori", le prime parole di un Falcioni sensibilmente emozionato!

    CHI PARA AL MANCHESTER UNITED? - Edwin Van Der Sar lascerà il calcio al termine della stagione. "Siamo pianificando il futuro considerando questa l'ultima stagione di Van der Sar - ha spiegato il tecnico dei "red devils" -. Abbiamo parlato della possibilita' che resti con noi con un incarico tecnico, ma credo che Edwin possa restare nel mondo del calcio con un altro tipo di impegno". Ferguson cercare l'erede dell'ex Juventus, il portiere dello Schalke 04, Neuer, e quello dell'Atletico Madrid, De Gea

    BESIKTAS, PRESO SIMAO - Il Besiktas ha prelevato dall'Atletico Madrid il nazionale portoghese Simao, che ha firmato un contratto di due stagioni e mezzo. Il versatile centrocampista 31enne si trasferisce in Turchia per 900.000 euro e ritroverà il connazionale Ricardo Quaresma

    REAL, BENZEMA RIMANE - L'attaccante francese delle Merengues non va più via "Sono molto felice di aver vinto in questo modo e di aver segnato tre gol. Stasera – esordisce Benzema a Marca - abbiamo dimostrato che anche noi possiamo fare otto gol in una partita e questo è molto importante. La gente viene allo stadio per vedere il bel calcio e noi glielo abbiamo dato. Voglio rimanere a Madrid e vincere tutto con questo club".
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    Platini verso il suo secondo mandato


    Il presidente Uefa è candidato unico alle nuove elezioni e ricoprirà quindi la carica di presidente a partire dalle prossime elezioni, che si terranno a fine marzo

    In casa Uefa non ci saranno novità nei prossimi quattro anni. Trascorso il limite del 22 dicembre 2010 per sottoporre la candidatura alla posizione di Presidente Uefa, è stato annunciato un solo candidato: l'attuale presidente Michel Platini che cerca dunque il suo secondo mandato di quattro anni, tra il 2011 e il 2015. Le elezioni si terranno in occasione del XXXV Congresso Ordinario Uefa a Parigi il 22 marzo 2011.

    Similmente, la scadenza per presentare le candidature per le rimanenti posizioni al Congresso Uefa di Parigi sarà il 22 gennaio 2011. Questi ruoli vacanti riguardano sette membri del Comitato Esecutivo Uefa. Sempre durante il Congresso di Parigi ci sarà l'elezione del vice-presidente FIFA e di un membro del

    Comitato Esecutivo Fifa. Il presidente Uefa sarà di diritto anche vice-presidente Fifa. Secondo gli Statuti Uefa (Articolo 19), il presidente UEFA e sette membri del Comitato Esecutivo UEFA vengono eletti durante l'anno solare che precede la fase finale degli Europei UEFA. Gli altri otto membri del Comitato Esecutivo durante l'anno solare che segue gli Europei. La prossima fase finale si disputerà in Polonia e Ucraina nel 2012. Il mandato del presidente Uefa e dei membri del Comitato Esecutivo eletti al Congresso ha una durata di quattro anni.
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    Mazzola "Non capisco questa scelta"


    L'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani commenta invece la possibilità di vedere Leonardo, "un uomo del Milan", alla guida dell'Inter. Anche Mazzola sorpreso: "Leo all'Inter? Da interista non riesco a capacitarmi di questa scelta..."

    SANDRO MAZZOLA: "DA INTERISTA NON MI CAPACITO DI QUESTA SCELTA" - "Credo che Benitez non abbia capito il nostro calcio. Lo ritengo un buon allenatore, ma che non ha capito in che mondo era arrivato, sicuramente diverso da quello inglese. Avesse detto quelle cose un paio di giorni dopo al presidente avrebbe avuto ragione, ha invece sbagliato a dirle pubblicamente". Il probabile arrivo di Leonardo non entusiasma Mazzola: "Lo stimo come persona e giocatore, come allenatore non so giudicarlo. Da interista però non riesco a capacitarmi di questa decisione: capisco che il calcio è cambiato, Ibrahimovic ad esempio è passato tra Juventus, Inter e Milan, ma fosse dipeso da me avrei scelto diversamente".

    ADRIANO GALLIANI: "DOPO 13 ANNI DI MILAN NON SO COME REAGIREI" - "Ricordo perfettamente quando andai ad acquistare Leonardo, nel 1997 a Parigi. Ha fatto una carriera da calciatore lunga 13 anni nel Milan, ha fatto un percorso particolare: prima il calciatore, poi il dirigente e poi l’allenatore. Lo scorso anno le cose non sono andate male perché senza i tanti infortuni, avremmo potuto fare anche meglio del terzo posto. C’è stata qualche incomprensione tra lui e il Presidente Berlusconi e di questo mi sono dispiaciuto. Lui all’Inter? Non so quale potrebbe essere la mia reazione. Certamente lui ha una storia molto importante con il Milan..."

    MAURIZIO BERETTA: "L'INTER RESTA SEMPRE L'INTER" - "Credo che bisogna tornare ai fondamentali, il grande valore dei marchi e delle società. Penso che l'Inter resti e resterà una grandissima squadra, amata da tantissimi tifosi. Lo è stata prima di Mourinho e di Benitez, con tutto il rispetto delle persone, e lo sarà ancora. Quello che dobbiamo guardare è il valore di un club, che resta al di là dei protagonisti".

    RENZO ULIVIERI: "AVEVA GIA' RAGGIUNTO TRE OBIETTIVI" - "Benitez su quattro obiettivi fissati dalla società, ne aveva raggiunti già tre. Il campionato è stato sofferto, è vero, ma la squadra aveva problemi considerando che tanti giocatori avevano disputato il Mondiale. La squadra aveva difficoltà sul piano fisico, ma posso dire che ha fatto vedere spraZzi di gran gioco. Benitez ha subito tutto da tutti. L'unica volta che si è messo a parlare ha chiesto rispetto. Così è, bisogna prenderne atto, ma dispiace per la persona e per l'impostazione che stava dando alla squadra. Arriva comunque Leonardo, stando a quanto dicono i giornali, che è un'altra grande persona. Non spetta a me dire se condivido o meno la scelta di Moratti, posso dire che mi dispiace, perché Benitez stava portando con fatica qualcosa di nuovo nel nostro campionato. Stava apportando novità, qualcosa di diverso, dal quale poter andare ad attingere".

    GIANCARLO ABETE: "MEGLIO DOPO LA VITTORIA" - "Se i rapporti si esauriscono, perché il feeling non è mai nato o perché è venuto meno, questo prescinde dal risultato sportivo ottenuto. Se tra le parti non c'è più fiducia, la convivenza diventa impegnativa. E se il divorzio doveva esserci, meglio dopo una vittoria iridata, un successo strepitoso dell'Inter e di Benitez, che è un grande allenatore".
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