Posts written by Brian O'Conner

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    benvenuto!!!
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    Mutu diviso tra il Vesuvio e la Regina


    Napoli e QPR interessati all'attaccante della Fiorentina? Le voci si rincorrono, ma le smentite arrivano prontamente

    Adrian Mutu è il sogno di molti. Sogno proibito, per la verità, perché il giocatore rumeno, pur non essendo più giovanissimo, costa ancora tanto.

    Eppure il Napoli vuole provarci: l'interesse è forte e non è escluso che si avvii la trattativa tra le due parti. La necessità infatti, per il club azzurro, è quella di completare il reparto avanzato, mentre la società viola, pur avendo fatto molto per Adrian, a fronte di un'offerta importante potrebbe anche decidersi a lasciar partire un personaggio un po' scomodo e di difficile gestione.

    E' strano pensare, però, che De Laurentiis voglia prendersi in casa un giocatore con pregressi simili, ma l'interesse per Mutu da parte del club partenopeo è stato svelato dal procuratore Enrico Fedele, sicuramente ben informato sulle vicende di mercato.

    E' più debole, invece, l'ipotesi che il Queen's Park Rangers possa inserirsi nella trattativa. Club di Premiership - di proprietà di Flavio Briatore - attualmente in testa alla classifica, il QPR è stato additato dalla stampa d'oltremanica come uno dei possibili acquirenti dell'attaccante, ma il tecnico della squadra Neil Warnock ha spento gli entusiasmi: "Non penso che sia un'operazione fattibile. Nel calcio mai dire mai ed è normale che la società sia sempre all'erta sui buoni giocatori, ma al momento non c'è nessuna idea del genere nei nostri piani".

    Potrebbe finire tutto in una bolla di sapone, ma non si sa mai...
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    Nadal-Murray, il match dell'anno


    Ecco le cinque migliori partite di questo 2010 scelte dall'ATP. La semifinale del Masters di fine anno a Londra tra lo spagnolo e lo scozzese si piazza al primo posto, seguita a ruota dalla semifinale degli US Open tra Federer e Djokovic. Voi cosa ne pensate?

    La stagione tennistica si è già conclusa e i protagonisti del circuito stanno pensando al 2011. Tra allenamenti ed esibizioni il tempo per riposare è davvero poco. E se i primi due giocatori del mondo, Rafael Nadal e Roger Federer, allietano il pubblico con match esibizioni di carattere benefico, c'è chi pensa all'anno che sta per concludersi e alle partite più interessanti ed emozionanti. Il sito ufficiale dell'ATP a questo proposito ha stilato una classifica dei migliori match dell'anno. Andiamo a vederla.

    RAFAEL NADAL b. ANDY MURRAY 7-6(5), 3-6, 7-6(6)

    La semifinale tra il numero 1 del mondo Rafael Nadal e il numero 4 Andy Murray, in scena all'ultima edizione delle ATP Finals di Londra, conquista il primo posto. 3 ore e 11 minuti di grande tennis, in un match equilibrato fino all'ultimo. Il primo set si è deciso al tie break, vinto dal maiorchino per 7-5. Il secondo, invece, ha visto la reazione dello scozzese che concede solamente tre giochi all'avversario. Il terzo parziale, infine, è stato quello più emozionante che ha visto Nadal avanti 5-3 fallire un match point e, quando stava servendo per il match, farsi controbreekkare andando, così, a giocarsi l'incontro al tie break. 8-6 è stato il risultato finale a favore del mancino di Manacor che ha raggiunto, così, l'ultimo atto al Masters di Londra per la prima volta in carriera. Poco importa che in finale è stato battuto da Roger Federer, il match contro Murray non sarà dimenticato tanto facilmente. Nadal, a fine match, ha commentato così: "Sono stato felice di aver battuto un grande campione come Andy, è stato un gran match". "E' per partite come quella di oggi che gioco a tennis", gli ha fatto eco Murray.

    Ecco le cinque migliori partite di questo 2010 scelte dall'ATP - 2 NOVAK DJOKOVIC b. ROGER FEDERER 5-7, 6-1, 5-7, 6-2, 7-5

    Ecco un'altra semifinale in classifica. Questa volta, però, si tratta di uno Slam, gli US Open, e il match in questione ha visto affrontarsi il numero 3 del ranking Novak Djokovic e il numero 2 Roger Federer. Ha impiegato 3 ore e 44 minuti il serbo per avere la meglio sull'ex numero 1 del mondo. In finale Nole si è arreso a Nadal, ma sicuramente ha lasciato un'impronta importante a Flushing Meadows. Battere Fed-Express sul cemento di New York non è cosa da tutti i giorni e, soprattutto, non è cosa per tutti. Se si pensa, poi, che Djokovic nell'ultimo parziale ha annullato due match point, c'è da fare i complimenti al numero 3 del mondo che ha raggiunto, così, la sua seconda finale nella Grande Mela. A fine match si registreranno 66 errori non forzati da parte di Federer, a fronte dei 38 di Djokovic, poco più della metà quelli del serbo che ha spento i sogni di chi sperava in una finale tra lo svizzero e Nadal. "Sapevo che contro di lui dovevo rimanere calmo e non perdere la pazienza - ha dichiarato Djokovic al termine del match -. Lui sente il nervosismo dell'avversario. Dovevo gestire bene le mie emozioni, diversamente da come ho fatto in passato".

    Ecco le cinque migliori partite di questo 2010 scelte dall'ATP - 3 JOHN ISNER b. NICOLAS MAHUT 6-4, 3-6, 6-7(7), 7-6(3), 70-68

    Non considerare l'interminabile match in scena a Wimbledon tra lo statunitense John Isner e il francese Nicolas Mahut era, francamente, impossibile. L'incontro durato ben 11 ore e 5 minuti e diluito in tre giorni, si piazza al terzo posto. Il match dei record, com'è stato giustamente definito, il match che ha infranto tutti i record precedenti. Il più lungo della storia, solo il quinto set è durato 8 ore e 11 minuti, La partita con più ace, 113 quelli di Isner, 103 quelli di Mahut. Ben 183 giochi complessivi e 490 vincenti. CIfre da capogiro che rimarranno nella storia di questo sport. Complimenti a Mahut che ha salvato ben quattro match point nell'ultimo parziale ed è andato a servire per rimanere nel match ben 64 volte, complimenti a Isner per il sangue freddo. Vincere una partita come questa non era facile. Lo stesso Federer ha fatto i complimenti ai giocatori: "E' incredibile, che meraviglia, che tennis. Entrambi usciranno vincitori".

    ROBIN SODERLING b. MICHAEL LLODRA 6-7(0), 7-5, 7-6(6)

    Quarto posto per la semifinale del Masters 1000 di Parigi Bercy tra lo svedese Robin Soderling e il francese Michael Llodra, durata 2 ore e 49 minuti. Match spettacolare soprattutto per le prodezze del francese, esponente di quel serve&volley ormai in estinzione. Dopo aver vinto il primo parziale al tie break senza concedere un punto all'avversario, il tennista transalpino si è arreso nei due successivi. Nel terzo set Soderling, avanti 4-1, finisce per subire la rimonta dell'avversario e sul 6-5 annulla tre match point prima di andare a giocarsi il match al tie break, vinto poi 8-6. "Oggi non ho giocato benissimo, ma ho vinto, questo è l'importante", sono state le parole a fine match dello svedese che in finale batterà un altro francese, Gael Monfils e vincerà, così, il suo primo Masters 1000 della carriera..

    GAEL MONFILS b. ROGER FEDERER 7-6(7), 6-7(1), 7-6(4)

    Ed è proprio l'altra semifinale in scena a Parigi Bercy a completare questa piccola classifica dei migliori match del 2010. Monfils ha battuto in tre set Federer, al termine di un match sicuramente denso di emozioni. Basti solamente pensare che nel terzo set, sul 6-5, Federer ha sprecato ben cinque match point permettendo, così, al francese di rientrare in partita e di giocarsi il match al tie break dove, infine, ha avuto la meglio dopo 2 ore e 41 minuti. "Sono felice di aver vinto contro Roger. Lo ammiro molto, è una leggenda e vincere contro di lui è un grande successo", ha dichiarato a fine partita un giustamente entusiasta Monfils.
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    Stabilità nel Palermo, "Rossi resta al 99%"


    Zamparini, pur non nascondendo qualche contrasto con il suo tecnico, vuole dare fiducia a Delio Rossi cui 'tira le orecchie' per la prestazione evidenziata con il Bari nella 17a giornata di A. Il presidente rosanero parla anche di calciomercato...

    "Rossi rimane al 99%". Il presidente del Palermo Maurizio Zamparini conferma qualche difficoltà con l'allenatore Delio Rossi, ma dà una percentuale altissima rispetto alla possibilità che il tecnico rimanga alla guida del Palermo. "Rossi rimane in contrasto perenne con il presidente. Il 6 gennaio, alla ripresa del campionato, sarà in panchina e vinceremo contro la Sampdoria" azzarda Zamparini. "Ieri, però, meritava 3 così come con il Parma 10+ ed a Napoli 2-- con quell cambio al 95', anche se questi sono segnali del destino".

    Zamparini si dice malato di "allenonite, una malattia provocata dai tecnici che mi hanno fatto capire erroneamente che la fortuna del calcio sono loro, che gli unici che capiscono del calcio sono loro. Io penso che siano degli onesti lavoratori strapagati, il loro compito e' allenare, quindi rendano al meglio. Per me avere feeling con gli allenatori è difficile, pensano di aver inventato il calcio ed invece secondo me non hanno inventato niente".

    Zamparini affronta l'argomento Pastore: l'argentino è obiettivamente in ombra nell'ultimo periodo e questo suo calo coincide con qualche passaggio a vuoto della squadra. "E' un ragazzo molto giovane, non ha ancora l'esperienza di mettersi sulle spalle la squadra. Gli è stato dato questo compito, ma mi ha detto chiaramente che è stanco di testa. Si è visto in queste giornate, non è piu' lui perché uno come lui non può essere mai sostituito se non per infortunio".

    Il presidente rosanero affronta anche qualche argomento di mercato, in particolare parla di Maccarone confermando che andrà via solo per una destinazione definitiva e non in prestito. "Non credo andrà al Bari, loro lo vorrebbero in prestito. Andrà, invece, in qualche squadra che se lo prenda, ma non in prestito". Felice, invece, Zamparini si dichiara sia per Cavani che per il Napoli e per il presidente De Laurentiis. "Sono contento per lui, voleva andare via da Palermo da due anni, probabilmente era destinato al Napoli. Dispiace non averlo adesso, ma siamo contenti di averlo portato a questa ribalta, per la felicità dei napoletani. Il gesto di ieri, più fisico che tecnico, è straordinario. Cavani è uno dei pochi giocatori al mondo capaci di fare uno di quei gesti fisici al 94'. Siamo amici con De Laurentiis, sono contento per lui, mi dispiacerebbe se un giocatore che compra dal Palermo a quel prezzo non giocasse bene. La sua felicità è la mia felicita'".
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    Basso e Nibali ok, male Armstrong


    Abbiamo analizzato la stagione di ciclismo che si è da poco chiusa. Il 2010 è stato l'anno degli italiani (ma solo per quanto riguarda le gare a tappe): Nibali e Basso sono il fiore all'occhiello del nostro Paese che però ammette l'involuzione di Cunego. Male Armstrong, bene Gilbert e Cancellara...

    TOP

    VINCENZO NIBALI - Terzo nel Giro d'Italia che non doveva nemmeno correre, e che invece è mandato a disputare al posto di Pellizotti, Nibali coglie nel finale di stagione la vittoria più bella della carriera. Dopo vent'anni dal trionfo di Marco Giovannetti datato 1990, lo "Squalo dello Stretto" riporta in Italia la Vuelta di Spagna.

    IVAN BASSO - Lo scorso anno era tornato in punta di piedi, senza proclami ma convinto delle sue possibilità. Si era lasciato alle spalle i due anni di squalifica e aveva ricominciato da zero sotto la guida di Aldo Sassi. Un positivo 2009 consegna all'Italia lo splendido 2010 di Ivan: il secondo successo personale al Giro d'Italia è qualcosa che rimarrà negli annali. Per sempre.

    FABIAN CANCELLARA - Il vociferare successivo lo scandalo del "doping-meccanico" non deve ingannare. Il Treno di Berna vince senza il doping: il Velo d'Oro 2010 è assolutamente meritato. La doppietta Fiandre-Roubaix è un qualcosa per pochissimi. Il quarto Mondiale in cinque anni a cronometro, invece, qualcosa di difficilmente ripetibile.

    PHILIPPE GILBERT - 2010 da incorniciare per quello che è stato premiato ciclista belga dell'anno per la seconda stagione consecutiva al termine del Giro di Lombardia da lui stesso vinto. Prima, tanto altro, a cominciare dall'Amstel Gold Race, Classica che torna in Belgio dopo sedici anni, e due affermazioni devastanti in Spagna durante la Vuelta vinta da Nibali. Per il secondo anno di fila, il Giro del Piemonte porta la sua firma. E' il favorito numero uno per il Mondiale australiano, ma è troppo braccato, e cede il passo.

    THOR HUSHOVD - Stagione sfortunata in avvio; la Roubaix lo vede secondo ma solo perchè non può sparare a Cancellara, quindi a maggio investe un pedone in allenamento e si rompe la clavicola. Torna ai campionati Nazionali dove vince la prova a cronometro, quindi in luglio festeggia il successo al Tour de France nella tappa di Arenberg. Il finale di stagione è da urlo con il successo nel Mondiale australiano sul circuito di Geelong. Primo norvegese in maglia iridata della storia: poco dopo la vittoria gli arriva un sms anche dal Re di Norvegia.

    ALEXANDRE VINOKOUROV - Giro del Trentino e Liegi-Bastogne-Liegi per la seconda volta: basterebbero questi due assoli per garantirgli un posto tra i top. Ma il kazako non si accontenta e disputa - da protagonista - anche Giro d'Italia (dove veste la maglia rosa) e Tour de France (in appoggio al suo capitano Alberto Contador). Il tutto a 37 anni suonati.

    ALESSANDRO PETACCHI - Non è una stagione straordinaria la sua, ma comincia anche ad avere una certa età. Nonostante le 36 primavere, però, dimostra comunque di essere ancora uno dei velocisti più forti del Mondo. Vince al Tour de France (due volte) dove conquista la maglia verde della classifica a punti, e alla Vuelta, contro Cavendish. Non proprio pochissimo. E con la "maglia verde francese" diventa il primo italiano in assoluto a vincere la classifica a punti in tutti e tre i grandi Giri.

    ...nel LIMBO...

    ALBERTO CONTADOR - Quinto successo consecutivo in un Grande Giro e stagione assolutamente positiva fino a fine luglio grazie alle vittorie di Vuelta Algarve, Parigi-Nizza, Vuelta Castilla y Leon e soprattutto Tour de France, per la terza volta in carriera. Ma, c'è un "ma": e la carne non può spiegare tutto... Non lo vogliamo assolutamente colpevolizzare; tuttavia, in attesa di capirci qualcosa in più, lo mettiamo nel "limbo"...

    ANDY SCHLECK - Secondo al Tour de France per la seconda stagione di fila e terza affermazione consecutiva quale miglior giovane della corsa francese. Un ottimo risultato, per carità, ma il resto dell'anno non è all'altezza di un potenziale campione come lui e - anzi - il modo con cui viene allontanato dalla Vuelta ha del vergognoso.

    MARK CAVENDISH - Prima parte di stagione incolore, seconda da fenomeno delle volate: al Tour è padrone con cinque vittorie di tappa e a settembre replica con tre affermazioni nella Vuelta di Spagna. Ma questa ormai non è più una novità. Vuole essere il numero uno: per diventarlo davvero deve essere più continuo.

    DENIS MENCHOV - Non ha corso il Giro d'Italia per puntare tutto su Tour de France e Vuelta di Spagna: il terzo posto in Francia è di spessore, il 41esimo in Spagna un po' meno.

    FLOP

    DAMIANO CUNEGO - Chiudere la stagione con successi “zero” nel palmares non è cosa da lui, soprattutto se il lui in questione è Diamiano Cunego, uno dei corridori italiani che più ci rappresenta. Il ciclismo italiano, nell’anno in cui arrivano i trionfi di Basso (Giro) e Nibali (Vuelta), dopo il 2009 chiude anche la stagione 2010 senza successi nelle Classiche. L’ultimo corridore di casa nostra ad alzare le braccia al cielo (Giro di Lombardia 2008) era stato proprio Damiano Cunego… Ecco perché forse (anzi senza forse) dall’ormai ex Piccolo Principe ci si aspettava davvero di più. E poi, che si decida: è un corridore di corse a tappe oppure è meglio che si concentri sulle corse di un giorno? Noi sposiamo la prima opzione...

    CARLOS SASTRE - Tre Grandi Giri nella stessa stagione non si possono fare, o meglio si possono fare ma si fanno male. Soprattutto se la carta d’identità recita alla voce anni…35! L’ombra, purtroppo, del campione che è stato, anche se il coraggio – va detto – non gli è mai mancato.

    LANCE ARMSTRONG - Sappiamo che a 39 anni non si può essere competitivi come a 25, ma dopo la prima stagione successiva il grande ritorno pensavamo che Armstrong potesse fare di più. E il nostro è semplice rispetto per il corridore che è stato e che aveva dimostrato (ancora) di essere nel 2009 quando dopo quasi quattro anni di inattività aveva colto il podio nel "suo" Tour de France. Quel risultato era stato lo stimolo per continuare un altro anno, fondare da zero il Team RadioShack con l'amico Bruyneel e buttarsi anima e corpo alla ricerca dell'ottava meraviglia sulle strade francesi. Nulla di tutto quello che aveva immaginato si è però verificato: la sua è stata la stagione peggiore della carriera. Un campione come lui meritava sicuramente di finire meglio...
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    Bergamo ko nella semifinale mondiale


    La Foppapedretti campione d'Europa è fuori dal Mondiale per Club, battuta in semifinale 3-0 dalle brasiliane della Sollys Osasco nonostante il rientro della Piccinini

    La Norda Foppapedretti Bergamo cede 3-0 (25-22, 25-20, 24-21) alle brasiliane della Sollys Osasco nella semifinale del Mondiale per Club e viene eliminata dal torneo internazionale. All'Al-Gharafa Indoor Hall di Doha, in Qatar, nell'ultimo match del Pool A, la squadra di Mazzanti non riesce a reagire alla forza delle sudamericane.

    Prestazione poco brillante quella delle italiane campionesse d'Europa in carica che, dopo un buon avvio sia nel primo che nel secondo set, non sono però riuscite a tenere il passo della formazione sudamericana che ha sempre mantenuto il controllo del gioco. Nonostante il buon ritorno in campo di capitan Piccinini, Bergamo non è stata precisa in attacco, subendo invece la potenza del Sollys Osasco che ha chiuso la gara in tre set.

    Per Bergamo buona prova della Ortolani con 13 punti. Per Osasco in evidenza Jaqueline (13 punti), Adeniza (14) e Natalia (15). Nell'altra semifinale successo delle turche del Fenerbahce ai danni delle dominicane del Mirador con il punteggio di 3-0 (25-21 25-18 25-18). Domani (ore 8.00) la finale per il terzo posto tra la Mirador e la Norda Foppapedretti Bergamo. La finalissima tra Fenerbahce e Sollys Osasco alle ore 15.
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    Trento vuole tornare sul tetto del mondo


    Trentino BetClic alla ricerca del secondo titolo mondiale consecutivo: la squadra italiana ha raggiunto la finalissima battendo 3-0 gli iraniani del Paykan Teheran; l'ultimo ostacolo verso la storica affermazione è rappresentato dai polacchi del PGE Skra Belchatow

    La Trentino BetClic si è qualificata per la finale del Mondiale per Club di Doha. I campioni uscenti hanno sconfitto in semifinale gli iraniani del Paykan Teheran per 3-0. I parziali: 25-23, 25-19, 25-17 in un'ora e 12 minuti di gioco effettivo.

    Il sestetto di coach Stoytchev difenderà il titolo contro i polacchi del PGE Skra Belchatow, che nella prima semifinale hanno sconfitto gli argentini del Drean Bolivar per 3-0 (27-25, 25-18, 25-15). La finale si disputerà domani (martedì, ndr) alle ore 19.00 locali (le 17.00 in Italia).

    Per l'Italia sarà quindi l'occasione per confermare la supremazia totale nella storia di questo torneo: nelle 4 edizioni tra il 1989 e il '92 si aggiudicarono il trofeo nell'ordine la Maxicono Parma, la Mediolanum Milano, la Messaggero Ravenna e la Misura Milano, mentre dopo un'interruzione di 17 anni Trento ora sogna la prima doppietta mondiale della storia. L'ultimo ostacolo però non va sottovalutato, perché il PGE Skra Belchatow ha dimostrato di essere in gran forma.
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    Benitez-Inter: l'addio si gioca a 1,15


    Per i bookmakers inglesi, il divorzio tra l'Inter e Benitez è ormai quasi certo. Ma non è solo il futuro dello spagnolo a divertire gli allibratori...

    Rafa Benitez e l'Inter ai ferri corti: la situazione è critica anche sulla lavagna dei bookie esteri che offrono ormai appena a 1,15 la separazione tra il tecnico spagnolo e la squadra nerazzurra, nonostante il titolo mondiale per club appena conquistato. E sull'addio di Rafa i bookmaker si divertono a ricamare quote su misura: il presente e il passato di Benitez finiscono in tabellone.

    Gli allibratori chiedono di individuare chi fra lui, Gerard Houllier (entrambi ex manager dei reds) e Roy Hodgson (attuale tecnico del Liverpool) sarà il primo a saltare dalla rispettiva panchina. Lo spagnolo è il più accreditato al ruolo di mister in bilico e si gioca a 2,00. Roy Hodgson va a singhiozzo e segue di poco il suo predecessore in lavagna: pagherebbe 2,50. La panchina più al sicuro sembra quella di Houllier, il cui esonero dall’Aston Villa sui gioca a 4,50. Tornando alle vicende nostrane, i bookmaker hanno stilato una graduatoria di tecnici a rischio: detto che Benitez è in cima, la concorrenza è a distanza di sicurezza. Delio Rossi è stato appena confermato da Zamparini, ma con il presidente del Palermo non si sa mai:

    l'esonero del tecnico viaggia a 10,00. A 15 c'è l’allontamento di Giampiero Ventura dalla panchina del Bari. Stessa quota per Mihajlovic via dalla Fiorentina, mentre a 20 è il divorzio tra Gigi De Canio e il Lecce. Chi al momento può dormire sonni tranquilli è Walter Mazzarri: il problema non si pone, vista la quota di 100 per l’esonero. Rischio minimo anche per Allegri, Reja, Ranieri e Del Neri: una loro improbabile cacciata vale 75 volte la posta.
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    Red Bull, ali d'oro e spalle fratturate


    ggi parliamo dello strano caso di Mark Webber e di un Circus che continua a creare "casi strani". I piloti ormai fanno sempre notizia...perchè?

    MARK...MA QUALCUNO CI CREDE? - Ci sono notizie che lasciano davvero senza parole. Il mondiale è ormai finito da un mese e la formula uno festeggia giustamente il nuovo campione Sebastian Vettel. All'improvviso una notizia: Mark Webber ha corso le ultime quattro gare con la spalla rotta. Scusa? Proprio così. L'infortunio risale a fine settembre, all'indomani del Gran Premio di Singapore. L'australiano cade dalla sua mountain bike e si rompe la spalla. Il pilota non dice nulla al suo team e continua a correre senza problemi. In Giappone, a frattura freschissima, termina al secondo posto. In Corea esce, sbatte contro il muro e centra Nico Rosberg (quindi a botte si aggiungono botte). In Brasile conclude ancora una volta alle spalle del compagno per poi ad Abu Dhabi fregare la Ferrari facendosi marcare stretto da Alonso e regalando così il suo titolo a Sebastian. Ma...chi ci crede alla spalla rotta? Non per fare la solita "dietrologia" all'italiana ma qualcosa non torna. Trovata pubblicitaria? Uno scambio di favori Webber-Red Bull per spiegare il finale di stagione e vendere qualche copia in più? Il caso è abbastanza curioso e in Italia forse non ha fatto scalpore come in Inghilterra, Austria, Germania...insomma nel mercato estero. La Red Bull si è ufficialmente arrabbiata e il pilota ha semplicemente detto che: "Perchè dovevo dirlo?". Perchè un pilota, in piena corsa mondiale, dovrebbe avvisare la sua Scuderia di una spalla fratturata?

    MARK ESPORTA LA FORMULA UNO IN THAILANDIA - Ma l'arrabbiatura della Red Bull sembra esser già passata. Webber è stato infatti scelto, proprio nel bel mezzo delle discussioni, per rappresentare la formula uno e soprattutto la scuderia campione del mondo in Thailandia. È stato proprio l'australiano a esportare il marchio verso nuovi mondi.

    MARK NON PARLA DEL 2012 - E' strana la posizione di Webber. Una seconda guida che ha rischiato di farla grossa. Un pilota che non ha futuro (parliamo della formula uno naturalmente). Una parentesi che alla Red Bull ha portato il titolo costruttori e due piloti in corsa all'ultima tappa ma che ha un peso decisivo nell'immediato. Come può la Red Bull, alla luce anche delle nuove regole, continuare a dire che non ci saranno scelte? Come può Mark Webber accettare questi discorsi? Cosa succederà nel 2011? Come può, di questi tempi, investire su un pilota a fine contratto e carriera? Tutti alla pari? E questo è un discorso che sfiora anche la Ferrari. Ma questo è un altro discorso.

    Leggendo i fatti e facendo un po' di calcoli sembra che la corsa al titolo di giornale e quindi al potere d'immagine stiano diventando una corsa isterica e che sfiora, in molte occasioni, il surreale...

    Spremiamo il tutto fino all'ultima goccia. In tempo di crisi tutto è lecito. Forse ha ragione Montezemolo, mettiamo in pista tre macchine. Sì, un pilota, la spalla (possibilmente non fratturata) e la "cassaforte"...
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    Hai Appena ucciso un Pinguino, tre Elefanti, un Porcellino d'India, un Pikachu, una Super Nonnetta, Giggi la Trottola, il Grande Puffo, Il fidanzato di Megan Fox, Chuck Norris, .Ken e poi ti sei suicidato.
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    Alves-Barça, è rissa per il rinnovo


    Il giocatore non le manda a dire al club catalano e in conferenza stampa affonda il colpo. Intanto continua il botta risposta con José Mourinho...

    "Io difendo solo i miei interessi" - E' stato un weekend abbastanza complicato in Catalogna. Prima le dichiazioni di Pep Guardiola "Non rimarrò a Barcellona per sempre", quindi l'affondo di uno dei protagonisti degli ultimi trionfi, il brasiliano Dani Alves, anche lui alle prese con un rinnovo non certo facile e scontato:

    Voglio continuare a giocare con questa maglia, ma difenderò fino alla morte i miei interessi. Il mio obiettivo è rimanere qui e continuare a vincere a Barcellona ma non mollo. Io penso alla mia vita e se il rinnovo arriverà bene, se no cercherò una sistemazione altrove...

    Il Barcellona per adesso non risponde pubblicamente alle provocazioni del brasiliano e continua nel suo lavoro di convincimento con l'agente del calciatore. La trattativa è ben lontana dall'essere chiusa e una situazione di stallo (voluta dal calciatore stesso) sembra poter scatenare un via vai di indiscrezioni e interessi da parte di altre squadre. Diciamo che le dichiarazioni di Alves sono viste da molti come un vero e proprio sondaggio.

    Qualcosa sta cambiando nel Barcellona. I dubbi di Pep, lo abbiamo detto nei giorni scorsi, potrebbero scatenare un effetto domino di grande importanza. Tutti in attesa della risposta della società: ci saranno le possibilità per continuare, o meglio rinnovare il progetto Barcellona? La risposta può darla a questo punto solo la nuova presidenza. Della serie "Rosell batti un colpo o salta tutto...".

    "Mourinho da 11? E noi siamo da 12" - E non poteva mancare un nuovo capitolo nella telenovela Alves-Mou. Stavolta nessuno scontro e nessuna offesa o provocazione storica e geografica. Alla base del nuovo botta e risposta tra i due le personali pagelle dello Special One. L'ex allenatore dell'Inter si mette un bell'undici (in una scala da uno a dieci). E Alves? Non ci sta e risponde: "Caro Mou se te sei da undici allora noi siamo da dodici...".
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    Romoli trionfa a Malta nel Prince Tour


    Bella vittoria del primo torneo ufficiale patrocinato da Princebetter; 160 i player presenti per 100mila euro complessivi di montepremi garantito. Due le donne presenti al tavolo finale. Per Romoli è una vittoria da 25mila euro

    Bella affermazione di Marco Romoli, giovanissimo player ternano, nel primo appuntamento assoluto del Prince Poker Tour, torneo dal montepremi garantito di 100mila euro ospitato patrocinato da Princebetter e ospitato dal Casino maltese di Portomaso

    Nel corso dell'heads up decisivo Romoli ha battuto il più esperto e collaudato Riccardo Mazzitelli. Una vittoria che consente a Romoli un Natale decisamente di alto livello grazie al suo payour di 25mila euro. Non male anche il cash di Mazzitelli 17mila euro tondi.

    Il torneo è stato decisamente di alto livello e conferma anche il circuito Prince Poker Tour, patrocinato da Princebet.it, come una valida alternativa ai già moltissimi tornei live che sono ormai da tempo ospitati dai Casinò più vicini e per questo affollatissimi dai player italiani.

    "Siamo estremamente soddisfatti - dice il direttore di Princebet Vincenzo Ruta - e ringraziamo di cuore tutti i collaboratori del Prince Poker Tour, da Domenico Licandro ad Antonio Filocamo, i dealers, i direttori di sala e tutti quelli che hanno collaborato alla riuscita dell'evento che, nonostante il maltempo e la contemporaneità di tanti eventi importanti, è stato un successo".

    Circa 160 i players ai tavoli con qualche personaggio d'eccezione come Filippo Bisciglia, ma anche Steven Van Zadelhoff che in carriera ha vinto circa 1 milione di dollari ed è un pro affermato e di lungo corso. Due le donne al tavolo finale, Alessandra Cravero (quarta, 9300€) e Anna Colley (sesta, 5500€).

    C'era anche la bellissima Cecilia Rodriguez a fare da madrina dell’evento "che sarà solo il primo di una lunga serie di eventi e novità per tutti i nostri players live e on-line" promette Vincenzo Ruta.
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    Belinelli non brilla, Hornets ko


    Detroit batte New Orleans 11-108. Serata negativa per l'azzurro che mette a referto solo 6 punti. Toronto prova di Bargnani perde di 10 punti contro i Los Angeles Lakers

    TORONTO-LA LAKERS 110-120

    Sconfitta interna per Toronto. Senza il "mago", out per un infortunio alla caviglia destra, i Raptors si arrendono all'Air Canada Centre contro i Lakers. Andrea Bargnani resta a guardare nel match che Kobe Bryant e compagni vincono per 120-110. Nonostante i 26 punti di Kleiza, i 23 di DeRozan e i 20 di Calderon, Toronto non riesce ad avere la meglio sul quintetto di Los Angeles, nonostante una partenza migliore, che fa chiudere ai Raptors il primo quarto avanti 34-28. Si arriva all'aggancio sul 37-37 e da lì in poi il roster losangelino prende il largo, restando sempre avanti. 20 punti per Bryant, 19 per Gasol e 16 per Bynum, i migliori tra i Lakers.

    DETROIT-NEW ORLEANS 111-108

    Importante vittoria casalinga di Detroit che s'impone di misura su New Orleans, regalando una delusione al nostro Marco Belinelli che nella serata negativa degli Hornets certamente non brilla. L’azzurro parte bene con due triple a inizio match ma, ben presto, scompare dal campo. 6 punti, due assist con un 2/3 dai tre punti in 28'54" sono davvero poca cosa per il 24enne italiano che in difesa non riesce a contenere gli assalti di Prince e Gordon e trascorre in panchina gli ultimi 2’ del supplementare. Il miglior realizzatore degli Hornets e anche del match è West con ben 32 punti all'attivo. Dall'altra parte 28 punti per Prince.

    Al TD Garden di Boston, invece, i Celtics s'impongono per 99-88 su Indiana; tripla doppia per Paul Pierce, che in tabellino fa segnare 18 punti, 10 rimbalzi e 12 assist. A Newark, New Jersey vince contro Atlanta 89-82, grazie anche ai 22 punti di Devin Harris, conditi da 6 rimbalzi e 8 assist.

    Di seguito gli altri risultati della notte NBA:

    Sacramento Kings 93 - 102 Houston Rockets

    Oklahoma City Thunder 110 - 113 Phoenix Suns
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