Posts written by Brian O'Conner

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    D'Agostino "Firenze scelta di vita"


    Gaetano D'Agostino non si muove da Firenze: è lui stesso a ribadirlo in una lunga dichiarazione d'amore alla società viola. "Firenze è una scelta di vita, anche a fine carriera vorrei stare qui con la mia famiglia"

    "Firenze è una scelta di vita, anche a fine carriera vorrei stare qui con la mia famiglia". Gaetano D'Agostino giura amore eterno ai viola e risponde così alle voci di mercato che lo riguardano. Parlando invece della sessione di gennaio in maniera più ampia il centrocampista dice: "Berhami mi ricorda Fuser. Se dovesse venire sarebbe un valore aggiunto. In ogni caso chiunque arriva nello spogliatoio viene accolto come il benvenuto". D'Agostino si sofferma anche sui tifosi e l'ambiente che ha trovato intorno alla Fiorentina: "I tifosi li ringraziamo sempre. Ci hanno aspettato per 20 giornate e ci hanno sempre rispettato. Nessuno ci ha mai trattato male, se non un po' di normale malcontento per alcune prestazioni. Io anche a Firenze in città ho sempre visto facce sorridenti e rispetto per la mia persona. Soprattutto rispetto a Udine devo dire che qui i tifosi sono un valore aggiunto. Io non posso giudicare l'ambiente, è il mio primo anno qui. Per cui mi sono sempre trovato bene anche se c'è stato un po' di nervosismo nello spogliatoio quando i risultati non venivano. Però ora stiamo bene, e l'umore è molto positivo. E' chiaro che la solidità di uno spogliatoio te la garantisce il risultato".

    D'Agostino si sofferma poi sul modulo di gioco: "Il centrocampo a tre? Quando si sta bene fisicamente e mentalmente tutto viene più facile. Mentalmente forse siamo più sgombri e l'importante è aiutare i compagni in fase di non possesso e accompagnarli in fase di possesso palla. Questo e' importante, non solo il modulo".

    Il centrocampista viola rimanda al mittente le voci di mercato su di lui - 2 "A Udine - continua D'Agostino - ho giocato con questo modulo e in quel ruolo per quattro anni. In questi mesi ha Firenze ho cercato di adattarmi nel ruolo che mi si chiedeva di fare per essere utile alla maglia e ai compagni. Davanti alla difesa comunque è il ruolo in cui mi trovo di più. A causa degli infortuni e squalifiche va detto che non siamo mai riusciti a giocare due partite consecutive con lo stesso schema, quindi ora sarà più facile trovare automatismi e distanze in campo".

    Dopo il Brescia è arrivata la svolta per la Fiorentina di Sinisa Mihajlovic: "Dopo il Brescia ho capito che poteva arrivare la svolta del nostro campionato. La risalita in classifica? Ora che siamo a 24 punti dobbiamo puntare a salire ancora, però dobbiamo andare avanti con umiltà per cercare di staccare quelle che sono dietro di noi".

    Meglio pensare a una gara per volta a partire dalla sfida di domenica contro il Lecce: "Ora dobbiamo cercare di imporre il nostro gioco, senza lasciare occasioni agli avversari. Siamo consapevoli di non essere inferiori a nessuno sulla carta, quindi dobbiamo giocare la palla il più possibile. Se le squadre avversarie si chiudono bene, dobbiamo non perdere la pazienza e avere i tempi giusti per attaccare. Se verticalizziamo troppo o cerchiamo troppo con insistenza il lancio, rischi di offrire spazio a ripartenze e contropiedi. Come con il Brescia per fare un esempio. Se giochiamo senza frenesia, ma cercando il nostro gioco, alla fine siamo premiati dalla nostra qualità che ci fa fare la differenza".
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    Hanninen in testa, Mikkelsen fuori!


    Il campione torna alla grande, delusione per il debutto del giovane Skoda. Hanninen in testa dopo tre speciali. Attesa per l'ultima speciale di giornata, in diretta su Eurosport a partire dalle ore 16 con il commento di Nicola Villani

    PRIMA AMARA PER ANDREAS – Non poteva esserci debutto peggiore. Andreas Mikkelsen, uno dei grandi protagonisti dell’Intercontinental, abbandona il rally di Montecarlo nel modo più triste e inaspettato. Il giovanissimo pilota Skoda è andato infatti a sbattere alla prima curva della prima speciale, la 36 Km di Le Moulinon-Antraigues. Problemi alla sospensione e addio al suo rally del centenario. Un debutto questo di Mikkelsen che sicuramente farà parlare. Discutibile infatti l’ingresso del talento ex Ford, partito con eccessiva foga e costretto dopo il colpo all’inutile cambio gomma posteriore sinistra dopo appena un chilometro di speciale. La prima speciale è vinta dal pilota Peugeot Stéphane Sarrazin che chiude davanti al campione in carica Juho Hannien (+0.3) e Guy Wilks (+20.3), alla prima nel team Uk della Peugeot, posto occupato nella passata stagione da Kris Meeke (passato al mondiale rally al volante della Mini).

    HANNINEN, LA ZAMPATA DEL CAMPIONE – Non ha certo perso tempo il campione in carica Skoda Juho Hanninen per dimostrare ai diretti rivali e agli appassionati che il più veloce è ancora lui. Cambiano livree e cambiano i volanti ma Juho resta davanti. Seconda speciale (Burzet-St Marital, 41 km) perfetta per il finlandese che recupera i centesimi di secondo su Sarrazin e gliene rifila 35! Sarrazin termina al quinto posto il secondo tratto cronometrato. Ottime le prestazioni di Freddy Loix (Skoda) che si porta al terzo posto in generale (+41) e Petter Solberg (Peugeot), quarto a 44.6. Guy Wilks scivola al quinto posto con un ritardo di 50”. Male anche l’altro pilota Skoda Jan Kopecky che dopo due speciali accusa un ritardo di oltre un minuto. Interessante anche il nono posto di Giandomenico Basso (+1.22)

    HANNINEN SEMBRA IRRAGGIUNGIBILE – La terza speciale, la 25 km St Bonnet Le Froid conferma lo strapotere della Skoda di Juho Hanninen. Perfetta la sua prova cronometrata che gli permette di volare a 45” dall’altra Skoda di Freddy Loix. Stéphane Sarrazin rompe il dominio ceco piazzando la sua Peugeot a 2” da Loix, quindi 47” da Hanninen. Cinquanta invece i secondi di distacco di Petter Solberg sempre su Peugeot. L’altro “debuttante” del giorno, Guy Wilks scivola a oltre un minuto dal campione in carica Hanninen.

    Edited by bla+ bla+ bla=blablabla - 20/1/2011, 09:04
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    Cantona nuovo direttore tecnico dei Cosmos


    L'ex stella del calcio inglese è il nuovo DT della società di New York. "Sono davvero onorato di entrare a far parte di un club leggendario", sono le prime parole di Cantona...

    Un'altra leggenda del Manchester United sbarca negli Stati Uniti.

    Si tratta di Eric Cantona, che ricoprirà il ruolo di direttore tecnico ai New York Cosmos. "Sono davvero onorato di entrare a far parte di un club leggendario - le parole di Cantona riportate dal tabloid 'The Sun' - E' un grande e meraviglioso progetto, i Cosmos sono fortissimi, hanno un grande passato e sono un mix di calcio e arte. Farò tutto il possibile per aiutare il club a riprendersi il primato negli Stati Uniti e poi diventare una delle migliori squadre al mondo".

    I Cosmos, nelle cui fila hanno giocato Pelè e Beckenbauer, erano falliti nel 1985 ma l'ex vicepresidente del Tottenham, Paul Kemsley, si è assicurato tre anni fa i diritti d'immagine e il nome della storica franchigia che tornerà nel calcio che conta nel 2013.

    Kemsley, prima di Cantona, ha arruolato nello staff dirigenziale Pelè, nominato presidente, l'ex manager di Beckham, Terry Byrne, e l'ex ad del Liverpool, Rick Parry. Secondo la stampa statunitense, visto che il suo contratto con i Galaxy scade nel luglio 2012, potrebbe unirsi a loro anche lo stesso Beckham.
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    Schiavone vince ma rischia grosso


    L'azzurra batte a fatica la canadese Rebecca Marino e accede al terzo turno degli Australian Open. 6-3, 5-7, 9-7 è il risultato finale a favore della leonessa che nel secondo set spreca tre match point. La Brianti lotta ma perde contro la Cibulkova

    SCHIAVONE AVANTI A FATICA - Fatica più del previsto Francesca Schiavone per avere la meglio sulla canadese Rebecca Marino del secondo turno degli Australian Open. L'azzurra batte in tre set la giovane avversaria, classe 1990, ma rischia grosso e, soprattutto, non sfrutta alcune occasioni per chiudere il match. E se di fronte si fosse trovata un'avversari di maggior livello, probabilmente sarebbe finita diversamente.

    Parte bene l'incontro per Francesca che chiude il primo set per 6-3. Il match sembra in discesa per la nostra azzurra che, dopo aver perso il servizio a inizio match ed essersi trovato sotto 2-0, trova subito il controbreak e strappa a sua volta il servizio all'aversaria per la seconda volta. Sale prima 4-2, mantiene il break di vantaggio e si porta sul 5-4 andando, così, a servire per il match. Ma a quel punto Francesca è vittima di un black out. Vola 40-15 e si procura due match point. Sarà per una forma improvvisa di sindrome del braccino o per il nervosismo crescente che s'impossessa dell'azzurra, la Marino annulla entrambe le possibilità di chiudere i giochi e fa lo stesso più tardi quando la leonessa milanese si procura il terzo match-point. Troppo nervosa e abbastanza in difficoltà, Francesca subisce il break e si arrende 7-5. Verdetto rimandato al terzo e decisivo parziale dove la Marino tiene testa all'avversaria. Prende fiducia a fronte di una Schiavone, invece, più fallosa e anche piuttosto stanca. La partita si snoda regolare fino al 7-7 quando la numero 1 azzurra si procura due palle break. Riesce a strappare la battuta all'avversaria e va, poi, a servire per il match, procurandosi una chance di chiudere i giochi. Questa volta è quella buona, Game, set and match per la Schiavone dopo 2 ore e 26 minuti di gioco, al termine di un match che la nostra portacolori avrebbe potuto chiudere sicuramente prima. A termine partita la Schiavo appare davvero in difficoltà e chiede anche l'intervento del medico. Speriamo riesca a recuperare in tempo, ha sprecato troppe energie oggi e con il prosieguo del torneo, con l'innalzarsi del livello di gioco delle avversarie, Francesca non potrà permettersi ulteriori passi falsi.

    Al terzo turno è attesa dalla rumena Monica Niculescu, vincente per 6-4, 6-1 sulla bulgara Tsvetana Pironkova.

    ESCE ALBERTA BRIANTI - Peccato per la tennista parmense che esce a testa alta da un match che l'ha vista opposta alla slovacca Dominika Cibulkova, numero 30 del mondo. Dopo aver perso il primo set 6-1, la Brianti porta a casa il secondo 6-4, mostrando di poter tenere testa più quotata avversaria. La maggiore solidità ed esperienza nei grandi appuntamenti della Cibulkova, però, fanno la differenza: la slovacca nel terzo set strappa subito il servizio all'avversaria e vola 4-0, prima di chiudere 6-2. Strappa così il pass epr il terzo turno la Cibulkova che attende, ora, la numero 1 del mondo Caroline Wozniacki, battutta proprio la settimana scorsa a Sydney.
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    Incredibile: Simeone allenerà il Catania


    I rossazzurri hanno esonerato Giampaolo dopo il pari con il Chievo, ma il malumore era già nell'aria da qualche tempo. Questo è il sesto avvicendamento su una panchina di serie A a partire dall'inizio della stagione. E, adesso, arriva il Cholo

    Marco Giampaolo lascia il Catania. E il Catania sceglie il Cholo Simeone. In una nota il club eteneo ha reso noto l’addio al tecnico con una risoluzione consensuale. Il Catania ha 22 punti dopo 20 giornate di campionato e domenica scorsa ha pareggiato 1-1 contro il Chievo. Nonostante tutto da qualche tempo c'era un po' di malumore, soprattutto da parte della piazza che rimprovera al tecnico assenza di gioco e anche qualche scelta tecnica.

    SESTO CAMBIO - Giampaolo è il sesto allenatore che cambia in serie A. La prima panchina a saltare era stata quella di Franco Colomba che alla vigilia del debutto in campionato contro l'Inter ha ricevuto il benservito dal Bologna che al suo posto ha scelto Alberto Malesani. La seconda è stata quella di Gian Piero Gasperini, sollevato dall'incarico dopo il ko di Palermo alla decima giornata di campionato. Preziosi ha chiamato Ballardini al suo posto. Lo scorso 15 novembre il Cagliari aveva licenziato Pierpaolo Bisoli e sostituito con Roberto Donadoni. Beppe Iachini è invece stato il quarto allenatore a subire l'esonero in Serie A. Il Brescia ha deciso di sollevarlo dall'incarico dopo il ko rimediato a San Siro contro il Milan (0-3).

    L’ANNO SCORSO FURONO 16 - L'ultimo della serie era stato Leonardo, approdato sulla panchina dell'Inter in sostituzione di Rafa Benitez, cui non è servita neppure la vittoria al mondiale per Club. Il tecnico spagnolo al termine della gara con il Mazembe aveva accusato la società nerazzurra di non averlo accontentato nel mercato estivo e le sue parole non sono state gradite al presidente Massimo Moratti, che già aveva manifestato la sua insoddisfazione per il cammino dell'Inter. Nello scorso campionato furono in totale 16 i cambi di panchina e il primo si registrò dopo la seconda giornata, con le dimissioni di Luciano Spalletti che lasciò la guida della Roma a Claudio Ranieri. Lo scorso anno la serie A si affermò, tra i principali tornei d'Europa, come il campionato con il maggior numero di avvicendamenti in panchina.

    E ORA IL CHOLO – Alle 18.30 verrà presentato Simeone, vecchia stella di Pisa, Inter e Lazio, che arriverà a Catania in mattinata e firmerà il contratto che lo legherà al club rossazzurro. Quello più argentino d’Italia e d’Europa. Il primo allenamento è in programma alla 15, subito dopo la conferenza stampa di presentazione.
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    Vucinic è il sogno proibito di Mourinho


    Il montenegrino e Robin Van Persie sono in cima alla lista dello Special One dopo che Ruud Van Nistelrooy è stato bloccato dall'Amburgo. Le Merengues proveranno l'affondo, ma non è esclusa l'extrema ratio: Claudio Pizarro

    José Mourinho continua a martellare Florentino Perez. Vuole una punta. Sempre e solo una punta. Adesso, poi, ci si è messo anche Cristiano Ronaldo, che nella serata di martedì si è sfogato per il suo nuovo ruolo di centravanti (Clicca il link sotto la foto a destra per l’approfondimento). Ma allora chi arriverà? Ecco per voi la lista dei giocatori che lo Special One ha chiesto ai dirigenti del Real Madrid.

    MIRKO VUCINIC – L’attaccante montenegrino piace a Inter e Juventus. Ma anche al Tottenham che sarebbe disponibile a offrire ben 18 milioni di euro (sebbene al termine di un prestito di sei mesi). Tra una litigata e l’altra con Claudio Ranieri, pare che Vucinic sia molto intenzionato a lasciare Roma. Di certo a giugno, molto probabilmente anche a gennaio. A patto che arrivi un’offerta importante. Il Real Madrid potrebbe essere quella giusta. Mourinho l’aveva già chiesto a Moratti quando era all’Inter. La scena si è ripetuta a Madrid.

    ROBIN VAN PERSIE - Il nuovo sogno di Mourinho è l’olandese. Secondo la stampa inglese, le Merengues cercano una soluzione fino al termine della stagione ma il tecnico di Setubal guarda anche oltre e in cima alla lista ci sarebbe Van Persie. Per lui il Real sarebbe pronto a sborsare 30 milioni di euro ma non tramonta l'idea Carlos Tevez per il quale però, secondo il "Daily Telegraph", le Merengues dovranno mettere sul piatto tra i 45 e i 50 milioni di euro.

    RUUD VAN NISTELROOY – L’usato sicuro, che non invecchia mai. Il bomber leggendario sarebbe molto intenzionato a fare ritorno a Madrid, peccato che i dirigenti dell’Amburgo non vogliano saperne di lasciarlo partire. Non è escluso che, così, dalla Germania arrivi un po’ a sorpresa Claudio Pizarro. Il Werder Brema, già fuori da tutto, non riuscirebbe a trattenerlo in caso di offerte serie del Real Madrid, che però lo considera l’extrema ratio.

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    Vieira attacca "Matrix è il più fesso"


    Dopo le liti con Zidane, Conte, Cirillo e Ibrahimovic, il pupillo di Mancini si aggiunge alla lista nera del difensore leccese

    In Francia non si dimenticheranno mai di lui, Marco Materazzi sarà sempre visto come il “provocatore” che ha portato Zizou Zidane a compiere un gesto folle, che ha poi condotto alla pesante sconfitta sotto il cielo di Berlino in quel 9 luglio 2006. Senza ombra di dubbio quello fu un episodio determinante per la sua reputazione nel paese transalpino, ma ora a dargli contro ci si mette un altro francese che con lui ha condiviso la casacca nerazzurra.

    Qualche anno fa Patrick Vieira aveva definito Matrix un buon giocatore, protagonista di un ottimo Campionato mondiale arricchito peraltro dalla rete in finale, ma aveva anche precisato: “Per quanto mi riguarda non mi siederò mai a mangiare al suo fianco”.

    Di recente però il centrocampista francese, sicuro di trovare l’appoggio di tutto il suo paese, ha rincarato la dose in occasione del su intervento in “Club Liza” su RTL. Intervistato dall’ex compagno Bixente Lizarazu, Vieira ha voluto attribuire al difensore nerazzurro una definizione poco nobile: “Materazzi è il giocatore più fesso con cui abbia mai giocato”.

    Arrivati a questo punto è necessaria una precisazione. Secondo il dizionario la parola “con” può essere tradotta in italiano con “fesso” ma, a dire il vero, il tono con il quale questa parola viene usata in Francia è molto più dispregiativo di quanto possa sembrare.
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    Juve e Viola su Ruiz ma il Napoli è favorito


    Il direttore sportivo dell'Espanyol conferma l'interesse dei partenopei. Intanto Yebda convince e attende il gol in campionato...

    Ruiz sta molto bene, sta disputando un buon campionato a Barcellona e ha un futuro importante. C'è la possibilità che Vi'ctor venga a Napoli perchè il club azzurro ha mostrato un grande interesse per il calciatore sia l'inverno scorso che questa estate".

    A parlare è Ramon Planes, il direttore sportivo dell'Espanyol, intervenuto a A Radio Crc nella trasmissione "Si gonfia la rete": "Ruiz è un calciatore importante e anche altre squadre, spagnole e italiane hanno chiesto di lui. Non c'è nessuna proposta ufficiale e con il Napoli siamo ad una prima fase di trattativa. È possibile che Bigon sia a Barcellona, perchè è una persona che viaggia molto”

    Ma non c’è solo il Napoli per Ruiz. A confermarlo è sempre Ramon Planes: "Anche la Fiorentina è interessata a Ruiz ma mi farebbe piacere che restasse a Barcellona perchè è un calciatore molto importante e di grande talento. Se arrivasse una buona offerta però, è chiaro, che la società lo venderebbe”.

    La partenza di Ruiz, nonostante le parole del direttore sportivo Planes, è sicura. Napoli, Fiorentina e Juventus. Queste le tre squadre che stanno seguendo da vicino il campione del club catalano. I Partenopei sono in vantaggio e Planes lo conferma: “L'Espanyol sta già cercando un'alternativa a Ruiz. Datolo e' un calciatore interessante, un ottimo giocatore che ha un futuro importante. L'Espanyol sta facendo una grandissimo campionato. Concludo ribadendo che basterebbe che il Napoli facesse una grande offerta con una telefonata e subito si chiuderebbe il contratto per l'acquisto di Ruiz".

    Yebda convince e sogna. Il gol in coppa Italia ha fatto decollare il rapporto tra il giocatore e il club partenopeo e il giorno dopo è il procuratore a parlare: “Quando Yebda è arrivato a Napoli dissi che una delle sue caratteristiche era far gol su calci piazzati. Sapevo che questi colpi gli appartenevano. Ieri siamo stati ben contenti che abbia messo a segno quel gol, un gran bel gol. Da napoletano devo confessarvi che mi farebbe davvero piacere vincere la Coppa Italia”. La testa adesso è tutta sul campionato, il vero banco di prova per Yebda: “Il Napoli sta andando oltre ogni aspettativa. È vero che la rosa avrebbe bisogno di qualche calciatore in più, ma ci sono degli equilibri che non devono essere alterati. Credo che a gennaio andrebbe fatto un innesto per reparto. Speriamo che già domenica a Bari, Hassan riuscirà a metter a segno il primo gol in campionato".
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    Federer col fiatone, avanti anche Nole


    6-2, 6-3, 4-6, 4-6, 6-3 su Simon, Djokovic batte in 4 set Dodig. Si è visto un Federer dai due volti: molto concentrato ed efficace nei primi 2 seti, sotto ritmo e arruffone nelle altre partite. Il serbo concede un set al croato e poi chiude comodamente

    FEDERER b. SIMON 6-2, 6-3, 4-6, 4-6, 6-3

    Che il francese Gilles Simon fosse pane durissimo per i denti di Roger Federer lo si sapeva da tempo (il transalpino si era imposto negli ultimi due precedenti contro il numero 2 del mondo) ed era possibile intuirlo alla luce dell'ottimo momento di forma attraversato da Simon, reduce dal successo nell'ATP di Sydeny. Ma che la partita potesse presentare una serie di difficoltà, che hanno portato il match fino al quinto set, probabilmente nessuno l'avrebbe pronosticato. La partita si conclude col punteggio di 6-2, 6-3, 4-6, 4-6, 6-3 in 3 ore e 22 minuti di gioco.

    Federer parte forte nei primi due set, nei quali riesce a mantenere gli alti ritmi che hanno fortemente contraddistinto il suo agevole debutto con lo slovacco Lacko e sfrutta al meglio il suo rovescio. Simon cerca di opporsi come meglio può ma Federer sembra in una di quelle giornate in cui gli riesce e tutto. Nel primo set non concede nemmeno una palla break al suo avversario e, anzi, strappa il servizio due volte a Simon. La seconda partita è sulla falsariga della prima, appena più combattuta perchè lo svizzero, al turno di battuta sul 5-2, si fa breakkare da Simon prima di restituirgli il favore e chiudere sul 6-3. e Vanno così in archivio i primi due parziali in poco meno di un'ora.

    Ma, come spesso succede, ecco arrivare il calo di rendimento del fenomeno di Basilea. A risultare meno efficace è soprattutto il servizio, la percentuale di trasformazione sulla prima palla passa dal 93% al 50%, ed il terzo set è così contraddistinto da una lunga serie di break e controbreak che alla fine premia Simon (subito avanti sul 3-0), che chiude sul 6-4 in proprio favore. Al di là degli evidenti problemi di Federer (che accusa problemi anche sul rovescio), è però Simon ad aver cambiato modo di stare in campo: il transalpino si muove più agilvente e le sue accelerazioni di dritto mettono in crisi il suo avversario. Sul 4-4 (senza break), Simon riesce a strappare il servizio a Roger e va a chiudere sul proprio turno di battuta.

    Nel quinto e decisivo set, il primo momento di svolta avviene nel terzo gioco quando lo svizzero, sotto 0-30 e al servizio, si affida nuovamente alla prima per respingere l'assalto di Simon; si arriva al sesto gioco con Federer che piazza il break dopo aver chimato a rete Simon ma, sul 5-2 e possibilità di chiudere la partita, si distrae ancora e non sfrutta tre match point sulla battuta di Simon. Il francese va sul 3-5, Federer serve per la vittoria e si conquista il primo match ball con una facile volè di dritto; ma una sua smorzata finisce sul nastro e così se ne va un'altra chance. Ribattuta vincente sulla risposta di Simon e poi un ace e la partita va finalmente in archivio.

    DJOKOVIC b. DODIG 7-5, 6-7, 6-0, 6-2

    Se non si complica la vita Novak Djokovic non è contento. Un match che poteva durare molto meno, ha richiesto un dispendio di energia maggiore di quanto fosse necessario. Ma il merito è stato soprattutto del suo avversario, il croato Ivan Dodig, che al secondo turno degli Australian Open obbliga il serbo agli straordinari e a prolungare l’incontro al quarto set. Sono servite 3 ore e 21 minuti di gioco a Djoker per imporsi sul croato per 7-5 6-7 (10-8) 6-0 6-2. Il primo parziale si snoda regolare fino al 5-5. Nell’undicesimo game arriva il break che decide la frazione. Il croato tiene testa al serbo nel secondo parziale e sotto 5-3 non si fa prendere dal panico. Djokovic serve per il set, ma, forse, vittima di un’eccessiva sicurezza, subisce il controbreak e si gioca la frazione al tie break. Dodig dà tutto quello che ha e i suoi sforzi vengono ripagati quando sull’8-8 una voilee di Nole finisce in corridoio. Il croato si procura un set point che concretizza e porta a casa il parziale. E’ l’ultimo sussulto di un Dodig che, comunque, non vuole perdere senza lottare. Gli altri due set sono quasi una pura formalità per il serbo che s’impone 6-0, 6-2 e vola al terzo turno dove affronterà il connazionale Viktor Troicki, nella riedizione del match di primo turno degli Us Open quando Djoker ha rischiato seriamente di uscire anzitempo.
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    Mourinho via dal Real? C'è più di un indizio...


    Il tecnico portoghese non si sente abbastanza sostenuto dal club spagnolo: la sua crociata contro gli arbitri in Spagna non trova alleati e anche gli alti piani del Real Madrid fanno fatica a sopportare le pressioni dello Special One. Inter e i due Manchester (City e United) sono alla finestra...

    Non si sente considerato abbastanza, e - stando a quanto riportato da "As" e "Marca" - sarebbe anche pronto a fare le valigie e ad abbandonare il Real Madrid a giugno.

    Quando è salito sulla macchina di Florentino Perez subito dopo aver vinto con l'Inter la Champions League, Josè Mourinho non poteva immaginare che, pochi mesi dopo, si sarebbe trovato ad affrontare una simile situazione. Adorato dai suoi ragazzi, come sempre gli capita quando è al timone di una squadra, il tecnico portoghese è però apertamente in rotta con la società. Non lo si scopre certo oggi, ma è dalla conferenza stampa tenuta dallo Special One a Valdebebas che tutto pare molto più chiaro: Mourinho e il Real Madrid potrebbero davvero separarsi a breve.

    L'episodio che ha definitivamente incrinato i rapporti è l'immobilità societaria successiva la partita contro l'Almeria (1-1 il finale, cliccate sul link sotto la foto per vedere come è andata). Mourinho aveva attaccato duramente per il suo operato il direttore di gara, il signor Pérez Lasa, reo - secondo il portoghese - di aver sfavorito in più di una circostanza le Merengues. Il Madrid non si è fatto sentire, se non in clamoroso ritardo e solo dopo aver preso atto che tutta la categoria degli arbitri spagnola abbia chiesto ufficialmente l'apertura di un procedimento disciplinare nei confronti di Josè Mourinho. I "5 punti" con i quali il Real Madrid tramite il proprio sito ufficiale prende le difese del suo tecnico, però, al portoghese non sono evidentemente bastati...

    Vuole più considerazione, maggior rispetto e che vengano seguiti i "consigli" da lui forniti. Soprattutto in chiave mercato: e gli esempi di Pepe (contratto ancora non rinnovato), Almeida (chiesto da Mourinho e mai arrivato) e Llorente (il Real non lo vuole prendere per evitare di incrinare i rapporti con l'Athletic Bilbao) sono solo i più conosciuti. Ma non è finita, perchè già a novembre Mou aveva chiesto alla società di colmare il vuoto lasciato da Higuain (infortunato) con un altro attaccante: richiesta che al momento non è stata accolta. "Lo dico da un po' - ha detto Mourinho - ma tutti fanno finta di niente. Serve un attaccante in più...".

    Valdano, l'uomo forse meno sopportato dall'ex allenatore dell'Inter di tutto l'ambiente Real, ha fatto sapere che "un attaccante pronto e disponibile c'è già, si chiama Benzema, ma è sempre in panchina...". Mourinho, interpellato sull'argomento, spiega - con la solita punta di ironia - che è ormai troppo "mayor, anziano, per parlare solo tramite la stampa". La sensazione è che un confronto, che non si è tenuto fin qui, difficilmente ci sarà. E che forse l'avventura di Mourinho al Real Madrid sia davvero (già) giunta al capolinea.

    E il futuro dello Specialone allora? Sicuramente non resterà a piedi... L'Inter, tornata grazie a lui sul tetto d'Europa dopo 45 anni dall'ultima volta, lo riprenderebbe di corsa, ma in lizza ci sarebbero (almeno) anche le due squadre di Manchester, City e United. Il problema, sicuramente secondario a questo punto, sarebbe la clausola di rescissione che i club che vogliono Mourinho dovebbero pagare al Real Madrid, società con la quale il portoghese ha firmato lo scorso giugno un contratto di quattro anni.
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